Tesoro, mi si è ristretto il Rating! (Weekly Rewind)

Scritto il alle 10:18 da Danilo DT

Weekly Rewind best of

Le società di rating non godono certamente di tutta la mia simpatia, non tanto perché giudicano, in modo non sempre oggettivo, emittenti di qualsiasi tipo e genere, ma soprattutto perché hanno una macchia che sta nella proprietà. I principali azionisti delle suddette società sono proprio grandi banche internazionali che, per forza di cose, possono essere in palese conflitto di interesse, ancora di più oggi dove la finanza (quindi il mondo comandato e pilotato dalle grandi banche) conta molto più dell’economia reale.
Però occorre dire che questa volta, sono proprio le società di rating a riportare l’ovattato magico mondo della finanza nel girone infernale dell’economia reale.

Proprio questa settimana, sia su twitter che qui, su questo blog, ho più volte criticato la discrasia tra quello che era il quadro economico del Bel Paese, con tutti i dati macro chiaramente e decisamente preoccupanti (quindi l’economia reale) e l’andamento dei mercati finanziari, in particolar modo del nostro BTP, che nella versione “decennale” è ampiamente sceso in questi giorni al di sotto del 2% lordo.

Ma come è possibile che un paese dove il rischio di sostenibilità del debito pubblico (a causa dei cattivi dati macroeconomici) possa godere di tale fiducia sullo stesso debito pubblico?

Beh, l’ho scritto già tante volte. E’ l’avallo della BCE che ci salva. 
Ma questa volta anche la stessa finanza si è dovuta arrendere all’evidenza, tanto che una società di rating, la più nota ovvero S&P, ha deciso di abbassare il rating sull’Italia portandolo a BBB-. Quindi ad un passo dal girone infermale dei junk bond, la spazzatura, con tutto quello che ne può conseguire.

Anche se, forse, per come vanno le cose, la spazzatura è quella che oggi più ci si addice come metro di paragone, sotto tanti aspetti.
Per carità però, non essere ancora junk bond è importantissimo e cerchiamo di non arrivarci mai. Io cerco solo di essere realista, tutto qui e di certo NON tifo per un ulteriore downgrade.

standard_and_poorsIl commento di S&P è molto chiaro:

A pesare sull’economia italiana è anche “il difficile ambiente di business che continua a gravare sulle prospettiva di ripresa del Paese”. Secondo S&P, la debolezza della crescita in Italia “ha inciso più del previsto sulla dinamica del debito pubblico”. E, secondo i criteri dell’agenzia di rating, un aumento del debito pubblico di queste proporzioni, insieme alla crescita bassa e alla competitività peggiorata, “non sono compatibili con un rating ‘BBB'”.
L’outlook stabile riflette l’aspettativa che il governo “possa gradualmente implementare le riforme strutturali” e che i bilanci delle famiglie “possano rimanere abbastanza forti per assorbire ulteriori aumenti del debito pubblico”. S&P tiene in considerazione anche il fatto che la politica monetaria della Banca centrale europea “continuerà a sostenere una normalizzazione dell’inflazione in Italia e dei suoi partner commerciali dell’Eurozona”. (Source) 

Quindi ok alle riforme, come il Jobs Act ma anche la consapevolezza che gli effetti delle stesse si avranno solo nel lungo periodo. Ci vuole del tempo. E nello stesso tempo, occorre ringraziare la BCE che fornisce garanzie di un certo tipo ed evita ben peggiori giudizi (alias junk bond).

“Dal nostro ultimo rapporto di giugno, abbiamo rivisto le nostre stime medie di crescita del Pil reale e nominale per il periodo 2014-2017 a 0,5% e 1,2% rispettivamente dalle precedenti stime di 1% e 1,9%. Ci attendiamo che l’economia italiana esca dalla recessione all’inizio del 2015 anche se prevediamo solo una modesta ripresa di circa lo 0,2%, che si paragona con le nostre precedenti stime di una crescita dell’1,1% per l’anno prossimo”.

mi-si-e-ristretto-rating-italiaSperiamo abbiano ragione, magari grazie ad un miglioramento congiunturale, o magari ad un Dollaro USA più debole, o ancora grazie al possibile QE. Siamo nel mondo dei “se e dei ma”. L’unica certezza è che l’abbassamento di rating di S&P non ci deve sorprendere per nulla perché rientra nella logica, visto come siamo messi. E non ammetterlo sarebbe semplicemente indifendibile.

