Crisi Grecia: Moral suasion e ruolo BCE. Ecco una buona soluzione!
Quante parole ed ipotesi sono state fatte negli ultimi giorni sul grande problema Greco? Un’infinità. Anche gli eccellenti commentatori di questo blog, si sono dilettati in diversi articoli a tracciare ipotesi di sicuro interesse e senza dubbio di potenziale validità, chi più chi meno. C’è chi parla di default Grecia accertato e di evidente necessità di Haircut, c’è chi vuole il fallimento delle banche grece, chi punta sull’uscita della Grecia dall’Euro, chi parla di “Islandizzazione” della Grecia… Certo che, pensandoci bene, sorprende non poco il fatto che un’economia che rappresenta “ben” il 2.5% del PIL dell’area Euro, e con un debito pari al 3.6% del PIL sempre dell’area Euro, riesca a mandare in crisi tutto il sistema! Diciamo piuttosto che l’UE ha peccato di inesperienza (!!?!?!) nel gestire questa crisi e, a conti fatti, sta facendo più danni di quanto si potesse pensare.
Ogni ipotesi ha un qualcosa di buono, occorre ammetterlo. Ma tutte alla fine figurano zoppe. Il motivo è molto semplice: NON ESISTE la situazione ideale con la quale si prende una spugna e si cancella tutto, ripartendo da zero senza causare danni immani.
Come dice giustamente Jean Pisani-Ferry, professore all’Università di Parigi, occorre chiarezza:
BRUXELLES – Da mesi imperversa ormai una lotta sulla ristrutturazione del debito sovrano: da un lato c’è chi insiste che la Grecia debba continuare ad onorare il proprio debito, dall’altro chi pensa che il debito ellenico debba essere in parte cancellato. Come spesso accade in Europa, il fuoco incrociato tra dichiarazioni contraddittorie ufficiali e non ufficiali getta i mercati nel caos. C’è troppa confusione. Urge chiarezza (…) Un governo determinato ad onorare ad ogni costo il proprio debito spesso finisce con l’imporre un peso fiscale sproporzionato rispetto al livello di servizi forniti; ad un certo punto, la discrepanza diventa insostenibile sia a livello sociale che politico.
Anche se il governo greco dovesse riuscire a stabilizzare nel breve periodo il proprio debt ratio o rapporto di indebitamento (che si appresta a raggiungere il 150% del Pil), sarebbe comunque ad un livello troppo elevato per convincere i creditori a proseguire nell’erogazione dei prestiti. La Grecia dovrà ridurre notevolmente il rapporto di indebitamento prima di ritornare sul mercato, il che implica – anche nella migliore delle ipotesi – la creazione di un surplus primario superiore a otto punti percentuali del Pil. Tra i governi dei paesi avanzati, nessuno (ad eccezione della Norvegia, ricca di petrolio) è riuscito a raggiungere un surplus durevole del bilancio primario (che corrisponde alla differenza tra entrate e spese al netto degli interessi) superiore al 6% del Pil.
Tutto ciò è eccessivo per un paese democratico, soprattutto per un paese dove il peso fiscale è ripartito in modo diseguale. La Grecia è di fatto insolvente.
Quindi la Grecià di per sé, come da noi sostenuto, è già fallita, o se preferite è tecnicamente in default. Però a questo punto, vista l’impossibilità tecnica di ripagare il proprio debito, fatto di cui abbiamo già abbondantementei in passato, porterà delle chiare conseguenze al sistema. Ed è qui il nocciolo della questione…
La seconda domanda che ci si pone è quanto potrebbe diventare serio il problema qualora non venissero ripagati i debiti. Da un lato c’è chi sostiene che in questi ultimi decenni nessun paese avanzato ha mai osato farlo ed è questo il motivo per cui godono tuttora di una buona reputazione. Se un solo membro dell’Eurozona si imbarcasse nella spirale debito-default, tutto il resto del mondo inizierebbe immediatamente a nutrire dei sospetti. Secondo tale visione, i contratti devono essere inevitabilmente rispettati, a prescindere dai costi.
