Il futuro non è fatto dalla paura ma da progetti e visioni concrete

Scritto il alle 10:19 da Danilo DT

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Dopo questa piccola ma necessaria parentesi, veniamo a noi. Alla difficile situazione dell’Eurozona e anche dell’Italia. Una situaizone che ha rivisto apparire sui mercati quella cosa che era scomparsa: la paura.
E sempre a proposito della paura, vi propongo questo semplice ma interessante pezzo di Gramellini,  sempre illuminante ed interessante.
Il futuro non è fatto dalla PAURA ma da progetti concreti e da una visione realistica del futuro. E questi elementi ora mancano. Ecco il vero problema. Noi qui su I&M tutti i santi giorni proviamo a guardare concretamente avanti. Perché QUALCUNO non riesce a fare altrettanto?

Perché Monti continua a farci del male, agitando lo spettro della Grecia? Possibile che nella squadra dei tecnici non ci sia uno psicologo in grado di spiegargli che i cittadini non sono bambini da spaventare, ma adulti da motivare? Anche ieri la solita storia: cari italiani, se non vi tassassimo a sangue, fareste la fine di Atene. Nel racconto montiano l’Italia è un viandante sopravvissuto miracolosamente alla prima fase della carneficina, ma tuttora inseguito da un branco di lupi a cui ogni giorno deve sacrificare uno stinco o un gomito per avere salva la vita. Una fotografia vera, ma schiacciata sul presente. Manca ciò che da tempo si chiede invano ai governanti: una visione del futuro. Aumentare la benzina è un’aspirina, non una cura. E non lo è neppure combattere l’economia sommersa dei privati senza toccare la spesa pubblica e il sottobosco corrotto della burocrazia.

I nostri nonni possedevano il nulla, ma si sentivano dire dalla politica che, sgobbando con passione, avrebbero potuto avere tutto o almeno qualcosa. Adesso il sentimento dominante nel discorso pubblico non è più la voglia, ma la paura. Quella peggiore, poi: la paura di perdere, anticamera della sconfitta sicura. Il cittadino è disposto a sacrificarsi se gli si offrono una direzione di marcia e una prospettiva di riscossa. Ma se ci si limita a spaventarlo col babau della povertà, lungi dal reagire si dispera e si arrende. Forse, oltre che uno psicologo, a questa squadra di tecnici manca un filosofo. Uno che li aiuti a capire che nel destino delle nazioni esiste qualcosa di più grande dello spread.

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11 commenti Commenta
vale77
Scritto il 21 Aprile 2012 at 12:40

DT cosa ne pensi a livello di tempistiche?
http://www.francescocaruso.ch/la-grande-repressione-del-2012-e-linvestitore-disciplinato/

fa semplicemente paura, lo studio, anche se tu scrivi da anni, ke il bello deve ancora avvenire,
non vorrei aspettare il 2022 come fine dei questa crisi secolare..
😥 😥
2 gg fa un utente,qui, mi ha postato un grafo con fine ciclo 2016..

ricordi il tuo target su scala logaritmica dell’s&p500?
sembra molto simile.
nn lo ritrovo anche se l’ho stampato come tt del resto
😀

    Scritto il 21 Aprile 2012 at 14:34

    Beh, mi fa piacere che le mie previsioni sono condivise anche da altri personaggi eccellenti (Sicuramente molto più di me). Potenzialmente è possibile. Certo che…se così fosse, significa che ci si ritroverebbe davanti ad un collasso del sistema finanziario…
    A quel punto molte paure e molte ipotesi anche drammatiche scritte su questo blog, diventerebbero realtà…. Apriti cielo…

jinxed
Scritto il 21 Aprile 2012 at 13:11

“… nel destino delle nazioni esiste qualcosa di più grande dello spread.”

Tutto l’articolo è condivisibile, ma questa frase andrebbe incorniciata e pure dipinta sui muri dell’Italia.

lampo
Scritto il 21 Aprile 2012 at 14:37

Concordo con la citazione di Gramellini: bisogna sempre porsi degli obiettivi, per quanto facili o difficili da raggiungere.
Il problema però non è solo dell’Italia. Questa mancanza di visione a lungo termine e paura di quello che può succedere è molto diffusa tra gli eurocrati: evidentemente la soffrono in prima persona, visto che si rendono conto che la loro posizione privilegiata… potrebbe non durare a lungo.
I cittadini europei invece si stanno adeguando molto rapidamente… anche in mancanza di una guida.
Il pericolo è che possa uscire qualche nuovo “leader” che accolga il malcontento popolare (soprattutto dei giovani che soffrono di più questa crisi e che sono quindi più facilmente influenzabili)… e acquisti potere.
Evidentemente la storia non ha insegnano niente… neanche alla Germania. 🙄

vale77
Scritto il 21 Aprile 2012 at 16:08

Ciao DT, 2 curiosità: ma gli indicatori di sentiment europeo cosa dicono dopo questo ribasso?
inoltre sulll’indice italiano non abbiamo raggiunto le solite 13 giornate negative del combo di de mark
di cui ogni tanto hai parlato?…

