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Massacro valutario nei paesi emergenti

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

Come in un domino, la situazione nei vari paesi emergenti progressivamente va peggiorando. Partendo dalla Crisi Argentina ed in Venezuela, senza dimenticare il rischio contagio.

L’elenco delle economie in crisi (e con esse le loro valute) è veramente ben fornito. Ne abbiamo parlato QUI nel week end.
Turchia, Venezuela, Brasile, Argentina, Ucraina, e poi ancora Messico, Sud Africa… Un elenco che colpisce paesi (vedi Messico) che subiscono una debolezza immeritata ma legata alla speculazione. Continua il percorso di inversione di flussi finanziari. Carry trade che si chiudono per il timore di un inasprimento del tapering a fine mese (ulteriore taglio di 10 miliardi di USD mensili e quindi dai 85 mld del 2013 ai 65 mld potenziali per fine gennaio 2014) e poi fly to quality.

In paesi come Ucraina, la guerra civile è ad un passo… ma per assurdo l’Ucraina è il paese che economicamente preoccupa meno. Che dire della solita crisi Argentina?

(…) Il cambio ufficiale da 7 a 8,4 (prima che la banca centrale dissaguandosi lo riportasse a 8 ) e quello che conta, l’unico al quale fino a venerdì gli Argentini potessero comprare valuta, da 11 a 13.
Vale la pena ricordare che poche settimane prima la Presidenta aveva proclamato che chiunque volesse una svalutazione avrebbe dovuto aspettare un altro governo. La Presidenta, recentemente operatasi per un misterioso ematoma al cervello, che l’ha portata a una degenza da poco prima a poco dopo un’imbarazzante sconfitta elettorale nelle elezioni di mezzo termine, è riapparsa avendo abbandonato il lutto (ora veste di bianco) e licenziando i vari Ramiro de Lorca che avevano funzionato da parafulmini per i fallimenti economici del Paese, troppo numerosi per ricordarli ma ben riassunti nella svalutazione del peso.

Il potente ministro del Commercio, Guillermo Moreno, è stato licenziato e spedito a Roma come messo commerciale (…) il ministro dell’Economia, Hernan Lorenzino, famoso per la frase “me quiero ir” (me ne voglio andare), è stato liquidato a negoziare il debito in default; la governatrice della Banca Centrale, Marcò del Pont, è stata licenziata senza neanche destino alternativo, eccetera. (…) Non ci sono più soldi in cassa e nessuno dall’estero vuole investire in un Paese che non rispetta contratti, obbligazioni e proprietà privata. (Source) 

Benenuti in Argentina! Ma queste sono cose che i lettori di I&M conoscono bene, sono mesi che vi mettiamo in guardia dalla drammatica situazione di Buenos Aires.

(…) le riserve piombano da 80 miliardi dei tempi di Nestor Kirchner a meno di 29 miliardi (ultimo dato), mentre la quantità di pesos in circolazione esplode per le spese pubbliche non supportate da investimenti esteri nè da una crescita corrispondente del Pil. A questo potrebbe sommarsi l’effetto di una sentenza che obbligherebbe il Paese a corrispondere il 100% del debito in default a chi non ha aderito ai vari swap degli ultimi dieci anni (tre per la precisione), sentenza che l’Argentina spera venga in qualche modo mitigata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. (…)

Storie già viste, un paese sull’orlo del baratro, un’economia distrutta MALGRADO la tanto agognata sovranità valutaria che tanti oggi rivendicano senza saper esattamente COSA comporta e di quali condizioni necessita per una gestione ottimale. Condizioni che in Italia sono venute a mancare ormai tanto tempo fa e che in Argentina non sono certo presenti in questo momento. E la morale per Buenos Aires è fin troppo semplice: CAOS totale. Impoverimento della popolazione. Una catastrofe assoluta sociale.
Intanto ovviamente il peso argentino, sul cambio ufficiale, non vale più nulla, e sul mercato nero…

Grafico Peso Argentino vs USD

Ma se l’Argentina è nel marasma più totale che dire del Venezuela?

Venezuela e Argentina hanno problemi con le loro riserve di valuta estera. In entrambi i casi uno dei problemi chiave è l’esasperato tentativo di mantenere la finzione che le loro monete valgano più di quello che è invece la realtà. Le banche centrali dei due paesi stampano denaro alla disperata e l’inflazione galoppa.

