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No ai tagli costi della politica. Ma per gli altri è austerity garantita!

Scritto il alle 10:42 da Danilo DT

Ogni tanto me la prendo con la casta politica italiana. Certo, bisognerebbe non fare di tutta l’erba un fascio, ma non posso negarvi che tutto il sistema politico italiano sembra marcio. Marcio fino al midollo.

Se guardiamo Roma…beh…viene un po’ da vomitare. Ma se guardiamo anche alle strutture più periferiche, non va certo meglio. Regioni praticamente fallite, corruzione, concussione, tangenti, ruberie… Ma cosa sta succedendo? E poi l’austerity. Il Governo Monti ha intrapreso l’unica strada possibile, quella dell’austerity. Certo, contestabilissimo tutto, però io trovo ASSURDO che proprio chi più di tutti ha “mangiato”, non accetti le emergenze del momento e non si abbassa alle necessità della crisi.
Il che è letteralmente vergognoso. Rivedetevi i passati post sulla casta politica e sugli stipendi dei parlamentari e inorridite… E’ una vera e propria presa per i fondelli…
E per completare l’opera, ecco la ciliegina sulla torta.
I deputati non accettano i tagli. Poverelli….

ROMA – No alla retroattività del taglio sulle detrazioni e le deduzioni fiscali, no alla riduzione della spesa sanitaria di 600 milioni nel 2013, no all’aumento delle tasse sui ricorsi giudiziari. E no pure al decreto per il taglio dei costi della politica negli enti locali. Dopo lo stop all’allungamento dell’orario degli insegnanti, il governo incassa nuovi veti parlamentari sulla Legge di Stabilità, oltre alla bocciatura secca del decreto sulle Regioni, ma non si scompone più di tanto. Il cammino della Legge di bilancio è ancora lungo, e al di là della disponibilità del governo a considerare i suggerimenti della maggioranza, la partita, soprattutto sulla manovra fiscale, è ancora tutta aperta.

Quel che è certo è che i pareri e gli emendamenti delle commissioni parlamentari di merito sulla Legge di Stabilità confermano fin qui le forti critiche espresse dai partiti alla manovra economica. Anzi, stravolgono completamente la Legge di Stabilità che anche qualche ministro, come Andrea Riccardi («sarebbe bello rimodulare le detrazioni tenendo conto dei figli» ha detto ieri) vorrebbe modificare.
La Commissione Finanze della Camera, per cominciare, ha dato un parere nel complesso positivo alla Legge, ma ad alcune condizioni molto precise: stop alla retroattività del taglio di detrazioni e deduzioni, alla tassazione Irpef delle pensioni di guerra, mantenere l’Iva al 4% per le prestazioni delle cooperative sociali, una revisione della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie.

Non è roba da poco conto, considerato che la sola manovra sugli sconti fiscali, tra tetto e franchigia, vale, per il 2013, 2 miliardi di euro, che bisognerà trovare da altre parti, come i 300 milioni che verrebbero a mancare per le pensioni di guerra. Invece, mantenere l’Iva super agevolata sulle cooperative che assistono anziani, disabili e disadattati, secondo il sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, creerebbe un problema di compatibilità con la normativa europea.

Mentre la Finanze dettava ieri le sue condizioni per dare il via libera alla Legge, la Commissione Affari Sociali smontava letteralmente la manovra sulla sanità. Cancellando con un colpo di penna la riduzione del Fondi sanitario nazionale di 600 milioni messa in conto per il 2013, sostituendo i previsti risparmi con un ben poco fantasioso taglio lineare, di pari importo, al bilancio dei singoli ministeri. Non bastasse, la stessa commissione ha di fatto prosciugato il nuovo Fondo per le emergenze creato a Palazzo Chigi di 900 milioni: 400 ai non autosufficienti, 450 al Fondo sociale, il resto al servizio civile. Mentre la Commissione Giustizia metteva la parola fine ai previsti aumenti delle tasse sui ricorsi giudiziari. E in serata è anche arrivato lo stop della Commissione Affari regionali al decreto sui costi della politica, che tagliava le indennità e il numero di consiglieri nelle Regioni e negli enti locali, varato dal governo dopo gli scandali nel Lazio e in Lombardia: parere contrario perché le norme, specie quelle sui nuovi controlli della Corte dei Conti, rischiano di confliggere con l’autonomia costituzionale. (Source) 

Posso dire di essere SCHIFATO?