Dall’altro lato vi sono coloro secondo cui a pagare per la loro imprudenza dovrebbero essere i creditori che hanno scatenato un indebitamento eccessivo. Chi ha concesso prestiti deve subire delle perdite, in modo tale che in futuro fissi in modo più accurato il prezzo del rischio sovrano e faccia pagare ai governi imprudenti tassi di interesse elevati.
Entrambi i ragionamenti filano. È però doveroso notare come gli stati che hanno ristrutturato il proprio debito non si sono trovati male: invece di essere esclusi dai mercati, in linea generale hanno rapidamente riguadagnato fiducia. Gli investitori preferiscono un peccatore che torna ad essere solvibile a un virtuoso che sta per morire soffocato. Vent’anni fa la Polonia, che aveva negoziato una riduzione del debito, ne è uscita di gran lunga meglio dell’Ungheria, che aveva a cuore la propria reputazione. La riduzione del debito non è disastrosa.
Quindi la storia ci ha dato dei precedenti che però, non dimentichiamolo mai, erano tutti in realtà molto diverse. Noi infatti qui abbiamo un’Unione Europea (anche se teorica, ma sulla carta è così) con una moneta unica (IL GRANDE PROBLEMA!) ovvero l’Euro. Se non ci fosse questo scenario, non saremmo certo qui a contarcela… La Grecia svaluterebbe, fallirebbe, ristrutturerebbe, potrebbe fare di tutto. Ahimè, con l’Euro è tutto molto diverso… E soprattutto il fallimento della Grecia genererebbe il famoso “effetto domino” su quei paesi già deboli e in difficolta…
La terza domanda considera l’eventualità di un disastro finanziario associato a un default greco – e ci si chiede quando avverrà. Sono state intraprese due strade, una interna e una esterna. A livello interno, i bond governativi sono gli asset di riferimento per banche e assicurazioni, perché facilmente vendibili e in grado di garantire liquidità. Qualsiasi dubbio sul valore di tali bond potrebbe causare un parapiglia generale. Ad essere colpiti severamente sarebbero la solvibilità e l’accesso a nuovi finanziamenti da parte del sistema bancario greco.
A livello esterno l’onere spetta ad altre banche europee. Fatto ancora più importante, altri paesi in difficoltà – come Irlanda, Portogallo e Spagna – sarebbero vulnerabili al contagio finanziario.
Si tratta in ogni caso di una situazione terribile. Non si spiega perciò l’atteggiamento della Banca centrale europea. La Bce ha diversi ragioni per essere preoccupata, ma al posto di cercare una soluzione per attenuare il possibile impatto di un tale shock, esclude a priori ogni tipo di ristrutturazione. Sta infatti palesandosi lo spettro di una reazione a catena simile a quella verificatasi all’indomani del fallimento della Lehman Brothers nel 2008, che punirebbe oltremodo qualsiasi forma di ristrutturazione e toglierebbe alle banche la possibilità di recuperare facilmente liquidità.
Ma allora…. Che fare? Secondo il Prof. Pisani-Ferry c’è solo una soluzione…
Se la Grecia è insolvente, tocca all’Ue farsi carico dei suoi debiti, altrimenti il rischio di insolvenza incomberà su di essa come una spada di Damocle. Rifiutando una ristrutturazione pianificata e sistematica, l’Eurozona si sta esponendo al rischio di un pesante default.
L’Europa non è comunque obbligata a scegliere tra catastrofe e mutualizzazione del debito. Il percorso migliore – per quanto esiguo – sarebbe quello di rafforzare il programma di finanziamento per la Grecia, che non è in grado di finanziarsi sul mercato, e di garantire al tempo stesso, esercitando la cosiddetta “moral suasion” o “persuasione morale”, che i creditori privati non si tirino indietro con troppa facilità.
Al momento questa è la soluzione auspicata. Questo periodo di tregua deve però essere sfruttato nel migliore dei modi non solo per prendere tempo. Dovrebbe essere utilizzato, innanzitutto, per consentire agli altri paesi in difficoltà di riguadagnare o consolidare la propria credibilità finanziaria e, in secondo luogo, per spianare la strada a una ristrutturazione sistematica del debito greco, che richiede un grande impegno. Guadagnare tempo ha senso solamente se serve a risolvere il problema e non a prolungare l’agonia.
