Eccesso di Velocità. Ecco perché la borsa USA è a rischio correzione

Scritto il alle 15:00 da Danilo DT

Quali sono i multipli scontati dai mercati azionari? Sono sostenibili? E cosa comporta uno stop. Un post di importanza notevole per chi vuole investire in borsa con consapevolezza.

Si fanno mille parole ed ipotesi, ma NON dimenticate MAI che il vero ed unico fattore che muove le borse nel medio periodo è sempre l’elemento UTILI. Ed in questo periodo, la borsa americana regala dati da capogiro. Ecco cosa dice la famosa Goldman Sachs:

“91 S&P 500 companies have reported 4Q results – 41% of companies have beaten earnings estimates, below historical average of 47% – 13% have missed, vs. average of 15% – average EPS surprise 7%, above 5% historical average. 41% of companies reporting have beaten revenue estimates, above the historical average of 35%. 12% have missed estimates vs. average of 20). The average revenue surprise has been 1.1%, above the 0.9% historical average.” (Goldman Sachs)

Mi sspieghiamo meglio perchè la chiave di ragionamento resta sempre l’utile. Il valore espresso da un’azione in borsa è praticamente l’attualizzazione dei suo utili. Se quindi si pensa che la società aumenti gli utili nei prossimi anni, allora l’azione in borsa salirà. Viceversa scenderà.
Quanto espresso oggi dal mercato, rappresenta quindi la “fotografia” di cosa gli investitori si aspettano in ambito utili nei prossimi anni.
In linea di massima, utilizzando le medie delle previsioni degli analisti, si pensa che gli utili per le aziende quotate allo SP500 lievitino e non di poco.

2013 -> 107.23
2014  -> 118.76
2015  -> 131.13
2016  -> 145.47

In altri termini, UDITE UDITE, un aumento di circa 10% all’anno degli utili prodotti.
I discorso potrebbe includere altri dati, altrettanto ottimistici, su deleveraging, dividendi pagati, cash flow, ma ve li risparmio tanto il ragionamento di fondo non cambia.
Questa “euforia” è difendibile se c’è uno scenario di crescita economica realistica e solida. Noi sappiamo benissimo invece che la crescita è legata alla politica monetaria, a tagli di costi non ripetibili, mentre ci si dimentica che…è stato avviato il tapering e probabilmente già a gennaio la posta in gioco (taper) passerà a 65 miliardi di USD.
Ma noi vogliamo essere ottimisti ed ipotizziamo di essere REALMENTE in uno scenario di REALE crescita economica. Così facendo accontentiamo anche gli iperbullish.

A questo punto questi dati sono difendibili? Si, peccato che qeusto è quanto OGGI sconta il mercato e quindi, per ipotizzare una crescita dello Spoore occorre avere news positive che vadano ad aumentare le stime degli utili.
Ma c’è un particolare importantissimo che in pochi sanno e conoscono.

Rapporto Utili /PIL

Possiamo anche capire che l’efficienza delle aziende sia aumentata però questo grafico, per forza di cose, mi inquieta e non poco.
Rappresenta il rapporto tra gli utili prodotti in Usa e il PIL USA.
Cosa voglio dire con questo grafico? Nella storia MAI gli utili aziendali sono così alti se raffrontati al PIL prodotto.
Per farvi capire, ipotizzate che le aziende sono un automobile. Una volta che viene raggiunta la velocità massima, diventa difficile ipotizzare che si riesca ad andare ancora più forte.
Ecco, la macchina economica USA macina utili come non mai e come sistemicamente può produrre al massimo delle sue possibilità.
E quindi, notate bene, il mercato oggi SCONTA che questi ritmi pazzeschi vengano mantenuti nei prossimi anni.

Siccome tecnicamente è impossibile mantenere questo ritmo, è quanto mai ovvio attendersi un ritorno in area 9-10% dove si trova la media storica del grafico qui sopra. E a livello di multipli, significherebbe una revisione drastica degli utili previsti per i prossimi anni.
Cosa significa questo per la borsa? Quantomeno un bello stop.

Abbiamo raggiunto la velocità massima. Di certo si deve rallentare. Sempre che non capiti qualche intoppo (ci fermi la Polizia!) non previsto che addirittura renda tutto più pesante e drammatico (un evento di tipo geopolitico, ad esempio).

Credo che questo post sia di importanza siderale per l’investitore accorto. Spero ne facciate buon uso e che venga riconosciuto dai lettori come valore aggiunto per i propri investimenti, e sostenuto in modo attivo.
Grazie.

STAY TUNED!

