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ISEE: in arrivo una nuova bomba fiscale sul settore immobiliare

Scritto il alle 11:15 da Danilo DT

flessione-mercato-immobiliareIl prossimo anno potrebbe portare delle sorprese in ambito di imposta successione e di prelievo forzoso, oltre la solita possibile imposta patrimoniale straordinaria di cui tanto si è parlato. Intanto però qualcosa di concreto c’è già e non è positivo per il già devastato mercato immobiliare. Il tutto in attesa della Local Tax, la grande novità del 2015.

Se il 2014 è stato un anno difficile per l’Italia, non nutro certo grande speranza per il 2015. Come ben sapete la coperta è molto corta e quindi il Governo dovrà ingegnarsi nel trovare delle soluzioni innovative per poter fare un bel po’ di cassa.
Secondo alcuni, il 2015 sarà l’anno del PRELIEVO FORZOSO, una mossa impopolare e difficile, che potrebbe creare molto malcontento (anche se tutto dipenderà dall’eventuale aliquota e da cosa viene colpito). Secondo altri il 2015 sarà l’anno del ritorno sontuoso della imposta successione. E’ dato abbastanza per scontato un ritocchino sia alle aliquote che alle soglie di esenzione. Parlando con uno studio notarile, mi è stato fatta pensare alla possibilità di un passaggio di un’imposta di successione alla “francese”. Non voglio creare panico ma SOLO ai fini culturali questa è la tabella in caso di successione dai cugini d’Oltralpe (linea RETTA). Tenete conto che francesi ed italiani non sono facilmente paragonabili come livelli di ricchezza immobiliare e risparmi…
Se poi parliamo della successione NON in linea RETTA…dico solo: mamma mia! (tabelle by: Barreca)

imposta_successione_linea_retta_FRANCIA imposta_successione_ fratelli_FRANCIA

Beh, credo che il buon Berlusconi non ammetterebbe MAI una cosa del genere!
Intanto però guardiamo alle cose reali, a quelle che ormai sono definite e che influiranno DI CERTO sull’imposizione fiscale del prossimo anno.

Tanto per cominciare il nuovo “riccometro” potrà essere usato anche per i tributi locali.
La logica è semplicemente fantastica. Il Governo si “deresponsabilizza” davanti ai contribuenti se le tasse locali lieviteranno all’inverosimile. E intanto però Roma taglia i fondi alle struttura periferiche costringendo i comuni e le Regioni ad alzare drasticamente le aliquote.
Infatti dal prossimo anno i comuni potranno fare ricorso alle nuove forme di Isee anche per concedere riduzioni, detrazioni o esenzioni Tari e Tasi legate al reddito familiare. Verrà quindi delineata la situazione economica del nucleo familiare e dei singoli componenti, che permetterà di ottenere eventuali benefici (se dovuti) oppure “malefici” (aggravamento fiscale).

italia-crisi-immobiliareLa Confedilizia, in un comunicato stampa, dice che questa è una nuova tassa sulla casa, falsa e surrettizia, che va a danno soprattutto dei piccoli proprietari poiché l’elevato valore che hanno gli immobili per l’Imu, preso a base come indicatore, farà perdere le prestazioni sociali.
Leggete cosa recita ItaliaOggi, rivista specializzata in materia.

Nel riccometro sono previsti dieci diversi indicatori Isee. Oltre all’indice «standard» è previsto un indice «corrente» che serve a valutare, per esempio, eventuali variazioni della situazione lavorativa. I nuovi parametri potranno essere utilizzati dai comuni per deliberare le agevolazioni fiscali sia per il tributo sui rifiuti (Tari) sia per l’imposta sui servizi indivisibili (Tasi). […] Tuttavia, al di là dei benefici fiscali che le amministrazioni locali potranno riconoscere ai contribuenti, sottolinea Confedilizia che l’indicatore della situazione economia sarà falsato, poiché il passaggio dal valore degli immobili determinato con i vecchi coefficienti, come per l’Ici, fino al 2014, a quello calcolato sull’Imu farà perdere automaticamente il diritto alle prestazioni sociali agevolate (assegni familiari, di maternità, rette degli asili nido, mense scolastiche e via dicendo) «a un alto numero di proprietari di casa che a tali prestazioni hanno invece diritto sulla base dell’attuale indicatore, che si fonda sull’imponibile Ici». Viene posto in rilievo nel comunicato che «ai fini dell’Imu il valore delle abitazioni è stato elevato del 60 per cento per effetto dell’aumento, del tutto slegato dalla realtà e finalizzato solo ad acquisire maggior gettito, dei moltiplicatori catastali». Pertanto, oltre al danno la beffa: si pagheranno più imposte sulla casa e si perderà il diritto a fruire di prestazioni sociali e assistenziali. (ItaliaOggi

