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Grecia ed Eurozona alla ricerca del compromesso risolutivo
Queste due realtà sono così vicine geograficamente ma così lontane se guardiamo le esigenze e le richieste di entrambe. Malgrado questo è palese che tra le due si arriverà ad un compromesso. Il prezzo però che dovrà pagare la Grecia sarà ancora pesante (ulteriore austerity) e l’Eurozona dovrà per forza accollarsi qualche magagna in più.
CRISI GRECIA: Quanto sta accadendo tra Grecia ed Unione Europea in questi giorni non mi sorprende per nulla.
Il divario tra il programma politico di Tsipras e Varoufakis e le esigenze della innominabile Troika continua ad essere incolmabile.
La Grecia è bersaglio oggi di un doppio messaggio (e di una doppia bocciatura). Da Bruxelles, l’Eurogruppo ha detto che sta perdendo tempo e che il governo di Alexis Tsipras deve accelerare sul piano delle riforme. Da Washington DC il dipartimento del Tesoro fa capire che tutto dipende da Atene e che servono più riforme strutturali. (Source)
Ovvio direi. Come è anche ovvia la dichiarazione di Dijsselbloem.
“Siamo pronti a sostenere ulteriormente la Grecia se continuera’ sulla strada delle riforme”, aggiunge Dijsselbloem, “il negoziato sul programma di aiuti e sulle riforme necessarie deve ripartire il prima possibile. Stiamo perdendo troppo tempo. Dall’ultimo Eurogruppo poco e’ stato fatto in termini di negoziazione, l’estensione degli aiuti e’ solo per quattro settimane ed e’ necessario non perdere altro tempo”. (Source)
La Grecia non perde tempo ma compra tempo e per certi versi gioca con le istituzioni provocando e ritrattando, tanto oramai non ha più nulla da perdere. E difatti malgrado tutto si vuole trattare. I 7 punti del piano greco sono come previsto assolutamente relativi e lacunosi. Non danno certezza, non danno la possibilità all’Eurogruppo di capire se c’è un qualche presupposto di serietà. E malgrado tutto questo mercoledì è previsto il confronto:
Mercoledi’ e’ attesa la ripresa dei negoziati e Tsipras dovrebbe aprire e specificare meglio il programma. In mattinata, sempre Dijsselbloem aveva giudicato la lista di sette riforme consegnata dal governo di Atene una proposta “seria” ma “lontana dall’essere completa”. L’estensione di quattro mesi del programma di aiuti alla Grecia e’ condizionata al via libera dei ministri delle Finanze Ue alle riforme proposte da Atene. (Source)
E se pensate che i greci vogliono uscire dall’Euro, vi sbagliate di grosso.
Secondo un sondaggio, nonostante anni di dolorosa austerity, il 69,6% dei cittadini greci vuole restare nell’unione monetaria e auspica che il governo Tsipras trovi un “compromesso onorevole” con le istituzioni creditrici e l’Eurogruppo. Solo il 27,4% degli intervistati desidera invece che l’esecutivo non scenda a compromessi, anche nell’ipotesi che cio’ possa causare un’uscita del paese dall’euro.
E lo stesso Eurogruppo non vuole l’Uscita della Grecia dall’Euro.
“Siamo pronti a sostenere ulteriormente la Grecia se continuera’ sulla strada delle riforme”, aggiunge Dijsselbloem
Morale: si arriverà al compromesso. Ovvio che il problema politico in Grecia sarà pesante. Il compromesso, seppur favorevole alla Grecia, sarà comunque pesante se paragonato con quanto richiesto in un primo tempo dalla Grecia.
Ma è una necessità che per tutti è di primaria importanza. Senza poi dimenticare che proprio ieri è partito il QE. Mica vorrete far fare a Draghi una mole di lavoro immensa e assolutamente inutile no?
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