Grafico Inflazione Argentina

Grafico Inflazione Venezuela

Cambio Bolivar vs USD (mercato ufficiale e mercato nero)

I rispettivi governi pubblicano statistiche economiche fuorvianti, con il tentativo di nascondere la vera entità della svalutazione monetaria e della relativa inflazione. Ma i nodi vengono al pettine e ormai, per questi due paesi, siamo arrivati al dunque. E l’epilogo non potrà che essere catastrofico.

Già mi aspetto i commenti di molti lettori? Ma cosa può pesare una nuova crisi dell’Argentina nelle dinamiche economiche globali? E il Venezuela? Loro hanno il petrolio, una ricchezza potenzialmente enorme ma gestita in modo dissennato. E questi due paesi possono realmente condizionare le aspettative di crescita globali?
In realtà no. Non loro. Peccato però che c’è una cosa che si chiama “rischio contagio” che potrebbe colpire un paese come il Brasile, che proprio tanto insignificante non è. E poi la Spagna, legata da un filo diretto con Buenos AIres.

E poi, visto appunto lo stato critico di altri paesi emergenti, come la Turchia, è presto fatto un grande effetto domino che colpisce nuovamente le borse, le obbligazioni, le valute e le economie dei paesi emergenti. Certo, molte reazioni saranno esagerate. Ma questa è la finanza. E oltre alla raccomandazione di massima selezione qualitativa, non possiamo che confermare nel breve la nostra view di underweight sul settore. In attesa di tempi migliori..

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Danilo DT

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20 commenti Commenta
kry
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 09:59

Forse è proprio la turchia che varrebbe la pena analizzare, non solo perchè geograficamente più vicina ma perchè al 17 posto del pil mondiale 790.000 mld$ mentre argentina 26 con 475000mld$ con la svalutazione come si evolveranno gli cambi commerciali nostri e della germania e della ue in generale? Non tenendo conto di quello che ricordava john_ludd di circa 400mld $ d’investimenti.

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 10:01

Lettura molto parziale, con accento eccessivo a malati cronici e con totale assenza di parole sul convitato di pietra. Stiamo ormai entrando nella fase acuta della grande guerra, per ora solo finanziaria, che ha come obiettivo il ruolo del dollaro come moneta per il pagamento del petrolio, il petro-dollaro. E’ questa la ragione principale dei deficit di molti paesi EM. Da mesi ormai quando scrivono di EM, gli organi di stampa occidentali ne parlano come fossero appestati, tenete i vostri soldi nelle solide banche occidentali mi raccomandando, la Cina crolla, Singapore la nuova Islanda, il Brasile seguirà l’Argentina solo questione di tempo, etc… Gli EM hanno problemi enormi, ma per molti versi il loro aggiustamento potrebbe (in relativo) essere meno drammatico del nostro (inteso come occidente). In questa guerra, il partito pro west non è neppure del tutto unito, il ruolo della Germania è decisivo: da un lato i tedeschi devono muoversi verso i nuovi grandi mercati dall’altra continuano a essere un paese a sovranità limitata. Il caso dell’oro che non viene restituito non c’è entra niente con la sua presunta assenza nei caveau della FED di NY, solo quest’anno i cinesi ne hanno acquistato 4 volte tanto. E’ un avvertimento, così come lo era da parte tedesca la rivelazione che i telefoni della cancelliera erano sorvegliati. E così lentamente si scivola verso un nuovo protezionismo, verso forme prima blande poi chissà di controllo dei capitali, verso una ulteriore chiamata a correo degli organi di informazione a difesa dei regimi amici, poi non dovesse funzionare si useranno altri metodi. A proposito 100 anni fa scoppiava la prima guerra mondiale. Faites vos jeux…

Scritto il 27 Gennaio 2014 at 10:10

Post molto parziale perchè la questione è molto ampia e complessa e da scrivere ce ne sarebbe per giorni e giorni. L’importante era secondo me lanciare un “input” e poi ognuno se vuole approfondire, lo può fare. 😉

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 11:07

Danilo DT,

La questione non è solo complessa è pure molto opaca. La quantità smisurata di dati statistici e informazioni vengono apposta immessi al fine di creare un fitta cortina fumogena, impenetrabile ai più. Le dichiarazioni dei vari leader vengono accuratamente fabbricate al fine di condurre l’attenzione dove si vuole per distoglierla da altrove. Qualche volta, scappano alcune parole a funzionari di alto livello a fine carriera, le uniche da ricordare:

“When it becomes serious, you have to lie.”

“We all know what to do, but we don’t know how to get re-elected once we have done it.”

