Banche, Stati, BCE: il gioco del castello di carta del deleveraging

Scritto il alle 11:45 da Danilo DT

Continua la fase di forte difficoltà per il settore bancario. E non solo in borsa.

A lanciare l’alert è il FMI, che ha fatto uno studio dove risulta che il deleveraging per le banche europee dovrà portare ad un’operazione di “dimagrimento” degli attivi senza precedenti. Si parla di una cifra che balla tra i 1.500 ed i 3.000 miliardi di Euro. Un deleveraging massivo che trasformerà radicalmente i bilanci degli istituti di credito dell’Eurozona.
Ma questi bilanci sono fortemente correlati anche con altri fattori.

Ricordate l’LTRO? Bene, io BCE finanzio te banca a tassi risibili permettendoti forti utili senza rischiare un piffero (soldi dati all’1% ed investit a tassi decisamente maggiori coi Titoli di Stato).

Ora però se quest’operazione di dimagrimento dovrà essere fatta, che fine faranno questi attivi? Dovranno essre venduti? E a chi? E che capiterà al relativo mercato dei Titoli di Stato?

Come vedete la correlazione tra banche, Stato, solvibilità, spread BTP Bund, è fortissima. Un vero e proprio circolo vizioso, un meccanismo perverso che può procurare un effetto domino non da sottovalutare.
Guardate i dati pubblicati da Barclays e meditate

In questo grafico trovate l’impressionante crescita del quantitativo di debito pubblico italico comprato dalle banche italiane.

…e in questo secondo grafico, noterete che le nostre banche più importanti “debordano” di debito italiano. Se Unicredit arriva al pareggio, investendo per un importo PARi alla totalità del suo patrimonio in titoli di stato, Monte dei Paschi arriva a detenere oltre il 300%.

E allora, mettiamo a nudo la realtà.

C’è un inequivocabile filo conduttore tra STATO e Banche, tra BCE e sistema finanziario. E’ un mondo fatto di carta che viene girata senza però portare modifiche strutturali.

Quando vedremo la fine di questo enorme schema Madoff? Oppure quando potremo sperare in un qualcosa che non sia solo fumo ma che porti vere migliorie al sistema finanziario? Oppure, se vogliamo essere un po’ più negativi, quando salterà il castello di carta? E soprattutto, cosa succederà e come verrà gestito questo grande gioco di prestigio?

Con questi dubbi amletici che, RIPETO, non vogliono creare terrorismo ma solo fare ragionare il lettore, lascio spazio alle vs eventuali elucubrazioni.

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DT

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7 commenti Commenta
mr mister
Scritto il 20 Aprile 2012 at 12:43

…secondo me tale schema non potà venire rotto…se non con una perdita…..e più lo schema è grosso…più sarà grossa la perdita….il punto è…..siamo in grado di sopravvivere ad un tale shock?….secondo me si….se si riuscirà a ripartire tale enorme perdita nel modo giusto…..addossandola…a chi più ha accumulato……e mantenendo salva la classe consumatrice…..ma senza esagerare…..perchè cmq la ripresa basata su basi più “fisiche” e meno “virtuali”….dovrà cmq ripartire dalla classe imprenditoriale e dalle istituzioni finanziarie….
possiamo superare…un tale shock….ma ci vorrà una grande capacità di gestire la distribuzione della perdita….

daino
Scritto il 20 Aprile 2012 at 12:48

Ma al monte dei paschi hanno pensato di recuperare tutte le perdite accumulate negli anni con una scommessa “un po’” eccessiva sul debito italiano?Della serie o la va o la spacca…..cioè, ma dico, ma nessuno gli dice niente?Si comportano come i dipendenti da gioco d’azzardo: più aumenta la perdita più aumentano la posta in gioco!!!

kry
Scritto il 20 Aprile 2012 at 12:49

Mi concentrerei a come gestire il dopo la caduta del castello di carta. Sicuramente dovranno essere riscritte delle nuove regole e dovranno essere condannati i responsabili del disastro in modo da non poter essere dannosi in seguito. Tra le nuove regole fissare che la finanza non possa valere economicamente più dell’economia di cui essa stessa fa parte e non il contrario. Poi bisognerebbe creare una nuova moneta che abbia come sottostante le cose più elementari di cui necessita l’essere umano. Ovvero ACQUA,RISO e CEREALI e se vogliamo possiamo aggiungere qualcos’altro. La moneta sarebbe legata a questo paniere che rappresenta qualsiasi essere umano, soprattutto il più povero che comunque è la maggioranza (negli USA sono più di 40 milioni), sarebbe poco speculativa e se qualcuno dice che come valore globale sarebbe irrisorio provate a fare questo calcolo. 10 litri per 0,05 $ o € per il numero di persone sulla terra per 365 giorni otteremmo un pil che rientra nei primi 10 paesi industrializzati. IO la mia idea l’ho esposta, mi sembra molta semplice e applicabile a meno di non scontrarmi contro gli interessi di qualcuno che in quel momento dovebbe essere sotto processo.

