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Quale futuro per il Monte dei Paschi di Siena? (Weekly Rewind)
Tristemente l’ennesima puntata della controversa storia della banca più vecchia del mondo, ovvero Monte dei Paschi, sta volgendo al termine. Ennesima puntata e non fine della storia. Infatti il mercato e il sottoscritto hanno temuto per qualche giorno che MPS avesse i giorni contati.
Non parlo di un rischio default che andasse a mettere a rischio i soldi di tutti i risparmiatori (magari solo quelli degli azionisti e forse dei possessori dei bond subordinati ) ma si temeva la fine dell’insegna, del marchio, del nome.
Nessuno sa come andrà a finire. La banca difficilmente starà in piedi da sola, ha bisogno di partner strategici e di soldi. Ma le due candidate italiane (ovviamente Unicredit e Intesa San Paolo) hanno già risposto: no grazie. Resta lo straniero.
Ora però bisogna fare in fretta. Forse anche troppo in fretta, viste anche le catastrofiche conseguenze degli effetti psicologici degli stress test. La banca senese ha perso il 40% del suo valore in una settimana e praticamente si è distrutto tutto il denaro apportato dall’ultimo aumento di capitale.
Mps è pronta a chiudere il consorzio di garanzia per un nuovo aumento di capitale, dopo quello monstre da 5 miliardi di euro varato lo scorso giugno. La ricapitalizzazione sarà contenuta nel capital plan che i vertici del Monte, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, sottoporranno la prossima settima al Cda e che conterrà le misure con cui recuperare i 2,1 miliardi di euro necessari a ‘tappare’ il deficit di capitale emerso dagli stress test della Bce.
Per la riunione, ancora non convocata, si è parlato della seconda parte della prossima settimana, in tempo per consegnare alla Bce il piano entro la scadenza del 10 novembre. (Source)
Intanto vecchio management, uno di quello più responsabili di questo clamoroso crack finanziario, è stato condannato. Come ci spiega Camilla Conti ne “Il fatto quotidiano”…
Tre anni e sei mesi di reclusione ciascuno con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni perché hanno ostacolato la Vigilanza nella ristrutturazione del derivato Alexandria. Meno della pena chiesta dall’accusa per l’ex presidente del Monte dei Paschi,Giuseppe Mussari (7 anni), l’ex direttore generale Antonio Vigni (6 anni) e l’ex capo dell’area finanza Gianluca Baldassarri(6 anni). La tesi della Procura, dopo quattro ore di Camera di Consiglio, è stata comunque accolta. E quella emessa venerdì 31 ottobre dai giudici senesi passerà comunque alla storia come laprima condanna di un intero sistema alimentato dal “groviglio armonioso“. Quello tra politica, banca, fondazione ma anche sport e stampa locale. Il groviglio che ruotava attorno a Mussari – assente all’udienza – che per anni è stato riverito come un re mentre oggi viene trattato come un monatto. Mussari imposto dalla politica senese prima alla guida della Fondazione Montepaschi e subito dopo al vertice di Rocca Salimbeni. Con il sostegno trasversale di tutti i partiti, compreso Forza Italia che in Toscana poteva contare sulle relazioni di Denis Verdini. (Source)
Vorrei solo ricordare a tutti che quel Mussari era proprio quello che è stato presidente dell’ABI dal 2010 al 2013. Quindi colui che rappresentava “la banca italiana” nel mondo. Un perfetto “uomo simbolo” che ha rappresentato il marcio connubio tra banca-potere-finanza-politica e che ora hanno condannato assieme ad altri suoi “compagni di merende”.
Intanto però i soldi persi dai risparmiatori e dagli azionisti non li restituisce nessuno.
Vi lascio la carrellata del meglio della settimana, tutto da condividere coi vostri contatti e sui social network, nella sperante che possa essere di Vostro interesse e… sopratutto…
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Non sono “consigli” che si possono dare parlando di tasche anche se era abbastanza scontato quanto sarebbe successo sia in rialzo che in ribasso. Sono scommesse che si fanno sui comportamenti di casta italiota, non è economia e ancor meno finanza.
Il Nostro non stava da solo era parte di un sistema e di una classe dirigente oggi in riciclo anche con soggetti nuovi e “giovani” che sono ancora peggio dei precedenti in quanto maturati negli stessi ambienti con le stesse caratterisiche, rapporti, metodi, molto più affamati e senza principii.
Campano e crescono come interfacce tra poteri economici e sociali pubblici e privati, inquinando e degradando tutto il sistema.
Il problema è esclusivamente Politico, è neccessario, indispensabile, selezionare una nuova classe dirigente se non vogliamo assistere come spettatori paganti alle fasi finali dell’assalto alla diligenza.
Non lo possono fare questi “partiti” e sistemi di potere, devono essere rifatti i partiti e fatta una Costituente.
E’ solo “filosofia” ovviamente.
A me sembra che gli A.Q.R li abbia passati nonostante le pesantissime revisioni della Bce e che evidentemente Banca d’Ita(g)lia non aveva fatto … e già qui qualche piccola dimissione ci starebbe tutta ….. Poi non ha passato gli stress test su una previsione di cigno nero … cigno nero che evidentemente sui cieli di Kruccoland non passa mai …. Quindi sui “fatti” nonostante tutto ha superato gli esami , mentre sulla “fantasia” no ! Ritengo sia più un caso politico che di “banca” … perchè i problemi finanziari, vale a dire buchi nascosti dovrebbe averli risolti visto che l’istituto senese è stato rivoltato dalla magistratura come un calzino … Ma se le stesse attenzioni le avessero riposte verso il sistema bancario europeo, quanti secondo te sarebbero sopravvissuti ? … Ciò non toglie che rimangono sul tappeto i prroblemi “industriali” della banca val a dire margini sofferenze etc ….