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RUSSIA: i bond volano all’11%. Recessione per il 2015. Ma chi ne subirà le conseguenze?

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

crisi-russia-ucraina

Non era certo una sorpresa il dato uscito ieri sul PMI Servizi della Russia. Un 44.5 che porta dritto Mosca verso la recessione, ormai più che un’ipotesi per il 2015.
Le cause sono fondamentalmente due e sono ben note:

a) la crisi in Ucraina ed il conseguente embargo,

b) e poi il crollo del prezzo del petrolio.

Gli analisti prevedono una recessione pari allo 0.8% per il prossimo anno.
Il rublo continua nella sua corsa all’impazzata al ribasso. Ed è perfettamente correlato alle quotazioni del petrolio. Una dipendenza quasi maniacale che va a sottolineare anche una forte speculazione che accompagna in questo momento sia la valuta russa che l’oro nero.

Grafico Rublo, WTI e MICEX


MICEX-RUSSIAN-EQUITY-INDEX-RUB-WTI

Curiosa per certi versi la correlazione inversa con l’indice azionario Micex.
Intanto però il rublo, ormai, è a -40% da inizio anni (e la banca centrale ha già speso circa 100 miliardi per sostenerlo, con risultati molto deludenti) e non si escludono ulteriori interventi.
Intanto però anche dall’interno arrivano i primi segnali di forte debolezza.

[…] Il tempo delle vacche grasse è finito, e mentre dalle province russe arrivano le prime notizie di tagli di stipendi a medici e insegnanti: anche Putin è costretto ad adeguarsi e ieri ha bloccato l’indicizzazione delle retribuzioni dei dipendenti del Cremlino. […] Intanto i poveri pagano l’embargo alimentare: mentre gli oligarchi riescono comunque a procurarsi il fois gras e il parmigiano, la carne e i latticini europei – meno costosi di quelli russi, garantiscono un terzo del mercato – sono spariti. Perfino il governo stima l’aumento dei prezzi del cibo, al 12%. Una «tempesta perfetta», dice Anders Aslund, uno dei maggiori esperti mondiali di economia russa, che profetizza una recessione addirittura del 4-6%. (Stampa) 

Questo era quasi logico, A pagare sono i poveri, mentre i ricchi verranno come sempre solo scalfiti o infastiditi dalla crisi ma niente più.
Intanto il bond russo a 10anni vola come rendimento e va oltre il 10% e addirittura in nottata ha toccato l’ 11%.  Cose che non si vedevano da anni.

Bond Russia a 10yr

RUSSIA-CDS-5YR-BOND-10YR

Le domande che dobbiamo farci sarebbero perlomeno queste: quanto potrebbe incidere a livello globale una crisi russa? Come potrebbe ripercuotersi anche sul resto delle economie globali, vista soprattutto la posizione di forza nel campo dell’energia nei confronti dei paesi europei? E quanto è effettivamente a rischio il debito estero russo pari a circa 700 miliardi di USD?

La mia paura è che Putin alla fine si senta con il coltello dalla parte del manico, soprattutto ora che le relazioni con la Grande Cina si sono intensificate e potrebbero dare anche a livello commerciale una nuova via di sbocco a Mosca, tagliando fuori l’Europa.
Altro che Blue Stream. Quello che rischiamo noi è di ritrovarci con una crisi del gas?

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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12 commenti Commenta
kry
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 11:51

“Quello che rischiamo noi è di ritrovarci con una crisi del gas?”. Sembra che putin guardando verso l’europa e alzando il dito indice abbia esclamato ” Ehi tu servo degli americani ce l’hai la legna per scaldarti il prossimo inverno.”

Scritto il 4 Dicembre 2014 at 12:02

😀

daino
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 12:04

E’ indubbio che la rinascita dell’europa arriverà grazie ad una maggior integrazione con l’Asia, il futuro cuore economico del pianeta.
E noi che facciamo?Costruiamo un bel muro nel mezzo di questa strada!
In attesa che la commissione sull’areo abbattuto ci dica chi lo ha fatto e che ci spieghino la differenza fra il Kossovo e la Crimea, a pagare per l’incompetenza e la stupidità dei governi (Germania in testa) sono le imprese e i cittadini europei.

paolo41
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 12:17

La sequenza storica:
1. La Germania,( Merkel in testa che credeva di essere ormai arrivata a livello di indipendenza e con una supponenza tale da trascurare i messaggi USA/Occidente) ha un flirt sempre più stretto con la Russia e paesi limitrofi, con forte interesse ad un rapporto diretto sui prodotti energetici russi e nell’interscambio commerciale.
2. Il presidente filo-russo, regolarmente eletto con libere elezioni, viene estromesso da una banda di banditi pagati e sostenuti da servizi segreti esterni e viene proclamato (non eletto) un presidente filo-occidente che chiede subito il supporto della NATO!!! ed esprime il desiderio di entrare nella comunità europea.
3. Putin non può per ragioni strategiche mollare la Crimea, unico accesso al Mediterraneo.
4. Anche le regioni dell’est, con il DNA russo, non accettano le scelte di KIEV.
5.La crisi si sviluppa con scontri armati e sanzioni reciproche a danno di ambedue le parti, Russia e paesi europei e sembra inasprirsi.
6. Nel frattempo i “banditi” fanno operazioni finanziarie fraudolente a carico delle finanze dello stato (e si suppone a loro vantaggio) e, guarda caso, sparisce la maggior parte delle riserve in oro e nessuno si preoccupa, salvo la responsabile del ministero delle finanze che si dimette e che, per la legge ucraina, una volta dimessa (udite!!!!) non può testimoniare su quanto è avvenuto in passato.
Possiamo solo augurarci che tirando troppo la corda non si vada incontro ad eventi poi difficilmente reparabili.

