Inflazione o deflazione? Tra Decoupling e stagflazione

Scritto il alle 10:03 da Danilo DT

Per i prossimi tempi non si può escludere uno scenario di inflazione oppure di deflazione.

Una definizione del genere sembra quasi un assurdo. Ma come è possibile che ci sia uno scenario così estremo?
Come possiamo in un determinato periodo storico-economico ipotizzare entrambi gli scenari?
E soprattutto quali sono le cause di questo estremo scenario?
L’assurdo diventa realtà quando si fa a fondo della questione e sintetizzano in modo estremo quanto più volte discusso ed affermato in passato.
Il mondo economico inizia a vivere una forte fase di disparità economica. Da una parte le economie “core”, quelle che tutti conosciamo bene come le vecchie economie, ovvero Gran Bretagna, USA e l’area Euro, le vecchie potenze economiche che per secoli hanno guidato il mondo e che hanno visto in diretta, essendone i diretti responsabili, la crisi del credito, la crisi subprime e del mondo finanziario.

E dall’altra i paesi emergenti, con in testa ovviamente Cina e Brasile, paesi che millenni fa dominavano il mondo (vedi la Cina) ma che ora stanno risorgendo in modo notevole, paesi che anni fa erano in deficit clamoroso ma che oggi si trovano addirittura a finanziare i paesi core, paesi che detengono quantità di denaro immani, buona parte del quale proprio in bond emessi da USA ed Europa.

Paesi core che sono in piena crisi, con tassi bassi e crescita economica latente.
Paesi emergenti con economia in fermento, tassi in salita e crescita economia notevole.
Paesi core dove il consumatore è stato munto ed ha perso lo smalto (ed i soldi di un tempo)
Paesi emergenti dove nasce la figura del consumatore, e che pian piano diventerà sempre più protagonista
Paesi core dove in numero di teste è clamorosamente inferiore e quelle presente nei paesi emergenti.
Paesi core senza vere prospettive, paesi emergenti che sono il fututo.
Paesi core uguale a deflazione
Paesi emergenti uguale ad inflazione



Mi sono un attimo dilungato proprio per farvi capire cosa sta accadendo.
In questo scenario, quindi, ci ritroviamo con la FED e a BCE costrette a tenere tassi bassi, mentre ad esempio in India, proprio la settimana scorsa, hanno aumentato i tassi facendoli salire oltre l’11%.

Quindi, dopo queste mie idee, risulta ovvio comprendere che il mondo va a due velocità. Il famoso decoupling è un dato di fatto, ed i mercati finanziari non se ne sono ancora accorti (se ne accorgeranno mai?) anche perchè, tanto per fare un esempio, molte aziende USA producono, operano e sopravvivono grazie ai paesi emergenti, dove hanno addirittura spostato fabbriche e personale (emblematico il caso del call center della Microsoft. Lo sapete voi dove si trova? Beh…vediamo chi lo sa… Posso solo dirvi che non è negli USA).

Tutto a favore delle valute asiatiche

Questo scenario economico va tutto a favore delle valute dei paesi emergenti che potenzialmente hanno ottimi margini di rivalutazione. Peccato poi però che ci sia molto di pilotato. Ma col tempo, la situazione tenderà e normalizzarsi.

Inflazione + recessione = stagflazione

Torniamo alla domanda cruciale: tenendo conto di tutto questo, è giusto aspettarsi inflazione o deflazione?
Credo che dare una risposta sia difficilissimo oggi, visto che qui ho banalizzato all’ennesima potenza il discorso ma che, in realtà, nasconde insidie tremende, come i volumi della massa monetaria oppure il futuro interventismo delle banche centrali.

Cosa ne pensano i lettori?

Intanto io vi metto nell’orecchio una pulce veramente drammatica, che ha delle motivazioni di tipo matematico.
Ragioniamo un attimo: se uno stato, in chiara deflazione e recessione, che allo stadio attuale viene simpaticamente definito come giapponesizzazione, si trova ad avere inflazione importata dai paesi emergenti, cosa può accadere?

Inflazione + stagnazione = stagflazione

Questo si che sarebbe un modo perfetto per affondare mercati ed economie. Io sono nessuno per poter dire se veramente questo scenario diverrà realtà. Ma sono convinto che, se anche si andrà in stagnazione, si farà il possibile per negare persino l’evidenza.
Auguri a tutti!

STAY TUNED!

