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CRISI GIA’ VISTA?

Scritto il alle 12:47 da Danilo DT

strada.jpgMolto spesso sui giornali vengono fatti dei paragoni. Si cerca cioè di confrontare l’attuale crisi con quelle precedenti.

Questo fondamentalmente per un motivo: cercare di capire quando ci sarà una fine e, possibilmente azzeccare i minimi e ripartire con un rimbalzo.

Ma facciamo molta attenzione: questi paragoni, la maggior parte delle vote, sono completamente errati.

SITUAZIONE MAI VISTA

Tanto per cominciare non è possibile creare un paragone con il periodo di difficoltà che ha avuto il suo culmine (a livello emotivo) col crollo delle Torri Gemelle ( non dimentichiamo che già prima Greenspan aveva seri problemi nel cercare di tornar a far crescere l’economia.). Ma soprattutto non possiamo nemmeno far confronti con la crisi degli anni ’90. Però prima vorrei fare una premessa: come ho già scritto circa 100 volte in passato (ma non fa mai male ricordarlo…) sono soprattutto due gli elementi che mi inquietano in questo momento, da cui derivano tutti i veri problemi che stiamo subendo. E, nontate bene, non è la recessione ciò che più mi preoccupa: i 2 problemi a cui stavo facendo riferimento sono i seguenti:

1-crisi immobiliare
2-crisi del credito


Da queste 2 problematiche derivano tutti i VERI problemi (uno dei quali è appunto la recessione, confermata dai dati usciti ieri, anche se ormai sarebbe più corretto parlare di stagflazione).
Guardiamo al 1990: rispetto ad allora quali sono le differenze? Ovviamente in 20 anni (circa) molte cose sono cambiate. Ma dal putno di vista macro ci sono dati che definirei inquietanti.

DEBITI ALLE STELLE

Prendiamo ad esempio il mercato del credito, di cui parlavo prima. Nel 1990 pesava per il 220% se paragonato al PIL. Oggi questa percentuale è pari al 350% del PIL prodotto mondiale. Un’impennata dovuta ad una nuova e forte cultura al consumismo, che ha avuto il suo culmine col credito al consumo e le carte di credito.
Volete che proseguo? Nel 1990 Mr. Smith (eccolo qui, è malconcio ma ancora vivo…) riusciva a mettere da parte un 6% del suo stipendio. Oggi addirittura lo spende tutto prima ancora di incassarlo, proprio grazie alle nuove forme di spesa elettroniche. Immaginatevi dunque lo scenario: zero risparmi, inflazione in aumento, casa di proprietà che perde valore. Come farà Mr. Smith a consumare ancora coi ritmi passati e sostenere l’economia del globo? E’ matematicamente impossibile. Chiudo con un ultimo accenno alla vicenda dei “derivati”. Ovviamente il volume della finanza strutturata è aumentata a dismisura, e sta mettendo a rischio la tenuta delle banche. Una tegola in più che nel 1990 non aveva certo il peso di oggi.
Incrociamo le dita…

Stay Tuned!
DT

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