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Paesi emergenti: le azioni sono esageratamente a sconto. Conviene comprare?
Il tema del momento è il prezzo del petrolio e mi scuso se il blog sembra diventato monocorde, ma credo sia importante anche prendere in considerazione le varie sfaccettature che il mercato sta disegnando.
Dicevamo quindi del petrolio e del suo forte movimento correttivo.
Inutile dirlo che i primi ad essere colpiti sono quei paesi che sono importanti produttori, in particolar modo, quindi i paesi emergenti.
I listini azionari quindi degli Emerging Markets non possiamo certo dire che sorridano di fronte alle decisioni dell’OPEC, in particolar modo i titoli del settore energetico.
Ne è un esempio il colosso Cnooc che alla borsa di Hong Kong è ai minimi da 5 anni.
Petroliferi a parte, occorre dire che l’indice MSCI Emerging Markets si trova in grossa difficoltà, e molte società esportatrici di energia (vedi anche quelle russe) vivono momenti non facilissimi.
La domanda che dobbiamo porci è la seguente. Ma a queste quotazioni, i paesi emergenti possono essere considerati “a sconto”?
Se prendiamo a confronto il mercato azionario USA non ci sono veramente paragoni. Il grafico di JP Morgan sopra pubblicato parla chiarissimo. A livello di Price Book Value siamo sui livelli che non possono essere NON considerati. Dal mio punto di vista, però, è meglio restare ancora in attesa che si calmi la buriana e ci sia un segnale tecnico rialzista. La storia ci insegna che quando l’orso arriva sui mercati emergenti, può essere più cattivo di quanto si possa immaginare, anche a causa della speculazione.
STAY TUNED!
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