Il meglio dal Blog di IntermarketAndMore

Scritto il alle 14:20 da Danilo DT

Buongiorno a tutti. Per la serie Bulls & Bears, vi lascio oggi questo riassunto dei migliori post della settimana. Beh…direi che il progetto sta andando alla grande, se non altro dal punto di vista qualitativo e delle visite. Credo che nella penisola italica, questo blog si sia ritagliato uno spazio di tutto rispetto tra i blog di finanza indipendente. E non solo in Italia, visto che le visite dall’estero crescono in modo esponenziale.

Un saluto quindi a tutti gli amici del blog e anche ai nuovi arrivati. Vai con l’elenco!

La Grecia? Ha già fatto default!

Trading Room #19: 1-2-3 low di Ross in formazione

Affogati da disoccupazione e debito

La saga degli INTERMARKET GROOVE (Intermarket Intraday)

SP 500: breakdown e ora si punta alla media mobile

Esposizione Banche al Debito Grecia: aggiornamento

Debito pubblico italiano: continua la crescita nominale

Bernanke e il rimbalzo mancato

Derivati: un universo volumetricamente inesigibile

Il ciclo economico inverte anche sui mercati

Aumentano ancora i sussidi: la ripresa più strana della storia

Quando il QE3 rischia di diventare exit strategy (ps: in nottata la previsione si è avverata…)

TUTTA COLPA DELLA SORELLA DI PIPPA!

BCE: a luglio i tassi non si toccano

REFERENDUM

QUI troverai gli altri report di I&M tra cui i portafogli di Compass. Tra l’altro….secondo voi come stanno andando se confrontati con i  benchmark? E lo sapevate che queste performance sono ottenute cercando di mantenere una volatilità sempre molto bassa e con un taglio di asset allocation molto difensivo?

STAY TUNED!

DT

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4 commenti Commenta
Lukas
Scritto il 11 Giugno 2011 at 14:41

Caro Dream, questa settimana l’indice S&P 500 ha fatto segnare un nuovo consistente ribasso del 2,24 % . Dall’inizio della correzione, ormai 6 settimane orsono, lo storno è pari al 6,8 % . Sembra tutto nella norma della storia dei mercati, anzi sembra una correzione piu’ “ ordinata “ del solito, senza panico. Sembra……..perchè in realtà da questa settimana cominciano a delinearsi, a mio modesto avviso, degli interrogativi al momento senza univoche risposte. Interrogativi concernenti il rallentamento dell’economia USA, confermata tra l’altro dalla correzione in termini reali ( ossia al netto della svalutazione del dollaro ) dei prezzi delle materie prime; ed interrogativi concernenti la fine imminente del QE 2.0………e la capacità futura dell’economia reale e dei mercati di auto sostenersi.

Interrogativi confermati, anche dai nuovi dati del COT settimanale, pubblicati ieri sera dalla CFTC, e relativi alla sommatoria dei futures e delle options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti :

Commercial Traders : – 40.153
Large Traders : – 13.344
Small Traders : + 53.497

Dunque, “ mani forti “ ancora entrambe NET SHORT ………….,però a differenza del recente passato registriamo con preoccupazione che i Commercial, reagiscono molto lentamente alla discesa dei mercati ( finiti i soldi del QE 2.0 ? ) e dopo 6 settimane di ribassi sono ancora net short per oltre 40.000 contratti. I Large seguono come sempre la tendenza ed accrescono anche loro le posizioni net short. Sicchè come accade quasi sempre gli Small sono rimasti con il cerino acceso tra le mani……..e detengono da soli tutte le posizioni NET LONG.

Dunque una situazione molto incerta………..personalmente non credo ad una correzione marcata dei mercati………..però la correzione in corso potrebbe ulteriormente proseguire ( magari sino al 10 % ). La posizione piu’ ragionevole mi sembra essere quella di attendere alcune settimane, in posizione FLAT, ossia fino a quando avremo notizie piu’ certe su ciò che accadrà dopo la fine del QE 2.0, e su quale sarà il futuro dell’economia USA senza il sostegno pubblico della politica monetaria ultra-espansiva degli ultimi 2 anni.

