NO COMMENT (la spettacolare performance della nostra economia)

Scritto il alle 14:35 da Danilo DT

ITALIA ECONOMIA MORTAQuanto abbiamo parlato in questi giorni del rallentamento dell’economia italiana e del PIL Italia, della crescita che non esiste e di tutti i soliti enormi e chissà come risolvibili problemi del Bel Paese.

Qui sotto vedrete la carrellata dei migliori post della settimana. Vi chiedo di condividerli coi vostri contatti proprio per creare quella consapevolezza che l’Italiano medio ancora non ha e che spesso viene drogata dai media…

La realtà dei fatti io ve la voglio fornire con due grafici.
Vi avverto. Sono due grafici MOLTO forti. Non necessitano di commenti ma meritano un minuto di meditazione. Viene da chiedersi COME è stato possibile trovarsi un ITALIA, in queste condizioni e soprattutto…dove andremo a finire?

Grafico nr 1: PIL reale G7 con PIL Italia

G7 PIL GDP ITALIA

Grafico nr 2: PIL pro capite

G7-GDP-per-capita-pro-capite-italia

Desolante, disarmante, triste…
Tutti, dai cosiddetti “picchi”, si sono sollevati. Noi siamo addirittura SOTTO a quei livelli. Siamo più deboli, più indebitati, più poveri.

Le colpe? Sono tante. Non voglio ripetermi e lascio spazio ai vostri sfoghi direttamente nei commenti, se lo vorrete.

Oggi è sabato e non voglio tormentarvi oltre. Spero che questo blog possa essere un valido compendio alla vostra settimana finanziaria e se avete critiche, idee, proposte, l’area commenti è a vs disposizione.
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Grazie a tutti. A presto.

YESTERDAY

ARGENTINA: per gli hedge funds ha deciso per il default

La mediazione con gli hedge fund non ha portato nulla di nuovo. Buenos Aires non accetta le loro condizione e prosegue verso la linea del fallimento. Credit Default Swap sui Tango Bond a breve non fanno più prezzo. La saga …
La FED teme il crollo dei Treasury USA. Ecco cosa si sta inventando.

Sul fatto che la FED stia per chiudere quello che spesso ho chiamano un esperimento di politica monetaria (mai come l’Abenomics che resta su un altro pianeta) è un dato di fatto. La progressiva e programmata chiusura del tapering sarà …
ANALISI MERCATI: a pranzo con il “guru”

Incontro in via “informale” con un esponente di spicco della finanza “che conta”. Ecco le considerazioni che ne sono derivate. Il mio lavoro ti permette di assistere a molte convention, di parlare con personaggi che agli occhi degli investitori sono …

JUL 24

 

THE BIG GAME (alla ricerca della volatilità perduta)

Il quadro economico e politico non porta certo tranquillità e proiezioni molto positive per il futuro. Ma il mercato ignora tutto quanto sta accadendo e resta RISK ON con una volatilità iper compressa su equity, bonds e forex. In Europa …
Crisi Argentina: si tratta ad oltranza ma intanto il mercato cosa vuole suggerirci?

Mica potevamo sperare che il giudice Griesa trovasse una soluzione valida per poter risolvere finalmente la nota questione dell’Argentina e dell’imminente rischio default. Ma neanche per sogno. Il giudice Griesa ordina “trattative ad oltranza” senza nulla decidere. Intanto per la …

JUL 23

 

High Yield in indebolimento. Segnale anticipatore per il mercato azionario

I Junk Bond si stanno indebolendo, in piena divergenza dall’equity. La storia insegna che quando arriva questa divergenza, il mondo delle azioni è maturo per una correzione. Quando la percezione del rischio finanziario scema in modo così vistoso, tutto quello …
Dollaro USA: break decisivo contro Euro. Rotto supporto importante

Giornata positiva ieri per i mercati ma questo quasi non fa più testo. Ormai il macrotrend rialzista dell’equity ci fa compagnia da mesi e non fa certo notizia il fatto che la borsa è salita. Ma non tutto è così …
DEUTSCHE BANK bacchettata dalla FED: il colosso è “inadeguato” e fa paura

La banca tedesca è al top per la detenzione in derivati. Leggete qui sotto ed inorridite. Intanto però dagli USA si accorgono che il rischio DB non è indifferente. Da leggere. Molto spesso su questo blog abbiamo accusato il sistema …

JUL 22

 

Il bastian contrario: la borsa è un’occasione di investimento (Grantham)

Nessuna bolla speculativa in corso. A dirlo non è certo uno sprovveduto. E’ Jeremy Grantham, CEO di GMO. Dai post che avrete letto, è abbastanza evidente la mia view sui mercati. Sicuramente non positiva, a causa di un eccessivo scollamento …
MERCATI: la correzione ci sarà, ma come e quando?

