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MA CHISSENEFREGA (della discrasia tra economia e finanza)!

Scritto il alle 09:25 da Danilo DT

CHISSENEFREGA

Problema? E qual è il problema? Rapporto rischio rendimento? Roba da vecchi ormai passata di moda. Chissenefrega se il mercato non rispetta la realtà. Questo è il NEW NORMAL. L’economia reale anche se non funziona più di tanto e rallenta viene sempre e comunque garantita dalle banche centrali.
Draghi e Yellen nel Simposio di Jackson Hole hanno usato toni equilibrati ma garantivisti. E soprattutto Draghi si è rivelato molto intraprendente.

Come ho scritto ieri (leggete, capre!) mi torna un po’ difficile capire COME agirà e su COSA agirà, oltre che restare dubbioso sugli eventuali effetti del QE, sempre se glielo permetteranno mai, un giorno. Dite che mi faccio troppi problemi? Sicuramente. Chissenefrega dei rischi di mercato, la sua assicurazione ed il suo “whatever it takes” valgono più di qualsiasi cosa.

IFO business climate germanyDite che l’economia tedesca frena ancora? Beh si, vero. Dopo la frenata del Pil che ha segnato un -0,2% nel secondo trimestre dell’anno, anche l’indice di fiducia delle imprese va già per il quarto trimestre consecutivo e piomba ai minimi da 2013.
Si, piomba è una parola grossa. Diciamo che “corregge” visto che resta sempre a livelli stellari. E se poi l’indice Ifo, che registra appunto il sentiment delle aziende tedesche, si attesta a 106,3 punti non è poi così preoccupante. La locomotiva tedesca si prende una pausa. Capita. Anche l’IFO che misura la situazione corrente scende di brutto e passa dai 112,9 punti di luglio ai 111,1 del mese in corso? Ripeto, la locomotica riprende un po’ di fiato ma ripartirà. Come l’Italia d’altronde.

E guai a fare i portasfiga come l’economista dell’IFO stesso, un tale sconosciuto che si fa chiamare Klaus Wohlrabe, il quale dice che il terzo trimestre il PIL tedesco sarà vicino allo ZERO. Sicuramente è un ribassista che è stato pagato per dirle certe cose.
Ragazzo, c’è Draghi, ci pensa lui! E poi la frenata tedesca è dovuta all’Ucraina e alla Russia. La situazione verrà presto risolta. Quindi anche se le imprese tedesche faranno meno fatturato sarà una nuvola passeggera. Passerà.

PMI EUrozoneE poi chissenefrega se in Francia la situazione è sempre più critica e se il Primo Ministro dà le dimissioni. Era un atto dovuto, ciò che conta sono le priorità, tutte rivolte al lavoro e alla crescita economica. Come per tutti d’altronde. Ora il PMI francese è il peggiore tra i big dell’Eurozona. Ma è sui minimi e di certo ripartirà.

Intanto guardate la borsa USA. Continua a correre e sarebbe assurdo non continuare a comprare azioni. Vanno sempre su!. E ora l’indice benchmark è arrivato a 2000 punti. Il VIX è assolutamente sotto controllo. Quindi NON c’è rischio. E allora perché non continuare a seguire la tendenza?

spx vix record

E poi il nostro FTSEMIB. Ieri è stata la miglior borsa in Europa. Ha perso tantissimo e ha ancora tanta strada da recuperare. Dite che ci sono troppi titoli finanziari e che dipende troppo dallo spread? Ma signori, per quello abbiamo l’assicurazione di Draghi. E che problema c’è?

05 Aug. 25 23.14Piazza Affari apre l’ultima settimana di agosto in netto rialzo, la migliore tra le Borse europee, orfane di Londra chiusa per Bank Holiday. A spingere i mercati azionari europei sono le aspettative per le mosse della Bce dopo i toni da colomba usati dal presidente Mario Draghi nel simposio di Jackson Hole, nel Wyoming. A trainare piazza Affari sono stati soprattutto i titoli bancari, con lo spread Btp-Bund in calo a 153 punti, da 159 alla chiusura di venerdì scorso. A Milano l’indice guida Ftse Mib ha chiuso a 20.375,39 punti (+2,29%) e l’All Share a 21.609,69 punti (+2,19%). (ADN) 

Quindi, la festa non è che all’inizio per i mercati e non capirlo sarebbe un vero delitto.