paolo41
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 13:05

punto 2. Il presidente ucraino…..

idleproc
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 18:28

E’ inutile girarci intorno ed è inutile perderci ancora tempo, l’europa è una creazione strategica e geopolitica degli USUK, è fatta per NON diventare una realtà politica autonoma, è fatta per NON funzionare si tratta di eliminare potenziali concorrenti futuri per cui resta e resterà una realtà balcanizzata, come il resto.
La geopolitica US la decidono le corporation e la finanza globale e tutto ciò che è un potenziale ostacolo politico e normativo alle loro leggi di controllo e di gestione oligo-monopolistica dei mercati viene spazzato via.
Il giochetto è vecchio, innescare conflitti, dividere, associare realtà conflittuali, infiltrare, fare attentati, trattative e promesse segrete e separate, corruzione di classi dirigenti.
E’ banale, per venirne fuori, il gruppo che gestisce il gioco deve essere sconfitto sul piano interno nello stesso interesse del popolo US e in tutte le sue ramificazione e ragnatele di potere nazionali, continentali e sovracontinentali e prima che inneschi una escalation anche non volontaria che porti ad una guerra globale.
Non fatevi illusioni e godetevi la vita.

idleproc
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 18:35

Dimenticavo… aspettatevi la solita solfa… attentati, destabilizzazioni… false bandiere… propaganda di quelli che si spacciano per giornalisti, al momento tocca i Russi.
La mia personale opinione è che se continuano si faranno male, molto male.

idleproc
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 19:14

…una ultima osservazione…
sono criminali, criminali veri, il livello di vertice della criminalità.
Non hanno “colore politico”, gestiscono il “colore politico”, serve solo a creare consenso sugli obbiettivi da raggiungere al momento e per il controllo sociale.
Per cui, ripeto, godetevi la vita, sperate che duri… almeno è quello che faro io.
Tranne, ogni tanto, divertirmi a scoprirgli il gioco.
Buona fortuna a tutti.

idleproc
Scritto il 4 Dicembre 2014 at 21:05

…e per concludere:

The US House of Representatives has overwhelmingly approved a document which strongly condemns Moscow’s actions against its neighbors, calling them a policy of aggression.

Passed with 411-10 votes, the resolution slams Russia’s “continuing political, economic, and military aggression” against Ukraine, Georgia, and Moldova and the “continuing violation of their sovereignty, independence, and territorial integrity.”

in epoche passate “vicine e lontane” uno stato e il suo popolo la può interpretare tranquillamente come una dichiarazione preliminare di guerra.
Se fossi russo la interpreterei così….
e l’europa? me vien da ride…

Bye.

pig_org
Scritto il 6 Dicembre 2014 at 20:27

Domandina: chi di voi ha acquistato bond russi? All’ 11% è un gran bel andare

    Scritto il 6 Dicembre 2014 at 23:05

    Si certo, è anche un bel rischiare però… Cmq… potrebbe essere una buona occasione…chissà…

idleproc
Scritto il 7 Dicembre 2014 at 12:23

Sono scommesse.
Allo stato attuale non esistono secondo me realtà sicure tranne, forse, in qualche posticino fuori mano.
Da un punto di vista dell’ideologia del capitale e della struttura sociale, europa, ex-URSS, Cina ed altri, sono totalmente incompatibili col “modello” US che finora è stato in piedi, e solo a casa loro, per via del $ dominante e di ciò che realmente lo sostiene: geopolica, colpi di stato e cannoni.
Finora hanno esportato (imposto) anche con la collocazione di uomini in posti chiave, il modello finanziario e imperiale delle corporation (finanziarie o meno) di casa loro ora diventate globali perdendo oggi la base nazionale che gli serve solo per gestire la loro geopolitica.
Grazie al $ hanno potuto sostenere un certo livello di “privilegio” di reddito dei loro ceti medi e lavoratori evitando il conflitto sociale non avendo quasi niente di protezione sociale pubblica.
Il modello è fallimentare visti gli attuali livelli di concentrazione del capitale e il sempre minore interesse e dipendenza che i big boys del capitale hanno verso la condizione sociale in US.
Nel sistema neocoloniale europeo stanno esportando il loro modello sociale al completo in modo più o meno soft tranne alcune sbavature che hanno lasciato morti per strada, da altre parti le maniere sono state più spiccie, quasi da dilettanti e gli hanno fatto saltare la copertura ideologica dello “evviva la libertà e la democrazia”.
La balla “democratica” per ovvia conseguenza ha fatto bruciare le mani anche ai tirapiedi decentrati.
In Russia “Putin” ha salvato il c. al suo popolo e agli interessi delle componenti economiche e sociali a base nazionale, l’opposizione interna la ha avuta e la ha da quelli che sono veramente i grandi oligarchi legati a interssi “globali”, sulla strada penso che ne abbia “sistemato” qualcuno, nel senso ovviamente di “ridimensionato” e sta cercando di rigarantire uno stato sociale e un livello di pianificazione pubblica dell’economia che per i grandi investimenti e le future sfide è indispensabile.
Oggi il liberismo funziona solo ai livelli bassi e medi di concentrazione del capitale, i livelli alti devono essere pubblici, pianificati.
Sicuramente è una condizione di monopolio statale di aree economico-finanziarie e si pone il problema dell’apparato burocratico, delle sue distorsioni e del suo controllo ma la soluzione “US” è mettere in mano alla criminalità globale e senza nessun controllo il sistema socioeconomico come è esattamente quello che fanno oggi.
Sono destinati a perdere insieme ai loro soci, il problema è quello che combineranno prima di aver perso.

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