Ciao, e buon Weekend a tutti gli amici del blog.

lampo
Scritto il 11 Giugno 2011 at 22:49

La “partita a scacchi” per il posto di capo del FMI continua…

http://www.reuters.com/article/2011/06/11/imf-idUSLDE75A0AS20110611

Si propone il governatore della banca d’Israele Fisher … al posto del Ministro dell’economia francese Lagarde (ricordo che, tra i papabili, c’è anche Carstens, il governatore della banca centrale messicana).

Peccato però che, a causa dei limiti di età imposti a livello di regolamento dFMI (l’età massima per l’ammissione al ruolo di capo dell’FMI è 65 anni e l’età massima del mandato di 70 anni. Fisher ha 67 anni) … dovrebbero cambiare le regole per poterlo nominare.

Vedremo la prossima mossa…se sarà uno scacco al Re (Fisher) o alla Regina (Lagarde)… oppure se la Cina tirerà posizionerà sulla scacchiera il suo pezzo (un nuovo candidato):wink:

Decisamente meglio di una telenovela…altro che Dallas :mrgreen:

7voice
Scritto il 12 Giugno 2011 at 10:43

Bilderberg 2011: lista ufficiale di tutti i partecipanti
Venerdì 11 giugno 2011
Grazie al fantastico lavoro degli attivisti Bilderberg, i giornalisti ei media svizzeri, abbiamo un elenco completo dei partecipanti del Bilderberg 2011.
Belgio
Coene, Lucas Governatore della Banca Nazionale del Belgio
Davignon, Etienne, Ministro di Stato
Leysen, Thomas, Presidente, Umicore

Cina
Fu Ying, Vice Ministro degli Affari Esteri
Huang Yiping, Professore di Economia, Centro cinese per la Ricerca Economica, Università di Pechino

Danimarca
Eldrup, Anders, CEO di DONG Energy
Federspiel, Ulrik, Vice Presidente per gli Affari Globali, Haldor Topsoe A / S
Schütze, Peter, membro della direzione, Nordea Bank AB

Germania
Ackermann, Josef, Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo del Gruppo, Deutsche Bank
Enders, Thomas, CEO di Airbus SAS
Löscher, Peter, Presidente e CEO di Siemens AG
Nass, Matthias, capo corrispondente internazionale, Die Zeit
Steinbrueck, in coppia, i membri del Bundestag, ex Ministro delle finanze

Finlandia
Apun, Matti, direttore di Affari e Finlandia Forum EVA politica
Johansson, Ole, Presidente della Confederazione delle industrie finlandesi EK
Ollila, Jorma, presidente, Shell olandese Royal
Pentikainen, Mikael, Publisher e Senior Editor in Chief, Helsingin Sanomat

Francia
Baverez, Partner Nicolas, Gibson, Dunn & Crutcher LLP
Bazire, Nicholas, direttore generale di Groupe Arnault / LVMH
Castries, Henri de, Presidente e CEO di AXA
Lévy, Maurice, Presidente e CEO di Publicis Groupe SA
Montbrial, Thierry, Presidente dell’Istituto francese di relazioni internazionali
Roy, Olivier, professore di teoria sociale e politica, Istituto universitario europeo

Gran Bretagna
Agius, Marcus, presidente di Barclays PLC
Flint, Douglas J., Presidente del Gruppo, HSBC Holdings
Kerr, John, membro della Camera dei Lord, Vice President, Royal Shell olandese
Lambert, Richard, Independent Ernst Direttore non esecutivo & Young
Mandelson, Peter, membro della Camera dei Lord, Presidente, World
Micklethwait, John, caporedattore di The Economist
Osborne, George, Ministro delle Finanze
Stewart, Rory, MP
Taylor, J. Martin, presidente, Syngenta International AG

Grecia
David, A. George, presidente della HBCSA Coca-Cola
Hardouvelis, Gikas A., Capo Economista e Direttore della Ricerca, EFG Eurobank
Papaconstantinou, George, Ministro delle Finanze
Tsoukalis, Loukas, Presidente, ELIAMEP Grigioni