Danilo DT

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7 commenti Commenta
bergasim
Scritto il 24 Gennaio 2014 at 16:15

La media storica è 6% non 9 o 10

ilcuculo
Scritto il 24 Gennaio 2014 at 17:38

% del PIL nominale o del PIL a prezzi costanti?

john_ludd
Scritto il 24 Gennaio 2014 at 17:47

DT, supponiamo che l’aumento del PIL ovvero di attività economica lorda richieda più energia invece che sola buona volontà, supponiamo che tizi alquanto brillanti (e un pò più competenti di quanto lo siamo io, te e la marea di coglioni che impazza sui mercati) come quelli di cui sotto abbiano ragione e nel 2030 di petrolio ne avremo meno, molto meno e nel 2040 meno di 1/4. Secondo te quanto vale la borsa… in fondo basta attualizzare i flussi di cassa… a proposito un flusso di cassa negativo attualizzato quanto fa ? mumble mumble mumble (le meningi di Paperino quando pensa)

Tad Patzek is the Lois K. and Richard D. Folger Leadership Professor and Chairman of the Petroleum and Geosystems Engineering Department at The University of Texas at Austin. He also holds the Cockrell Regents Chair #11. Between 1990 and 2008, he was a Professor of Geoengineering at the University of California, Berkeley. Prior to joining Berkeley, he was a researcher at Shell Development.

Jean H. Laherrère is a petroleum engineer and consultant, best known as the co-author of an influential 1998 Scientific American article entitled “The End of Cheap Oil”. Laherrère worked for 37 years with Total S.A., a French petroleum company. His work on seismic refraction surveys contributed to the discovery of Africa’s largest oil field. Since retiring from Total, Laherrère has consulted worldwide on the future of exploration and production of oil and natural gas.

john_ludd
Scritto il 24 Gennaio 2014 at 17:51

ah, non vorrei fare un dispetto ai sostenitori de “nel lungo termine la borsa vale più dei bond…” quindi all’altra tifoseria chiedo quanto vale un bond emesso a supporto di una produzione e incassi futuri che non avverranno mai ?

PORTELLO
Scritto il 24 Gennaio 2014 at 19:35

Pero’ John, ci sara’ qualche attivita’, settore che magari sbagliando verra’ allora “pompato”
tipo societa’ di energie rinnovabili, aziende di trasporti alternativi (guarda caso tanti investono nei treni adesso) alle auto e agli aerei, e tutte quelle aziende che inizieranno a progettare il nuovo mondo e nuovi stili di vita e consumi…

o proprio meglio spegnere il computer, godersi la vita e magari crearsi un piccolo feudo con amici e aspettare…

john_ludd
Scritto il 24 Gennaio 2014 at 20:04

PORTELLO,

Proviamo. Il ragionamento è semplice.

Premesso che breve periodo non è 1 settimana ma da qualche mese a un paio di anni (definizioni per forza fuzzy), persone come DT sono eccellenti nell’analisi di breve periodo, sono competenti, hanno esperienza, non sono frettolose, non è piaggeria è quello che penso. Essere bravi nel breve periodo richiede uno sforzo notevole nel districarsi in una mole di dati che per lo più sono rumore di fondo. Si deve conoscere bene la tecnica corretta per operare nei mercati finanziari, si devono prendere molte decisioni, cambiarle in corso d’opera, è un’attività che assorbe tutte le energie e tutto il tempo. Nel breve periodo i trend macro economici non mutano, ma mutano e di tantissimo i prezzi che dipendono in gran parte dall’umore degli operatori, da cui la validità di fondo dell’analisi tecnica. Le decisioni che chi opera nel breve deve prendere sono arbitraggi sui prezzi relativi.

Una volta era in auge un differente approccio, quello che segue “i fondamentali”, che tuttavia richiedeva comunque una grande mole di lavoro ma per giungere a molte meno decisioni, tutto sull’assunto che da qualche parte ci sarà sempre qualcuno che cresce e da qualche altra parte qualcuno che non lo fa (che siano aziende, settori o paesi poco importa). Le decisioni che prende l’investitore di lungo termine (alla Benjamin Graham per intenderci) sono quindi arbitraggi sulla crescita relativa.

Ora se la crescita è impedita come sostengono alcuni, il lavoro dell’investitore di lungo periodo diventa ancora più difficile, le possibilità di identificare trend positivi di lungo periodo molto più rara. Nel contempo non può operare al ribasso di lungo periodo (e quasi nessuno lo fa) perchè in qualsiasi momento (se davvero lo desiderassero) le banche centrali e i governi possono creare tutta l’inflazione che vogliono e farti a pezzi.

Se il futuro è una contrazione dell’attività economica, non certo su base volontaria, ma a causa di vincoli esterni, anche l’approccio di breve viene a cadere, perchè i governi, sempre più autoritari non consentiranno più la libera circolazione dei capitali e in definitiva non esisteranno più mercati finanziari liberi.

La preparazione a uno scenario di questa natura (quello di cui scrivo prevalentemente se non esclusivamente) va quindi contro a qualsiasi approccio all’investimento per la sola ragione che questo scenario non si è MAI verificato prima nella storia e quindi nessuno può raccontare “come si fa”.

E questo è tutto caro Portello.

PORTELLO
Scritto il 25 Gennaio 2014 at 16:20

come sempre mi hai spiazzato

quanto vorrei avere la macchina del tempo e vedere per un minuto come sara’ il tutto..per poi dimenticarlo…

confido comunque in noi e negli uomini veri

cambiera’ ma non andra’ malissimo credo

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