Source: Project-Syndacate
Quest’ipotesi è sicuramente molto interessante e rappresenterebbe una soluzione molto forte: un segnale chiaro dove verrebbe evidenziato che la BCE non esiste solo per i comodi franco tedeschi, ma è lì perchè l’Europa è realmente unita. Un primo passo verso una realtà federativa che dovrà passare obbligatoriamente per una normalizzazione fiscale tra i paesi membri (ndr: Tremonti, che non è uno stupido, questo lo ha capito bene…). La BCE garantisce per la Grecia e la conduce e le permete di uscire gradualmente dalla crisi evitando in tal modo, fungendo da garante, il rischio “effetto domino”.
Una soluzione che diventa vincente soprattutto se paragonata all’ipotesi che sta diventando realtà dove il target principale è “comprare tempo”, allungando l’agonia. In tal caso, come detto, la strada è già tracciata. E l’effetto domino, anceh se più ritardato arriverà ancora più devastante, in quanto ancora più gonfio di debito. Anche se adesso all’orzzionte arrivano i “cavalieri bianchi”. O meglio, i conquistatori. Infatti la Cina ha recentemente dichiarato…
CHINESE PREMIER WEN TELLS BBC WILL LEND TO EUROPEAN COUNTRIES HAVING TROUBLE BORROWING (Reuters)
Hai capito? I Cinesi vogliono intervenire a man bassa per salvare l’Euro, l’Unione Europea e la Grecia. Ovvio che loro vogliono tutelare i loro interessi… E allora, forse, prima di diventare una colonia cinese (visto che loro i soldi li hanno veramente e anche tanti…) sarebbe giusto cercare delle soluzioni valide interne, magari poco piacevoli per qualche paese membro, ma ormai sicuramente necessarie. E l’ipotesi del Prof. Pisani-Ferry non è assolutamente da buttare, secondo me…
Ora la palla passa al governo greco: Domani è il D-Day (28-29 giugno), dove il parlamento greco dovrà votare il piano fiscale e di privatizzazioni concordato in concerto con gli organismi internazionali (UE e FMI). Per molti sarà una formalità (dopo la fiducia data al governo il 21 giugno) ma un po’ di volatilità sarà comunque assicurata….
NB: nei commenti sono stati inseriti gli ultimissimi aggiornamenti sulla vicenda!!!
STAY TUNED!
DT
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Ehm… stavo scrivendo e poi sono stato interrotto… e così ne ho perso un pezzo.. Chiedo venia. Ciò che volevo dire è stato poi ripreso in seguito. Ma almeno grammaticalmente ho sistemato la cosa… 😯 🙄 Scusate…
Figurati, il senso era chiaro!
Non è chiaro invece che diavolo dobbiamo fare noi pesci piccoli in questa situazione!
Come sappiamo, da ieri sera, la proposta Schaeuble riguardante un reprofiling di sette anni (poi ridotto a cinque) dei titoli scadenti entro il 2015 (approvato anche dalla Grecia) sembra lasciare il posto ad un nuovo accordo che prevede il rimborso dei titoli per il 70% alla normale scadenza mentre per il rimanente 30% in parte saranno rienvestiti in titoli GGB trentennali almeno al 50%.
Il restante sarà investito in un fondo di titoli azionari ellenici.
Questo a grandi linee.
Non c’è ancora nulla di definitivo.
tommy271@finanza: Non c’è ancora nulla di definitivo.
tranne l’economia reale… 🙂
Ragazzi due domande:
Sapete nulla a che ora si vota in parlamento domani in Grecia??
“La seconda domanda che ci si pone è quanto potrebbe diventare serio il problema qualora non venissero ripagati i debiti. Da un lato c’è chi sostiene che in questi ultimi decenni nessun paese avanzato ha mai osato farlo ed è questo ” questa e’ l’affermazione di pisany-ferry.
Vi chiedo ma l’Islanda non ha ristrutturato il suo d ebito oppure(come penso) si e’ rifiutata di pagare approntando anzi modifiche alla Costituzione (chiamando la popolazione a votare nei referendum)in modo da evitare chequesto succeda di nuovo in futuro.
