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S&P 500 e CCI – Il RITORNO DELLO JEDI

Scritto il alle 12:18 da Danilo DT


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Buona giornata a tutti! Ormai è abbastanza chiaro qual è lo scenario che mi aspetto. Le email della settimana scorsa sono abbastanza esplicite sia a riguardo l’analisi tecnica che a riguardo dell’analisi fondamentale.
La settimana scorso ho scritto un post, dal titolo “Report: strategie operative” che illustra dal punto di vista macro (diviso in 2 capitoli)  quali sono le aspettative e le previsioni per i prossimi mesi, non solo per l’equity ma anche per gli altri mercati.
Nel week end un gentile lettore mi ha chiesto di approfondire una tematica interessante, che ora ho deciso di illustrarvi.


sp500 s&p 500 cci indexQui a fianco troverete un grafico sovrapposto dell’indice SP 500 e dell’indice CCI, ovvero il Consumer Confidence Index.

Cos’è il CCI?

Il CCI è l’indice della fiducia da parte dei consumatori. E’ uno degli indicatori macroeconomici più importanti in assoluto, periodicamente monitorato dalla FED in quanto dà il polso dell’attitudine al consumo dell’americano medio (Mr. Smith…).
E’ un dato che viene fornito mensilmente dal “The Conference Board”.
Se notate il grafico qui a fianco, vedrete che oggi siano a dei livelli molto simili (a livello di CCI) paritetici al 2003 (quando il mercato aveva toccato i minimi) e quindi al di sotto dell’11 settembre 2001.
Che cosa ci suggerisce questo dato? Fondamentalmente una cosa che secondo me è importantissima: la grande crisi (che da più parti è stata descritta come la peggiore dal 1929) che sta preoccupando un po’ tutto, cambierà molto probabilmente in modo radicale, le abitudini dell’americano medio.

Un’economia basata sui consumi

Se ci pensate un attimo, che cosa avevano fatto gli americani? Avevano creato un’economia basata sui “consumi”. Pensate che i consumi sono stati portati ad uan percentuale pari al 72% del PIL USA, contro una media che si aggira sul 65%. E come hanno finanziato questi consumi? Oltre che con gli stipendi, hanno finanziato le spese con gli introiti derivanti dalla bolla immobiliare, la quale è stata gonfiata da una cultura (delle banche) di concedere tropo facilmente credito a condizioni facili ed economiche. E poi… un uso indiscriminato del credito al consumo, in primis delel carte di credito.
Ma, come in tutte le cose, ci sono dei limiti. E questi limiti sono stati superati. La fatidica goccia ha fatto traboccare il vaso e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. A pagarne le conseguenze è tutto il sistema, ma chi più di tutti ne pagherà le conseguenze è proprio Mr Smith che si era illuso di vivere nel paese di Bengodi, credendo che quest’equazione geometrica potesse durare all’infinito. Ma come poteva reggere?

Che succederà?

E’ presto per dirlo, ma i primi segnali sono già evidenti. E’ in corso una svolta unica, quasi epocale. Mr. Smith ha capito che la realtà è ben diversa dal paese di Bengodi e quindi…è giusto darsi una regolatina. Mr. Smith spenderà di meno, userà meno il credito al consumo, e magari cercherà anche di risparmiare qualcosina. O almeno, vedrà di non spendere oltre lo stipendio che regolarmente incassa (sempre se ha ancora un lavoro…). E’ un processo che fisiologicamente potevamo aspettarci. Mr. Smith ha esagerato. Dopo tanti anni, anche lui ha capito che fa parte di questo mondo. Bentornato tra noi, Mr. Smith…

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Grazie e buona lettura!DT

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