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THE BIG GAME (alla ricerca della volatilità perduta)
Il quadro economico e politico non porta certo tranquillità e proiezioni molto positive per il futuro. Ma il mercato ignora tutto quanto sta accadendo e resta RISK ON con una volatilità iper compressa su equity, bonds e forex.
In Europa il rallentamento è ormai certificato. Tutte le varie organizzazioni internazionali stanno rivedendo al ribasso le stime sulla crescita globale. La FED si trova in un momento molto delicato dove molto probabilmente dovrà comunicare al mercato l’intenzione di alzare i tassi prima del tempo. La situazione geopolitica globale scricchiola vistosamente.
Potrei continuare ancora per un bel po’. Motivazioni per essere seriamente preoccupati per lo scenario economico e dei mercati ci sono eccome. Ma al momento tutto passa inosservato. La droga ha imbambolato tutti, economia, finanza, investitori. E anche gli elementi di rischio più palesi vengono ignorati.
Non vi dico queste cose perché sto puntando ad una speculazione ribassista a breve ma semplicemente perché voglio farvi un’istantanea il più possibile realistica della sitauzione. E la realtà dei fatti è quella sopra descritta.
La conferma la vedete da questo grafico.
Questa è la volatilità delle opzioni sull’indice SP 500 (VIX alias volatility index), la volatilità delle opzioni sul Treasutry Bond (MOVE Index) e infine quella sulle valute (CVIX).
Le tre volatilità
Siamo obiettivi, al momento, OGGI, il mercato proprio se ne infischia di tutto e di tutti. Vi sembra che un mercato “a rischio” si ritrovi con queste volatilità praticamente azzerate e comunque ai minimi storici? Non voglio arrivare a dire che sia tutto pilotato magistralmente ma di certo l’influenza delle “banche potenti” del sistema è evidente.
Una crisi sui mercati ed un aumento della volatilità, oggi, diventa un elemento di rischio non indifferente sono solo per i bilanci delle stess banche, ma anche come potenziale rischio sistemico.
Quindi, si cerca di tenere compressa la volatilità e di farla rientrare appena sembra alzarsi un pochetto.
Ovvio che quando le volatilità prenderanno altre direzioni, allora preoccupiamoci pure. Significherà che qualcosa, nel piccolo grande gioco dei mercati finanziari, non funziona più…
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Innanzitutto buongiorno, avrei una domanda per lei DaniloDT, visto che con il profluvio di dati economici,qualche volta quasi in contrasto tra loro, non riesco a capire , vorrei sapere gentilmente se secondo lei, la ripresa economica in USA e’ considerabile tale e consolidata oppure e’ la solita fiammata all americana che poi degenera e appicca incendi al povero vecchio continente , meno avvezzo a certe prove di forza? Grazie.
ripresa americana?? Quale? quella del -2,90% del pil del primo trimestre?
Quella delle megasocietà che aumentano gli utili licenziando i lavoratori?
Ah si, la grande ripresa americana … è tutto sotto controllo
http://www.federalreserve.gov/releases/G17/Current/default.htm
e qui c’è una spiegazione generale per quanto riguarda l’economia reale.
Poi sono da consultare indici come il BDI e quelli sui trasporti interni e di merci, dati difficilmente taroccabili per farsi un quadro economico complessivo
In Cina pare che le PMI stiano facendo un salto in su ma la cosa potrebbe essere stata gonfiata dal credito.
E’ un fatto secondo me, che Obongo abbia cercato di far “rientrare” parte della la produzione dal processo di globalizzazione e che qualche risultato lo possa ottenere ma, sempre secondo me, il quadro generale resta pessimo e che non si sia innescato nessun processo che abbia acceso a livello globale nuovi motori dello sviluppo realizzando la fantasiosa speranza del rientro da quanto è stato creato dalla fantasy finanziaria scommettendo su un futuro irrealistico.
Sono un tradizionalista e la tradizione dice che quando la crisi non è settoriale o per area geoeconomica e che è parte di un ciclo di lungo periodo, se ne esce con la distruzione del capitale nei settori in sovrapproduzione e pompati anche fuori mercato coi tassi a zero che hanno ampliato la pessima allocazione del capitale annullando la percezione del rischio.
All’interno di questo processo vi è il pilotaggio della crisi con la redistribuzione dei redditi e dei capitali, socializzado il problema e “prelevando” quanto accumulato socialmente.
Se la crisi non fosse globale e sistemica sarebbe più facilmente gestibile creando espansioni e contrazioni pilotate in aree diverse permettendo una ristrutturazione morbida dei settori produttivi in crisi ma ad okkio, tutta la baracca è coinvolta.
La propaganda spaccia per finanzaria una crisi che non è finanziaria, la distorsione finanziaria è secondo me derivata dal cercare di fare profitti inventandoseli con la finanza fuggendo dall’economia reale in crisi che è il vero problema.
sono assolutamente d ‘accordo! il problema è quando comincerà a stornare???? forse vogliono arrivare al 2000 dello S&P che può avere un importante effetto psicologico…..
neverending story
http://www.bloomberg.com/news/2014-07-24/ukraine-coalition-government-collapses-as-2-parties-quit.html
Cari amici una cosa sono i vs comprensibili auspici di ribasso dei listini azionari…..altro però è esprimere un giudizio sulla base di incontrovertibili ed oggettivi dati macro…..in particolare :
io che mi occupo quotidianamente di bilanci d’impresa… dico che con una situazione a livello macro come quella attuale in cui :
1) i costi d’acquisto delle materie prime per le imprese sono in costante discesa
2) i costi di finanziamento del capitale praticamente azzerati
3) i costi salariali sotto controllo causa elevato livello di disoccupazione
Ossia con una compressione e riduzione dei costi generali d’impresa del tutto eccezionale…..gli utili delle stesse ( ossia la differenza ricavi – costi ) non può far altro che crescere……e con essi i valori delle quotazioni delle società quotate.