Guardando l’andamento delle opzioni utilizzate per le coperture sul mercato azionario, notiamo che si sono alzati sensibilmente i livelli delle coperture. E l’indice SKEW intanto macina livelli di allarme. Tutti stanno aspettando una correzione della borsa. Ormai è palese la …

JUL 21

 

WALL STREET: COT Report che non molla mai. Ancora scenario rialzista.

GUEST POST – malgrado gli eventi delle ultime giornate il COT Report non lascia spazio a correzioni. Continua il trend rialzista. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas. Cari amici, anche nella settimana appena trascorsa, i …
ISTAT. Ordinativi a -2.1%, Fatturato a -1%. Benvenuta ripresa!

Ulteriori conferme dello scenario di rallentamento economico e NON di crescita economica ci arrivano stamattina dall’ISTAT. Si tratta del fatturato dell’industria italiana nel mese di maggio che scende dell’ 1,0% rispetto al mese precedente. Ovviamente si cercano giustificazioni di diverso …
PIAZZA AFFARI: Trading room nr. 137

Guest post: Trading Room #137, analisi tecnica dell’indice FTSEMIB e analisi azioni italiane e…per l’occasione occhio a Banco Popolare, Finmeccanica, Saipem e Intesa San Paolo. Enjoy! La settimana borsistica appena conclusa registra un progresso del +0,59% ma soprattutto interrompe la …
MAI TOCCARE LO STATUS QUO! E le spese delle amministrazioni pubbliche continuano a salire.

Il 25% della produzione industriale italiana in 6 anni è andata distrutta. La mala gestione pubblica ci porterà alla rovina. Nei primi 5 mesi del 2014 la spesa dell’amministrazione pubblica è lievitata di BEN 25 miliardi di Euro , dal 2012 al 2013 di 38 miliardi di Euro.

JUL 19

 

Bollettino Bankitalia: mette a nudo tutti i nostri dubbi sulla crescita italiana

Il bollettino trimestrale mette a nudo una realtà già anticipata sul nostro blog. Crescita ormai vicina allo zero e scenario che si avvicina alla depressione economica. Ma poi nel 2015 prepariamo ad una grande ripresa (ma per favore…)

JUL 18

 

Segnali di crisi in un mercato drogato

La FED ha condizionato i valori degli asset e lo sa benissimo. Focus su Baltic Index, SP500, Vessel, nuovi cantieri USA e non solo… Sembra quasi che basti un granello di sabbia…

STAY TUNED!

Danilo DT

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10 commenti Commenta
idleproc
Scritto il 26 Luglio 2014 at 19:53

Mi dispiace DT ma questo è il risultato della demolizione delle filiere produttive e distributive nazionali che è stata voluta e concordata, forse pensavano che dovessimo campare tutti solo di turismo, finanza, rimarchiatura di prodotti di altri, manco l’agricoltura hanno protetto.
Tappeto rosso da parte degli altri e tante belle poltrone ben remunerate oltre ad altro.
La nostra era una economia mista, era essenziale l’investimento e la produzione nel pubblico per creare le codizioni di filierera e di efficienza sistemica al privato, solo che bisognava mandare a casa la delinquenza politico-lobbystica e finanziaria che si è svenduta la baracca e che tuttora gestisce il gioco.
Stiamo vivendo alla giornata sul capitale (enorme) prodotto dai nostri padri e nonni e quello che ci servirebbe per ristrutturare e ripartire lo buttiamo nel buco nero della finanza euroglobale.
Non se ne esce senza tagliare il nodo gordiano che è in primo luogo politico, strategico e poi economico-finanziario. Invece di convocare una Costituente si stanno facendo le “riforme” su misura per automantenersi come casta che può sopravvivere solo legata ai loro padroni che sapiamo benissimo tutti chi sono.
Il futuro sarà delle economie miste semi pianificate, decentrate e con nuove modalità dirette di controllo del pubblico che avrà una valenza essenziale per i progetti collettivi strategici comuni.
Il privato sarà essenziale perchè è sulla proprietà privata dei singoli che si costruiscono e mantengono le libertà individuali. La dialettica competitiva e di gestione sociale privato-pubblico dovrà essere considerata la norma.
Questi delinquenti hanno ceduto per quatto soldi il pubblico produttivo e strategico a finanza e corporation globali.

