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LA SCIALUPPA DI SALVATAGGIO (II parte)
Per leggere la prima parte cliccate qui.
Voglio ora spiegarvi il perché del titolo. Quale sarebbe la scialuppa di salvataggio a cui ci si potrebbe attaccare sperando in un miglioramento della situazione?
THE ECONOMIST: Fondi Sovrani alla riscossa
Una delle più autorevoli testate finanziarie globali ha spiegato recentemente quale potrebbe essere questa scialuppa di salvataggio. Sono proprio loro , i cosiddetti Sovereign Funds alias i Fondi Sovrani che potrebbero con il loro enorme potenziale di liquidità, dare una mano al mercato.
Cosa sono questi fondi? Sono veicoli finanziari collegati a governi di paesi che posseggono una grossa liquidità, un enorme serbatoio che negli ultimi mesi non ha fatto altro che crescere a dismisura. I Fondi Sovrani hanno a disposizione una cifra stimata sui 2.500 miliardi di $, un’ enormità. A livello strategico questi fondi vanno ad investire soprattutto nel settore finanziario, ovvero banche ed assicurazioni. E fu così che con estrema facilità, questi nuovi organismi si sono introdotti nel capitale delle più importatni società finanziarie degli USA: Citigroup, Merrill Lynch, UBS (una delle poche aziende europee prese in considerazione) e tutti gli altri. La cosa interessante è che questi fondi investono poco in patria ma molto all’estero. Come mai? Il motivo vero non lo sappiamo. Sappiamo però che senza di loro, molto probabilmente le banche americane sarebbero in una condizione ben peggiore di quella attuale. Mai come adesso la liquidità che questi enti hanno a disposizione può far comodo al mercato.
Anche se come tutte le cose, c’è un prezzo da pagare. Agendo in questo modo, mettono un piede (e anche qualcosa in più..) nei “salotti buoni” della finanza che conta. E’ troppo presto per capire quale sarà il loro comportamento in sede di corporate governance. Ma forse questo è l’ultimo dei nostri problemi. Speriamo solo che continuino ad investire, altrimenti si rischia veramente di finire in una crisi finanziaria con pochi simili nella storia moderna.
Intanto S&P 500 e CHF continuano per la loro strada…
Diamo un rapido sguardo alla situazione.Il famigerato rimbalzo tarda a venire. I newsflow negativi sono assolutamente predominanti el a pressione al ribasso continua ad essere fortissima. Non c’è divergenza, RSI o indicatore che tenga. Il mercato vende, shorta in modo violento, senza guardare in faccia nessuno.
Il grafico dello SP 500 cerca un appiglio, su un livello grafico che definirei “Inter5essante”, La candela è nuovamente una specie di spinning top con volumi molto elevati. Di per sé il rimbalzo ci può stare. Ma chi è che ha ancora certezze con questo scenario? Beh, un appiglio lo possiamo trovare proprio in 1325. Guardate il grafico…
Intanto il CHF o Franco Svizzero, continua nella sua corsa al rafforzamento, nell’abito dello scenario che ho definito giorni fa come “reverse carry trade”. Non ci sono grosse cose da segnalare in merito. Notate solo la vilenza e l’angolazione del grafico. Impressionante. RSI a 20, direi che non può reggere così per molto. Il targata a questo punto potrebbe essere la trendline di lungo periodo, ma forse si muoverà prima. Tutto dipenderà dell’equity. E vedrete che, anche questa volta, un rimbalzo dell’equity coinciderà con un rafforzamento dell’Euro vs. Yen e Franco Svizzero. C’è solo una domanda… Quando? Secondo me non si tarda. Il fatto è che andare contro il mercato non solo non è mai facile, ma è sempre molto pericoloso, specialmente quanto la pressione è così forte.