macd72
Scritto il 21 Aprile 2012 at 22:01

Tutti questi professoroni del governo fanno finta di non capire che con le sole manovre di austerity si va solo in fondo.gia’ siamo in fondo e fino a quando la Bce non fara’ da prestatore di ultima istanza la speculazione continuera’ a mietere vittime.oppure tutti alla propria moneta cosi’ la germania con il suo forte bund il suo fortissimo marco a chi li vendera’ la sue Bmw,audi,mercedes vw,ed ora anche ducati? Ragazzi siamo ad un bivio e pare che anche la francia stia cominciando a percepire il calore della speculazione sul suo sederino.ciao

estremosud
Scritto il 21 Aprile 2012 at 23:39

Ogni comune della Calabria ha la sua struttura di ndrangheta, con il capondrangheta o capo del locale di ndrangheta. Il capolocale a sua volta fa parte di una cupola provinciale e regionale. I componenti delle cupole fanno parte delle Logge Massoniche, dove incontrano tutti i Fratelli che occupano poltrone importanti negli altri settori della cosiddetta “società civile”. Ovviamente in ogni comune, alla provincia, alla regione, al parlamento, è la Massoneria che stabilisce la composizione delle liste  e chi devono essere gli eletti. La società meridionale è completamente stritolata da queste strutture delinquenziali e si può anche comprendere che le mafie sono il braccio operativo della Massoneria. Insomma mafia e massoneria sono 2 facce della stessa medaglia.
Detto questo, bisogna sottolineare che non c’è alcuna differenza tra massoneria deviata e massoneria legale, tutte le logge massoniche hanno un unico obiettivo “ il Potere ed il Denaro”.
Non esiste in Italia un solo posticino di potere, dal funzionario di un piccolo comune, al primario di ospedale, al professorucolo universitario, al giornalista di un quotidiano locale o della rai, al direttore di una piccola banca, al magistrato, al libero professionista di successo (notai, dottori, avvocati,ecc.), fino ai politici ed alle alte cariche civili e militari, che non sia occupato da un Massone o Fratello D’Italia.
Si deduce che i partiti politici non contano assolutamente nulla, ma è solo la Massoneria ad avere il potere assoluto e trasversale a tutti i partiti, da sinistra a destra.
Mai nella storia d’Italia un qualunque movimento o partito si è sognato di proporre leggi contro le strutture massoniche.
Allora il PROBLEMA DEI PROBLEMI in Italia è la MASSONERIA, e fino a quando i cittadini ed i lavoratori onesti non capiranno che hanno a che fare con un mostro terribile che dall’unità ad oggi, li tiene sottoscacco, non vi potrà mai essere Democrazia e Libertà.
In questo contesto parole come Meritocrazia e Giustizia Sociale, fanno semplicemente sorridere.
Non solo, la quantità di denaro pubblico, sperperata e depredata in tutti questi anni dai Massoni, è incalcolabile. Una sola è la strada da percorrere verso una civiltà umana non più primitiva come quella attuale. LOTTA DURA CONTRO LE MASSONERIE.

Scritto il 22 Aprile 2012 at 09:02

Lo so che Zerohedge non e’ il massimo pero’ leggetevi questo breve articolo…:
http://www.zerohedge.com/contributed/2012-16-21/spain-about-enter-full-scale-collapse

kry
Scritto il 22 Aprile 2012 at 11:04

estremosud@finanza,

Per cui da un’eventuale disgregazione dell’euro non mi meraviglierei della rinascita del regno d’italia,della serenissima,dello stato pontificio e del regno delle due sicilie. Non mi si venga a dire che sarebbero stati troppo piccoli perchè la sola lombardia figurerebbe tra i primi 15 e unita a un altra regione addirittura al 9°. Nove regioni d’italia superano i 3,5 milioni di abitanti di cui 5 al nord e 7 stati dell’unione sono sotto i 3,5 milioni. Saranno solo fantasie, staremo a vedere.

estremosud
Scritto il 22 Aprile 2012 at 14:38

kry@finanza,

potrebbe essere un ottima idea il ritorno agli stati uniti d’italia. resta però sempre il problema della massoneria, che attenzione, non è solo un problema del regno delle due sicilie, ma è anche e soprattutto un problema del vs. profondo nord, veneto-lombardo-piemontese.

kry
Scritto il 23 Aprile 2012 at 10:51

estremosud@finanza,

La nascita degli stati uniti d’italia porterebbe quello per cui la lega ha lottato per 30 anni, peccato che mettendoci troppo tempo si è persa e impantanata a Roma. Sembrerebbe comico che quello che non è riuscito a fare la lega lo faccia la disgregazione dell’euro. Con un sano federalismo si creerebbe una concorrenza anche a livello giuridico e la massoneria potrebbe essere sradicata grazie ad una cultura diversa che non contempla l’omertà. Non voglio criticare perchè comprendo che la paura in certe situazioni ti obbliga a questo, e credo se a distanza di 300/500 Km le cose funzionino meglio possa partire lo stimolo per cambiare le cose anche vicino a casa propria. Il mio commento voleva anche essere provocatorio non che si riducesse solo ad uno scambio tra noi due. Ciao.

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