Il pantano Italicum : economia ridotta al lumicino (non solo a causa del maltempo
La correzione continua. Le cause sono ormai ben note. I timori per una nuova crisi dei mercati emergenti con tutto ciò che concerne una loro crisi valutaria, più alcuni dati societari usciti nelle ultime ore non proprio all’altezza delle attese degli analisti. L’indice Dow Jones ha perso sul finale lo 0,95% a 15698,20 punti mentre l’indice Nasdaq ha lasciato sul terreno lo 0,47% a 4103,88 punti. Per quanto riguarda Piazza Affari, la seduta si è chiusa alla fine con un “Nulla di fatto”. L’indice Ftse Mib termina gli scambi con un frazionale rialzo dello 0,03% mentre il Ftse all share registra un +0,07%., dopo aver visto in giornata anche un -1.50%.
Tutto questo malgrado dati sulla disoccupazione italiana più che preoccupanti.
(AGI) – Roma, 31 gen. – Il tasso di disoccupazione cala al 12,7% a dicembre, con una diminuzione di 0,1 punti rispetto al tasso record del 12,8% raggiunto a novembre. “Per la prima volta, dopo un bel po’, un miglioramento – ha scritto su twitter il premier Enrico Letta – Ulteriore spinta a fare del lavoro la priorita’ 2014”. Il dato di dicembre calcolato dall’Istat e’ tuttavia in aumento di 1,2 punti nei dodici mesi. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni e’ pari al 41,6%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 4,2 punti nel confronto tendenziale. A novembre, nelle grandi imprese l’occupazione registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile al lordo dei dipendenti in cassa integrazione guadagni (Cig) e una riduzione dello 0,5% al netto di quelli in Cig. Su base tenenziale l’indice calcolato dall’Istat scende dell’1,2% al lordo e dell’1,0% al netto dei dipendenti in Cig. Nell’Eurozona, invece, la disoccupazione a dicembre risulta stabile al 12%; nell’Ue28 scende leggermente a 10,7%. In Italia, riferisce Eurostat il tasso e’ diminuito al 12,7% da 12,8% di novembre. Secondo il Codacons, l’Italia resta la Cenerentola d’Europa. Per Confcommercio, “anche nello scorso mese di dicembre il numero di occupati si e’ ridotto (-25mila unita’ rispetto a novembre)” e “questo ennesimo deterioramento porta le persone occupate al minimo assoluto dal 2004 (inizio delle serie mensili sulle forze di lavoro). Il dato e’ preoccupante anche perche’ si associa a una riduzione del complesso delle forze di lavoro, tornate ai livelli di gennaio 2012”. (AGI)
Questa cosa deve preoccuparci, e non poco. Ci stiamo giocando il futuro. Siamo un paese che si sta inabbissando, l’occupazione tracolla perché non si investe più, non si produce più, si chiudono le imprese, si manda la gente a casa. Mancheranno i soldi per vivere, per campare, e quelli che avranno un lavoro saranno costretti a subire contratti “canaglia” proprio come quello visto con l’Electrolux negli utlimi giorni.
Potrebbe finire male il caso Electrolux. Drastici tagli lineari sul costo del lavoro per tutti, e piano industriale solo per tre insediamenti, con il quarto quindi, Porcia, a rischio chiusura. Per non parlare degli stipendi, che da 1.400 euro al mese scenderebbero a 7-800, allineati a quelli polacchi. (IFQ)
E le banche, come visto, investono sempre meno nell’economia reale. Chi presta ancora denaro alle imprese in questo momento? Chi è pronto a “scommettere” sulla ripresa tra le banche? Ma non temiamo, il nostro Saccomanni promette mari e monti, nella fattispecie fondi europei in arrivo….
