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MARKET REVOLUTION: siamo già al post-DeepSeek!

Scritto il alle 07:43 da Danilo DT

Questo blog resta un vero e proprio quaderno di appunti, dove scrivo i miei pensieri e le mie elucubrazioni. E mai come in questo momento mi ritrovo a tratti spiazzato per la velocità con cui tutto si evolve.

Nel mondo della finanza e dell’IA, l’emergere di DeepSeek, una startup cinese, rappresenta un momento di svolta che sta catturando l’attenzione di professionisti e appassionati. E questo non poteva certo lasciarmi indifferente.

Immaginatevi un mondo in cui costruire un’intelligenza artificiale all’avanguardia non richieda più di buttare miliardi sul tavolo come in una partita a poker tecnologico. Un mondo in cui una startup cinese, con risorse che farebbero sorridere ironicamente i giganti della Silicon Valley, riesca a mettere in discussione il dogma secondo cui solo chi ha i chip più potenti e le tasche più profonde può dominare il settore dell’IA. Bene, quel mondo è qui, e si chiama DeepSeek.

DeepSeek, una startup cinese che fino a ieri era poco più di un nome esotico, ha fatto qualcosa di impensabile: ha sviluppato modelli di intelligenza artificiale capaci di competere con i pesi massimi di OpenAI, ma spendendo una frazione di quanto i colossi americani riversano in GPU e server. La chiave? Un’architettura software innovativa che ottimizza l’uso delle risorse, dimostrando che non serve una Ferrari per vincere una corsa se sai guidare meglio una Panda turbo.

Questo approccio non solo riduce i costi di addestramento e inferenza – il processo con cui l’IA elabora i dati e genera risposte – ma mette in discussione l’intera narrazione della “legge di scala” dell’IA, quella che ha sempre premiato chi poteva permettersi di accumulare potenza di calcolo come fossero lingotti d’oro.

E qui entra in gioco il primo campanello d’allarme per gli investitori: se il costo per creare un’IA competitiva crolla, cosa succede ai titoli delle aziende che hanno puntato tutto su infrastrutture iper-costose? Negli ultimi 24 ore, autorevoli fonti hanno sottolineato come il modello open-source di DeepSeek stia mandando in tilt le certezze di Wall Street. Le azioni legate ai semiconduttori e al calcolo intensivo, penso a nomi come Nvidia, potrebbero trovarsi a fare i conti con una realtà meno rosea di quanto previsto. Non è una bolla che scoppia, sia chiaro, ma un segnale che il mercato potrebbe aver sovrastimato il valore di chi vende picconi in una corsa all’oro che non richiede più tanti attrezzi.

Deepseek: geopolitica ed economia

Per chi, come me, osserva i mercati con un occhio alla macroeconomia, il caso DeepSeek è una lezione di geopolitica applicata alla tecnologia. La Cina, stretta dalle sanzioni americane sull’export di chip avanzati, non si è messa a piangere in un angolo. Ha preso i chip meno complessi, più efficienti e, sorpresa, producibili in casa – e li ha trasformati in un’arma per colmare il divario con gli Stati Uniti. Questo shift dall’addestramento massivo all’inferenza intelligente non è solo una genialata tecnica: è un vantaggio strutturale che potrebbe ridisegnare la mappa della competizione globale nell’IA.

Pensateci un attimo: mentre le Big Tech americane continuano a costruire data center che sembrano astronavi, la Cina dimostra che si può arrivare allo stesso risultato con un approccio più snello. E non è solo una questione di hardware. Come ha sottolineato un analista su Il Sole 24 Ore nelle ultime ore, la forza di DeepSeek sta anche nei talenti locali, nella capacità di innovare rapidamente e in una catena di approvvigionamento che non dipende da capricci geopolitici.

Risultato? Aziende come Kingdee, leader nel software ERP, stanno già integrando funzionalità IA nei loro prodotti, rubando quote di mercato a giganti come SAP e Oracle. E Alibaba, con la sua divisione cloud, intravede una rinascita grazie alla domanda di servizi che sfruttano questi costi ridotti.

Cosa significa per i mercati?

Ora, mettiamoci nei panni di un private banker o di un appassionato di finanza con un po’ di sale in zucca. Cosa significa tutto questo per i vostri portafogli?

