WEEK END READING: Il meglio da leggere (4^ settimana marzo 2013)
Parte la proposta di Cipro con il suo piano alternativo. Intanto il FMI bacchetta l’Italia. E Bankitalia lancia l’allarme PIL.
Ultimi aggiornamenti da Cipro e dall’Italia. E poi una carrellata dei migliori e principali articoli scritti nella scorsa settimana su tutto quanto concerne il mondo della finanza, degli investimenti, del trading e dei mercati finanziari.
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Buona visione a tuttI!
NICOSIA – Nei colloqui fra il governo di Cipro e i rappresentanti della troika (Ue, Bce e Fmi) svoltisi a Nicosia stamani si sono registrati «progressi significativi», ha dichiarato alla Tv di Stato il ministro delle Finanze, Michalis Sarris. Ma il caso sembra ancora lontano da una chiusura definitiva. Tra le misure discusse, infatti, c’è anche la possibilità di applicare un prelievo forzoso del 25% (e non del 10-15% come detto finora) sui depositi bancari superiori ai 100.000 euro presso la Banca di Cipro, il maggiore istituto di credito del Paese. Per le altre banche cipriote si discute di un prelievo del 10-15%.(Source)
E se Cipro sta male, l’Italia sta sempre peggio…
Le prospettive globali «sono migliorate ancora, ma la strada per la ripresa nelle economie avanzate resta sconnessa». Soprattutto perché permane il «rischio Italia». Nella bozza del World Economic Outlook anticipata dall’Ansa, il Fondo monetario internazionale cita esplicitamente l’incertezza conseguente alle elezioni di febbraio. Con la politica di bilancio Usa, la situazione di stallo creatasi in Italia è tra i «rischi chiave» di breve periodo.
I NUOVI RISCHI – Nella prospettiva dell’economia globale, spiegano gli economisti di Washington, «sono emersi nuovi rischi e i vecchi pericoli rimangono». In particolare, «nel breve periodo, i rischi chiave – spiega il Fmi – sono correlati agli sviluppi nell’area dell’euro». Tra i rischi di medio periodo, invece, il Fondo cita «il faticoso impatto del risanamento e la prolungata stagnazione nell’area dell’euro, così come gli elevati deficit e debito negli Stati Uniti e in Giappone». In questo panorama, avverte il Fmi, «i policymakers non possono rilassare i propri sforzi».
I DATI BANKITALIA – Intanto, dati preoccupanti vengono diffusi anche da Bankitalia: «Dall’avvio della crisi, il Pil è sceso di 7 punti percentuali, il numero di occupati di 600.000 unità». Conferma il vice direttore, Fabio Panetta, in un intervento a Perugia. «L’economia italiana – ha sottolineato Panetta – sta attraversando una fase di profonda difficoltà, in cui le debolezze strutturali sono acuite dallo sfavorevole momento congiunturale. Nell’arco di un quinquennio essa ha dovuto far fronte alla crisi finanziaria, all’instabilità del mercato del debito sovrano, a due profonde recessioni». (Source)
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DT