THE BEST OF: il meglio dal blog post Greek Salade
Bulls & Bears: selezione dal blog Intermarketandmore
Innanzitutto grazie ai lettori ed agli ottimi commentatori dl blog, vero valore aggiuntidi questo progetto.
La settimana appena terminata ha visto il S.I.D. fortemente attivo e propositivo, con molteplici articoli, credo anche di buona fattura, che vi hanno raccontato il mondo della finanza visti con gli occhi dell’indipendenza e della trasparenza. Nella speranza che quanto prodotti si avvicini alle esigenze dei nostri lettori. Anzi, come sempre invito chi, con proposte ed idee, abbia delle considerazioni da fare, a contattare il sottoscritto o via email oppure direttamente nei commenti qui sotto. Il vostro pensiero, anche critico, è sempre ben gradito.
Intanto vi propongo un “the best of”, una selezione degli articoli scritti in settimana che rappresentano , secondo me, il meglio del blog negli ultimi 7 giorni.
Buona lettura!
Spread Bund BTP e la proposta francese di ristrutturazione
Crisi Grecia: Moral suasion e ruolo BCE. Ecco una buona soluzione!
Articolo 21 della Costituzione Italiana: la libertà di informazione è FINITA
Asta titoli di Stato: BTP ok, Italia tira il fiato
La crisi è per molti. Ma non per tutti
Rischio bomba speculativa sulle banche italiane
Grecia: in attesa del voto del Parlamento
Greek Salade: proposta ufficiale di ristrutturazione debito
Banche: ALERT della BRI su core tier 1 e stress test
FLASH: Lehman Brothers, raggiunta intesa creditori
Piano “B” alla ristrutturazione del debito Grecia
Interbancario: tensione prima dell’ultimo aumento tassi BCE
Un uragano economico sugli USA
…e se volete cliccate QUI e troverete anche IL GIORNALE DEL BLOG da condividere coi vostri amici!
Tabbloid
STAY TUNED!
DT
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un copia -incolla che fa inca…re, che fanno i politici ci prendono in giro? I sacrifici solo a noi?
NON SPRECARE
a cura di Antonio Galdo
Costi della politica: Tremonti li vuole tagliare, ma intanto volano
Sabato 02.07.2011 18:00
Antonio Galdo
Nuova puntata della rubrica di Affaritaliani.it in collaborazione con http://www.nonsprecare.it
Vuoi non sprecare? Scrivi e chiedi consiglio ad Antonio Galdo: angaldo@gmail.com
Giulio Tremonti vuole tagliare i costi della politica, ma le cifre che stanno venendo fuori sono impressionanti e lasciano intendere che non c’è alcun rallentamento in queste spese particolarmente odiose per i cittadini.
Partiamo dai contributi elettorali, quelli che con una definizione ipocrita hanno sostituito il finanziamento pubblico bocciato da un referendum. Tra il 1999 e il 2008 questa voce di spesa sul bilancio dello Stato è aumentata del 1.100 per cento: ogni cittadino italiano per mantenere i partiti spende 3,38 euro rispetto a 0,12 euro degli americani. In pratica, soltanto attraverso questa singola voce, la politica in Italia costa 30 volte in più che negli Stati Uniti, dove pure la macchina delle istituzioni funziona molto bene. Tra i partiti che hanno incassato questo fiume di denaro vi sono poi quelli “fantasma”. Forze politiche che non esistono più. O perché sono state travolte dal giudizio degli elettori, come nel caso di Rifondazione comunista e dell’Udeur, oppure perché sono entrate in altre formazioni politiche, come nel caso di Alleanza nazionale. A questo punto la destinazione di questi fondi diventa un rebus. Non esistendo più il partito che incassa i soldi, a chi vanno i rimborsi? E come vengono spesi?
Un secondo osservatorio, molto deprimente, per misurare i costi della politica è quello del bilancio della Camera dei deputati, sempre più gonfio nelle voci che si traducono in uscite di cassa. I tagli promessi non si sono visti, se non attraverso delle irrilevanti limature, e le spese di Montecitorio continuano a crescere: non basta più 1 miliardo di euro del 2010, ma entro la fine della legislatura, nel 2013, si arriverà a 1 miliardo e 100 milioni di euro. Tra i costi che la macchina della Camera deve sopportare c’è anche quello del privilegio di una ricca pensione: sono 1813 i deputati, o i loro familiari, che incassano un assegno previdenziale mensile, medio, di 6.352 euro. Molti di loro non hanno compiuto i sessant’anni.
Terzo osservatorio: il budget di Palazzo Chigi. Qui l’aumento dei costi per lo staff, soltanto nell’ultimo anno, è stato del 26 per cento. Ma tra i costi che segnalano gravi sprechi c’è anche il “vizietto” dei ministri a utilizzare l’aereo di Stato per i propri spostamenti, anche quando non è strettamente necessario. Nonostante la promessa di ridimensionare questa voce del bilancio, ogni componente del governo vola 97 ore l’anno a spese del bilancio statale. Servirebbero delle grandi forbici per procedere ai tagli delle spese per la politica, ma servirebbe innanzitutto qualcuno che le usi. Senza indulgenze, senza temere ricatti, e senza demagogia. Magari utilizzando semplicemente la bussola del buonsenso. 😯