Quindi e’ sbagliato considerare l’Islanda come un precedente concreto di nazione che si e’ rifiutata di pagare???
http://intermarketandmore.finanza.com/spread-bund-btp-e-la-proposta-francese-di-ristrutturazione-30549.html
NE ho proprio parlato qui!
ciromot@finanza,
Domani ok ma sarà dopodomani, probabilmente il momento finale…
Ripeto quanto scritto…. Islanda è una briciola in mezzo al mare, senza moneta unica e che non faceva parte dell’Unione Europea… Non dimentichiamolo mai. 🙂
Dream Theater: tommy271@finanza,
http://intermarketandmore.finanza.com/spread-bund-btp-e-la-proposta-francese-di-ristrutturazione-30549.html
NE ho proprio parlato qui!Ho visto ora, OK.
Ricordo che si tratta della proposta francese su cui potrebbero convergere anche gli altri.
ciromot@finanza: Ragazziduedomande:
Sapetenullaacheorasivota inparlamentodomaniinGrecia??“La seconda domanda che ci si pone è quanto potrebbe diventare serio il problema qualora non venissero ripagati i debiti. Da un lato c’è chi sostiene che in questi ultimi decenni nessun paese avanzato ha mai osato farlo ed è questo ”questae’l’affermazione dipisany-ferry.
Vichiedomal’Islandanonharistrutturato ilsuod ebito oppure(comepenso) sie’rifiutatadipagareapprontandoanzimodifichealla Costituzione (chiamandolapopolazionea votareneireferendum)inmododa evitarechequesto succeda dinuovoinfuturo.
Quindie’sbagliato considerare l’Islanda comeunprecedenteconcretodinazionechesie’ rifiutata dipagare???
Il voto sul piano di “Medio Termine” dovrebbe avvenire mercoledì mattina.
La discussione in Parlamento è iniziata oggi pomeriggio.
esercitando la cosiddetta “moral suasion” o “persuasione morale”, che i creditori privati non si tirino indietro con troppa facilità.
domanda ingenua: ma come fa la BCE, dall’alto della sua indiscussa ed indiscutibile moralita’, ad esercitare la moral suescion?
che diavolo vuol dire, in pratica?
ATTENZIONE ATTENZIONE
Un uccellino marchiato reuters mi dice che gira voce insistente di nuovi bond Made in grecia con rating… udite udite… AAA e qundi con garanzia BCE…
non credevo di essere ascoltato così velocemente!!! hahahaha
Dream Theater: AAA e qundi con garanzia BCE…
beh… non sanno fare i conti, ti aspetti che sappiano l’alfabeto?
Dream Theater: ATTENZIONE ATTENZIONEUn uccellino marchiato reuters mi dice che gira voce insistente di nuovi bond Made in grecia con rating… udite udite… AAA e qundi con garanzia BCE…
non credevo di essere ascoltato così velocemente!!! hahahaha
Probabilmente ci potrebbe essere la garanzia dell’EFSF sulla parte a scadenza, ma reinvestita.
In realtà sembra che abbiano escogitato (menti peverse! ma si sa… la finanza creativa tutto può…) un metodo per creare dei SPV, togliere dai bilanci (il grande problema!) i bond greci e salvare capra e cavoli…
(Reuters) – A French plan for rolling over Greek debt would involve placing new bonds in a Special Purpose Vehicle that would take them off the balance sheets of the participating banks, a French government source said on Monday.
The plan, to be discussed with European Union finance officials, would cover Greek bonds maturing between 2011 and 2014, and the SPV could be set up at a national or European level, the source told Reuters. “It’s an initiative of the banks, it’s a private initiative. There is no public guarantee,” the source said, adding that the proposed scheme could be extended to insurance companies and investment funds.
😯
Grecia, nuovi bond con cedola base 5,5% in piano Francia
lunedì 27 giugno 2011 18:28
(riscrive aggiungendo dettagli da fonti francesi e fonte Tesoro Italia)
PARIGI/FRANCOFORTE, 27 giugno (Reuters) – La Francia ha indicato una soluzione radicale per il rollover dei titoli di Stato ellenici nei portafogli delle banche private, suggerendo un rinnovo dei bond per 30 anni che sarebbe applicato solo a una parte dei titoli in circolazione.