idleproc
Scritto il 26 Luglio 2014 at 20:02

Questi sono queli dei quali ci siamo messi in mano, che danno dlezioni di moralità e che decido istituzioni e politica economica che dovremmo fare, anche chi dovremmo eleggere come loro paraventi.
http://www.zerohedge.com/news/2014-07-25/settlements-and-fines-tbtf-institutions-crisis

Scritto il 27 Luglio 2014 at 20:40

idleproc@finanza,

idleproc@finanza:
Mi dispiace DT ma questo è il risultato della demolizione delle filiere produttive e distributive nazionali che è stata voluta e concordata, forse pensavano che dovessimo campare tutti solo di turismo, finanza, rimarchiatura di prodotti di altri, manco l’agricoltura hanno protetto.
Tappeto rosso da parte degli altri e tante belle poltrone ben remunerate oltre ad altro.
La nostra era una economia mista, era essenziale l’investimento e la produzione nel pubblico per creare le codizioni di filierera e di efficienza sistemica al privato, solo che bisognava mandare a casa la delinquenza politico-lobbystica e finanziaria che si è svenduta la baracca e che tuttora gestisce il gioco.
Stiamo vivendo alla giornata sul capitale (enorme) prodotto dai nostri padri e nonni e quello che ci servirebbe per ristrutturare e ripartire lo buttiamo nel buco nero della finanza euroglobale.
Non se ne esce senza tagliare il nodo gordiano che è in primo luogo politico, strategico e poi economico-finanziario. Invece di convocare una Costituente si stanno facendo le “riforme” su misura per automantenersi come casta che può sopravvivere solo legata ai loro padroni che sapiamo benissimo tutti chi sono.
Il futuro sarà delle economie miste semi pianificate, decentrate e con nuove modalità dirette di controllo del pubblico che avrà una valenza essenziale per i progetticollettivi strategici comuni.
Il privato sarà essenziale perchè è sulla proprietà privata dei singoli che si costruiscono e mantengono le libertà individuali. La dialettica competitiva e di gestione sociale privato-pubblico dovrà essere considerata la norma.
Questi delinquenti hanno ceduto per quatto soldi il pubblico produttivo e strategico a finanza e corporation globali.

🙁

Mestamente…ti dò ragione…

idleproc
Scritto il 27 Luglio 2014 at 23:00

Con punti di vista alle volte diversi (per fortuna) stiamo tutti eticamente dalla stesa parte in questo blog ed è stato chi lo ha creato che ne ha dato l’impronta d’informazione critica al main stream.
Un contributo molto importante del quale individualmente ti ringrazio.

Scritto il 28 Luglio 2014 at 09:20

Grazie a te!

pasolo
Scritto il 28 Luglio 2014 at 10:11

SHORT MIB 21030

pasolo
Scritto il 28 Luglio 2014 at 10:12

TOT. DA APRILE 2014 +1010 punti

kry
Scritto il 28 Luglio 2014 at 10:35

NO COMMENT http://vincitorievinti.finanza.com/2014/07/28/litalia-che-affonda/ L’Italia che affonda (come giusto che sia) funziona più o meno così.

Poniamo il caso che hai una piccola azienda che va bene, produce fatturati e utili. L’azienda è affidata con il sistema bancario perché il business è buono e tu hai ipotecato la tua casa per garantire le line di credito necessarie alla tua impresa per poter lavorare.

