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TASSI USA: misunderstanding e forward guidance
Quanto è successo ieri rischia di diventare un elemento destabilizzante. E’ vero che sono solo parole non suffragate dai fatti. E’ vero che sono in contrasto su quella che è la forward guidance della FED che si considera sempre indipendente dalla politica e che quindi decide quello che ritiene più giusto, indipendentemente da cosa pensa il Governo.
Questa è ovviamente la teoria ma poi la pratica, però, la conosciamo tutti. Il collegamento tra Governo-FED è fortissimo e lo è ancor di più se il Capo del Tesoro è un ex Presidente della Federal Reserve.
Solo qualche giorno fa, l’attuale presidente della FED Jerome Powell diceva…
(…) Un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed sarà dettato dall’economia. Molti all’interno della Banca centrale americana non prevedono un rialzo fino al 2024. “E’ difficile un aumento dei tassi prima del 2022”, ha detto il presidente della Fed, Jerome Powell, sottolineando che una riduzione degli acquisti di bond precederà comunque un aumento del costo del denaro. (…) [Source] .
Abbiamo parlato QUI su quali sono le aspettative e le previsioni. Tassi in rialzo solo dall’anno prossimo e forse addirittura dopo perché l’inflazione non è un problema e l’economia non rischia di surriscaldarsi.
Contrordine, perché Janet Yellen, attuale Segretario al Tesoro degli USA se ne esce con un’affermazione destabilizzante, soprattutto vista l’importanza che si sta dando alla forward guidance.
(…) L’America non si appresta solo a un nuovo maxi piano di investimenti per stimolare l’economia e uscire dalla crisi pandemica, ma dai vertici dell’amministrazione a stelle e strisce arrivano importanti novità, dopo che il Fondo monetario internazionale ha previsto per gli Stati Uniti un pil in rialzo del 6,4% nel 2021 e del 3,5% nel 2022, dal -3,5% del 2020.
A preannuciare possibili, future scelte strategiche a livello istituzionale è stato il segretario al Tesoro, Janet Yellen. L’esponente di spicco dell’amministrazione Biden ha infatti dichiarato che è possibile che la Federal Reserve – istituzione che la stessa Yellen ha presieduto dal 2014 al 2018 – debba aumentare i tassi di interesse per evitare che l’economia si surriscaldi a causa dei piani di spesa definiti e avviati dal nuovo presidente Usa. (…) [Source]
La Yellen “la tocca piano”. I 4.500 miliardi di USD di nuove spese e crediti fiscali rischiano di far surriscaldare l’economia. L’affermazione, come facilmente immaginabile, scatena il sell-off sui bond e crea il giusto panico tra gli operatori. A quel punto, ecco che la Yellen “ritratta”: ma è possibile che sia solo un “peccato di comunicazione”? Mi sembra molto strano.
Dicevo, visto anche il pesante sell-off dei titoli tecnologici sulla piazza Usa e all’aumento dei tassi dei Treasuries sulla parte lunga della curva, la stessa Yellen ha corretto il tiro affermando di non vedere problemi legati all’inflazione. Quindi signori, la Yellen diceva così, tanto per dire? Discorsi da bar? Tutto casuale? Mah…
Questa affermazione (la prima, quella che prevede interventi sui tassi di interesse) rischia di far saltare tanti bei ragionamenti fatti fino ad ora, ma non solo dal sottoscritto perché è un’affermazione quantomai inattesa. Vedi ad esempio cosa dicevo in questo post sul mercato dei BOND.
Non fasciamoci la testa prima del tempo. L’affermazione della Yellen la vedo come un modo di “mettere le mani avanti” anche se cozza drammaticamente con la logica di “forward guidance rasserenante” che ormai è il MOOD del sistema. Certo che rispetto all’ormai noiosissimo e tranquillizzante discorso monocromatico a cui eravamo abituati, ritrovarci con un contrasto in casa tra Governo e FED ci deve far pensare che qualcosa sta per cambiare. E soprattutto che questo possibile “misunderstanding” potrebbe essere una eccellente scusa per generare movimenti correttivi che il mercato si aspetta da tempo.
VIX: gli alti e bassi di ieri (tra affermazioni e ritrattazioni)
Chart VIX by TradingView
STAY TUNED!
Caro Danilo, a mio avviso la Yellen anche questa volta ci ha visto giusto……..Spero non vogliano ripetere l’errore già fatto dopo l’11 settembre 2001……..i tassi dovrebbero aumentare già da ora. La contraddizione tra enormità degli stimoli fiscali….e tassi fermi… è già ora molto evidente, e se non verrà risolta…..produrrà presto implicazioni non proprio piacevoli.