Vi lascio i post più letti della settimana. Spero di essere riuscito ad accompagnarvi attivamente ad alcuni importanti eventi vissuti quasi in diretta (come il Meeting BCE).

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Ora però stacco. Godiamoci questi tre giorni di festa, sperando che possano portare a tutti voi serenità, gioia e magari un piccolo assaggio dell’atmostera magica del Natale.
Bulls e Bears: il meglio della settimana

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DEC 01

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NOV 30

REFERENDUM SVIZZERA: bocciate tutte le proposte

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STAY TUNED!

Danilo DT

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19 commenti Commenta
icaro72
Scritto il 6 Dicembre 2014 at 13:44

Io andrei a dare un’occhiata agli acquisti di PUT STOXX di ieri, indizio…
Scadenza GIUGNO 2015 magari verso strike 3000

E nessuno sapeva nulla…. eggià…

Un saluto

David

michi81
Scritto il 6 Dicembre 2014 at 13:55

icaro72@finanza:
Io andrei a dare un’occhiata agli acquisti di PUT STOXX di ieri, indizio…
Scadenza GIUGNO 2015 magari verso strike 3000

Puoi dirci cos’è successo?
E nessuno sapeva nulla…. eggià…

Un saluto

David

michi81
Scritto il 6 Dicembre 2014 at 13:56

icaro72@finanza,

Ops, scusami, errore mio.

Potresti dirci cos’è successo ieri su quelle put?

Un saluto.

michi81
Scritto il 6 Dicembre 2014 at 14:04

Comunque la situazione sta diventando vieppiù dicotomica.

Da un lato la borsa USA in traettoria ascendente lineare, l’Europa e il Giappone che a colpi di (presunto) QE stanno facendo nuovi massimi, premiati anche da due monete in indebolimento, dall’altro i paesi emergenti che proprio non ne vogliono sapere di ripartire (ovviamente la debolezza del petrolio pesa, eccome). Senza dimenticare la Russia, con il rublo in caduta libera e il decennale arrivato a rendere il 12%.

Ma soprattutto c’è un dollaro che, se continua a rafforzarsi, potrebbe dare il là a una serie di default di società di paesi emergenti (default sovrani non credo.. dovrebbero avere imparato la lezione del 1997), che negli ultimi anni hanno emesso obbligazioni e si sono indebitate in hard currency e ora faranno tremendamente fatica a rimborsare il debito, soprattutto se questa forza del dollaro continua. E se, come spesso accade, sono attive nel campo delle commodities il double whammy è servito: dollaro in rafforzamento, ricavi in contrazione. Quanto potranno resistere?

icaro72
Scritto il 6 Dicembre 2014 at 15:01

michi81@finanza:
icaro72@finanza,

Ops, scusami, errore mio.

Potresti dirci cos’è successo ieri su quelle put?

Un saluto.

Qualcuno già di mattina ha iniziato a comprarle massicciamente, iniziando da 240 e alla fine gli ordini han toccato quota 1741 PUT… uguale sorte, più scaglionata negli acquisti sugli strike vicini

icaro72
Scritto il 6 Dicembre 2014 at 15:01

icaro72@finanza: Qualcuno già di mattina ha iniziato a comprarle massicciamente, iniziando da 240 e alla fine gli ordini han toccato quota 1741 PUT… uguale sorte, più scaglionata negli acquisti sugli strike vicini

Stardust_IM
Scritto il 6 Dicembre 2014 at 15:09

Intanto solo per la cronaca… il FTSEMIB si è annidato per benino sulla resistenza…

Scritto il 6 Dicembre 2014 at 16:12

The greater the potential tax base of the borrowing Country, the greater the ability of a Government to repay debt.

