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I banchieri ammettono: la liquidità della Bce è ottima per fare trading e non per finanziare le imprese
Visto che qualcuno aveva ancora dei dubbi sull’utilità del QE in Europa, ora con questo sondaggio tra le mani qualche certezza in più ce l’avrà.
E visto anche lo scarso successo dell’TLTRO, l’Eurotower decide di muoversi e pone ai banchieri dell’Eurozona alcune domande “fastidiose” che però mettono a nudo lo stato delle cose. Ecco cosa risulta da tale sondaggio.
Le aste di liquidità a basso costo della Bce non porteranno credito a un numero maggiore di persone o imprese interessate a ricevere denaro, ma al massimo un miglioramento delle condizioni di erogazione dei finanziamenti. Lo pensano le banche stesse, almeno stando all’ultimo sondaggio sul sistema creditizio della Bce.
La novità arriva quando la disputa tra le banche e le imprese sulla concessione del credito si è ormai trasformata nell’insormontabile problema dell’uovo e della gallina. A chi ascrivere il cortocircuito europeo sui finanziamenti a imprese e famiglie, una delle piaghe di questi anni di recessione? Da una parte aziende e privati lamentano l’impossibilità di accedere al credito, dall’altra le banche denunciano l’assenza di domanda. I dati odierni lo certificano, almeno per l’Italia: secondo una nota di via Nazionale sull’indagine Bce sul credito bancario, che vede partecipare otto grandi istituti tricolori, la domanda di prestiti da parte delle imprese italiane è tornata a flettere nel terzo trimestre 2014. Nell’Eurozona – nota invece la Bce – “la domanda netta ha continuato ad aumentare”, ma le richieste per gli investimenti “sono tornate in negativo”. (Source)
Voilà. TLTRO e tutte le varie operazioni atte a generare liquidità per il settore bancario , migliorano le condizioni del potenziale credito MA saranno utili per fare trading (a livello istituzionale) e non saranno benzina per alimentare la ripartenza economica dell’Europa (e dell’inflazione che ne dovrebbe derivare).
La domanda sorge spontanea: e come mai negli USA invece il QE ha avuto un effetto così forte e in Europa, addirittura, sembrerebbe una manovra dagli esiti dubbi se non addirittura controproducenti?
Semplice, è una questione di sistema. Se consideriamo il QE o la liquidità prodotta dalle banche centrali come un “concime”, tutto dipende dal terreno e da come viene trattato.
La BCE è la banca centrale dell’Unione Europea, che di Unione al momento ha solo il nome. Per il resto è un mix di situazione spesso molto contrastanti.
Si può buttare sul mercato tutta la liquidità che si vuole ma se non si c reano i presupposti per la ripartenza (in Italia come altrove) sarà difficile ottenere dei risultati.
Ecco perché, oltre che le riforme necessarie a livello nazionale, è fondamentale “ricostruire” l’UE (ed il mandato della sua banca centrale) con nuove regole e nuovi presupposti, legati alla crescita economica e non solo al controllo dell’inflazione. Ma i contrasti più recenti ci illustrano tutto questo decisamente remoto.
MORALE: la BCE può anche riportare il suo bilancio a 3000 miliardi di Euro come da volontà di Draghi ma…a chi può giovare tutto ciò se non ai bilanci delle banche e a gonfiare inverosimilmente la bolla della speculazione?
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Per cortesia qualcuno mi spiega come le Banche con i soldi della BCE fanno trading?
Quale tipo di trading?
Ma soprattutto come fanno sempre a guadagnare, mentre noi poveri mortali facciamo molta fatica e solo dopo molti anni di esperienza (anzi la maggioranza ci perde sempre).
Hanno delle informazioni che noi non abbiamo?
Posso capire le mani forti che fanno il mercato ma tutte le altre banche?
Grazie in anticipo.
Forse si limitano a lucrare solamente sulla differenza dei tassi?
Ma questo non è trading nel senso che io conosco.
Banalmente lo scopo era quello di finanziare i big players globali per fare quello che sottolinea Lucianom, sistemargli i “conti” e altro come l’acquisizione di mercati, imprese, “banche” a prezzi di saldo.