DT

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21 commenti Commenta
daino
Scritto il 23 Settembre 2010 at 10:45

è si, mi pare che sia una trappola nella quale sarà veramente difficile non cadere. Se la Cina (e le economie con la valuta agganciata alla yuan) si rifiuta di rivalutare non potra altro che sviluppare inflazione e conseguentemente esportarcela a noi (come fino a ieri ha permesso la riduzione di prezzo di molti beni). “Noi”, obbligati a tenere i tassi fermi causa stagnazione e da necessità di bilancia commerciale, non avremo armi per difenderci.
Come al solito l’unica arma per difendere i risparmi dall’erosione inflattiva sarà esportarli dove ci li pagano meglio, ossia da “loro”.
La domanda è: quanto la Cina è c. tireranno la corda?Ossia: quando accetteranno di perdere competività, rivalutando la valuta per placare l’inflazione?

nervifrank
Scritto il 23 Settembre 2010 at 10:50

Secondo me il call centre della Microsoft è in India.
Già anni fa mi ricordo che la Swissair aveva spostato lì i suoi uffici contabili.

bergasim
Scritto il 23 Settembre 2010 at 10:56

Scusa drem ma quand’è che la cina ha dominato il mondo? non mi sembra propio, l’unico popolo della zona che abbia dominato il mondo sono stati i mongoli, i cinesi sono sempre stati dei comprimari.

Per estensioni i maggiori tre imperi antici sono stati.
1 IMPERO MONGOLO ( gengis khan e kublai khan)
2 IMPERO ROMANO
3 IMPERO GRECO DI ALESSANDRO IL GRANDE

Dei cinesi neache l’ombra8O

Scritto il 23 Settembre 2010 at 11:00

bergasim,

Mamma mia che fineur che sei! Mi riferivo al Celeste Impero. Saiquel lontano paese dove il signor Polo Marco fece un viaggetto…
😀

nervifrank,

Dai… era facile…la accendiamo? 😳

narendra
Scritto il 23 Settembre 2010 at 11:00

Avrei bisogno un aiuto per capire un singolare caso:investo in oro piccole somme tramite un ETF quotato a Milano: negli ultimi giorni, pur essendo la quotazione del metallo prezioso salita fino ai massimi, la quotazione del mio ETFS PHISICAL GOLD è scesa sensibilmente. Non capisco le cause di questo dato!
Ringrazio molto chi volesse prestarmi ascolto

mattacchiuz
Scritto il 23 Settembre 2010 at 11:26

narendra@finanza,

cambio dollaro euro?

nervifrank
Scritto il 23 Settembre 2010 at 11:26

narendra@finanza,

Guarda il grafico dell’oro in Euro:

http://www.kitco.com/gold_currency/charts.htm?EURO

Clicca per esempio su 30 giorni e fai attenzione al fatto in questo grafico l’oro in euro è dato dalla linea blu.
Vedrai che in Euro l’oro è sceso per la debolezza del dollaro (ricordiamoci che l’oro è quotato in dollari Usa è il tuo Ets è in Euro).
Tutto qua.

Lukas
Scritto il 23 Settembre 2010 at 11:43

Caro Dream…..nel prossimo futuro l’ipotesi inflazionistica mi sembra scontata nei paesi core…….è l’unico modo per sgonfiare la montagna dei loro debiti pubblici e privati……….a cio’ seguira’ la svalutazione delle loro valute ……e la conseguente rivalutazione delle altre…..soprattutto dello yuan……….( come già successo per il Giappone dalla fine degli anni 80 )………… per tale ultimo motivo non credo affatto che avremo l’accoppiata inflazione – recessione……….e se cio’ non bastasse……. stai pur certo che qualcosa s’inventeranno……anche di non convenzionale…….. prima di abdicare al loro ruolo di leadership !!!!

amensa
Scritto il 23 Settembre 2010 at 11:49

Carissimo DT, la tua domanda-trappola merita qualche considerazione aggiuntiva.
L’esportazione dell’inflazione, funziona molto bene per chi detiene la moneta di scambio internazionale, in quanto facendo perdere di valore alla propria moneta, si fa contemporaneamente perdere valore alle riserve in tale moneta degli altri paesi.
Il fatto ad esempio che una sedia costasse 10000 lire corrispondenti ad un certo punto storico a 200 marchi, nel momento in cui si svaluti la lira, quella sedia in marchi ne costa solo più, mettiamo, 180. Dove sta allora l’esportazione dell’inflazione ? da questo esempio si capisce bene che l’inflazione non la si esporta CON le merci, ma con le riserve, quelle si, perché permettono di acquistare meno merci. È come se il denaro contenuto nella cassaforte, si svalutasse.
Detto questo, la svalutazione della rupia, interessa solo ed esclusivamente gli Indiani, che al limite devono pagare di più le merci importate, dando però vantaggio alle loro esportazioni, ma anche un vantaggio a quelle aziende che hanno delocalizzato in India, in quanto costeranno di meno nel paese importatore.
Il fatto che gli USA possano puntare ad una svalutazione del dollaro, che per non chiamarla così potrebbero anche chiamarla “rivalutazione dello yuan”, se a quest’ultima seguisse anche una rivalutazione dello yen e parzialmente dell’euro. Parlare di svalutazione e rivalutazione è sempre un discorso relativo, pertanto è da misurare con la media ponderata delle valute (almeno le principali) e non solo verso se stessa.
Detto questo il grosso del problema attuale sta nei debiti pubblici dei principali paesi occidentali, soprattutto se finanziati da paesi stranieri.
E qui di nuovo abbiamo il dollaro e i Tbond in prima fila nell’attenzione dei mercati.
La Fed potrà fare quello che vuole, ma resta il problema che se gli USA vogliono continuare ad importare, dovranno , prima o poi procurarsi qualcosa di diverso dai loro dollari, per pagare tali merci.
Per ora, e forse ancora per qualche anno, la cina avrà interesse ad assorbire dollari per continuare ad esportare, e questo per aver tempo di far crescere il mercato interno, ma intanto stanno rifilando parte delle loro riserve a destra e manca in cambio di terreni coltivabili, miniere, aziende produttrici di semilavorati.
Stanno cioè seminando in giro per il mondo quanto da loro accumulato in dollari, tanto per non trovarsi solo loro col cerino acceso in mano, quando a furia di stamparne, più nessuno vorrà dollari.
E qui il problema diventerà degli USA, che vedranno affluire la massa della loro carta, in cerca di beni concreti. Altro che deflazione avranno allora !
L’europa si appresta ad una fine simile, sempre che resti unita, cosa sulla quale non ci giurerei, vista la riluttanza tedesca ad aiutare chi è in difficoltà, dopo averne sfruttato la capacità di assorbire le merci tedesche, e quindi aver permesso all’industria tedesca di ottimizzare il rapporto ricerca/produzione.
Se resta unita, la germania dovrà partecipare attivamente al salvataggio dei più disastrati, se invece alcuni stati verranno buttati fuori dall’euro, la moneta si salverà ma diventerà un’isola in mezzo ad un deserto economico. Germania e francia, senza altri mercati, non saranno più leaders di nessuno.

