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SHALE OIL revolution: e il petrolio si dirige verso i 60$

Scritto il alle 11:11 da Danilo DT

oro-petrolio

Il petrolio scende ancora dopo le decisioni dell’OPEC di non tagliare la produzione. Ma anche l’oro giallo perde terreno. Commodity in difficoltà

Che sia giallo o che sia nero, oggi l’oro si trova in uno stato di profonda difficoltà.
Da una parte l’oro giallo, in crisi a causa di:

a) un sentiment molto positivo che non prevede crash di breve ( e quindi non si necessita di un bene rifugio)
b) un rischio deflazione (relativo in quanto molto guidata dal mondo Energy) che quindi mette nell’angolo l’oro, da sempre amico dell’inflazione
c) un referendum svizzero che ha avuto l’esito che si pensava (e si auspicava se posso permettermi, proprio per evitare degli effetti destabilizzanti)

Dall’altra l’oro nero, in una situazione di estrema difficoltà dopo le decisioni dell’OPEC di NON tagliare la produzione e lasciar fluttuare liberamente le quotazioni.

Quindi il mondo delle commodity, in generale, si trova in forte difficoltà.

Grafico confronto ORO vs PETROLIO

oro-petrolio-confrontoNello specifico, le motivazioni che hanno portato l’OPEC a questo atteggiamento è sintetizzabile in questo grafico.

Come si estrae il petrolio

produzione-petrolio-fontiCome potete vedere, si è letteralmente impennata la produzione di petrolio da fondi alternative, tipo appunto lo shale oil. Il motivo è quindi chiaro. Gli arabi temono che il mondo resti inondato di petrolio e che le loro quote di mercato siano erose dalle modalità di estrazione. Il cosiddetto “shale oil” ha fatto si che un paese come il Canada, ad esempio, grazie allo shale oil, triplicasse la sua produzione di greggio negli ultimi 30 anni.

The shale oil revolution

canada-produzione-petrolioshale-oil-revolution-dbSecondo la maggior parte degli analisti, quota 60$ al barile è ormai a portata di mano. Vero, anche se nessuno può escludere addirittura quotazioni inferiori. L’unica verità è che si è aperta una nuova guerra sull’energia, di cui i consumatori potrebbero anche un po’ approfittare (il consto dell’energia scende), ma che per forza di cose avrà effetti non da sottovalutare, visto che si vuole mettere all’angolo molti produttori. E chi è già in difficoltà, rischia di saltare (vedasi alcuni paesi produttori come il Venezuela o la Nigeria ).

Domanda: come reagiranno i listini azionari, visto il peso che molte società petrolifere hanno sulle borse?

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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12 commenti Commenta
kry
Scritto il 1 Dicembre 2014 at 11:46

” Domanda: come reagiranno i listini azionari, visto il peso che molte società petrolifere hanno sulle borse? ” #### Saliranno grazie a mamma fed. Abbiamo già il precedente della Boj che non riesce a comprare obbligazioni e che adesso opta per le azioni.

pasolo
Scritto il 1 Dicembre 2014 at 11:54

scenderanno i titoli petroliferi… domanda: non si era scritto qualche tempo fa che l’economia soffre se il petrolio sale? quindi: come reagirà l’economia-utili societari con energia a buon mercato?

gnutim
Scritto il 1 Dicembre 2014 at 12:00

pasolo@finanza,

sarà un lieve sollievo con il fiato corto, se questo porta al default di paesi come Nigeria o Russia o Venezuela?

gnutim
Scritto il 1 Dicembre 2014 at 12:01

ma soprattutto blocca i nuovi progetti di estrazione che comprimeranno definitivamente i futuri approvvigionamenti di petrolio.

Il Peak oil si avvicina ad ampie falcate

ottofranz
Scritto il 1 Dicembre 2014 at 12:02

Certo che sta cominciando a diventar difficile capirci qualche cosa …. fino a ieri leggevo che lo shale oil e’ un bluff con costi di estrazione ben al di sopra degli 80 $

pasolo
Scritto il 1 Dicembre 2014 at 12:17

gnutim@finanza,
che ci sia una bolla sui mercati è fuori di dubbio, mi è solo sembrata una forzatura usare il calo del petrolio come motivo di correzione dei mercati.

gnutim
Scritto il 1 Dicembre 2014 at 14:32

pasolo@finanza,

penso che il brent stia anticipando un ribasso dei mkt

pasolo
Scritto il 1 Dicembre 2014 at 14:41

gnutim@finanza,

rialzo del dollaro, debolezza sia dell’oro che del petrolio… effettivamente Gnutim sono segnali di forte correzione, però me l’aspetto stile 1998 ma per i veri bear market occorrono altri segnali ( vix, LEI , ECRI, CFNAI…)

Scritto il 1 Dicembre 2014 at 14:50

gnutim@finanza:
pasolo@finanza,

penso che il brent stia anticipando un ribasso dei mkt

Personalmente lo credo anche io

Scritto il 1 Dicembre 2014 at 16:18

Pasolo,

Di chi “sono” – realmente per il cash – le “holdingS”?

Dove hanno le “sedi” legali?

Dove hanno le “sedi” amministrative?

Come “funziona” il Nimex? (con o senza la “Y”) – la lettera dell’alfabeto EngliS”h”S che serve per capire.

Uè, sono DUE – non le lettere.

サーファー © Surfer [H-a-sta la VISTA]

7voice
Scritto il 1 Dicembre 2014 at 17:02

quando si scrive della russia ? sarebbe opportuno dire : il vero ASSET CHE COSTORO HANNO PER ABBOFFARSI è IL GAS ! X CUI PRIMA DI SCRIVERE VACCATE SUL PETROLIO RUSSO , AGGIORNATEVI !

Scritto il 1 Dicembre 2014 at 20:18

“Russia, the LARGEST PRODUCER of CRUDE OIL in the World, will PEAK in 2014[*]”.

There are various estimates of how fast their production will decline but best case, for Russia, puts their decline at about 2% per year.

They say they are depending on the Bazhenov Shale and Arctic offshore [see the link § – at the end, t_O-O!] just to keep production flat in 2015.

Well that is not going to happen, not in the next few years anyway.

And if prices stay in the current range it is unlikely to ever happen.

l- – – – –

l-*-l V. Soldatkin, K. Golubkova, O. Astakhova (Reuters), “Russia says will keep oil output steady in 2015” – November 26, 2014

http://uk.reuters.com/article/2014/11/26/russia-oil-plans-idUKL6N0TG26H20141126 ,

and

a free-EE – INDIPENDENT and EXCELLENT report; maybe, the BEST OF the “market” – GIFT BY/for Fri-END-s-SS:

^ The U.S. Geological Survey (USGS) has quantified the potential under the Arctic waters at more than 400 bnboe, the majority of which is located in areas adjacent to Russian territory; however, the other littoral states – Canada, the US, Greenland and Norway – have the possibility of turning their Arctic regions into major hydrocarbon provinces t_O-O. ^

l-§-l J. Henderson, J. Loe (Oxford Institute for Energy Studies), “Prospects and challenges for Arctic oil development”, OIES Working Paper Nr. WPM 54 – November 4 , 2014

http://www.oxfordenergy.org/wpcms/wp-content/uploads/2014/11/WPM-56.pdf

– – – – -l

サーファー © Surfer [!VISTA la ast-a-H]

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