This variable can also serve as a proxy for the level of political stability and other important factors.

l-1-l R. Cantor, F. Packer (Federal Reserve Bank of New York, Economic Research, the), “Determinants and impact of sovereign credit ratings”, FRBNY Economic Policy Review: vol. 2, Nr. 2 – October 1996, Pp. 37-54

http://www.newyorkfed.org/research/epr/96v02n2/9610cant.pdf … see to page 40 (or 4 / 18) and (the) “Table 3 – Description of variables”

[They’re a vintage, but as we age the wine is always the best – or better; like the once upon a time – or timing, “Tic-Tac”]

-ET-

l-2-l X. Pu, X. Zhao (Office of the Comptroller of the Currency, the U.S. Department of the Treasury), “Correlation in credit risk”, OCC Economics Working Paper: WP 2009 – Nr. 5, February 2, 2010, Pp. 1-39

http://www.occ.gov/publications/publications-by-type/occ-working-papers/2013-2009/wp2009-5.pdf … see to page 27 (or 29 / 41) and (the) “Table 6 – Effect of industry-level variables on the correlation in CDS spread changes”

サーファー © Surfer

Scritto il 7 Dicembre 2014 at 16:37

With the downgrading of the debt of the Countries/States (or of the Companies LISTED), the Pension Funds and Hedge Funds are obliged to sell the Securities.

THEY ARE OBLIGED TO SELL – BY THE STATUTE!

Until they change the rules and laws – the Markets – must do that.

Like it or not.

°l° – – – – –

I have SEEN and READ ELSEWHERE – [ONE, TODAY: for this Topic of DT and for the last my Post -/- SEVERAL_SS: others days] – of even have COPIED from HERE the THOUGHTS, WITHOUT CITING THE SOURCES – [of mine].

Whom doesn’t cite the sources, does nothing but COPY – ALWAYS!

The next time I will make the Name and Surname, if continue-s.

.!_WARNING (for HIM)_!.

– – – – – °l°

“MEZZO AVVISATO, MEZZO SALVATO – ALTRIMENTI TI FACCIO FARE UNA BELLA FIGURA DI MERDA”

サーファー © Surfer [SPERO DI ESSERE STATO MOLTO CHIARO – AVENDOTELO SCRITTO IN STAMPATELLO ED IN “ITALIANO”!]

idleproc
Scritto il 7 Dicembre 2014 at 22:39

@finanza,

Scusami Surfer, dato che non penso ti riferissi a me, visto che le mie valutazioni sono di carattere più generale e, all’interno delle mie possibilità, “sistemiche”, penso che sarebbe stato il caso di citare il “colpevole” anche con un po’ di tolleranza se la cosa non è voluta.
Senza citarlo metti in difficoltà chi grazie all’ospitalità di DT e alla sua visione ampia delle cose, lascia libero spazio anche a punti di vista molto diversi.

Ti cito ora per una cosa che già conoscevo ad es:

“With the downgrading of the debt of the Countries/States (or of the Companies LISTED), the Pension Funds and Hedge Funds are obliged to sell the Securities.

THEY ARE OBLIGED TO SELL – BY THE STATUTE!

Until they change the rules and laws – the Markets – must do that.

Like it or not.”

La tua ri-affermazione della cosa è nei tempi e nei modi un punto chiave anche se già conosciuto e sottovalutato (da me): “è una pressione politica oggi” per come la interpreto.

Per quanto mi riguarda le analisi sullo stato attuale del tardo capitalismo hanno in parte radice nelle analisi anche di ciclo di lungo periodo fatte da Ernest Mandel ed altri che nel passato ho citato.
(cicli di Kondratiev http://en.wikipedia.org/wiki/Kondratiev_wave)

Mandel, pace all’anima sua che non aveva visto che era marxista con l’aggravante “trotzkista”, lo ho conosciuto in giovine età ed ascoltato, anche a pranzo, “bouche ouverte”.