Secondo fonti del governo francese le banche rinnoverebbero il 70% dei titoli greci in portafoglio e in scadenza tra il 2011 e il 2014, ottendendo invece, il rimborso dei bond restanti. Dell’importo rinnovato, una parte verrebbe convertita in nuovi titoli a 30 anni e una parte in titoli zero-coupon con cedola differita.
I nuovi titoli sarebbero posti in uno Special purpose vehicle (Spv), rimuovendo il debito greco dai bilanci delle banche che parteciperebbero al rollover, dicono fonti francesi.
Secondo fonti delle banche, i nuovi titoli potrebbero essere assistiti dalla garanzia del fondo di salvataggio europeo (Efsf) o dalla Banca europea per gli investimenti (Bei).
Quest’ultimo elemento è, però, controverso, perchè, una fonte del governo francese ha detto che si tratterebbe di “una sorta di Brady bond privati, senza garanzia pubblica”, riferendosi allo swap effettuato nel 1989 di titoli di debito dei paesi latino americani in altre obbligazioni, alcune delle quali assistite da garanzia.
I nuovi titoli di Stato greci trentennali pagherebbero una cedola 5,5% maggiorata con un premio annuale fino al 2,5% a seconda dell’andamento del Pil greco.
La garanzia Bei o dell’European Financial Stability Facility sarebbe una proposta avanzata dalle banche francesi il cui obiettivo è di raggiungere la tripla A di rating sul credito, aggiungono le fonti.
Le banche tedesche, le più esposte al debito greco (fino a 20 miliardi di euro) insieme a quelle francesi, stanno studiando varie ipotesi per il rollover, tra cui quella francese, hanno aggiunto le fonti.
In un’intervista a Reuters Insider tv Josef Ackerman, capo di Deutsche Bank, ha detto che la proposta francese è solo una delle possibili soluzioni in discussione.
Stamani il presidente francese Nicholas Sarkozy aveva annunciato che il ministero delle Finanze e gli istituti di credito francesi avevano trovato un compromesso sul piano per rinnovare i titoli greci in scadenza.
Il piano, che sarà discusso dai ministri finanziari dell’Unione europea, coprirebbe i titoli greci in scadenza tra il 2011 e il 2014, e il ‘veicolo speciale’ potrebbe essere messo a punto a livello nazionale o europeo. La proposta francese sarebbe stata discussa oggi anche nella riunione organizzata a Roma da Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro, in qualità di presidente del Comitato economico e finanziario europeo. Alla riunione, secondo una fonte del tesoro italiano, avrebbero partecipato più di una ventina di banche internazionali. La Commissione Ue ha informato che anche funzionari Ue erano coinvolti, come pure rappresentanti dell’Istitute of International Finance.
Factbox: French proposal for private sector Greek bailout
PARIS | Mon Jun 27, 2011 12:35pm EDT
PARIS (Reuters) – French banks have agreed to roll over their holdings of Greek debt for 30 years, President Nicolas Sarkozy said, as part of a European plan to help Greece make payment on its debts and avoid bankruptcy.
Following is an outline of the proposal drawn up by French banks and currently under discussion with other private holders of Greek debt in banking and insurance around the European Union, according to a senior French government source:
* A group of French banks including BNP Paribas, Credit Agricole and Societe Generale have drawn up a proposal under which they would roll over a majority of their Greek bonds maturing in 2011-14 for 30 years in exchange for guarantees.
The amount of privately-held Greek debt that needs to be rolled over remains unclear, although other European sources have said it would have to be at least 30 billion euros.
* The French banks’ plan essentially means they would agree to lengthen the maturity of their Greek debt holdings in exchange for rolling over less than 100 percent of the debt.
* Under the plan, which French banks are discussing with counterparts in other EU countries, Greece would immediately pay them back 30 euros out of every 100 euros of maturing debt.