Tutto chiaro? Purtroppo temo proprio di si. Il danno e la beffa. Ma non preoccupiamoci, questo è solo l’inizio. Altrimenti come continuare quella che ormai è diventata un’agonia? Non dimentichiamo infatti che la nostra situazione economica (debito pubblico insostenibile) non dà spazio a grosse soluzioni e/o elucubrazioni.
La ricchezza accumulata dagli italiani è stata generata anche dal copioso debito pubblico che ha alimentato PIL e risparmi per molti anni. Siamo onesti: è stata una crescita sana? Ecco che ora ce ne faranno pagare le conseguenze. E state pur certi che a pagare, come sempre, saranno i più deboli.

Ed ecco che alcune indiscrezioni ci portano su quella che sarà la grande novità del 2015: la Local Tax. l’imposta che consentirà la reintroduzione della progressività perso con la Tasi e saranno chiamati a pagare di piu’ le abitazioni con valori catastali piu’ elevati. Quindi nuovi nomi, nuovi metodi di calcolo che ci verranno venduti come super convenienti ma alla fine la pressione fiscale non potrà che lievitare. Come sempre ormai…

Intanto il prezzo delle case continua a scendere. E’ possibile ipotizzare una ripresa economica vera senza una ripartenza del settore immobiliare?

indice-prezzi-reali-abitazioni-residenziali-italia

STAY TUNED!

Danilo DT

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19 commenti Commenta
pasolo
Scritto il 18 Novembre 2014 at 11:59

Guardando il grafico i prezzi sono saliti negli anni ’70 e negli anni 2000, mentre le discese si sono avute negli anni di “bull”. Resto sempre più convinto che gli anni dal 1921 al 1929 somiglino tanto alla situazione USA partita nel 2009: eccesso di credito agli operatori di borsa, alta produzione ma salari e consumi bassi… fu una fase toro che durò otto anni e poi tutto tornò alla realtà. Ci rivediamo nel 2018 per questo crollo azionario invocato dal 2010? ( e sono gia quattro anni…)

PORTELLO
Scritto il 18 Novembre 2014 at 12:31

pensa gia’ nel 2016…

pasolo
Scritto il 18 Novembre 2014 at 13:03

PORTELLO,

qualcosa di più vicino allora: long mib fino a dicembre, quota 20000-20500

kry
Scritto il 18 Novembre 2014 at 16:56

Monti orgoglioso: ” Abbiamo distrutto la domanda interna. ” e Renzi continua. Appuntamento al prossimo.

cavolo
Scritto il 18 Novembre 2014 at 17:15

TI FACCIO UNA DOMANDA!
VIVO IN UNA CASA EREDITATA NEGLI ANNI 80 ,IL MIO REDDITO E MOLTO BASSO E MI CONSENTE DI VIVERE GIUSTO GIUSTO , HO UN PO DI RISPARMI DA PARTE PER FAR FRONTE ALLE ESIGENZE (MA ANCHE QUESTI STANNO PER FINIRE)SE METTONO ALTRE TASSE SUGLI IMMOBILI , E IO NON HO I SOLDI PER PAGARE ,PERCHE O PAGO LORO O SOPRAVVIVO , CHE SUCCEDE???

remorez
Scritto il 18 Novembre 2014 at 17:28

Facciamocene una ragione senza piagnistei ; come disse un dirigente socialista in ispezione ad una sezione chiacchierata, ” il convento e’ povero, ma i frati sono ricchi”
E’ venuta l’ora di indossare un saio di qualche taglia inferiore, mettendo mano ai risparmi in banca!

cavolo
Scritto il 18 Novembre 2014 at 18:09

remorez@finanza,

SI E PER QUALE MOTIVO???IL SAIO DI TAGLIA INFERIORE E STATO GIA INDOSSATO !
I RISPARMI IN BANCA SI STANNO ESAURENDO !