L’è un pochetto difficile citare tutte le fonti specie se il loro pensiero è diventato patrimonio comune di molti.

Con stima reale per le tue valutazioni che anche quando un po’ criptiche aprono spiragli di luce su processi reali di difficile comprensione.

Scritto il 7 Dicembre 2014 at 23:27

In the paper – for extended, at the end, in the link [§] – was analyzed the transmission of Bank-specific liquidity shocks triggered by a Credit Rating downgrade through the lending channel.

Using Bank-level data of U.S. Bank Holding Companies (BHCs), was found that Banks that experienced a Credit Rating downgrade also suffered from a simultaneous and persistent decline in access to non-core sources of deposits and to wholesale funding, which in turn translates into a significant decline in both domestic and foreign lending – especially during the global financial crisis.

This translates into a reduction in lending to Households and non-financial corporates at home and abroad.

The effect on domestic lending, however, is mitigated when Banks

-1- hold a larger buffer of liquid assets,

-2- diversify away from rating-sensitive sources of funding,

and

-3- activate internal liquidity support measures.

Foreign lending is significantly reduced during a crisis at home only for subsidiaries with weak funding self-sufficiency.

There is evidence that Banks may be reluctant to tap Central Bank facilities when they need it most due to the higher stigma attached to using Central Bank facilities in a crisis.

Hence liquidity regulation is viewed by Policy-makers as a necessary complement to the lender of last resort function and to deposit insurance, particularly as Bank funding increasingly extends beyond raising traditional deposits.

In a panel, was found that most forms of deposits and wholesale funding are insensitive to a downgrade except for Fed funds (i.e. unsecured interbank funding) and foreign deposits, which are significantly lower for Banks that are downgraded compared to control Banks.

These declines are also economically significant as they represent about 60% and 40% of a standard deviation on average, respectively, of variations in Fed funds and foreign deposits.

Instead of using the broad definition of liquidity – as in the literature -, if we consider a narrower definition that excludes ABS, MBS, and other structured products, was found weaker results.

In other words, a narrower definition of liquidity that integrates only U.S. Treasury Securities and Agency Bonds and excludes non-sovereign and other investment securities fails to capture the actual capacity of a Bank to mitigate the adverse effect of a liquidity shock on Bank activities.

One explanation is that downgraded Banks are forced to deleverage more than non-downgraded Banks (similar to what happened during the crisis), thereby increasing their ratio of narrow liquid assets to total assets to a level that is comparable to non-downgraded Banks.

Further, the share of U.S. Treasury Securities and Agency Bonds is very low compared to the broader category that includes non-sovereign and other investment securities.

l- – – – –

l-§-l P. D. Karam, O. Merrouche, M. Souissi, R. Turk (International Monetary Fund, Middle East Center for Economics and Finance, the), “The transmission of liquidity shocks: the role of internal capital markets and bank funding strategies”, IMF Working Paper Series: WPIEA/2014/207 – November 19, 2014

http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2014/wp14207.pdf

– – – – -l

P.S: Idleproc,

tranquillo – l’ho specificato bene. Lo scrivo in Italiano, allora:

NON E’ NESSUNO DI QUESTO BLOG – E/O DEI MIEI/NOSTRI AMICI.

Ri-leggi, bene – l’English.

E’ “qualcuno” – ANZI, più di uno; di cui ora NON FACCIO i/l Nomi/e ed/od i/l Cognomi/e (l’ho avvisato/i CON LE BUONE, ora) – che nella Vita (“professionale”) si “diverte/ono” a COPIARE – qui-qua, e NON SOLO; Lo fanno SPESSO! – senza MAI CITARE LA/E FONTE/I – che gLi ha dato l'”in-put”, non solo sull’argomento.

Io sono tranquillo e discreto – per carattere – ma ODIO queste cose -: MANCANO DI RISPETTO al lavoro di DT e a chi SCRIVE (QUA; VERSO TUTTI e non solo VERSO il Sottoscritto).

L’HO AVVISATO/I. STAVOLTA.

Spero che abbia/no capito, che DEVE/ONO CITARE LA/E FONTE/I.