― Jean-Claude Juncker

ilcuculo
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 11:59

john_ludd@finanza,

Vediamo se una sintesi di questo tipo ha senso:

Spingere i capitali fuori dai paesi emergenti significa far crollare le loro valute

Se le loro valute crollano questo li taglia fuori dal mercato del petrolio e di altre materie prime

Questo ne blocca la crescita sia come produttori, ma questo non è più un problema perchè siamo abbondantemente in sovracapacità produttiva ovunque, sia come mercati di sbocco … e questo è un problema per le economie mercantiliste votate all’export.

Questo significa che se il petrolio comincia a diventare una risorsa scarsa la prima cosa da fare da parte dei paesi che ancora detengono il potere economico, tecnologico e militare è di limitarne pesantemente l’accesso ad un ampia platea di consumatori.

Questo significa che una fase della globalizzazione è finita e che la maggior parte della ricchezza che si poteva estrarre dai paesi emergenti è stata estratta ed ora possono essere lasciati al loro destino , magari nel frattempo le loro popolazioni sono raddoppiate o triplicate…

Potrei pensare che nelle prossime turbolenze sui mercati azionari le azioni dell’industria militare potrebbero essere in controtendenza.

Scritto il 27 Gennaio 2014 at 12:09

john_ludd@finanza,

Ti dirò di più. In realtà non sanno nemmeno loro il reale stato dell’arte.
Il che ci sta in un sistema economico talmente estremizzato che non può che degenerare…

ilcuculo@finanza,

Guerra? Se non è guerra questa… E prima o poi esploderà… Guerra finanziaria….

Scritto il 27 Gennaio 2014 at 12:12

ilcuculo
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 12:46

Danilo DT,

Guerra finanziaria, certo, ma ci saranno ovvero si creeranno le occasioni per mostrare i muscoli, che so tipo Galtier alle Isole Malvinas dove pare ci sia anche molto petrolio…

pecunia
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 12:49

HSBC, con sportelli in tutto il mondo, ha bloccato i prelievi dei correntisti sopra le 3000 sterline.

quanto accaduto è un pessimo segnale, secondo me.

Scritto il 27 Gennaio 2014 at 12:59

pecunia@finanza,

Pessimo? Beh… viste le dimensione della banca…. 😯

Scritto il 27 Gennaio 2014 at 13:08

pecunia@finanza:
HSBC, con sportelli in tutto il mondo, ha bloccato i prelievi dei correntisti sopra le 3000 sterline.

quanto accaduto è un pessimo segnale, secondo me.

Questo il comunicatao di HSBC. Sembra che occorra una dichiarazione esplicita di cosa se ne faccia poi del denaro, una sorta di “antiriciclaggio”, sempre che invece non nasconda altri problemi interni.

https://www.newsroom.hsbc.co.uk/articles/statement_on_large_cash_withdr

pecunia
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 13:24

Danilo DT,

😀
grazie per le info

bergasim
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 13:32

mercati, oggi proprio da ridere

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 14:26

pecunia@finanza,

domani vai alla tua banca e fai un bonifico perfettamente legale e tracciato all’istante al tuo conto presso le poste svizzere. Credi non ti chiedano perché ? Spiegami cosa c’è di diverso se non che sei talmente condizionato/a da vedere subito problemi altrove e non a casa tua. Questo è l’obiettivo, far sembrare il giardino dei vicini peggiore del tuo e può benissimo darsi che sia così, ma non lo puoi sapere se non quando è tardi. Salud !

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 14:30

ilcuculo@finanza,

Quali capitali ? il denaro caldo forse sì, ma i loro capitali certo che no. Purtroppo ormai la gente è talmente rincretinita e impaurita da non distinguere le mele con le pere. La Cina sta per fallire ? Davvero ? L’Asia è finita ? Davvero ? Con un tasso di risparmio molte volte quello in USA e UK ? Si da il caso che a meno che siano nel frattempo mutate le leggi dell’economia RISPARMIO = CAPITALE e non DEBITO = CAPITALE. Le banche europee sono di ferro ? Con un net tangible equity medio del 3% ? Davvero ? E quanto sono solide le banche dei fallendi paesi asiatici ? Tutte sotto il 3% ? Davvero ? quanto tempo spende davvero la gente a trovarsi i dati senza che siano i dati confezionati dagli altri a trovare loro ?