Sei stato anche sempre diligente e preciso con il pagamento dei fornitori, delle tasse e dei contributi dei tuoi dipendenti. Insomma, tutto in regola. Ad un certo punto della storia arriva la crisi e la tua azienda va in difficoltà. Ma siccome tu sei stato diligente, magari hai messo via qualche risparmio. Quindi, sostieni l’azienda (come giusto che sia) anche perché pensi che la crisi sia passeggera e quindi destinata a risolversi in breve tempo.
C’è un problema, però. Ossia che la crisi, anziché durare solo qualche trimestre, si protrae per diversi anni, peraltro aggravandosi. Ma tu non molli, perché ne fai una questione di orgoglio e di buon nome. Magari quel buon nome di tuo nonno o di tuo padre che, con tanto sacrificio, avevano creato quell’azienda pensando che un giorno saresti stato tu a gestirla e ad esserne il timoniere.
Proprio per questo, in questi anni di crisi, ti dissangui e finanzi l’impresa prosciugando tutti i tuoi risparmi. Ma non basta. I tuoi clienti ritardano sempre più i pagamenti. Alcuni di loro falliscono e i tuoi crediti diventano carta straccia. Sono crediti che tu avevi anticipato nel tue linee di credito bancario. Quindi, onde evitare la segnalazione alla centrale rischi bancari, devi coprirli.
Chiedi altri affidamenti, in altre banche. Ma anche loro navigano in cattive acque e poi, quando vedono che il tuo business non è più profittevole come negli anni addietro, non se la sentano di accollarsi i crediti di altre banche, che sarebbero i tuoi debiti. Quindi, legittimamente, si rifiutano di finanziarti.
Per sistemare i buchi che si stanno aprendo, avendo esaurito i risparmi, non hai altra via d’uscita che finanziarti non pagando le tasse. Quindi non versi l’IVA, l’irpef dei tuoi dipendenti e neanche i contributi.
Cerchi di tappare i buchi come puoi. Ma la crisi si aggrava e i buchi diventano voragini. La tua banca storica con la quale sei affidato e hai linee di credito, si fa sempre più insofferente nei confronti della tua posizione. Si sentono a rischio e chiedono anche le firme di garanzia di tua moglie o dei tuoi famigliari. Le concedono, accompagnate anche dalla garanzia di un confidi al quale tu, pur non potendotelo permettere, paghi laute commissioni.
I debiti tributari aumentano. Ti arrivano pacchi di avvisi bonari da parte degli enti impositori. Li rateizzi, con annesse sanzioni e interessi. Ma non riesci a pagarli e quindi decadi dai benefici. Lo Stato ha i conti allo sfascio e deve incassare. Quindi manda la cavalleria a riscuotere la pretesa tributaria.
Arriva Equitalia con aggi, interessi e con il 30% di sanzioni. Ormai sei con l’acqua alla gola e decidi che se non vuoi mandare a casa i tuoi dipendenti e vuoi continuare la tua impresa pagando i fornitori, te ne freghi di Equitalia. Ma questi, dopo pochi mesi, aggrediscono il tuo capannone e ti iscrivono ipoteca. La banca si accorge dell’ipoteca iscritta da parte di Equitalia e capiscono che sei più spacciato rispetto a quanto emerge dai tuoi bilanci. Ti chiedono il rientro dei fidi. Ormai sei fallito e la tua azienda è andata a puttane.
Non hai più lavoro, i fornitori non ti consegnano più le merci e tu non puoi fare nulla di più che annegare nella tua tua disperazione in un mare di melma chiamato ItaGlia. Hai terminato le tue riserve, la tua famiglia scricchiola e anziché avere sussidi di disoccupazione, ti arrivano le cartelle di Equitalia. Fine della storia. E non è un happy end.
Ps: questa è una storia comune a milioni di imprese e famiglie presenti in Italia. Soggetti che non hanno alcun futuro e che questo Stato fa finta di non vedere condannandoli a morte certa.

gilles27
Scritto il 28 Luglio 2014 at 11:28

kry@finanza,

…è TUTTO MALEDETTAMENTE VERO.

…però la cazzata l’anno fatto i piccolo imprenditori, perché come dici tu:

“L’azienda è affidata con il sistema bancario perché il business è buono e tu hai ipotecato la tua casa per garantire le line di credito necessarie alla tua impresa per poter lavorare. ”

…puoi ipotecare il capannone, il negozio, per garantire il debito strutturare, ma non per garantire le linee di credito per necessarie all’impresa. Le banche, negli anni passati sono andate a “nozze” con questo sistema, e l’imprenditore, contento si lasciava ipotecare tutto… con i soldi in più.. si comprava anche la BIEMMEVU’ X6…..

kry
Scritto il 28 Luglio 2014 at 15:25

gilles27@finanza,

Grazie. Sarei troppo bravo se il tutto l’avessi scritto io. Ciao.

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