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WALL STREET: sempre al rialzo però ora attesa lateralità

Scritto il alle 15:25 da Lukas

GUEST POST – Sembrava arrivare la correzione ed invece no. Il COT Report segna ancora toro. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.

Cari amici, nella trascorsa settimana, crescenti preoccupazioni geopolitiche e nuovi timori deflazionistici  hanno ricondotto i mercati finanziari su un sentiero dalle prospettive contraddittorie, incerte, e prive di una direzionalità chiara e definita .

Lo scenario intermarket ha, infatti, confemato, dal punto di vista valutario, la debolezza corrente delle quotazioni del dollaro Usa, deprezzatosi in settimana di un ulteriore 0,3 %. Nuove preoccupazioni di rallentamento economico hanno, invece, frenato la recente corsa al rialzo  delle quotazioni delle commodities, deprezzatesi, questa settimana, in termini reali, dell’1,3 %.

Coerentemente, si registra nuovamente una contrazione sostanziosa dei rendimenti del mercato obbligazionario. Il decennale Usa segna, infatti, un rendimento del 2,65 %, ossia 14 bps in meno di sette giorni orsono, e ben 38 bps in meno del 3,03 % registrato all’inizio dell’anno. Analogamente il bund tedesco registra 11 bps in meno della scorsa settimana, e ben 39 bps in meno dall’inizio dell’anno, e segna oggi un rendimento davvero esiguo, pari all’1,54 %.

Le risultanze di quest’inizio d’anno del mercato obbligazionario, per molti inattese, dimostrano che i pericoli deflazionistici sono tutt’altro che scongiurati, nonostante i massicci interventi di espansione monetaria attuati negli ultimi anni dalle diverse banche centrali. Preoccupazioni che hanno trovato immediatamente riflesso anche nei mercati azionari. Il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, infatti, ha registrato in settimana uno storno di circa il 2 %, che riporta nuovamente in negativo, dello 0,4 %, il saldo di quest’inizio d’anno.

Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 45.780

Large Traders : + 10.761

Small Traders : + 35.019                  

Anche l’evoluzione della configurazione complessiva del Cot Report sui derivati azionari Usa, conferma appieno la situazione d’incertezza presente nel sopra descritto scenario intermarket.

Questa settimana, registriamo movimentazioni dei diversi operatori pari a complessivi 16.831 contratti. In particolare, i Large Traders, cedono nuovamente 16.831 contratti long, e riportano la loro Long Net position ad un livello alquanto esiguo, molto prossimo ad una nuova imminente inversione. Per contro, gli Small Traders, in una settimana di storno, si mostrano piu’ ottimisti, ed accrescono di 3.865 contratti la loro posizione Net Long, confermandosi come al solito un indicatore contrarian. I Commercial Traders, infine, come sempre avviene nelle fasi di storno, intervengono acquistando a prezzi decrescenti ben 12.966 contratti long, e riducono nuovamente la loro ancora ingente posizione di copertura Net Short. L’incerta evoluzione dello scenario del mercato dei derivati azionari Usa, peraltro del tutto coerente ed in sintonia con quanto si registra nello scenario intermarket, mi inducono ad un minore ottimismo di sette giorni orsono, ed a modificare la mia vision, circa l’andamento futuro dei mercati azionari Usa e mondiali, da rialzista a lateral-rialzista.

Vision lateral-rialzista non semplice da tradare, da me perseguita, com’è noto, non attraverso i direzionali ETF, in tal caso poco efficaci, bensì mediante lo stock picking condotto sul listino azionario italiano, secondo la strategia “LONG TERM MOMENTUM“, ossia mediante un check-up settimanale, che individua e seleziona indici, settori e titoli che presentano le migliori performance negli ultimi 6-12 mesi. Check-up che, anche in quest’ultima settimana di ribassi, conferma, per borsa italiana, la situazione delle settimane e dei mesi precedenti. L’indice Ftse all Share registra, infatti, dall’inizio dell’anno un guadagno del 7,5 %, confermandosi di gran lunga ancora il migliore degli indici occidentali, anche se esso risulta esser trainato  dagli indici dei titoli a media e soprattutto a piccola capitalizzazione. Il mio portafoglio, fondato proprio su questi ultimi, registra, dopo una settimana di contrazione, un guadagno del 19,4 %, ossia l’ 11,9 % in più dell’incremento registrato dall’indice globale. Questa settimana, cambio solo 1 dei miei 10 titoli in portafoglio, che resta sempre focalizzato sui settori dei servizi al consumo e dei servizi finanziari, e sugli indici Ftse Small Cap 8 titoli, Ftse Micro Cap e Ftse Mid Cap 1 titolo.

Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, e formulo a TUTTI gli amici di Intermarketandmore i miei auguri per una nuova proficua settimana di trading .

Lukas

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