DRAGHI: il QE non è per sempre. Intanto però “NO LIMITS”

Scritto il alle 17:55 da Danilo DT

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Ed eccoci arrivati al fatidico giovedi del Meeting BCE. Un appuntamento quantomai scomodo per Mario Draghi. Infatti in questo meeting, tutti si aspettavano notizie su un possibile prolungamento del QE Europeo. Peccato che il tutto avviene proprio dopo l’arrivo del NO al referendum. Quindi con i falchi nordici pronti a puntare il dito su Super Mario, visto come benefattore e santo protettore delle economie deboli del Sud Europa. Italia in primis. Anche perché, a conti fatti, il quadro eocnomico in Europa è in leggero miglioramento: Vedi ad esempio il tasso inflazione che è un pochino salito e quindi rende meno urgente un ulteriore intervento espansivo della BCE.
E difatti Draghi riesce a soddisfare tutti, usando una strategia (permettetemi la definizione) democristiana, in quanto allunga gli acquisti ma senza accellerare. Volevate il tapering? Non ci siamo ancora ma prossimamente, chissà. Volevate delle rassicurazioni sulla protezione a favore delle banche italiane. Ecco fatto.

(…) Con una mano rilancia il Quantitative easing, che si allunga fino a fine 2017 anche se scende da aprile da 80 a 60 mld al mese, e con l’altra rassicura sull’Italia: «sono fiducioso che il governo sappia cosa deve fare» e che la vulnerabilità delle banche «che c’è da tempo, sarà affrontata». Mario Draghi non delude le attese e interviene usando tutte le armi che ha disposizione, la politica monetaria e le parole, per rispondere ai rischi di nuove fibrillazioni sui mercati a causa dell’incertezza politica. Non lo dice, ma è evidente la convinzione del numero uno della Bce che l’Italia in questa fase abbia comunque bisogno di un Governo. (…)

Addirittura meglio delle mie previsioni. 60 miliardi per ulteriori 9 mesi e poi… si vedrà. Quindi un quadro che per forza di cose (per volontà dello stessi Draghi) non è definito ma è sempre “work in progress”. Intanto la BCE interviene ancora con importanti volumi con un QE che non è “QE to infinity” ma è senza una scadenza.
Tralascio le solite questioni che conosciamo a memoria, su necessità di fare riforme e sostegno della Bce a favore della stabilità del sistema finanziario europeo.

E sulle banche italiane? Molto lacunoso. Volutamente. Ma non per questo chiude le porte, anzi…

(…) Il presidente della Bce, come prassi, non entra nei dossier specifici e si limita a ricordare le regole. Lo fa rispondendo a una domanda su Mps: «Chiedete una risposta al Consiglio di Vigilanza», dice rispetto alla richiesta di una proroga dei tempi per il salvataggio della banca di Rocca Salimbeni, appellandosi alla separazione fra la Bce e la Vigilanza bancaria. E lo fa replicando a chi chiede dell’ipotesi, circolata sulla stampa, di una eventuale richiesta di prestito all’Esm da parte dell’Italia: «Ne so davvero poco», si limita a dire, senza rinunciare a leggere testualmente cosa prevede la normativa, ovvero che il prestito può arrivare «se non ci sono soluzioni alternative» e se «non si riesce a colmare le necessità di capitale attraverso soluzioni private». (Stampa

Quindi è successo quello che pensavamo, se non addirittura di più. Il QE Europeo, come previsto, non finirà a marzo 2017 (prezzi BTP salvi, per il momento?), per il momento prorogato a dicembre 2017 MA data non definitiva.
Ed il mercato gradisce perchè in tal modo sa che Draghi doserà il metadone a seconda delle necessità di mercato. Soprattutto prendendo in esame l’inflazione.

Un’ultima cosa: c’è il rischio “liquidità” per i titoli da acquistare dalla BCE? Oggi un po’ di meno. Non ci sono più limiti temporali nel breve termine (la BCE potrà comprare bond anche con duration inferiore ai 2 anni) e sopratutto con rendimento inferiore al tasso di deposito, che è negativo e pari a -0.4%.
Ultima nota. Weidmann ha votato contro l’estensione. Avevate dubbi?

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Danilo DT

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