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OTTOBRE: per i gestori “Cash in King” e “fuga da Londra” [Atto III]
Nel dubbio, aspettare. Questo è il mantra che continuo a sentire tra i gestori. I punti di domanda sono tantissimi in questo periodo. A partire dalle elezioni USA; e poi la politica monetaria della FED, e poi l’economia traballante. E poi anche il nostro referendum, secondo molti anche sopravvalutato visto che non necessariamente porterà ad una crisi di Governo. Una vittoria del “Sì” al referendum è il risultato auspicato dalla maggior parte degli investitori. E poi c’è la BCE che si trova in stato confusionale, ma sempre convinta di fare tutto il possibile per far si che vengano evitati i rischi sistemici che sono i principali timori degli investitori.
E poi ci sono le banche, in primis quelle italiane. La Banca d’Italia ha sottolineato che molte banche italiane hanno fondamentali solidi, sebbene alcune stiano affrontando situazioni difficili. Noi ovviamente concordiamo solo in parte in quanto le difficoltà sono evidenti e non da sottovalutare. Anche perché la cosidetta “Giapponesizzazione” del sistema è assolutamente in corso e le nostre banche ne stanno patendo le conseguenze. Il mix di bassa redditività ed alti NPL sono un cocktail micidiale per i bilanci e la solidità del nostro sistema bancario.
Nel male abbiamo una piccola fortuna. Siamo l’elefante nella stanza dei cristalli e quindi il sistema bancario italiano rappresenta un problema NON sottovalutabile in quanto SISTEMICO. Essendo tale, gode della massima attenzione (e per quanto possibile protezione) da parte della BCE.
Ho ovviamente elencato solo una piccola parte della miriade di problemi che preoccupano gli investitori (che comunque, non scordiamolo mai, nella storia non hanno mai trovato un quadro immacolato e perfetto). Nel dubbio però, questa volta, la presa di posizione dei gestori è fortissima.
Cask in King e fuga da Londra. E poi staremo a vedere.
STAY TUNED!