* Of the remaining 70 euros, banks would roll over 50 euros for 30 years and place that debt in a Special Purpose Vehicle, leaving them with equity in the SPV and taking the bonds off their balance sheets. There would be no public sector guarantee for the SPV and banks could not immediately trade the bonds inside on the open market.
However, in exchange for taking on the risky debt they would be rewarded with extra interest indexed to Greece’s growth rate.
Depending on whether other EU member states join up to the plan, the SPV could be based in Paris, Frankfurt or elsewhere.
* The final 20 euros out of each 100 euros will be reinvested in zero-coupon, AAA-rated bonds. The security of this tranche is aimed at compensating for the risk of the SPV.
* The plan could be extended to cover insurance companies, investment funds and other holders of Greek debt.
***
In breve la proposta francese, discussa oggi a Roma.
Se ufficialmente la Grecia fallisse ci perderebbero soprattutto le banche, in primis francesi e tedesche, ma anche alcune italiane (unicredit?), pertanto la soluzione di Sarkozy va bene a tutti. Quindi la pioggia di denaro che arriverà in Grecia, assieme ai sacrifici dei cittadini greci faranno rimanere in piedi la baracca, dando fiato alle borse e al rientro più congruo degli spread Bund/Btp, questi ultimi troppo penalizzati da considerazioni troppo avventate sul nostro paese che hanno buttato benzina sul fuoco agli speculatori, i quali probabilmente hanno comprato i nostri titoli di stato fortemente a sconto così come alcuni titoli azionari che godono di buona salute. 8)
tommy271@finanza: However, in exchange for taking on the risky debt they would be rewarded with extra interest indexed to Greece’s growth rate.
che figata. visto il tasso di crescita a cui andrà in contro la grecia, l’interesse sarà negativo…
Ho l’impressione che tutti (politici, agenzie e banche) si occupino di come tenere in piedi la baracca euro-greca per i prossimi mesi (massimo un paio d’anni) mentre chi si trova a pagare – oggi (ma anche domani e dopodomani) i conti della Grecia non viene neanche interpellato. C’è qualcuno che crede nella possibilità di un “rilancio” dell’economia greca? Anche finanziandogli un programma di interventi – la Grecia continuerà ad essere quella che è sempre stata, da quando si è ricostituita come Stato, cioè un paese estremamente poco competitivo, disorganizzato, inefficente, bancarottaro (quante bancarotte ha già subito, la Grecia, negli ultimi 150 anni?). Qualcuno spera (lo leggevo su giornali tedeschi) di poter “cambiare” l’anima greca nel giro di due generazioni – ma anche ammesso di poterlo fare, si tratta comunque di “mantenere” i greci per almeno 40-50 anni. Un pozzo senza fondo…
Io, francamente, penso che l’Italia abbia già abbastanza gente da mantenere a sud di Roma (capitale compresa). Ma anche se fossi tedesco o francese non vedrei il motivo di tanta generosità. Per che cosa?
Comunque – avanti cosí, continuiamo a bruciare il nostro futuro sull’altare di questa demenziale utopia, partorita dall’infausto connubio fra lobby e “amministratori” della cosa pubblica. Ma piú la tirano in là, piú travolgente ne sarà l’implosione…
Dream Theater: togliere dai bilanci (il grande problema!) i bond greci
Beh, per la crisi greca cosa c’è di meglio di una “soluzione greca”?
Ciao ragazzi .
Grazie delle risposte ma volevo delle indicazioni piu’ dettagliate riguardo l’orario preciso in cui vota il parlamento greco.
Avete qualche sito da consigliarmi per seguire tutto in diretta visto che le notizie ansa hanno sempre un piccolo ritardo’??
Grazie
PER DREAM
Scusa dream la banalita’ delle mie domande ma sono qui per imparare.Quando uno stato fortemente indebitato rifiuta di pagare il suo debito avendo l’appoggio in questo senso della popolazione , cosa succede ai creditori se costoro non possono piu’ prendere possesso dei beni di quel paese attraverso privatizzazioni e non possono piu’ rientrare dei capitali prestati?Se sono esposti con grandi capitali verso quel paese rischieranno il fallimento anche loro???