idleproc
Scritto il 18 Novembre 2014 at 19:05

cavolo@finanza,

Il Senatore Aggiunto, lo aveva detto… Gli italiani investono troppo sul mattone (casa loro perlopiù) e bisogna “smobilizzare” il capitale… tutti finanzieri… da cui le tasse e le gabelle più o meno di fantasia salvaeuropa. Patrimoniale a rate televisimante corretta. Come i famosi mille euro che si possono ritirare in banca per contrastare l’evasione e garantire la rintracciabilità… me vien da ride… per cui un mare di pensionati e lavoratori costretti ad aprirsi un conto in banca. Se lo avessero fatto in US o da altre parti… gli avrebbero… a lui e a chi lo ha nominato, diciamo in modo improprio.
E’ un programma economico-finanziario… non nostro.
Caso mio… ex-moglie eredita casa dei suoi… il comune aveva scavato il canale sottocasa alla c. di cane e non secondo le vecchie tecniche… poi vi ha dirottato il traffico pesante.
Danni gravi alle fondazioni, lei è in difficoltà, pago io… casa invendibile perchè avrebbe bisogno di un buon restauro… se la paga come seconda casa… pago io…
Non preoccuparti… è tutto calcolato e programmato… da un bel po’.
Lavorano per noi.

kry
Scritto il 18 Novembre 2014 at 23:44

idleproc@finanza,

Eterno dilemma, la casa con un mutuo per cui un ipoteca di chi è del debitore o della banca ? Basterebbe questo per meditare.

gainhunter
Scritto il 19 Novembre 2014 at 07:35

Crescita sana? Mettiamola così: svalutando la lira e aumentando il debito l’Italia dei contadini è diventata la seconda industria e la terza economia d’Europa. Quantifichiamo sprechi e corruzione e poi, solo poi (e dopo averli confrontati con gli altri stati) giudichiamo.
Quello che l’Italia ha fatto prima (“comprarsi il pil” come ha giustamente scritto paolo41 nei giorni scorsi) gli altri l’hanno fatto dopo, e il risultato è che il debito aggregato è nonostante tutto ancora più basso in Italia.
Ma a parte questo, ammettiamo pure tutte le colpe che vogliamo; e cosa dovremmo fare, per espiare i nostri (?) peccati dovremmo bruciare la benzina di una prossima eventuale ripresa economica? Dovremmo trasferire i risparmi allo stato? Tu ti fidi? E lo stato cosa ne farà, li spenderà in investimenti utili o li userà per tappare i buchi delle banche straniere, come ha fatto negli ultimi anni?

idleproc
Scritto il 19 Novembre 2014 at 09:59

kry@finanza,

Vecchia regola paterna, mai esporsi con le banche… poi comandano loro se non sei tu il proprietario della banca.
Mai acceso un mutuo in vita mia.

idleproc
Scritto il 19 Novembre 2014 at 10:27

gainhunter,

Centrato il problema, concordo.
Autotassarsi per tenere in piedi la Nostra baracca è un conto, farsi derubare per ingrassare i soliti grandi noti e la depandance di casta politico-burocratico-degradata oggi allargata al resto dell’eurotruffa e oltre, è tutta un’altra faccenda.
Certo, si possono fare tutti gli interventi che si vogliono ma se sono truffe o scommesse a debito sul futuro fatte sul nulla e non sull’efficienza sistemica e di filiera finisce al solito modo.
Sono scommesse che si pagano con l’azzeramento o peggio del capitale reale.
Lo stato può e deve fare “debito” che è una scommessa ma far buche e poi riempirle…
Il risultato lo abbiamo sotto gli occhi e riguarda il passato e il recente… decenni per fare cazzate decise senza una logica sistemica reale di politica economica e solo con un’ottica spartitoria dei benefit…
Semplicemente non funziona.

pecunia
Scritto il 19 Novembre 2014 at 11:03

anche Libero e InvestireOggi recentemente hanno parlato del tema “prelievo forzoso”… se poi verranno applicate pure le suddette tabelle per la successione…
I signori al governo dovranno domandarsi: Mr. Renzi verrà poi confermato alle prossime (c’è chi dice l’anno venturo!) elezioni ?