Rassegnati, fintanto che tali eccezionali condizioni continueranno a persistere…..il mercato non scenderà…..anzi tutt’altro.
Grazie per la spiegazione innanzitutto; la mia opinione e’ che per anni l occidente abbia diciamo abusato del cosi detto terzo mondo in ogni modo possibile, poi ha deciso che sarebbe potuto venir utile anche per produrre a basso costo , e visto un bacino di qualche miliardo di persone ,una terra immacolata di nuovi consumatori.
Purtroppo tali non sono e probabilmente non lo saranno per mooolto tempo.
Questi paesi sono delle macchine formidabili da esportazione e anche se il 2 o 3 % compra armani a mani bassi ,non so quanto questo possa influire sulla vera ciccia.
La soluzione quindi quale potrebbe essere,riportare in patria produzioni a basso valore aggiunto e applicare unaregolamentazione un po piu restrittiva sul import?
Pensare che questo paese si possareggere su hitech,servizi,fashion e altre di queste cose cosi cool,mi sembra pura utopia, il paese e’ entrato nel giro dei grandianche con produzione di frigriferi mattonirubinetti filati,tutte cose che oggi hanno un odore quasi stantio.
Mi Sa che sta volta si siano,ci abbiano infilati in una soluzione ancora peggiore delle volte precedenti.
L ultima considerazione che mi viene di fare ,rotornado all questione consumatori BRICS e’: ma se anche questi si mettessero in massa, a consumare risorse alla maniera occidentale,il pianeta reggerebbe?.
DT, oggi è interessante notare: vix in aumento e sp500 sulla parità…
Ciao, ci aggiorniamo domani sull’argomento? Capirai il perchè!
Ciao Danilo 🙂 fino a quando il VIX non sarà stabilmente sopra 18-20 come minimi relativi, correzioni degne di nota non ci saranno
All’economia reale vengono sottratte risorse di reddito e capitale necessarie per procedere ad una ristrutturazione sistemica, dei processi produttivi e delle filiere produttive troppo interdipendenti.
E’ demenziale la visione del mondo che hanno, è estremamente rischioso un mondo centralizzato e non policentrico e reticolare come dovrebbe essere per reggere più facilmente alle scosse che nel sistema capitalistico sono la norma, non l’eccezione.
I big players che guidano il gioco sono troppo grandi, inefficienti e campano sul peso politico lobbystico che gli permette di fare sovraprofitti monopolistici a livello globale a spese del resto del sistema economico che è incartato. Devono essere spezzati.
Il mercato di cui tanto squaqquarano, lo avrebbe già fatto.
La redistribuzione dei redditi e dei capitali funziona all’inverso di come dovrebbe essere per rimettere in piedi il sistema economico, servono anche massicci investimenti pubblici ovviamente non sotto la teleguida e la corruttela sistemica dei predetti.
Si stanno salvando loro come sistema di potere sociale burocratico-economico ed affossano la democrazia in tutto l’occidente.
Per loro è una necessità onde evitare di perdere il controllo della loro soluzione alla crisi.
Staranno molto bene attenti a non togliere qualche carta che gli faccia cascare tutto il castello.
Sono concorrenti ma giocano tutti dalla stessa parte del tavolo.
Ogni tanto sventolano qualche minaccia di realtà già note come quella della DB e altre che sono essenzialmente richieste di adeguamento ad una stessa politica economica e gestionale.
Se ci saranno “correzioni”, come probabile, saranno con la teleguida, funzionali alle attuali scelte, col paracadute per loro e sostenute da una propaganda totalizzante.
Solo se ci sarà la perdita del controllo sociale e qualche genialata geopolitica all’auanaganaw neocon (sono ecccezzziunali veramente in questo), assisteremo in un colpo solo alla madre di tutte le crisi.
Ovviamente non penso che esista un “piano”, è solo la visione parziale di una dinamica con una sua logica interna.
Quindi, a breve, non ti dò tutti i torti.
Sul medio periodo valuto molto probabile che perdano il controllo e prima che i problemi realtivi all’energia e alle risorse diventino prevalenti sul tavolo ma è una previsione che vale quanto quelle che fa la mia maltesina.
Me la ha suggerita lei.
J.TEMPLETON DICEVA:
“COMPRA AL MASSIMO DEL PESSIMISMO”
“I MERCATI AL RIALZO NASCONO NEL PESSIMISMO, CRESCONO NELLO SCETTICISMO, MATURANO NELL’OTTIMISTO E MUOINO NELL’EUFORIA”
SIR JHON TEMPLETON
…siamo solo nella fase dell’ottimismo, manca ancora la fase dell’EUFORIA….
C’era anche qualche altro che diceva di comprare quando il sangue scorreva per le strade.
E’ quello che si cercherebbe di evitare, potendo.
…si è vero , ma io l’ho sempre inteso in senso metaforico.
a proposito dell’articolo pubblicato il 22/07/2014 sulle dichiarazioni di GRANTHAM…
….in quest’articolo di novembre 2013 diceva altre cose…..
http://www.investireoggi.it/economia/grantham-attacca-la-fed-fara-scoppiare-nuova-bolla/
…ops….che mai questo cambiamento di vento? Strano, lui è un personaggio che ho sempre apprezzato… Mah… Anche lui schiavo del sistema?
Perchè, non hai visto il rapporto USDJPY ?
Ingabbiato in un triangolo con base 100.75-101.00, con valori che si smorzano sempre più…
Se scatta la molla…