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5 commenti Commenta
vichingo
Scritto il 27 Ottobre 2012 at 13:13

Schifato è dire poco e un futuro governo politico, per essere veramente credibile, dovrà mettere fine a questi privilegi dati, nella maggior parte dei casi, alle tre categorie di: incompetenti, corrotti e pregiudicati. Purtroppo quello che ci fà tirare principalmente la cinghia, con l’obbligo dei saldi invariati, è il fondo salva stati del quale noi siamo i terzi finanziatori in merito all’esborso dopo Germania e Francia. Mi domando: siamo sicuri che salvando a tutti i costi l’euro ci saranno benefici per tutti, oppure peggioreremo ulteriormente la nostra condizione? Ci dovrebbe essere più chiarezza su questo.

paolo41
Scritto il 27 Ottobre 2012 at 14:59

vichingo,

…come fai a pensare che un europeista come Monti abbia i dubbi che hai appena espresso???
non gli passano neppure per la testa!!!!! siamo condannati a pagare le tasse per arricchire i politici, che ormai fra stato, regioni, comuni, aziende correlate etc sono da tutte le parti, creando burocrazia apposta per facilitare tangenti e concussioni.
In compenso l’altra azione del governo è quella di propinarci dichiarazioni lapalissiane e ripetitive non supportate da nessuna logica contestuale, anzi spesso ignoranti del vero problema che sta soffocando l’Italia che è quello di rilanciare l’industria e il lavoro.
Ogni tanto mi domando, dopo aver esaminato lo scenario politico che si appresta ad affrontare le elezioni, se non abbia veramente ragione Grillo che spingerebbe fuori dalla greppia tutta la classe politica attuale a forza di forconi, altrimenti non se ne vanno!!!!
Ma è questione di tempo, perchè, se la situazione continua a deteriorarsi, aumenta veramente il rischio che poi il popolo marci su Roma…E’ già successo una volta…

Gigi
Scritto il 27 Ottobre 2012 at 18:40

vichingo,

Sono schifato anch’io, ma che c’entra l’Euro?
Anch’io penso che non sia stato un affare, ma tornare ad una moneta nazionale risolverebbe qualcosa? Certo, qualcuno dice che potremmo svalutare. Vero! Ma che soluzione é?
Finirebbero le ruberie se ci fosse la lira? Non mi pare!
Funzionerebbe tutto alla perfezione con la lira? Non credo!
Dovremmo svalutare tutta la vita per poterci mantenere vivi?

paolo41,

Perfettamente d’accordo. Sottoscrivo tutto.
In fondo che cosa ci perdiamo con uno come Grillo che sfascerebbe tutto?
Perdiamo qualche mente illuminata? Non ne vedo.
Perdiamo qualche ente funzionante? Quale? Dov’é?
Tanto vale…..

calciatore
Scritto il 28 Ottobre 2012 at 10:51

Ma scusate, come si fa ad essere schifati quando come premier vi e’ un europeista che fa il bene di bruxellers e non quello degli italiani? Come fate ad essere schifati dei tagli alla politica ? Pretendete forse che i parlamentari si taglino i loro benefici? Siamo seri, e’ tutto finto , tranne i tagli alla sanita’ , le accise impazzite, la super imu ed altro che ben conosciamo. Il male assoluto che ci ha condotto in questa situazione e’ la moneta euro che ci sta strangolando come in grecia, e fino ad ora siamo appena alla prefazione , se la situazione fosse un libro. L’europa, gli europeisti i favorevoli all’euro mi dicano a chiare lettere se stavano meglio ante 2002 oppure adesso.

lexmumble
Scritto il 28 Ottobre 2012 at 16:25

Vorrei portare alla vostra attenzione uno dei modi usati dai politici per massimizzare le ruberie.
Si tratta dei contributi pubblici alle liste presentate alle elezioni,
qui avrete informazioni sui calcoli e le modifiche nel tempo

http://www.infiltrato.it/inchieste/italia/finanziamento-ai-partiti-la-pi-grande-truffa-della-mala-politica-italiana

ma se andiamo a guardare le liste elettorali, ci rendiamo conto che molte sono ripetizioni dello stesso candidato che amplificherà in questo modo i contributi percepiti, nonchè avrà maggiori disponibilità di spazi pubblicitari, dato che ogni lista ha determinati scomparti messi a disposizione dai comuni ( per capirci quelle lamiere che vengono poste nelle piazze al momento delle elezioni).
Questa, è una prassi utilizzata ovunque, ricordo un’intervista in una nota radio alla Bresso ( ex presidente della regione Piemonte) in cui essa non capiva per quale motivo l’intervistatrice si scandalizzasse della sua doppia lista, visto che così fan tutti, compreso l’attuale presidente leghista.
Solo che qui arriviamo all’assurdo, controllate i nomi dei partiti e i loro simboli, noterete che il candidato nello musumeci ne ha almeno 5

http://www.cataniatoday.it/politica/elezioni/regionali-sicilia-2012/liste-candidati-provinciali.html

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