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 14:50

ilcuculo@finanza,

e dalla “ritirata della globalizzazione” che è nell’ordine delle cose perché tutto è ciclico, chi ci rimette maggiormente? i capitalisti di occidente, le loro banche, i possessori di azioni del dax o s&p o l’asiatico medio che ha zero virgola zero in borsa? l’occidente con un età media oltre i 40 e consumi in calo e debiti stellari e in aumento o l’asia età media 25 e abitudine a vivere soffrendo? faresti loro un favore immenso costringendoli a uscire dal dollaro/euro e fare da soli, spingendo usa ed europa (ma molto meno) verso inflazione a doppia cifra e un fallimento dopo l’altro. Ed è proprio a questo che stanno lavorando, al dopo dollaro, e qui lo sanno e caspita se hanno paura !!!

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 15:15

Danilo DT,

esatto Danilo, concordo del tutto. Non sanno come fare, non esiste IL PIANO. Questa è la tesi consolatoria del popolino, che ama pensare che esista da qualche parte un complotto e che rimossi i colpevoli è di nuovo pizza x tutti. Ci provano, prendono tempo, tentano questo e quello, utilizzano gli strumenti che hanno e non quelli che NON hanno e che essendo quelli che hanno portato alla situazione odierna ben difficilmente la possono cambiare in meglio.

john_ludd
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 15:26

bergasim,

non capisco cosa ci sia da ridere o da sorprendersi. I mercati sono retti da sistemi di scambio automatici che seguono le regole dell’analisi tecnica da una lato e interpretano notizie e rumore di fondo nel breve. Inoltre sono illiquidi e buona parte degli scambi è probabilmente fittizio. Pacchi di titoli che vengono scambiati pro forma con contratti derivati (privati, tra le parti, non noti, non regolamentati) e che fanno il prezzo sintantoché che privati e fondi comuni non vendono o comprano veramente. Lo scorso anno, quello del +30% gli analisti avevano come al solito previsto +10% a inizio anno e la grande rotazione ? quale grande rotazione ? dopo anni di flussi in uscita per centinaia di miliardi i fondi comuni hanno visto afflussi netti x 60 miliardi. Pochino per rendere liquido un mercato CHE NON LO E’. Quindi nel breve personalmente vedo lo S&P a 1950 – 2000 per primavera. Se volete giocarvela secondo me le probabilità sono a favore non contro. Ma per allora sarò in Tibet e i miei pochi denari dove sono ora e dove restano sinchè l’inflazione è allo zero virgola.

pecunia
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 18:49

john_ludd@finanza,

capisco il tuo messaggio “subliminale”, come pure l’esempio delle poste svizzere.

condivido il fatto che chi più, chi meno, siamo tutti bersaglio, siamo tutti condizionati in qualcosa. Anche i più wise hanno un tallone d’Achille. Poi c’è chi di talloni d’Achille ne ha parecchi……
😀

sturmer
Scritto il 27 Gennaio 2014 at 22:39

john_ludd@finanza:
bergasim,

non capisco cosa ci sia da ridere o da sorprendersi. I mercati sono retti da sistemi di scambio automatici che seguono le regole dell’analisi tecnica da una lato e interpretano notizie e rumore di fondo nel breve. Inoltre sono illiquidi e buona parte degli scambi è probabilmente fittizio. Pacchi di titoli che vengono scambiati pro forma con contratti derivati (privati, tra le parti, non noti, non regolamentati) e che fanno il prezzo sintantoché che privati e fondi comuni non vendono o comprano veramente. Lo scorso anno, quello del +30% gli analisti avevano come al solito previsto +10% a inizio anno e la grande rotazione ? quale grande rotazione ? dopo anni di flussi in uscita per centinaia di miliardi i fondi comuni hanno visto afflussi netti x 60 miliardi. Pochino per rendere liquido un mercato CHE NON LO E’. Quindi nel breve personalmente vedo lo S&P a 1950 – 2000 per primavera. Se volete giocarvela secondo me le probabilità sono a favore non contro. Ma per allora sarò in Tibet e i miei pochi denari dove sono ora e dove restano sinchè l’inflazione è allo zero virgola.

Egregio John… scusa se ti disturbo ed il “tu”.

Ti considero il “riferimento” del blog per quanto riguarda l’argomento energia, noncè per un certo qual “pessimismo” che mi accomuna… per cui vorrei chiederti se hai mai potuto leggere e valutare quanto scritto nel libro “mad like tesla”.

Presenta alcune possibili innovazioni energetiche che vorrei tu, in quanto esperto, potessi valutare e magari commentare…

Ciao!

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