Insomma di preciso quando uno stato fallisce cosa cambia per esso?Nel caso della Grecia viene messa fuori dall’UE?Le banche creditizie dopo il rifiuto del pagamento fanno pressioni verso i propri governi affinche ‘ venga istituito una sorta di embargo soft verso quel paese???
Mi s cuso ancora per la banalita’ dellle mie domande
mattacchiuz:
che figata. visto il tasso di crescita a cui andrà in contro la grecia, l’interesse sarà negativo…
Non credere siano sprovveduti.
Interesse al 5,5% sui 30ennali + 2,5% in base all’andamento del PIL.
Rimane inteso che sono proposte in avanzato stato di discussione.
ciromot@finanza: Ciao ragazzi .
Graziedellerisposte ma volevo delleindicazioni piu’ dettagliateriguardo l’orario preciso in cui vota il parlamento greco.
Avete qualche sito da consigliarmi per seguire tutto in diretta visto che le notizie ansa hanno sempre un piccolo ritardo’??
GraziePER DREAMScusa dreamlabanalita’ dellemie domande masono quiperimparare.Quandounostato fortementeindebitatorifiuta dipagareilsuo debito avendo l’appoggioin questosenso della popolazione, cosa succede aicreditori se costorononpossonopiu’prenderepossessodeibenidi quelpaese attraversoprivatizzazioni enonpossonopiu’ rientraredeicapitaliprestati?Sesono esposticongrandicapitali verso quelpaese rischierannoilfallimento anche loro???Insommadipreciso quandounostatofallisce cosa cambiaper esso?NelcasodellaGrecia vienemessa fuoridall’UE?Lebanche creditizie dopo il rifiuto del pagamentofanno pressioniversoipropri governi affinche ‘vengaistituitouna sorta di embargosoftverso quelpaese???Mis cusoancora per labanalita’delllemiedomande
Cosa ti interessa sapere l’ora esatta di quando votano?
Al limite devi inseguire i rumor sulle dichiarazioni di voto che alcuni deputati stanno facendo svincolandosi dai partiti.
Per quando riguarda il Pasok la maggioranza è appesa ad un voto: i 155 deputati che hanno votato la fiducia, quattro si sono espressi contro il programma di “Medio Temine” di cui 1 ieri ha confermato il voto contrario, mentre altri tre “ci stanno pensando”.
Un deputato dell’opposizione di ND, Elsa Papadimitriu se serve – ha precisato – voterà a favore della Legge, probabilmente si asterranno o voteranno a favore la piccola pattuglia di “Alleanza Democratica” di Dora Bakoyannis.
Incerta la posizione del Laos di Karatzeferis che chiede un governo di unità nazionale, ma non c’è tempo per discuterne. Il partito di estrema destra conta su poco meno di trenta deputati.
Il resto voterà contro.
Ad ogni modo non possiamo sapere l’ora esatta, dipende dai lavori parlamentari: quanti intervengono, per quanto tempo ecc.
Probabilmente nella giornata di domani.
tommy, non credo affatto siano sprovveduti. ero solo ironico.
vorrei vedere tutti i conti comunque.
ma il 2.5% in base all’andamento del pil che significa?
se il pil cresce sarà 2.5% + qualcosa se il pil decresce sarà il 2.5% – qualcosa?
quindi l’interesse sarà dell’8% + o – qualcosa? o del 5.5%*(1+0.025+-qualcosa)?
no perchè… essere rimborsati immediatamente fino al 30% delle stronzate che hai fatto, e poi obbligare il resto della gente d’europa a darti l’8% sulla quasi totalità rimanente cacca che hai comprato, per 30 anni, non è male. anzi, sarebbe da fare sempre business così. altro che moral hazard, non c’è niente di più convenientemente sicuro.
potrebbero venire direttamente con una pistola, che ne so, la chiamiamo SPW, e prelevarmi il denaro che gli serve per coprire la loro follia…
mattacchiuz: tommy, non credo affatto siano sprovveduti. ero solo ironico.
vorrei vedere tutti i conti comunque.
ma il 2.5% in base all’andamento del pil che significa?
se il pil cresce sarà 2.5% + qualcosa se il pil decresce sarà il 2.5% – qualcosa?