(…) in un anno segnato ancora dalla crisi, la Banca per gli Investimenti ha assicurato una boccata d’ossigeno al settore imprenditoriale, soprattutto alle Pmi, che piu’ di altre imprese soffrono nell’accesso al credito. ”Auspico che l’impegno della Bei possa essere ulteriormente sviluppato in futuro, per sostenere e accompagnare la nostra industria e le nostre imprese nella fase di ripresa economica che – ha sottolineato – se pur ancora molto debole, sta mostrando i primi segnali anche in Italia”. Saccomanni ha poi ricordato che il nostro Paese ha sempre attribuito grande importanza al ruolo della Bei ed e’ anche per questo che l’Italia ha partecipato con entusiasmo all’aumento di capitale nel 2013 con la quota di 1,6 miliardi di euro. Il governo italiano ”e’ impegnato anche in prospettiva – ha concluso il titolare del Tesoro – a sostenere le iniziative che la Bei potra’ svolgere concretamente anche in connessione con il bilancio europeo”. (AGI)
Vero, l’Italia ha sempre pagato, ma cosa ha mai ricevuto in cambio? Solo una cosa. Si chiama AUSTERITY.
(Reuters) – (…) La Bei è stata ricapitalizzata per 10 miliardi recentemente e l’Italia ha partecipato per 1,6 miliardi. “A fronte del nostro investimento il moltiplicatore è stato significativo. La Bei è stata molto vicina all’Italia”, ha detto il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni.
Fate quelli che volete, signori della politica. Visto il momento difficile a livello climatico, possiamo proprio dire che l’importante è uscire dal pantano….
”Il Tevere da Ponte Milvio alla foce e’ in continuo monitoraggio. Al momento non si registra alcuna esondazione all’altezza di Ponte Milvio”. Lo comunica in una nota la Protezione civile di Roma Capitale ricordando che per segnalazioni e richieste di interventi e’ possibile contattare la Sala operativa h/24 dell’ufficio Protezione civile al numero 06.67109200 o al numero verde 800.854854. (ASCA)
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JAN 30
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JAN 29
Bye Bye Bernanke. Ultimo FOMC con incognita sul tapering
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Turchia. La banca centrale alza i tassi in difesa della Lira. E le valute emergenti ringraziano.
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JAN 28
Chiarezza e trasparenza. E’ quello che è sempre mancato a chi ha creduto nell’Argentina anche dopo la rinegoziazione del debito. Un paese che ha sempre nascosto alla comunità internazionale il reale stato delle cose e che oggi si trova in …
To Taper or not to taper: ma i paesi emergenti sono deboli non solo per questo motivo
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Italiani sempre più poveri. Ma non tutti.
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JAN 27
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Massacro valutario nei paesi emergenti
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Flussi in uscita dai Paesi Emergenti (che tramontano)
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Eccesso di Velocità. Ecco perché la borsa USA è a rischio correzione
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Leggo oggi la dichiarazione di Zanonato sull’Electrolux: il governo mostrerà i denti e non accetta che si parta dalle discussioni del costo del lavoro!!!!! Ma, Signor Ministro, vuole parlare del carico fiscale (58%) inclusa l’irap che è una tassa sul lavoro (sic!!!) o del costo dell’energia o dell’efficienza della giustizia civile, o della asfissiante burocrazia?????? di cosa vuole parlare con la famiglia Wallenberg????
guarda che il caso Electrolux è un esempio eclatante di quanto diciamo da molto tempo: c’è un innegabile calo di domanda a livello mondiale per certe categorie di prodotti, e il “bianco” è uno di quelli. O produci un prodotto di nicchia ad alta qualità e alto valore aggiunto, oppure entri in concorrenza con quei paesi dove i minori costo del lavoro e il sistema fiscale favoriscono maggiori margini per essere competitivi. Non c’è altra strada che ridurre i costi dello Stato e delle varie caste (vero Mastrapasqua???), agire condannando chi spreca e/o ruba a livello servizio pubblico, combattere l’evasione e favorire l’industria, perché è solo lì che si creano posti di lavoro…….