idleproc
Scritto il 19 Novembre 2014 at 12:11

pecunia@finanza,

E’ un dettaglio sostanzialmente marginale.
Non decidiamo noi, andremo ad elezioni o quando “loro” saranno sicuri di vincerle o quando avranno trovato un “candidato adeguato” che ne porti avanti il programma politico economico che è sempre lo stesso. Vale anche per la Presidenza della Repubblica.
Esiste anche un convitato di pietra che è il popolo italiano ma questa è un’altra storia ed è imprevedibile nella dinamica anche in quanto associato e/o associabile ad altri paesi.
Ciò che si dice dei russi “storicamente” vale anche per altri:
“sono un popolo pacifico e tranquillo fino a quando non lo sono più”.

pecunia
Scritto il 19 Novembre 2014 at 16:30

idleproc@finanza,

per me non è un dettaglio marginale. 🙂
se mi aggiungono ulteriori tasse e gabelle, oltre a quelle che già si pagano, non avranno il mio voto. voglio dire che non voterò un governo, di qualsiasi colore esso sia, che vessi il cittadino con ulteriori altre imposte.

paolo41
Scritto il 19 Novembre 2014 at 18:01

prima di fare prelievi forzosi è bene che la casta riduca tutte le spese inutili e i privilegi che ha accumulato nel tempo, e abbia il coraggio di porsi un limite alle retribuzioni. L’alternativa è che questa volta scendano in piazza non solo gli operai ma la maggior parte del popolo …..

idleproc
Scritto il 19 Novembre 2014 at 21:38

pecunia@finanza,

Il senso del “dettaglio” è un altro.
Cambia l’etichetta ma il vino sarà lo stesso, se proprio lo vogliamo chiamare vino.
Il resto è copertura propagandistica per canalizzare il consenso e lotta tra bande e prospettive di carriera e cadreghe. Sono cose “normali”.

Ciò che conta è la politica economica che è la stessa con arrangiamenti di “forma” e non di sostanza che comportano anche obbiettivi non marginali di “divisione” tra chi la subisce e subirà comunque.
Vecchia tecnica che funziona sempre accompagnata da una gestione dell’informazione di massa che fino a qualche tempo fa ha avuto pieno successo e non solo sulle politiche economiche.
L’abilità è non far capire e far discutere sul colore della corda o del guinzaglio che ti stringe il collo che deve essere accettato come un dato di fatto.

perplessa
Scritto il 20 Novembre 2014 at 00:37

si sono lette in questi ultimi giorni molte ipotesi in merito a eventuali prelievi forzosi, sui conti correnti. in merito all’imposta di successione, non si si può disgiungere il tema da quello della riforma del catasto. attualmente i tetti sull’imposta di successione per quanto riguarda la componente immobiliare sono subordinati al fatto che la valutazione degli immobili per le imposte di trasferimento immobiliare causa mortis sono quelle dell’imponibile ici. con la riforma del catasto camberà tutto. perchè ho detto causa mortis e non imposte di successione? perchè le imposte di trasferimento causa mortis non sono solo le imposte di successione, ma anche la ipotecaria e catastale, e non so per quale assurdo motivo, nessuno le cita mai. queste grazie al governo Berlusconi, sono cresciute, mica calate, semplicemente perchè aumentò il coefficente di rivalutazione ai fini ICI. e nelle tasche di chi ha pochi soldi questo ha inciso. e queste sono a carico di tutti gli eredi, mica c’è un tetto. basta guardare le istruzioni dell’F23 per fare i conti. e pure queste potrebbero variare non di poco con la riforma del catasto, visto che sono in percentuale al valore dell’immobile. bisogna vedere come decideranno di riformulare tutte le imposte correlate al valore catastale. se l’ipotecaria, catastale e registro in percentuale rimarranno uguali, è ovvio che tutti i trasferimenti immobiliari a qualsiasi titolo, compravendita, successione, atto giudiziario, ne saranno interesati

pecunia
Scritto il 20 Novembre 2014 at 11:57

idleproc@finanza,

quanto tu dici, è amara realtà. Non sono però in molti a capirlo , o almeno così io penso. Ma…..
Mentre le imposte, presenti e future, dobbiamo subirle , cioè pagarle, il voto, a parte nei regimi dittatoriali, è LIBERO. Libero forse è una parola grossa in quanto perennemente condizionato dal contesto, ma pur sempre libero.

🙂

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