quindi l’interesse sarà dell’8% + o – qualcosa? o del 5.5%*(1+0.025+-qualcosa)?
no perchè… essere rimborsati immediatamente fino al 30% delle stronzate che hai fatto, e poi obbligare il resto della gente d’europa a darti l’8% sulla quasi totalità rimanente cacca che hai comprato, per 30 anni, non è male. anzi, sarebbe da fare sempre business così. altro che moral hazard, non c’è niente di più convenientemente sicuro.
potrebbero venire direttamente con una pistola, che ne so, la chiamiamo SPW, e prelevarmi il denaro che gli serve per coprire la loro follia…
Mi sembra un buon tentativo di accordo, quello in discussione.
Rimanda parzialmente tra 30 anni i rimborsi ad un tasso, tutto sommato ragionevole, ridando sostenibilità ai rimborsi (e al debito).
L’Italia paga un tasso simile sui trentennali, il 2,5% sarà un premio su base annua legato all’andamento del PIL … credo molto sostenuto.
Il resto lo puoi leggere nei post Reuters sopra.
vorrei tanto chiederti in base a cosa dici che ti sembra un buon tentativo di accordo, ma credo che mi ripeteresti solo le chiacchiere della reuters, dei banchieri e dei tecnocrati, cioè di tutta quella gente che ci ha portato a questo punto. la realtà dei fatti, le probabilità che la grecia ora inverta di 180 gradi, le probabilità di raggiungere tassi di crescita e di risparmio indicati dai documenti ed in generale tutti quei numeri e conti e calcoli che fanno di un PIANO un PIANO, ancora non se ne è visto uno, se non quattro grafici già smentiti di partenza.
Nell’eventualita’ qualcuno fosse interessato a vedere cosa succede in diretta(almeno credo)
http://www.newsbeast.gr/aganaktismenoi/arthro/187386/deite-live-ti-sumvainei-sto-sudagma-apo-to-newsbeastgr/
Grazie tommy seguiro’ i rumors……
saluto
stanno assaltanto il ministero delle finanze.
avrebbero dovuto incontrarsi li i banchieri francesi, invece che ieri a Roma…
non so perchè ma visto che ci sono scioperi generali a raffica, quest’anno forse le ferie non le faccio in Grecia…
[Reuters] Grecia, proposta francese offre due opzioni a banche – bozza
LONDRA, 28 giugno (Reuters) – La proposta francese per la ristrutturazione del debito greco prevede due opzioni possibili per i detentori di titoli di Stato, da scegliere in un periodo compreso tra il 2011 e il 2014. È quanto emerge da una bozza del documento di proposta, visionata da Reuters oggi e datata 24 giugno. La prima opzione prevede un finanziamento di 30 anni alla Grecia, in cui chi aderisce investirebbe un minimo del 70% dei proventi ricevuti in nuovi governativi greci. Questi avrebbero scadenza trentennale e sarebbero garantiti sull’intero capitale attraverso una società veicolo (Special purpose vehicle) “collateralizzata da bond zero-coupon acquistati tra uno o più emittenti tripla-A sovrani, sovranazionali o europei”. La seconda opzione prevede l’investimento di almeno il 90%, preferibilmente il 100%, dei proventi ricevuti in nuovi governativi greci a 5 anni con tasso del 5,5%. La bozza spiega che il piano è condizionato al via libera informale delle agenzie di rating e che non provocherebbe un downgrade a livello di default o simili per i bond greci esistenti e di nuova emissione. ((Redazione Milano, Reuters Messaging: giulio.piovaccari.thomsonreuters.com@reuters.net, +39 02 66129743, Reutersitaly@thomsonreuters.com))
il momento è topico e i radar sono in funzione
consigliabile proteggere i long oggi da un improbabile ma possibile voto contrario del parlamento greco con conseguenze di lungo periodo non immaginabili
sull’immediato invece solo certezze: bond e usd che volano, il resto affonda
Scusa Dream, c’è un problema in questa frase alla quale sembra mancare un pezzo:
“Diciamo piuttosto che l’UE ha peccato di inesperienza (!!?!?!) e ha fatto più danni di quanto si poteva pensare a causa di una mala gestione di questa problematica, con strategie…”