La bolla cinese si sta trasformando in BOMBA

Scritto il alle 15:23 da Danilo DT

bolla-speculazione-cina

Nuova settimana “da urlo” per le borse asiatiche, in particolare per i listini cinesi. Ormai le stesse hanno valutazioni insostenibili, la bolla speculativa continua a gonfiarsi, con il rischio che poi, esplodendo, produrrà un botto ancora maggiore. (Weekly Rewind)

BOOM. Sempre più impressionante la Cina. Guardate il grafico dello Shanghai Index. La settimana scorsa è stata “da record” per la borsa cinese. Ha fatto registrare il rialzo weekly migliore dal 2008, con un +8,9% degno di nota.
Le motivazioni? Ho scritto diversi post in passato sulla Cina, articoli che vi consiglio anche per capire le stranezze di quel mondo tanto lontano quanto misterioso. Una banca centrale, la PBoC che continua a stimolare l’economia con diverse soluzioni. Una normativa che permette una maggiore facilità nel potersi finanziare. Un miglioramento degli investimenti pubblici nelle infrastrutture. Un aumento dei volumi di capitali in arrivo dall’estero, sedotti dalle strabilianti dei listini con gli occhi a mandorla.

shanghai_index_chart

La PBoC vuole mantenere la crescita economica su livelli molto elevati, area 7,5% e con il suo operato, non può che incrementare e favorire innanzitutto un elemento: la speculazione e la relativa bolla.

E il bello è che tutto questo accade proprio nel momento in cui arrivano chiari segnali di raffreddamento dell’economia cinese. E allora perché la borsa sale? Il modello di ragionamento lo conosciamo molto bene. Gli operatori sanno che la PBoC ha ancora tante armi da sparare e quindi, per rilanciare (si fa per dire) l’economia, introdurrà sui mercati nuovi stimoli. Un esempio lo abbiamo visto martedì.

(…) Solo martedì scorso il Governo ha annunciato progetti per ferrovie e metropolitane per un valore complessivo di 72,6 miliardi di dollari: tutta benzina per il fuoco della speculazione. (Source)

Quindi, quanto vediamo sul listino cinese, è una bolla speculativa allucinante. Durerà? E quanto durerà? Oppure non sarà mica un’attualizzazione di una nuova fase di crescita “irrazionale” della Cina?
Non posso rispondere a queste domande. Ma posso solo chiudere con questa valutazione che non fa che rincarare la dose.

La prima: una nota sul debito privato cinese. 6 volte quello presente nel 2007 e pari a 150% del PIL. E scusate se è poco.

debito-privato-cina

La seconda. Lo Shenzhen Index, un altro indice azionario cinese concentrato soprattutto su farmaceutici e tecnologici, che con Shanghai e Hong Kong rappresenta in pratica il mondo azionario cinese, oggi quota a multipli semplicemente folli.

china_bubbleLo Shenzhen Composite quota a 36,5 volte gli utili previsti a 12 mesi, rispetto al 17,7 dello Shanghai Composite (che come detto prima è già in bolla), secondo i dati Bloomberg. Per me non occorre aggiungere altro.

The Shenzhen Composite is valued at 36.5 times projected 12-month earnings, compared with 17.7 for the Shanghai Composite, according to data compiled by Bloomberg. Shenzhen’s stocks look overvalued and may tumble 15 percent in coming weeks, Stephen Sheung, head of investment strategy at Sun Hung Kai Securities Ltd in Hong Kong, said on Bloomberg Television.

The Shanghai index advanced 8.1 percent this week, the biggest gain since the week ended December 5, after weak manufacturing data spurred speculation the government may escalate measures to stimulate the economy.

Trading volumes in the Shanghai Composite were 18 percent above the 30-day average for this time of day. The index has surged 130 percent in the past 12 months amid speculation the government will extend interest rate cuts and accelerate reforms of state-owned enterprises to bolster growth (IA)

Chiudo lasciandovi i migliori post della settimana (che mi ha visto protagonista anche “attivo” all’IT Forum). Condivideteli e commentateli, se li ritenete meritevoli.
Buon week end.

BULLS & BEARS: il meglio della settimana

        TODAY

FTSEMIB: ad un passo dai massimi precedenti

Analisi tecnica sul nostro indice FTSEMIB ormai vicino a quota 24000 punti. Ma attenzione,a quel punto sarà importante capire anche usando l’analisi intermarket quali prospettive ci sono per la nostra borsa (e anche per gli altri mercati). ..