Organizzazioni internazionali
Almunia, Joaquín, Commissione europea Vice-Presidente
Daele, Frans van, Capo di Stato Maggiore al Presidente del Consiglio europeo
Kroes, Neelie, Vice Presidente della Commissione europea, Commissario per l’Agenda digitale
Lamy, Pascal, direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio
Rompuy, van Herman, il presidente del Consiglio europeo
Sheeran, Josette, Executive Director Programma mondiale alimentare
Solana Madariaga, Javier, Presidente del Centro per l’economia mondiale e geopolitica ESADEgeo
Trichet, Jean-Claude Trichet, Presidente della Banca centrale europea
Zoellick, Robert B., Presidente, Gruppo Banca Mondiale

Irlanda
Gallagher, Paul, Senior Counsel, ex procuratore generale
McDowell, Michael, Senior Adviser, Legge Biblioteca, l’ex vice primo ministro
Sutherland, D. Pietro, presidente di Goldman Sachs International

Italia
Bernabe, Franco, amministratore delegato di Telecom Italia SpA
Elkann, John, Presidente di Fiat SpA
Monti, Mario, Presidente, Commerciale Luigi Bocconi
Scaroni, Paolo, Amministratore Delegato di Eni SpA
Tremonti, Giulio, Ministro dell’Economia e delle Finanze

Canada
Carney, J. Marcos, Governatore della Bank of Canada
Clark, Edmund, Presidente e CEO, TD Bank Financial Group
McKenna, Frank, Vice Presidente, TD Bank Financial Group
Orbinksi, James, professore di Medicina e Scienza Politica, Università di Toronto
Prichard, J. Robert S., presidente, Torys LLP
Reisman, presidente e CEO di Heather Indigo Books & Music Center Inc., Brookings Institution

Paesi Bassi
Bolland, Marc J., Direttore Generale, marchi, disegni e Spencer Group plc
Chavannes, Marc E. editorialisti politici, NRC Handelsblad, professore di giornalismo
Halberstadt, Victor Professore di Economia presso l’Università di Leiden, l’ex Segretario generale onorario di incontri del gruppo Bilderberg
Sua Maestà la Regina dei Paesi Bassi
Rosenthal, Uri, Ministro degli Affari Esteri
Inverno, W. Jaap, Partner, De Blackstone Westbroek Brauw

Norvegia
Myklebust, Egil, ex presidente del consiglio di amministrazione della SAS, sk Hydro ASA
SAR il Principe Haakon di Norvegia Corona
Ottersen, Ole Petter, Rettore dell’Università di Oslo
Solberg, Erna, Leader del Partito Conservatore

Austria
Bronner, Oscar, CEO e Publisher, standard Medien AG
Faymann, Werner, Cancelliere federale
Rothenstein, Walter, presidente del consiglio, Raiffeisen Zentralbank Österreich AG
Scholten, Rudolf, membro del Consiglio di amministrazione, Oesterreichische Kontrollbank

Portogallo
Balsemão, Francesco Pinto, Presidente e CEO di Impresa, SGPS, ex primo ministro
Ferreira Alves, Clara, CEO di LDA Claref; scrittore
Leite Nogueira, Antonio, membro del Consiglio, José de Mello Investimentos, SGPS, SA

Svezia
Mordashov, Alexey A., amministratore delegato di Severstal
Schweden
Bildt, Ministro degli Affari Esteri Carl
Björling, Ewa, Ministro del Commercio
Wallenberg, presidente Jacob, Investor AB

Svizzera
Brabeck-Letmathe, Pietro, presidente, Nestlé SA
Groth, Hans, Senior Director, politica sanitaria e l’accesso ai mercati, Business Unit Oncologia, Pfizer Europa
Janome Steiner, Barbara, Capo del Dipartimento della Giustizia, sicurezza e salute nel Cantone
Kudelski, André, Presidente e Amministratore Delegato, Gruppo Kudelski SA
Leuthard, Doris, consigliere federale
Schmid, Martin, presidente, al governo dei Grigioni
Schweiger, Rolf, Ständerat
Soiron, Rolf, presidente del consiglio, Holcim Ltd., Lonza Ltd.
Vasella, Daniel L., Presidente, Novartis AG
Witmer, Jürg, Presidente, SA Givaudan e Clariant AG

