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Già finito l’entusiasmo per il possibile ritorno del tasso inflazione al 2%?
Proprio ieri vi ho riportato il report tratto direttamente dal database di Bankitalia dove viene spiegato il quantitative easing europeo. Questo documento, visionabile cliccando QUI, spiega le motivazioni, i volumi dell’operazione e le caratteristiche.
Vorrei però fermarmi su un passaggio interessante di questo documento.
Nel corso del 2014 nell’area dell’euro l’inflazione, anche al netto delle componenti più volatili come energia e alimentari, si è portata significativamente al di sotto della definizione di stabilità dei prezzi (che consiste in un tasso di crescita al di sotto ma vicino al 2%); l’attività economica ha progressivamente perso slancio. (…) Nel gennaio 2015, il Consiglio ha ritenuto insufficiente lo stimolo monetario conseguito mediante le misure di politica monetaria adottate fra giugno e settembre 2014. (…) Le aspettative di inflazione continuavano a segnalare un ritorno su valori prossimi al 2 per cento soltanto su orizzonti molto lunghi. Per queste ragioni e data l’impossibilità di ridurre ulteriormente i tassi ufficiali, il Consiglio ha deciso di ampliare la dimensione del programma di acquisto di titoli per finalità di politica monetaria, includendovi anche quelli pubblici.
Perfetto, ed è così che nacque il quantitative easing europeo. Ma proprio come si temeva, il mercato già ha preso posizione molto prima del tempo e, soprattutto, alla partenza delQE ha fatto vedere che certi entusiasmi sull’inflazione sono già venuti meno. Per carità, non vi sto dicendo che dopo tre dicasi tre giorni di QE, possiamo già decretare il fallimento dell’iniziativa. Ci sono però degli interessanti segnali che meritano un po’ di attenzione.
Ricordate il tasso inflazione forward 5yr5yr. Ve lo avevo spiegato in questo post.
Ma proprio come allora si era parlato di un sonante miglioramento delle prospettive di inflazione, confermate dal documento sopra esposto, ecco che appena parte il QE, l’entusiasmo scema e subito il tasso forward 5yr5yr torna agli stessi livelli di qualche mese fa.
Ripeto, siamo solo all’inizio della campagna del QE, resta però il fatto che il mercato resta decisamente speculativo da una parte, e dall’altra sembra poco convinto che l’obiettivo del 2% sia raggiunto con facilità.
Draghi dixit: “Siamo consapevoli che le nostre misure possono comportare dei rischi alla stabilita’ finanziaria ma questi rischi sono contenuti”. “Il programma di acquisto bond – dice ancora – puo’ funzionare e si sta dispiegando in modo da stabilizzare l’inflazione”.
Inflation Swap Forward 5yr5yr USA ed Eurozona
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personalmente sono ancorato al vecchio assioma che se non aumentano i consumi non aumenta l’inflazione…… Altro fattore che terrei sotto controllo è se i crediti dal sistema bancario ai privati aumentano in misura significativa….