YESTERDAY

EUROZONA: Draghi e la ripresa che stenta a decollare

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Ennesima dimostrazione che il mercato “guarda avanti” e che si muove non su quella che è la realtà, ma l’aspettativa. In questo grafico trovate sintetizzato il mercato obbligazionario italiano. E’ la curva dei tassi, ovvero dei rendimenti dei titoli governativi …
Quando “basta la parola”: BCE e forward guidance

Sono bastate poche parole provenienti da un membro dell’executive board dela BCE per rimettere tutto a posto. La BCE tornerà presto a comprare titoli governativi, come da piano QE, ma addirittura potrebbe anche aumentare il peso della posta in gioco …

MAY 19

Dalla CINA con furore (e la borsa ringrazia)

Quando si parla di Cina, ci si trova sempre davanti ad una grane realtà che sta combattendo una guerra molto particolare. La PBoC, la banca centrale cinese, si trova a voler “normalizzare” la crescita economica, cercando di tenerla sempre tonica …
Rimbalza il Dollaro USA. E i mercati ringraziano.

Dal punto di vista tecnico, il movimento registrato dal cross EUR USD non fa una grinza. Il grafico, credo, parli molto chiaro. Arrivati a quota 1.15, dove si trova una resistenza di “drammatica” importanza, il Dollaro USA riparte e torna …

MAY 18

WALL STREET: solo prese di profitto e nulla più

GUEST POST – C’è poco da fare. Le recenti correzioni del mercato e nella fattispecie di Wall Street, non sono altro che riposizionamenti, take profit e prese  di profitto. Ma il quadro di fondo non cambia. Quando il mercato si …
Figli di un RATING minore

Le società di rating (S&P e FItch) tornano a dare un giudizio sulla solidità su due paesi facenti parte dell’area PIIGS, vale a dire Italia e Grecia. Nell’effettivo nessuna novità. Ma alla fine, poi, a cosa servono ancora queste società di rating?
PIAZZA AFFARI: mercato che sembra indeciso sul da farsi. Però…

Guest post: Trading Room #175. Spinning top sull’indice FTSEMIB ma situazione che pare ancora rialzista. Oggi, focus su Prysmian, A2a, Azimut e grafico Weekly del FTSEMIB. Enjoy! Il nostro Ftsemib40 chiude la settimana con un progresso +0,69% Graficamente, la candela
GRECIA: ormai ad un passo dal default

L’intesa per un’accordo di “larghe vedute” sembrava ormai vicina. Ma gli ultimi segnali in arrivo da Riga ci portano nuovamente al pessimismo. La Germania non cede, l’Eurogruppo di conseguenza non ne vuole sapere. Ma anche il FMI tira i remi …
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7 commenti Commenta
lucianom
Scritto il 23 Maggio 2015 at 17:12

Lo S&P dal 2007 è cresciuto di circa il 30%, la Cina è ancora sotto di circa il 30%, forse mi sfugge il
perché. Siamo sicuri di come vengono calcolati gli utili in quello strano paese?

kry
Scritto il 23 Maggio 2015 at 18:27

Guardandolo a spanne per arrivare a 5900 ( dicembre 2007 ) è partito da 1013 ( marzo 2005 ) per cui 4900 in 34 mesi. Da giugno 2014 circa 2100 il doppio della partenza precedente più 4900 rialzo precedente fa 7000 di strada ce n’è ancora parecchia. Buona speculazione.

eolo
Scritto il 23 Maggio 2015 at 21:30

Come vedete questi grafici secondo la Dow Theory? In nero il Dow Industrial, in blu il Transportation e in rosso l’Utilities. In particolare la divergenza tra l’Industrial e il Transportation

Scritto il 23 Maggio 2015 at 22:02

eolo@finanzaonline,

Bravo Eolo… Mi hai “bruciato” un post previsto per lunedì! Hahahahahah! Cmq ottima segnalazione, in effetti…vedremo!

paolo41
Scritto il 24 Maggio 2015 at 09:25

mercato di difficile lettura: all’inizio dell’anno avevo investito (una piccola parte del portafoglio) in un etf della DB trackers e su un fondo Fidelity China consumers. Il primo l’ho chiuso un paio di settimane fa con un utile pre-tasse del 40% (quanto deve guadagnare un investitore in pochi mesi?????). Il fondo ho dato venerdì scorso disposizioni di chiuderlo (utile 37%) perché ho letto che le vendite al dettaglio danno qualche segno di cedimento.
Con questo non voglio dire che bisogna uscire dal mercato cinese, ma che semplicemente quando ci diamo dei target di profitto conviene portare a casa.
Altra osservazione: i valori dei vari investimenti in Cina, Giappone, asiatici ed emerging markets sono fortemente influenzati dall’andamento del dollaro USA.

groviglio
Scritto il 24 Maggio 2015 at 17:51

lucianom,

perfettamente d’accordo con te…ma poi, il 17.7 sullo shangai sarebbe da bolla insostenibile? in un’economia che negli ultimi 15 anni(e quindi anche dal 2007 a oggi) è cresciuta costantemente di almeno il 7% all’anno ?!

eolo
Scritto il 24 Maggio 2015 at 22:18

Un confronto del S&P500 (in rosso) con Nikkey e Shanghai


Sul fronte delle obblifazioni in genere?

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