Tutti alla ricerca spasmodica della crescita economica (Weekly Rewind)

Scritto il alle 14:57 da Danilo DT

Weekly Rewind best of

Il presidente della BCE fa i conti senza l’oste? Probabilmente si ma è anche vero che ha chiaramente fatto capire dove vuole arrivare. A costo di finire allo scontro. Ormai è chiaro, tutti puntano in modo deciso a crescere, a qualunque costo. Quindi la BCE cerca di mettersi “in pari” con le altre banche centrali. Compresa la PBoC che taglia i tassi.

Il post di ieri su Mario Draghi resta secondo me un punto di partenza importante. Ho letto nei commenti (intanto complimenti a tutti. Una libera e democratica discussione resta il miglior modo per trattare queste tematiche, al fine di meglio comprendere cosa sta accadendo, ben assodato che tanto NESSUNO ha la verità assoluta tra le mani) diverse critiche su quanto ho scritto. Dite che Draghi ha messo il carro davanti ai buoi? Verissimo, come non negarlo? Ma quello che mi ha stupito è la sua esplicità. Ha detto chiaramente quali sono le sue intenzioni. Io questo l’ho letto come il suo intento di trasforamre la BCE in FED. Potrebbe, certo, non riuscirci in quanto la Germania (in primis) non sarà certo d’accordo. Ma è altrettanto vero che, riprendendo il post di ieri su COSA CI VUOLE per ritrovarci con un QE Europeo, la situazione macro si sta dirigendo verso la deflazione ed un ulteriore rallentamento dell’economia europea.
Inoltre, ad accompagnare le politiche espansive della BCE ci ritroviamo un altro importante partner (si fa per dire). Se la FED chiude i rubinetti, la BCE annuncia di aprirli eccome e un’altra misteriosa banca centrale, quella cinese (PboC) cosa fa? Taglia i tassi al fine di difendere (e raggiungere) i target della crescita economica che, come ben sapete, puntano al 7.5% di aumento del PIL.

(Reuters)  – China cut interest rates unexpectedly on Friday, stepping up efforts to support the world’s second-biggest economy as it heads toward its slowest expansion in nearly a quarter of a century, saddled under a mountain of debt.
But the central bank, keen to show it was not back-tracking on economic reforms, twinned the move with a slight liberalization of the rates banks pay to borrowers in a bid to ensure millions of savers do not see their incomes hit.

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Il messaggio credo sia chiaro ovunque. L’economia globale sta rallentando. Forse troppo e comunque oltre le aspettative. Basta guardare, per avere una ulteriore conferma, questo grafico dove viene evidenziato un fatto: le aziende USA con una forte vocazione internazionale stanno frenando negli utili e nelle vendite più delle altre.

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E allora che si fa? Behè ovvio. La FED ha già fatto ciò che doveva ed ora sta in stad by, la BoJ resta super protagonista, e come co-protagoniste ecco arrivare la BCE di Draghi (vedi post di ieri)  e ovviamente come detto la BpoC.
Sarà comunque curioso ed interessante scoprire cosa si inventerà Mario Draghi per raggiungere i famosi 3.000 miliardi di Euro di Bilancio BCE, tenendo conto che lo spazio su ABS e covered è limitato, e che sta facendo i conti senza l’oste, come detto in apertura, ovvero la Germania.

Asset esigibili come collaterali per la BCE

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Qui sotto troverete i post più letti della settimana secondo la classifica di Feedly. Credo contengano contenuti molto importanti. Se li ritenete validi, condivideteli coi vostri contatti. Contribuirete alla crescita del blog.
Buon week end a tutti.

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YESTERDAY

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STAY TUNED!