lampo
Scritto il 20 Aprile 2012 at 13:19

Secondo me parte di quel castello di carta, se non crolla prima, verrà impacchettato in nuovi (o vecchi) strumenti finanziari che verranno venduti ai Paesi emergenti, man mano che in queste economie avrà sempre più piede il settore finanziario, dovuto alla fame di finanza della classe più ricca.
Quindi durerà ancora per molto… salvo che perdano il controllo della situazione.

l.b.chase
Scritto il 20 Aprile 2012 at 16:38

lampo,

Per la prima volta credo, mi trovo in disaccordo con te caro lampone… Il motivo è semplice… Ormai la realtà è troppo gigantesca e sputtanata per riuscire a continuare ad occultarla sotto il tappeto. Il tappeto comincia a fare una gobba troppo evidente e dunque anche quei paesi sfigati che dici tu, difficilemente vorranno comprarsi quella che ormai potremmo definire senza mezzi termini la m……. dell’occidente. Ormai questi strumenti detti strutturati lo hanno capito anche i bambini che sono strutturati con la m…. quindi sono rimasti veramente due idioti a comprarseli ecco anche perchè tutto il sistema di carta igenica si sta piano piano paralizzando con relativi scricchiolii.
Pertanto la soluzione è una sola: VERITA’! PAGARE IL CONTO! COLLASSO! E possibilmente relativo taglio della testa ai responsabili in stile rivolution fracaise! Sìììììììììììììììì!!!!
Per tutti coloro che si chiedono come faremo dopo, suggerisco due risposte: 1) come facciamo adesso??? 2) Finché c’è vita c’è speranza, tuttora non stiamo mangiando grazie a queste schifezze che ci propinano e che ci stanno impoverendo, sono loro che stanno magnando alla faccia nostra e svuotandoci le tasche, quindi al contrario, sarà molto meglio dopo che non ora… E’ ora di finirla di abboccare come dei pesci idioti alla storiella che se falliamo staremo peggio, ma ancora non l’avete capito cosa ci sta accadendo? Vi sembra che stiamo andando verso un futuro migliore???
Siamo come dei passeggeri sulla nave di un branco di schettini che stanno depredando tutto dicendoci di rimanere chiusi nelle nostre cabine… E noi che facciamo? Li stiamo a sentire??? Allora ci meritiamo davvero di affondarci in questa cazzo di nave! Bene! Tutti morti affogati!

calciatore
Scritto il 20 Aprile 2012 at 17:36

Il castello di carta con tutta la porcheria non lo acquisteranno certamente i paese emergenti, come gia’ detto, ma si deve avere il tempo di rifilarlo a quei quattro cog…ni di risparmiatori che abboccano ai vari prodotti strutturati in circolazione. Leviamocelo dalla testa che istituzionali comprino stile anni 2005 -2006 2007, ormai hanno imparato la lezione, c’e’ ancora qualcun altro che deve impararla sulla propria pelle…………

gainhunter
Scritto il 21 Aprile 2012 at 08:26

l.b.chase@finanzaonline,

1) Se parliamo di collasso del sistema (anche quello economico) vuol dire mandare all’aria 1500 miliardi di euro di fatturato ogni anno. Dici che dopo il collasso faremo come oggi, ma io ho dei forti dubbi, visto che il sistema economico italiano è frutto di un insieme di aziende che sono nate tra un secolo e almeno due decenni fa, e per ricreare il sistema economico da zero ci vorranno altrettanti decenni. Quindi chi oggi mangia grazie al lavoro, dopo non è detto che abbia ancora da mangiare.

2) Se parliamo di collasso solo finanziario (incluso il debito dello stato), ci sono due casi:
a) ci saranno forti ripercussioni sul sistema economico, e quindi andiamo verso il punto 1, e contemporaneamente ci sarà la “rivoluzione francese”
b) non ci saranno forti ripercussioni sul sistema economico, ma neanche la “rivoluzione francese”, quindi avremo lo stato che non paga e i dirigenti corrotti e megastipendiati ancora al loro posto, pronti a ricominciare a sperperare ancora più di prima, visto che si riparte con debito zero.

3) Se parliamo di far fallire le banche, e per prime quelle che si sono riempite di titoli tossici e che sono state salvate da USA e Europa, ribaltando i loro debiti sui cittadini, non posso che essere d’accordo. Peccato che tra queste di banche italiane ce n’erano ben poche.

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