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Workshop Ambrosetti a Cernobbio: GRECIA, ITALIA e QE sugli scudi
A Cernobbio il ministro dell’Economia di Atene propone un quantitative easing europeo in perfetto stile USA (chiamandlo piano Merkel) dimenticando però che l’UE non sono gli USA (e la disomogeneità è la normalità): Intanto per l’Italia si vede un po’ di luce in fondo al tunnel. (in coda il Weeky Rewind)
Il week end si sta concludendo con alcune tematiche protagoniste in un’unica importante location. Il Forum Ambrosetti a Cernobbio.
Da una parte si parla di Italia e della sua crescita economica. La politica monetaria della BCE, la partenza delle riforme, il super Dollaro più una serie di congiunzioni astrali stanno favorendo un po’ di ripresa. Per dirla in modo un po’ più colorito, ci sono tuta una serie di stimolati che stanno spingendo artificiosamente la ripresa economica verso il segno positivo. Attenzione, non sto dicendo di una crescita economica imperiosa. Ma di segno positivo.
CERNOBBIO, 14 marzo (Reuters) – Alla luce della nuova situazione macro, caratterizzata da euro in forte calo e da tassi bassissimi, il servizio studi di Bankitalia vede una crescita del Pil italiano 2015 tra lo 0,5 e l’1%.
A dirlo è il governatore di Bankitalia che da parte sua ricorda le stime di una crescita superiore allo 0,5% quest’anno e sopra l’1,5% il prossimo.
“Tenendo conto di tassi, cambio e altre condizioni lo staff del servizio studi della Banca d’Italia valuta una capacità di crescita della domanda complessiva di circa un punto maggiore. La cosa interessante è che questo vuol dire una crescita tra mezzo punto e un punto quest’anno, io dico superiore al mezzo punto percentuale, superiore all’1,5% all’anno prossimo” ha detto Ignazio Visco nel corso del suo intervento al workshop Ambrosetti.
I miei dubbi sulla sostenibilità di queste dinamiche inizia a farsi sentire. Ed in un video prodotto dal sottoscritto per il sito InvestimentoMigliore ho spiegato le dinamiche e gli scenari che mi aspetto per le prossime settimane, in cui molto probabilmente ci saranno delle interessanti ed importanti novità.
Assieme alle vicende italiche, come non parlare delle zuccate tra Grecia ed Eurozona? Continuano infatti imperterrite le minacce e le accuse di Atene nei confronti di Berlino. Eccovi l’ultima provocazione di Varoufakis, anche lui presente come Visco a Cernobbio (Forum Ambrosetti).
Varoufakis però si è dimenticato una cosa: non siamo negli USA… E forse questo è uno dei motivi che faranno di questo QE Europeo (dal punto di vista economico) un insuccesso.
”Mi piacerebbe vivere negli Stati Uniti d’Europa. Ma perche’ questa crisi è in corso? Lasciatemi fare un esempio di quello che proporrò nel corso delle discussioni: un’europeizzazione decentrata”, ha spiegato Varoufakis nella prima sessione di lavori del workshop Ambrosetti, coordinata da Vittorio Grilli con Mario Monti tra i relatori. ”In Europa abbiamo la Banca Europea degli Investimenti. Immaginiamo una forma alternativa di Qe in cui la Bei chiede ai governi di guidare un programma per la ripresa degli investimenti, che mi piacerebbe chiamare ‘piano Merkel”’, ha spiegato il ministro greco. ”Immaginate che questo sia finanziato al 100% attraverso obbligazioni emesse dalla Bei con la Bce che opera sui mercati secondari pronta a comprare bond della Bei. Questo – ha proseguito – risolverebbe problemi operativi della Bce perche’ improvvisamente comprerebbe un solo pezzo di carta con rating tripla A senza doversi preoccupare dei diversi titoli di stato”.
Banca Centrale che agisce sui titoli emessi dall’organismo UE. E come possiamo non dargli ragione questa volta? Ma solo in teoria.
”Allo stesso tempo – ha concluso – eviterebbe i problemi menzionati che il Qe ha avuto altrove e che avrà sempre di più in Europa con prezzi degli asset gonfiati e fallendo nel ravvivare gli investimenti. Questo tipo di Qe in partnership con la Bei trainerà gli investimenti direttamente.
Il problema però sta nel fatto che il canale distributivo della liquidità sarebbe, in tal caso, completamente diverso. Con il “Piano Draghi” il canale è le banche (si cerca insomma un compromesso) con il “piano Merkel” ipotizzavo da Varoufakis, il canale è la UE stessa che poi dovrebbe “distribuire” i soldi sull’ossatura dell’Unione Europea stessa. Impossibile proprio perché l’Europa continua ad essere composta da tanti stati indipendenti e fortemente disomogenei. Certo, sarebbe la soluzione a tutti i problemi, la UE potrebbe intervenire sugli investimenti strutturali direttamente. Ma non credo che i tedeschi siano così d’accordo…
”Mi dicono che la Bce non accetterà mai discussioni circa lo swap perché è scritto nello statuto. Mi dispiace, signore e signori, ma lo statuto è stato scritto dalla Bundesbank”. (ANSA)
Mah, questo è da dimostrare. Certo è che la Germania, alla fine, ne esce privilegiata.
Invitandovi a dare un’occhiata al video sui canali di InvestimentoMIgliore, vi saluto e vi lascio i post principali della settimana, tutti da condividere ai vs contatti. Nella speranza di essere riuscito a darvi quantomeno un po’ di consapevolezza.
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Io già me ce li vedo i Tedeschi a fare il piano Merkel.
Con tutti gli sforzi immensi che hanno profuso per far pagare all’Europa il costo della loro riunificazione (prima) e rilancio (dopo il 2000), proprio ora diventerebbero così generosi e sciocchi da far fornire agli stati brocchi della liquidità con rating AAA? Ma va là! 😀