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FERMI TUTTI: in attesa della decisione sui tassi della FED
Sembra quasi che il tempo tenda a fermarsi. I mercati resteranno sicuramente attivi e ci mancherebbe, ma qualsiasi dato, movimento, reazione, rimbalzo o correzione sarà tarato con la frase: “poi bisogna vedere che combina la FED”.
In effetti il FOMC di metà mese risulta il più atteso dell’anno, proprio a causa dell’atmosfera che vive il mondo economico. Se l’economia USA continua a snocciolare numeri interessanti che potenzialmente potrebbero giustificare anche un primo e simbolico rialzo dei tassi, dall’altra parte invece, il mondo chiede alla banca centrale americana un po’ di clemenza.
FED: tassi impliciti
E a questo proposito riprendetevi questi post, cosi avrete le idee più chiare.
FMI e World Bank: mercati finanziari fuori controllo?
Anche se la FED dovrebbe mantenere una certa indipendenza nella sua decisione, è chiara la pressione internazionale a cu è soggetta. Nei link sopra citati parlo di FMI e Banca Mondiale. E a queste due istituzioni “super partes” si aggiunge quella che definisco “la banca centrale delle banche centrali”, ovvero la BIS che se ne esce con un report dove sottolinea la delicata situazione dei mercati emergenti e, conseguentemente, cosa comporterebbe un eventuale rialzo dei tassi USA per quei paesi.
Leggetevi il report della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI alias BIS) cliccando QUI.
Intanto i numeri macro in uscita dalla Cina continuano a deludere. Inoltre, NON dimentichiamolo, anche se gli USA sono cresciuti molto, oggi si trovano secondo me a quello che potremmo definire al loro “picco di crescita”. Infatti iniziano a presentarsi segnali di tensione nel mondo finanziario.
Morale: confermiamo la view della settimana scorsa. La FED secondo l’autore del blog I&M rinvierà la decisione, dando la precedenza e giustificando il rinvio NON per il bene dei paesi emergenti ma per evitare un incremento dei “costi collegati” che comporterebbe per l’economia USA una stretta monetaria (quindi effetti indiretti). Questo perché la FED deve innanzitutto fare gli interessi degli USA e non dell’economia globale, anche se, nel suo discorso, la Yellen potrebbe farsi bella e vestire l’abito della “salvatrice del mondo”.
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In tre mesi il quadro internazionale non cambierà molto.
Invece, tenuto conto della “clemenza” e delle “sensibilità” della Yellen, gli emergenti non affronteranno (mai) il problema dei loro debiti in $, come non l’hanno fatto da quando è stato annunciato il rialzo dei tassi USA (12 mesi fa) e non lo stanno facendo ora.
Fare ciò che è stato annunciato fa aumentare la credibilità della FED e spazza via l’incertezza (cosa peggiore di un isolato aumento di 1/4 di punto). IMHO
IL T-BILL a 3 mesi americano continua a giacere morto a zero dal 2008.
Finchè il T-BILL a 3 mesi non parte al rialzo, LA fed i TASSI NON LI ALZA.
QUINDI giovedì 17 settembre LA FED non alzerà alcun tasso.
Non capisco tutti questi dubbi. Per vedere un rialzo dei tassi giovedì avremmo dovuto vedere IL T-BILL USA A 3 MESI in rialzo, ma invece continua a stare a zero.
Giovedì LA FED NON ALZA NULLA.
secondo me ci sarà un rialzo, i mercati lo sanno e non salgono.
ma se non avvenisse, rimbalzino e poi giù di nuovo.
La fed sta creando incertezza e gli ingegneri finanziari non la vogliono. I mercati devono si scendere ma piano e senza panico.