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BANCHE CENTRALI: la FED brancola nel buio
In un momento cruciale per l’economia americana, come spesso accade, si butta sempre un occhio di riguardo su Jerome Powell, il presidente della Federal Reserve, che si presenta oggi davanti al Senato per la sua testimonianza semestrale. Un appuntamento che assume particolare rilevanza in un contesto dove l’incertezza regna sovrana, tanto che persino i più navigati osservatori di mercato sembrano brancolare nel buio quando si tratta di prevedere le prossime mosse della banca centrale americana.
La Danza dei Tassi: Un Valzer in Rallentamento
Il mercato, sempre pronto a scommettere sul futuro, sta mostrando una prudenza quasi inedita. I futures sui tassi americani stanno prezzando appena 39 punti base di taglio per l’intero 2024 – praticamente l’equivalente di un singolo taglio da 0,25% con una timida possibilità del 54% per un secondo intervento dello stesso calibro. Un bel cambiamento rispetto all’ottimismo sfrenato di qualche mese fa, quando alcuni trader più entusiasti arrivavano a prevedere fino a sei tagli dei tassi per l’anno in corso.
Queste le sono le previsioni sul tasso FED basandoci sui futures, a fine 2025. In azzurro il tasso di riferimento attuale.
Non è un mistero che la Fed si trovi a navigare in acque particolarmente turbolente. I vertici dell’istituto hanno recentemente ammesso – con una franchezza quasi disarmante – che le numerose incognite legate alle future decisioni della Casa Bianca renderanno il loro lavoro ancora più complesso nei prossimi mesi. Una confessione che sa quasi di resa preventiva di fronte alla tempesta perfetta che si sta delineando all’orizzonte.
Il sentiment degli esperti ha subito una significativa virata. L’ultimo sondaggio Reuters rivela come la maggioranza degli economisti abbia ormai abbandonato l’idea di un taglio dei tassi a marzo. Il nuovo scenario prevede che la Fed manterrà una posizione di attesa almeno fino al secondo trimestre, prima di procedere con qualsiasi allentamento monetario. Una prudenza che trova la sua ragion d’essere nella persistente minaccia inflazionistica, che come un’ombra continua ad aleggiare sull’economia americana.
Una Partita a Scacchi con l’Inflazione
La Federal Reserve si trova quindi a giocare una delicatissima partita a scacchi, dove ogni mossa deve essere accuratamente ponderata. Da un lato, la necessità di mantenere sotto controllo l’inflazione, dall’altro l’esigenza di non soffocare la crescita economica. Una sfida che richiederà a Powell e al suo team una dose extra di quella “dipendenza dai dati” che è ormai diventata il mantra della banca centrale.
In questo contesto, la testimonianza di Powell assume un’importanza ancora maggiore. Non tanto per quello che dirà – i banchieri centrali sono maestri nell’arte di parlare senza rivelare troppo – quanto per i segnali che potrebbero emergere tra le righe del suo discorso. Il mercato, come sempre, sarà pronto a interpretare ogni minima sfumatura nelle sue parole, cercando di anticipare le prossime mosse della Fed in questo complesso gioco di equilibrismi monetari.
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