Scritto il 23 Settembre 2010 at 12:04

Lukas,

Ciao Lukas, hai ragione, assolutamente, anche perchè non dimentichiamo mai la valanga di liquidità creata che prima o poi salterà fuori.
QUindi io sono, parlando di paesi “core” per deflazione per ancora un po’ di tempo ma poi inflazione. Interessante ed importante però l’impatto del “resto del mondo” che gira in un altro modo. Che ne pensi? 🙂

amensa@finanza,

😀 Ottime considerazioni.

Lukas
Scritto il 23 Settembre 2010 at 12:26

Caro dream io penso che già negli ultimi 12 mesi……osservando l’andamento del dollaro +5, 31 %……….e l’andamento dell indice crb + 8,72 %……..si capisce che il processo inflazionistico è già partito a livello globale…….soprattutto grazie alla crescita asiatica………moderata inflazione nei paesi core………….che come ben sai giova alle borse……….ma già accentuata in asia……..ed in cina……dove gli indici di borsa sono già in flessione !!!

    Scritto il 23 Settembre 2010 at 13:23

    permettimi un appunto… parliamo di inflazione rilevata statisticamente e comunicata a i mercati , oppure inflazione REALE che in pochi conosconoveramente e viene nascosta?
    Se ti riferisci alla seconda, allora sono in pieno accordo con te.

amensa
Scritto il 23 Settembre 2010 at 13:37

caro DT è la seconda volta che ti riferisci a me come amensa@finanza, e che, mi prendi per il c..lo?
ho già detto che dispongo solo di un pallottoliere usato e una radiolina a onde cortissime, quasi nulle…. che vuoi che possa fare con questi “potenti mezzi ? non certo concorrenza a voi…. 😕 😕 😕

nervifrank
Scritto il 23 Settembre 2010 at 13:54

amensa@finanza,

Non è colpa di Dream, amensa@finanza viene fuori in maniera automatica, o Amensa!

amensa
Scritto il 23 Settembre 2010 at 14:30

ops…. è vero ! scusami DT non mi ero accorto del cambiamento dopo la vostra migrazione su finanza.com.

come non detto (ho scrittola mia cazzata quotidiana).
ciao

Scritto il 23 Settembre 2010 at 14:34

amensa@finanza,

Verrai fustigaaaaaaaaaato per questo… :mrgreen:

narendra
Scritto il 23 Settembre 2010 at 14:50

La spiegazione ora è chiara! Anzi, era facile! Io Vi ringrazio tanto! Si può perdere, ma perlomeno si vorrebbe capirne il motivo!
Grazie davvero!!!

Lukas
Scritto il 23 Settembre 2010 at 15:05

Caro dream la mia precedente considerazione non era certamente fondata sui dati ufficiali dell’inflazione…..ma come ho detto sul raffronto tra dollar index e crb negli ultimi 12 mesi………altrimenti a cosa servono le lezioni di intermarket analisys……..del professor Dream ?Theater ?

Scritto il 23 Settembre 2010 at 15:51

😯
Ussignur… prufesur….. :mrgreen:

lamponuovo
Scritto il 23 Settembre 2010 at 17:37

Riassumendo il tuo articolo, se permetti DT significa, come al solito, inflazione (reale) per i poveri e gli indebitati e deflazione (reale) per i ricchi e chi non ha debiti!
Anche questa crisi sarà una grossa opportunità, come nel ’29, per aumentare il divario fra ricchi e poveri.
Speriamo che stavolta non ci dicano di darci le briosche al posto del pane! 😕

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