  • Primo, il focus si sta spostando dall’infrastruttura alle applicazioni. Se l’IA diventa più economica, le aziende che sanno usarla per creare valore – software, IoT, servizi cloud – potrebbero essere le vere vincitrici. Non è più solo una questione di chi produce i chip, ma di chi li usa meglio. E qui, scusate il sarcasmo, mi viene da dire che forse non era necessario ipotecare casa per comprare azioni di aziende che vendono pale a prezzi d’oro.
  • Secondo, la Cina potrebbe diventare un terreno fertile per investimenti in tecnologia, soprattutto per chi cerca opportunità bottom-up. Certo, c’è il nodo della censura e della privacy – DeepSeek non risponde su Tiananmen, e i vostri dati finiscono su server cinesi – ma il potenziale di crescita è innegabile. Il rally di Alibaba degli ultimi giorni, è un esempio lampante: il cloud, finora un segmento bistrattato, potrebbe esplodere grazie a questa nuova dinamica.

Non fraintendetemi: non sto dicendo di vendere tutto e puntare sulla Cina come se fosse il nuovo El Dorado. La partita dell’IA è ancora lunga, e i colossi americani non staranno a guardare. Ma DeepSeek ci insegna una cosa: il futuro non appartiene a chi spende di più, ma a chi pensa meglio.

BOOM: la bomba quantistica di Microsoft

Quindi abbiamo trovato il bandolo della matassa? Ma assolutamente no perché proprio quando crediamo di aver scoperto un qualcosa di grande prospettiva, ecco che succede un qualcosa che “accelera” ulteriormente tutto. E stavolta la notizia è Made in USA: Microsoft ha annunciato il 19 febbraio 2025 il processore quantico Majorana-1, descritto come il primo al mondo basato su qubit topologici, secondo Microsoft Azure Quantum Blog. Leggetevi l’articolo, ne vale la pena. Questi qubit sono progettati per essere più stabili e resistenti agli errori, un passo avanti verso computer quantici scalabili e affidabili, come riportato da WIRED.

Cosa faranno i computer quantici? I computer quantici promettono di risolvere problemi complessi, come l’ottimizzazione di portafogli finanziari o la simulazione di mercati, molto più velocemente dei computer classici. Per l’IA, questo potrebbe significare addestramenti più efficienti e modelli più potenti, aprendo nuove opportunità in settori come la finanza, dove la velocità di calcolo è cruciale. E la domanda che mi sorge a questo punto è la seguente. Se la potenza di calcolo sarà tale da mettere in imbarazzo software oggi avanzatissimi, e probabilmente con soluzioni accessibili a tutti… esisterà ancora il MERCATO con una domanda e un’offerta?

Connessione tra AI e Computer Quantici

La connessione tra DeepSeek e il progresso quantico di Microsoft è in ottica prospettica, devastante. Mentre DeepSeek sta rendendo l’IA più accessibile riducendo i costi, i computer quantici potrebbero amplificare queste capacità, specialmente in finanza. Ad esempio, algoritmi di machine learning quantistico potrebbero analizzare grandi quantità di dati finanziari in tempo reale. Tuttavia, i computer quantici sono ancora lontani dall’essere pratici, e la loro adozione potrebbe richiedere anni.

Per gli investitori, questo scenario è un campo minato e un’opportunità. Le aziende infrastrutturali, come quelle dei semiconduttori, potrebbero vedere una pressione al ribasso, mentre quelle applicative, specialmente cinesi, potrebbero emergere come vincitori. D’altra parte, aziende come Microsoft, coinvolte in computer quantici, potrebbero vedere un aumento di interesse, specialmente se Majorana-1 si dimostra un passo verso computer quantici pratici. E per assurdo certe evoluzioni potrebbero anche giustificare la presenza di certe aziende nell’olimpo delle capitalizzazioni (e performance) dell’SP500.

Ma a volte mi sembra che tutto corra talmente cosi velocemente che diventi difficile poter persino fermarsi a pensare. Ma noi non possiamo non farlo.

  • DeepSeek non è solo una storia di innovazione tecnologica; è un campanello d’allarme per il settore finanziario. Sta ridefinendo le dinamiche di costo e competizione nell’IA, con implicazioni geopolitiche e di investimento profonde.
  • Nel frattempo, il progresso quantico di Microsoft aggiunge un’altra dimensione, promettendo un futuro in cui l’IA potrebbe essere potenziata da computer quantici.

Per i professionisti della finanza, è un invito a guardare oltre i soliti sospetti e a considerare come queste disruption possano ridefinire i portafogli. E per gli appassionati, beh, è una storia da raccontare davanti a un caffè, con un sorrisetto sornione, dicendo tra qualche anno: “Ve l’avevo detto io”.

STAY TUNED!

Danilo DT

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