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Borsa Cinese: nuova bolla speculativa
Shanghai Index: la Cina a rischio bolla speculativa
Tra i vari commenti letti nel week end, all’interno del post Bulls & Bears, ho avuto modo di apprezzare le sempre interessanti visioni grafiche dell’amico Bach, che con il suo trading system ci illustra la sua view sul mercato. E tra i tanti commenti (che vi invito a visionare) c’è anche una breve analisi sulla Cina, con la frase :“in Cina stanno tirando il grafico col righello”.
Vero, verissimo, il grafico dell’indice Shanghai Composite è veramente “perfetto”, una tendenza quasi disarmante.
Ma come ho accennato nel video di Trends di questa settimana, anche sul mercato Cinese è iniziato il momento di cominciare a valutare la situazione con più prudenza. Il motivo è da vedere, oltre che per i dati macroeconomici, anche per quello che sta succedendo all’interno della Cina stessa.
Vi propongo a titolo esplicativo, questo grafico tratto da Bloomberg.
Grafico PIL, prestiti ed immobiliare
Come vedete da questo grafico, è evidente l’aumento dei prestiti, avuto nell’ultimo anno: sono praticamente triplicati. L’aumento di questi prestiti ha certamente influenzato la ripresa del PIL (non dimentichiamo anche gli stimoli attuati in questa direzione), un ritorno al mercato immobiliare e, nocciolo della questione, un incremento del mercato azionario. Si signori, mercato azionario, in quanto sembra proprio che i cinesi ultimamente abbiano ripreso (vista la costanza e la semplicità di fare soldi) ad indebitarsi per acquistare azioni.
In effetti, in una fase recessiva, ritrovarsi con lo Shanghai Index a quasi +90% da inizio anno, beh, non è proprio normale, come non è normale che circa 1.100 miliardi chiesti in prestito, sia finito in Borsa anziché in attività produttive.
Anche perché, oggi, è più facile guadagnare in un borsa “fatta col righello” che investendo in azienda, con tutti i problemi macro a livello globale.
Morale, il Governo vuole intervenire, ha capito l’anomalia e vuole fare qualcosa. Intanto ultimamente i NUOVi prestiti sono scesi un pochino, ripeto sono scesi, ma continuano ad aumentare considerevolmente.
La domanda che dobbiamo porci è la seguente: se il Governo cinese interverrà in modo deciso, riuscirà il mercato ciense a reggere e non registrare un tonfo epico, con una fuggi-fuggi di vendite che potrebbe essere devastante non solo per lo Shanghai index, ma anche per Hong Kong (Hang Seng) e gli altri indici, con ripercussioni a livello globale?
Questa crescita dell’indice, che oggi naviga a P/E pari a 37, ovviamente, non è sostenibile, in quanto poggia su basi poco solide.
Grafico Shanghai Index
Tendenza chiara. Addirittura siamo usciti dal canale rialzista. E questo per certi versi mi mette ulteriori sospetti. Il MACD “è un righello”, l’RSI diverge ma dal punto di vista tecnico occorre ammettere un’assoluta serenità del trend rialzista. Quindi, in virtù di quanto detto sopra, mettiamo le cinture di sicurezza e alziamo gli stop profit: eccellente, a mio parere, l’utilizzo della MM 21 giorni come livello di “supporto naturale”.
Conclusioni
Tutto questi ci fa ragionare intermini di massima prudenza, e quantomeno ci indice ad iniziare a sottopesare, in attesa di una bella correzione, la Cina in primis, ma anche i Mercati Emergenti, da sempre molto ben voluti e stimati anche dal sottoscritto.
Quindi io da oggi inizio a prendere profitto.
E credo che la performance accumulata possa comunque dirsi, fona ad oggi, più che soddisfacente in un mercato che, come sapete, fa acqua da tutte le parti.
STAY TUNED!