Non vi è stata “ripresa” ma trasferimento di redditi, capitali, risorse e mercati.
La “deflazione” che comunque ha colpito anche gli US ha ridotto come conseguenza anche il costo del lavoro per la diminuzione dell’offerta di lavoro e ha messo fuori mercato le strutture che già lo erano per mancanza di competitività tecnologico-produttiva e i settori obsoleti e in sovrapproduzione.
Su questa base possono ricostruire il loro sistema produttivo e finanziario se fanno una politica economica nazionale come di fatto stanno facendo dall’inizio della crisi con Obongo.
Vince o pareggia chi ha il sistema socioeconomico e burocratico più efficiente e “rimodernato” oltre ad avere una geopolitica di largo respiro.
In europa andiamo avanti a caste e ricambio interno alle caste, inoltre pur avendo potenziali interessi geopolitici diversi siamo appecoronati come si conviene ad un sistema neocoloniale senza arte né parte.
Noi siamo messi peggio degli altri in quanto privi di una classe dirigente con una visione dell’interesse nazionale e che è in vendita e svende al migliore offerente del momento.
La guerra finanziaria la abbiamo persa.
Mettiamocela via, siamo in un social network con parcheggio e da bravi italiani cercheremo di sopravvivere che è la scelta migliore al momento.
Debito e oil prices, il convitato di pietra:
http://energypolicyforum.org/2014/10/14/has-opec-check-mated-us-shale-producers
Domanda: quindi anche il qe che tutti chiedono alla fine non servirebbe a nulla?
Serve. Sapendolo usare. Allunga i tempi e potrebbere interrompere lo strozzamento dell’economia reale che in condizione di deflazione estremizzata anche dall’esproprio a mezzo tasse dell’economia reale e dei capitali pubblici e privati accumulati come riserve, non è nelle condizioni di ristrutturarsi a livello sistemico, siamo alla svendita.
Non serve a nulla ed è controproducente se resta interno al sistema finanziario, sarebbe servito prima come “armamenti” nella guerra finanziaria globale. E’ quello che avremmo potuto fare noi da soli o insieme ad altri se ci fosse stata una politica economica nazionale e l’indipendenza monetario-finanziaria.
Non si fa nulla se il denaro fresco non arriva al sistema economico e alla produzione, se non esisterà una politica economica nazionale anche per via dei vincoli e non si spezzerà il rapporto malavitoso tra grandi lobby, politica come “mediazione” e apparati burocratici e dirigenziali pubblici.
E’ questa commistione di ruoli e organismi misti che ha generato la via italiana verso il dissesto e il degrado.
Ti posso assicurare che stanno riciclandosi e proseguendo sulla stessa strada o tentano di farlo.
l’economia riparte se ripartono gli investimenti e gli investimenti ripartano se c’è sentore che la domanda sta ripartendo, che non mi sembra che sia quello che sta succedendo in Europa e continuo ad avere dubbi anche per gli USA .In Giappone è stato fatto tutto il possibile per favorire l’esportazione, ma il vero rilancio della domanda interna rimane una scommessa.
Una possibilità sarebbe di rilanciare gli investimenti in infrastrutture con partecipazione congiunta della BCE, dei singoli Stati e dei privati (project engineering) o favorire M&A a livello industriale fra aziende europee transnazionali così come programmi di ricerca che bypassino i cancelli delle aziende e i confini dei singoli paesi.
La finanza serve per favorire lo sviluppo ma lo sviluppo devono proporlo e attuarlo i tecnici e i laboratori di ricerca; le politiche monetarie non servono per favorire lo sviluppo servono solo per ergere barriere agli scambi commerciali creando finti livelli di competitività facilmente esauribili in breve lasso di tempo (oppure facciamo come la Cina che esporta in dumping ma vuole che la maggior parte dei prodotti acquistati dal popolo cinese sia prodotto all’interno).
Non potremo mai essere una Europa unita se non ci sarà unione anche sui vari piani industriali; continua invece a prevalere la legge del più forte e del campanilismo e ogni tentativo di simbiosi è puramente velleitario.