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ECONOMIA USA vacilla: recessione o falso allarme?
In un inizio 2025 che sta riservando non poche sorprese agli investitori globali, un dato particolarmente allarmante è passato quasi inosservato nel turbinio di notizie provenienti dalla Casa Bianca. La Federal Reserve di Atlanta ha drasticamente rivisto le previsioni sul PIL statunitense per il primo trimestre, passando da un ottimistico +2,3% a un preoccupante -1,5%. Un cambiamento di rotta che lascia interdetti molti analisti e che merita un’attenta riflessione.
Cosa sta realmente accadendo all’economia americana?
Solo poche settimane fa, i mercati brindavano alle politiche pro-crescita promesse dall’amministrazione Trump, con previsioni che dipingevano un’economia robusta e in accelerazione. Oggi lo scenario appare decisamente diverso.
L’incertezza legata alle nuove tariffe commerciali sta rendendo difficile per le aziende pianificare investimenti e strategie a lungo termine, mentre i ventilati tagli alla spesa pubblica stanno erodendo la fiducia dei consumatori.
Ma c’è anche un aspetto tecnico da considerare in questa drastica revisione. Il principale responsabile del calo nelle previsioni è una componente specifica: le esportazioni nette, che secondo la FED di Atlanta contribuirebbero negativamente per ben il 3,7%.
Questo crollo nelle esportazioni nette potrebbe essere dovuto a un fenomeno temporaneo: un’impennata delle importazioni in previsione dell’introduzione delle nuove tariffe. Le aziende americane stanno probabilmente facendo scorta di beni importati prima che diventino più costosi, creando un “effetto rimbalzo” che potrebbe riassorbirsi nei prossimi mesi.
L’eccezionalismo americano in crisi?
È quantomeno ironico che proprio mentre si celebrava “l’eccezionalismo americano” negli outlook per il 2025 pubblicati dalle grandi banche d’investimento, i mercati azionari statunitensi stiano mostrando una performance decisamente mediocre. Attualmente, gli USA si collocano solamente in 21ª posizione nel ranking delle prime trenta borse mondiali per capitalizzazione nel 2025, mantenendosi in territorio positivo solo grazie al rimbalzo dell’ultima sessione.
Ancora più sorprendente è constatare che nel 2025 a dominare sono le piazze europee. Sì, avete letto bene: quella stessa Europa che a inizio anno veniva sistematicamente sottopesata nelle asset allocation consigliate dalla maggior parte dei gestori. Come recita un vecchio adagio di Wall Street, “i mercati esistono per sorprendere la maggior parte degli investitori, la maggior parte delle volte”.
Prospettive e considerazioni per gli investitori
In questo scenario di incertezza, è fondamentale mantenere una visione equilibrata. Se è vero che i segnali di rallentamento dell’economia americana non possono essere ignorati, è altrettanto vero che alcuni fattori tecnici potrebbero distorcere temporaneamente i dati macroeconomici.
Inoltre, la sorprendente performance dei mercati europei potrebbe offrire interessanti opportunità di diversificazione geografica, costringendo molti investitori a riconsiderare le loro allocazioni iniziali per il 2025.
La vera domanda che ogni investitore dovrebbe porsi oggi non è tanto se l’America entrerà in recessione, ma piuttosto come posizionarsi in un contesto dove le certezze di inizio anno stanno rapidamente sgretolando sotto il peso di dati economici contrastanti e di una realtà di mercato che, come spesso accade, si diverte a smentire anche i più esperti previsori.
Nel frattempo, mentre Wall Street cerca di interpretare i segnali contrastanti provenienti dall’economia reale, i mercati europei continuano silenziosamente a sovraperformare, ricordandoci ancora una volta l’importanza di un approccio globale e diversificato agli investimenti. Che sia questa la vera lezione di questo inizio 2025?
STAY TUNED!
Danilo scrive qui sopra: ” Ancora più sorprendente è constatare che nel 2025 a dominare sono le piazze europee. Sì, avete letto bene: quella stessa Europa che a inizio anno veniva sistematicamente sottopesata nelle asset allocation consigliate dalla maggior parte dei gestori” …. ” Inoltre, la sorprendente performance dei mercati europei potrebbe offrire interessanti opportunità di diversificazione geografica, costringendo molti investitori a riconsiderare le loro allocazioni iniziali per il 2025. ”
Tutto vero,,, tutto giusto Nonostante qualche profeta di sventura che solo qualche settimana fa segnalava un economia europea in continuo peggioramento e che si meravigliava che l’euro come moneta esista ancora e pertanto costringa la BCE a tornare a comprare titoli Stato come se non ci fosse un domani …. BORSE EUROPEE sui massimi e che sovraperformano quelle americane
Ottimo post Danilo….