Sono tranquillo e discreto, MA NON SONO FESSO – e quindi NON VOGLIO CHE I FESSI SCRIVANO COSE CHE NON SANNO.

Ciao/Tranquillo e buona Immacolata.

サーファー © Surfer [The paper belongs to the nascent literature about the effect of rating downgrades on Bank lending – eYe!]

idleproc
Scritto il 7 Dicembre 2014 at 23:44

Mi capita spesso di essere frettoloso, è un difetto di “metodo”.

Ciao e anche a te buona Immacolata.

kry
Scritto il 8 Dicembre 2014 at 22:42

@finanza,

Perchè non gli forniamo dell’altro buon materiale da cui copiare e chissà che non imparino qualcosa, che ne so del tipo http://icebergfinanza.finanza.com/

kry
Scritto il 8 Dicembre 2014 at 22:47

@finanza,

A proposito , anche se non importante forse ti eri persa una mia risposta …. spaziale…. http://intermarketandmore.finanza.com/gli-effetti-della-guerra-sul-prezzo-del-petrolio-70075.html Ciao.

Scritto il 9 Dicembre 2014 at 00:34

Grazie Kry

Scritto il 9 Dicembre 2014 at 00:40

Kry,

Lui -ET- Loro ha/nno capito MOLTO bene – a chi Mi riferisco; tranquillo.

Ora NESSUN NOME e COGNOME – per educazione/buone maniere (a cui tengo MOLTO: ANTE-TUTTO e SEMPRE), oltre che per il cd. saper vivere (siamo Uomini di/nel Mondo!) SI AVVISA/NO; e prima.

Se Lo rifà/nno, SUONIAMO LA TROMBA – CON LA FANFARA. Don’t worry!

P.S: credo che anche Andrea (che saluto, ma che non conosco e che non seguo – anche perché non ho proprio IL tempo!) e/o i Suoi Amici/Lettori siano “attenzionati” (come Altri).

l- – – – –

L’avevo letto ed avevo visto anche il relativo frame, ma non Ti avevo risposto per non monopolizzare il blog. Leggo TUTTO e TUTTI (quello che scrivono e postano nei relativi links); TRANQUILLO.

Pur-troppo, amo il “teatro” – niente cinema. Niente!

P.SS.: a Taranto dovevano dragare l’intera zona-area portuale – i “gialli”; se ne sono andati-scappati (ma questa è un’altra storia).

^ When we power packed bodies

Now we’re power packed bodies Providence of angels and fairymen ^

サーファー © Surfer [ http://www.myfree.cc/music/ariel+pink+not+enough+violence – Ciao e fai il “bravo” (Manzoniano, quando serve solo con chi “serve”; sempre!)]

kry
Scritto il 9 Dicembre 2014 at 09:44

@finanza,

Ciao carissimo sei una persona SPECIALE, dal cuore d’oro. ( ogni riferimento a cose finanziarie è puramente casuale ). Ciao e buona settimana.
Danilo DT,

Figurati quando si può cerco di fare del mio meglio ed anzi grazie per quando sopporti la mia ironia al limite del sarcasmo. Ciao e buona settimana a te e a tutti gli affezionati lettori.

Scritto il 9 Dicembre 2014 at 11:06

kry@finanza,

Mi sa che non hai capito. Fa nulla.

kry
Scritto il 9 Dicembre 2014 at 14:24

Danilo DT,

Danilo che ci vuoi fare … son de coccio. Io immagino che ” Grazie Kry ” sia in risposta al fatto che in maniera sottintesa reputo buono il tuo materiale ( oltre a quello d’Andrea ) e che fornisca ( pur non conoscendoli ) a degli ” incompetenti ” materiale informativo per svegliare un pò gl’italiani , poi sai non in tutti i blog si ricevono ( con mia soddisfazione ) personali ringraziamenti dal ” padrone di casa “…… e se poi non ho ancora capito schiarischimi …. io non son qui solo per la finanza …. anzi quella è in ultima posizione. Ciao.

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