Spagna
Cebrian, Luis Juan, CEO di PRISA
Cospedal, Maria Dolores, Segretario Generale del Partito Popolare
Leon Gross, Bernardino, Segretario Generale della Presidenza spagnola
Nin Genova, Juan María, Presidente e CEO di La Caixa
Sua Maestà la Regina di Spagna

Turchia
Ciliv, Süreyya, Turkcell Iletisim Hizmetleri AS CEO
Domac Gülek, Tayyib, ex ministro di Stato
Koç, Mustafa V. Presidente, Koç Holding AS
Pechino, Sefik, socio fondatore, Pechino e Studio Legale Bayar

Stati Uniti
Alexander, B. Keith, Major, USCYBERCOM, direttore della National Security Agency
Altman, C. Roger, presidente, Evercore Partners Inc.
Bezos, Jeff, fondatore e CEO di Amazon.com
Collins, C. Timothy, CEO di Ripplewood Holdings, LLC
Feldstein, Martin S., George F. Baker, professore di economia alla Harvard University
Hoffman, Reid, Co-fondatore e CEO di LinkedIn
Hughes, Chris R., Co-fondatore di Facebook
Jacobs, Kenneth M., Presidente e CEO di Lazard
Johnson, James A., Vice Presidente, Perseus, LLC
Jordan, Jr., Vernon E. Senior Managing Director, Lazard Freres & Co. LLC
Keane, M. John, Senior Partner, SCP Partners, General, US Army, in pensione
Kissinger, Henry A., presidente, Kissinger Associates, Inc.
Kleinfeld, Klaus, Presidente e CEO di Alcoa
Kravis, Henry R., Co-Presidente e CEO di cooperazione, Kohlberg Kravis Roberts & Co.
Kravis, Marie-Josée, Senior Fellow presso l’Hudson Institute, Inc.
Li Cheng, Senior Fellow e direttore della ricerca, John L. Thornton Center Cina, Brookings Institution
Mundie, Craig J., Chief Research e Strategy di Microsoft Corporation
Orszag, R. Pietro, Vice Presidente di Citigroup Global Markets, Inc.
Perle, Richard N., Resident Scholar, American Enterprise Institute per la Ricerca di Politica Pubblica
Rockefeller, David, ex presidente, Chase Manhattan Bank
Rose, Charlie, Executive Editor e di accoglienza, Charlie Rose
Rubin, Robert E., Co-Chair, Council on Foreign Relations, ex segretario al Tesoro
Schmidt, Eric, CEO di Google Inc.
Steinberg, James B., Vice Segretario di Stato
Thiel, A. Pietro, Presidente del Management Clarium Capital, LLC
Varney, A. Christine, assistente del procuratore generale per l’Antitrust
Vaupel, James W., direttore e fondatore dell ‘Istituto Max Planck per la ricerca demografica
Warsh, Kevin, ex governatore, Federal Reserve Board
Wolfensohn, James D., presidente, Wolfensohn & Company, LLC

vichingo
Scritto il 12 Giugno 2011 at 10:49

“Energia, le “rinnovabili” hanno già vinto la partita Comunque vada, nucleare più lontano e per il gas ci sono rischi politici
Silvio Berlusconi promise la prima pietra delle centrali nucleari entro il 2013. Comunque vada il referendum, questo è un obiettivo assolutamente irraggiungibile. Se – come dicono i sondaggi in mano ai partiti e alle società elettriche – il quorum verrà raggiunto con la stravittoria dei «sì», il discorso dell’elettricità da atomo nel nostro Paese sarà chiuso per molti anni. Anche se per chi studia le tecnologie nucleari resterà aperta la strada dell’Enel, che possiede e gestisce diverse centrali nucleari in Paesi europei come Spagna e Slovacchia. Ma allora, come faremo a produrre l’energia che ci serve?