Danilo DT

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5 commenti Commenta
Scritto il 22 Novembre 2014 at 15:29

…crescita a qualunque costo…
Ma qualcuno non si rende conto che il COSTO si chiama FUTURO…

paolo41
Scritto il 22 Novembre 2014 at 17:02

credo che una situazione analoga a quella indicata nel grafico per le aziende USA la ritrovi in Germania e anche…in Cina o in Giappone. Nessuno nega che ci sia un rallentamento delle varie economie (inoltre dovevano imbastire quel po’ po’ di casino con la Russia tanto per complicare ulteriormente le cose).
La domanda da porsi è se le varie politiche monetarie siano efficaci per una ripresa o se convenisse, invece, indirizzare tutti quei soldi a favorire investimenti in infrastrutture o in progetti di ricerca e innovazione????
Magari attraverso una BEI 2 che avesse solo tale specifico scopo !!!!
Personalmente sono molto scettico sulle azioni delle banche centrali, convinto che la soluzione degli investimenti sia quella che ci vuole, demoralizzato che la classe politica europea abbia in mente di farlo avendo scarsa coesione e occhi, naso e orecchia tappati di strati di grasso burocratico!!!

overshooting
Scritto il 22 Novembre 2014 at 17:21

A mio parere c e’ un solo indicatore di ‘crescita’ attendibile ed omogeneo, si chiama BENESSERE….il resto e’ solo il gioco delle tre carte…chiediti se il benessere nei vari continenti e classi sociali sia aumentato ed avrai la risposta sulla crescita…personalmente vedo aumento di benessere solo nel 5% di popolazione che detiene il 50% della ricchezza totale! gli altri stanno/staranno peggio, una volta capito questo dormirai più’ sereno….

idleproc
Scritto il 23 Novembre 2014 at 09:52

Danilo DT,

Sintesi perfetta.
Tutta la faccenda è diventata una specie di casinò socioeconomico.
Tutti giocano, scommettono sul futuro a debito, bruciano il capitale reale, c’è ci vince e chi perde e chi sta a truccare il gioco per vincere sempre a breve.
Purtroppo però contano le regole generali del gioco che hanno vincoli oggi diventati progressivamente invalicabili.
Per non perdere tuttinsieme bisognerebbe darsi una regolata.
Chissà se lo capiranno i fantasisti d’oltreoceano che hanno esportato “globalmente parlando” le innovative tecniche di baro olte al cosiddetto irrinunciabile “modo di vita”.
Vi ricordate, per stare solo in ambito finanziario, le vecchie, tranquille, noiose, tradizionali e “arretrate” banche europee? Non vi viene un po’ di rimpianto?
Anche di quel modo di lavorare estremamente arretrato del “non fare il passo più lungo della gamba” e di non fare un passo prima di aver costruito sotto il piede d’appoggio una solida fondazione?
Vedremo.

atomictonto
Scritto il 24 Novembre 2014 at 07:11

Buongiorno 🙂
Mi domando il perché di questa espressione “fare i conti senza l’oste”.
Come in ogni assemblea anche nel consiglio direttivo BCE si cerca di mantenere l’unanimità ed infatti in ragione di questo noi Europei abbiamo aspettato ben 3 anni che Weidmann la capisse sul QE (che poi é una questione solo politica, sono anni che la destra Tedesca racconta ai propri elettori quanto sia “inaccettabile” prendersi indirettamente sulle spalle una parte di colpa/debito – schulde é una parola unica in Tedesco – Italiano: ma allora non faremo mai l’Europa!).
3 anni persi con tutti i relativi danni che sono arrivari al limite dell’avvitamento deflattivo generale in EU.
Bene, adesso basta, mi sembra questo il messaggio di Dracus…ad un certo punto in qualunque consiglio direttivo, persino in quello di un condominio, per rompere l’èmpasse si va a maggioranza.
Intervistato a proposito Andrew Balls ha laconicamente risposto: ” non mi risulta che la Germania abbia diritto di veto”.
Ecco, forse é questo che serve…un pó di “balls”; la BCE vada ai voti e dica al caro Weidmann “non ti sta bene? Allora annuncia l’uscita dall’euro del tuo paese e prenditene le responsabilità” (non lo faranno mai, il neue-mark in pochi mesi schizzerebbe a 2-3 dollari mandando la Germania in crisi totale).
Di nuovo buongiorno a tutti 🙂

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