in caricamento ...

FOMC: la sagra del “MA” e dell’incertezza

Scritto il alle 09:56 da Danilo DT

FOMC Meeting. Molto era scontato. Federal Reserve che si trova a navigare in acque agitate tra inflazione persistente, rischi di rallentamento e impatto dei nuovi dazi commerciali.

Una difficile posizione di equilibrio, con Powell che ha mantenuto i tassi fermi al 4,25-4,50% mentre cercava di rassicurare i mercati sulla solidità dell’economia americana.
E cosa ne poteva scaturire? Tanta incertezza.

Infatti la parola “incertezza” ha dominato l’ultima conferenza stampa della Fed. Non poteva essere altrimenti, con Powell che ha dovuto destreggiarsi tra dati economici contrastanti e le conseguenze ancora non completamente quantificabili delle nuove politiche commerciali dell’amministrazione Trump.

“L’economia USA è complessivamente forte, MA i dati indicano un’elevata incertezza economica”

Quanti “ma” sono diventati il leitmotiv della conferenza… Questa danza dialettica non è passata inosservata: sette anni di mandato hanno evidentemente affinato le capacità retoriche del banchiere centrale.

Dunque Powell ha scelto la via della coerenza e dell’indipendenza. Di fronte alla politica dell’eccesso del fare “in un turbinio di ordini esecutivi”, la Fed preferisce “attendere e valutare”, offrendo un approccio metodico che rappresenta un vero e proprio “faro monetario nel mare tempestoso delle politiche del governo”.

È interessante notare come la parola “dazi” sia comparsa una sola volta nello speech d’apertura, nonostante rappresenti uno dei fattori più destabilizzanti per le previsioni economiche. Powell ha ammesso che

“i nuovi dazi commerciali stanno già avendo effetti rialzisti sull’inflazione, MA è difficile quantificarli in maniera precisa”.

Ennesimo MA. Un’altra avversativa che sottolinea la difficoltà di formulare previsioni in questo contesto.

I numeri raccontano una storia complessa

Il Summary Economic Projection ha rivelato alcune discrepanze significative che farebbero sudare freddo qualsiasi osservatore attento:

• 18 membri su 19 vedono rischi di inflazione a rialzo
• 8 membri prevedono da zero a 1 taglio massimo quest’anno
• La maggioranza segnala rischi per la disoccupazione
• Il Core PCE ponderato per il rischio è più sbilanciato a rialzo oggi di quanto non fosse a giugno 2022

In sintesi: crescita più bassa, disoccupazione più alta, prezzi sostenuti ma pochi tagli in vista. Una combinazione che fa tornare in mente lo spettro della stagflazione, eppure Powell “fila dritto come un fuso senza farsi toccare dalla discrepanza”.

La sfida rimane trovare un equilibrio tra il controllo dell’inflazione e il sostegno alla crescita economica in un contesto di crescente incertezza politica ed economica. Come ha sottolineato Powell,

“le previsioni di recessione si sono alzate in queste ultime settimane, MA restano a livelli moderati”.

Terza avversativa, terza prova di quanto sia diventato difficile fare previsioni in questo clima.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se sei interessato agli argomenti qui espressi e vorresti approfondirli, contattami!
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
(Se trovi interessante i contenuti di questo articolo, condividilo ai tuoi amici, clicca sulle icone sottostanti, sosterrai lo sviluppo di I&M!).

Tags: ,   |
Nessun commento Commenta

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

View Results

Loading ... Loading ...
SOSTIENI I&M