Il governo Berlusconi ipotizzava per il 2050 un mix energetico suddiviso in quattro fette: 25% dal nucleare, 25% dalle rinnovabili, 25% dal gas, 25% dal carbone. Ma Fukushima ha ucciso il «Rinascimento nucleare». L’Enel adesso suggerisce una «torta» in cui le fette sono solo tre: 33% dalle rinnovabili, 33% dal gas, 33% da quello che chiamano «carbone pulito». Ogni «fetta» ha le sue controindicazioni: le rinnovabili producono energia costosa, che ha bisogno di ingenti incentivi; il gas è sottoposto a forti rischi politici, visto che viene dai Paesi arabi o dalla Russia. E il carbone anche se si possono ridurre moltissimo le emissioni inquinanti «classiche», diossido di zolfo, ossido di azoto, micropolveri – è molto pericoloso per l’ambiente. Una grande centrale a carbone produce 15 milioni di tonnellate l’anno di Co2, il gas serra che genera il riscaldamento globale. Per adesso, le tecnologie di cattura dell’anidride carbonica sono solo sperimentali. E per le emissioni in eccesso i Paesi sono sottoposti a grosse multe.

Tuttavia le soluzioni per risolvere l’enigma dell’energia ci sono. Alberto Clò, già ministro dell’Industria, grande esperto di energia, si autodefinisce «nuclearista non pentito», anche se ha bocciato il programma del governo come sbagliato e irrealistico. «Guardiamo le cose come stanno – spiega -: il nucleare avrebbe dato un contributo significativo solo dal 2030. E in Italia né oggi, né in futuro – ci sono pericoli di squilibrio tra la domanda e l’offerta di elettricità. Non si prevede un forte aumento della richiesta di elettricità – spiega il professor Clò – e la nostra capacità produttiva è assolutamente idonea. Tra il 1998 e oggi la potenza elettrica installata è aumentata di oltre 30 GW, la domanda è rimasta sostanzialmente stabile, e spesso c’è anche eccesso di produzione. Un rischio c’è solo in caso di un non prevedibile boom dell’economia italiana». In effetti la potenza installata – cioè la capacità di generare elettricità in un dato istante – è di circa 105 GW, contro un picco massimo di potenza richiesta di circa 56 GW (nell’estate del 2007). Già oggi, di rado i 15-20 GW di potenza installata di fonti rinnovabili vengono usati, e diverse centrali a gas operano a metà regime, 3000 ore l’anno contro le 6000 potenziali.

Il guaio, spiega Clò, è che ragionevolmente non sarà possibile in futuro avere bollette più basse. Soprattutto se si continuerà a sovraincentivare le fonti rinnovabili, come solare fotovoltaico ed eolico, e se si dovranno rispettare gli obiettivi europei, che impongono di raggiungere nel 2020 una produzione elettrica da rinnovabili pari al 20%. «Secondo l’Autorità per l’energia dice – i nuovi incentivi scaricheranno sulle tariffe elettriche 100 miliardi di costi aggiuntivi. La verità è che le rinnovabili sono molto costose. Si può scegliere di farlo in nome dell’ambiente, ma sicuramente pagheremo un prezzo: saremo meno competitivi, ed è probabile che le produzioni si delocalizzeranno verso Paesi dove l’energia costa meno».

Energia pulita ma costosa? Non è d’accordo Sergio Ulgiati, fisico all’università Parthenope e membro del Comitato scientifico del Wwf. «Senza nucleare spiega – siamo e saremo per un po’ dipendenti dal gas naturale, anche se sicuramente l’Enel e soci premeranno per le centrali a carbone». Ulgiati concorda con Clò: non ci sarà un problema di offerta elettrica. Per questo gli ambientalisti propongono una «solarizzazione» della produzione di elettricità, in cui progressivamente vento e sole e biomassa sostituiscano le centrali che bruciano fossili, ovvero carbone, olio e gas. Per Ulgiati «in pochi anni il costo di installazione del fotovoltaico è passato da 5000 a 2500 euro per chilowattora di picco. Gli incentivi all’installazione permettono di recuperare le spese in 7-8 anni anziché in 12». E gli incentivi? «Possono essere migliorati, riducendoli gradualmente. Ma ora servono per diffondere una tecnologia che può sostituire carbone e gas». Le bollette però saranno più care. «L’energia elettrica da fonti fossili sembra conveniente. Ma nelle tariffe non si considerano i costi esterni, messi a carico della società: l’inquinamento dell’aria, le emissioni di Co2 e il rischio per il clima, le oscillazioni dei prezzi delle materie prime, le tensioni internazionali, le guerre per il petrolio. Non stanno nelle bollette, ma li paghiamo eccome»”.

I sondaggi di I&M

TASSO BCE a fine 2024 in %

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