ISTAT. Ordinativi a -2.1%, Fatturato a -1%. Benvenuta ripresa!

Scritto il alle 12:08 da Danilo DT

Ulteriori conferme dello scenario di rallentamento economico e NON di crescita economica ci arrivano stamattina dall’ISTAT. Si tratta del fatturato dell’industria italiana nel mese di maggio che scende dell’ 1,0% rispetto al mese precedente.
Ovviamente si cercano giustificazioni di diverso tipo: pagamenti differiti, festività ecc ecc. L’unica realtà è che siamo in una fase di pieno stallo. Ed è proprio sull’area che andava meglio (estero) che notiamo la flessione più accentuata (-1,9%), mentre sul territorio nazionale il rallentamento si attesta sul -0,6%.
Se poi andiamo a vedere gli ordinativi per la stessa industria la situazione si complica ulteriormente: -2,1%, con una diminuzione del 4,5% degli ordinativi esteri e dello 0,2% di quelli interni.ordinativi industria italiafatturato industria italiaprospetto fatturato ordinativi industria italiafatturato ordinativi industriaHo già speso tante parole su quello che è stata l’ennesima farsa all’italiana. Tante belle parole, tante belle promesse, tante belle previsioni rosee. Noi siamo sempre stati molto dubbiosi di questo ottimismo artificioso. E facevamo bene ad esserlo, ahimè, perché la realtà si presenta cruda e difficile. Siamo in un cul-de-sac. L’Italia sta morendo, la produzione industriale è al lumicino. Ma forse ai politici interessa sempre e solo il “cadreghin” visto che sarebbe necessaria una rivoluzione EPOCALE per tentare una ripartenza.

STAY TUNED!

Danilo DT

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7 commenti Commenta
draziz
Scritto il 21 Luglio 2014 at 13:20

“Mia Regina (Maria Antonietta), il popolo ha fame!”
“Che mangino brioche”…
“Caro premier (Matteo Renzi), l’Italia sta andando a rotoli!”
“Dategli 80 Euro”…

Cosa è cambiato da allora?
Ma certo, hanno costruito gli stadi ed inventato il campionato di calcio…

Scritto il 21 Luglio 2014 at 13:22

draziz@finanza,

Hahahaha! Grande Draziz!

draziz
Scritto il 21 Luglio 2014 at 13:32

Quando vi convincerete che il guasto SONO i politici e la loro pretesa di controllare e gestire tutto?
Tra un sistema dittatoriale e quello politico attuale, in Italia l’unica differenza è data dal numero di quelli che si riempiono le tasche con denaro pubblico.
Però in meglio: l’inefficienza viene equamente suddivisa, ma costa di più.

Le leggi della fisica non sbagliano: in un sistema chiuso non puoi provocare cambiamenti.
Con cosa fai ripartire la produzione industriale?
Con nuovi ordini… ma di chi?
Domanda: chi compra l’eccellenza made in Italy se sta diventando sempre più un pianeta di straccioni?

gilles27
Scritto il 21 Luglio 2014 at 14:07

“produzione industriale è al lumicino. Ma forse ai politici interessa sempre e solo il “cadreghin” visto che sarebbe necessaria una rivoluzione EPOCALE per tentare una ripartenza”

…cadrega, cadreghin, scagn…. POI TUTTI GIU’ CON IL CULO PER TERRA.

kry
Scritto il 21 Luglio 2014 at 14:08

Danilo DT,

Danilo mi ripeto, gli stessi dati confrontali con quelli della francia e poi confronti anche la bilancia commerciale di maggio dei due paesi. Come mai il differenziale dei tassi è sproporzionatamente a loro vantaggio con il mondo che come dice Draziz e sempre più di straccioni. Va bene essere realisti e non accontentarsi del mal comune mezzo gaudio ma cominciamo ad evidenziare che gli altri non pagano quello che paghiamo noi in interessi pur essendo messi PEGGIO.

reragno
Scritto il 21 Luglio 2014 at 22:59

Stiamo vivendo la fine di un’era e i nazionalismi e i campanilismi per quanto legittimi non risolvono il problema di fondo. L’umanità interà ha raggiunto un picco ri crescita economica non più sostenibile. Anzi il declino è sempre più evidente perchè la distribuzione della ricchezza è sempre più disomogenea.
Pochi si sono arricchiti e i politici incompetenti e asserviti alle lobbies non fanno il bene dei propri popoli, ma su false aspettative di future riforme stanno immolando sull’altare della globalizzazione milioni di persone disoccuapte completamente allo sbando.

La Cina cresce poco, il Giappone è uno zombie che cammina gli altri paesi emergenti hanno mille problemi. Un mondo dove manca la democrazia, il rispetto degli altri, dove i conflitti sono all’ordine del giorno dove America ed Europa sono due balene che nuotano in uno stagno, io mi domando chi ci potrà salvare da un declino che presto o tardi degenererà nel caos.

kry
Scritto il 21 Luglio 2014 at 23:47

reragno@finanzaonline,

L’ altare della globalizzazione Io l’ho battezzato MULTINAZIONALISMO un REGIME non diverso dagli altri.

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