(Per chi non mi conoscesse, non mi sono bevuto il cervello ma ho solo commentato l’ennesima giornata di follia assoluta dei mercati finanziari, comandati dal mondo della finanza e non di certo dall’economia reale che fa acqua da tutte le parti. Al momento il giochino funziona ancora. E fin che la barca va…lasciala andare. Tutto dipende appunto dalla finanza e da come e per quanto riuscirà ancora a dominare sui mercati in modo così attivo e determinante. Definiamolo un “mondo economico di plastica” in una realtà dove la situazione è decisamente molto grave. La discrasia tra la realtà economica italiana e il valore dei nostri BTP e del FTSEMIB ne è il simbolo. Ma questo è il mercato, signori, prendere o lasciare. In caso contrario, pensare alla salute e…chissenefrega…)

STAY TUNED!

Danilo DT

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8 commenti Commenta
reragno
Scritto il 26 Agosto 2014 at 09:38

Accetto il tuo consiglio e penso alla salute.
Questo mercato finanziario non sa da far………..

grande mur
Scritto il 26 Agosto 2014 at 10:02

Questo dimostra ancora una volta l’importanza dell’analisi tecnica e il fallimento dell’analisi fondamentale.

pasolo
Scritto il 26 Agosto 2014 at 10:50

l’indice italiano ha perso ad oggi un 10% dai recenti massimi, quindi il rallentamento dell’europa si è visto anche sui mercati finanziari. Per quanto riguarda gli USA, l’analisi fondamentale e i suoi indicatori ( disoccupazione, richiesta di sussidi… quindi CFNAI, ECRI, LEI…) indicano mercato long dalla fine del 2011. Tanto fallimento dell’analisi fondamentale non direi. Anch’io resto convinto che l’analisi tecnica è “fondamentale” per operare nell’arena… ma è altrettanto importante conoscere, con l’analisi fondamentale, la forza del nemico-trend che si sta per affrontare.

Lukas
Scritto il 26 Agosto 2014 at 11:06

grande mur@finanzaonline,

pasolo@finanza,

La questione degli ultimi anni non è stata la bontà dell’analisi tecnica o fondamentale……ma molto più semplicemente di aderire alla vecchia massima di ” MAI METTERSI CONTRO LE BANCHE CENTRALI “…….come ho detto nel mio ultimo post ormai sono anni che LORO….e solo LORO….decidono le sorti dei mercati.

draziz
Scritto il 26 Agosto 2014 at 11:09

…e difatti sono anni che non compro BTP e mai ne comprerò.
La mistificazione regna sovrana.
Guarda caso, ieri la piattaforma per il trading di un noto istituto milanese non passava i volumi delle contrattazioni durante il “sano, corale e doveroso” rialzo del nostro (??) mibbone.
Milano la migliore? Anche nelle discese, gli short si scatenano e vengono “bruciati” miliardi !! Sigh, ngheeeee…
Ma allora ieri, con il rialzo, sono stati creati miliardi nelle tasche dei polli, ehm… risparmiatori investiti in azioni ?!
Benedetta cocaina…non sará che l’avvicinarsi del pagamento di tasse e servizi comunalk necessita di uno “stimolo” pilotato dell’ “economia”…?

pasolo
Scritto il 26 Agosto 2014 at 11:18

il limite per l’influenza delle banche centrali è l’inflazione… si sono potute muovere così e influenzare i mercati solo perchè l’inflazione è stata bassa, molto bassa. Ma nel momento in cui dovesse rialzarsi ( crisi petrolio ), le banche centrali si attaccheranno al tram. Hanno tenuto i rendimenti dei titoli di stato USA e tedeschi bassi, quindi da ignorante credo che quotazioni così alte ( US CAPE shiller…) siano giustificate: solo l’inflazione-deflazione ha reso conveniente investire in azioni, le banche centrali sono solo andate dietro.

reragno
Scritto il 26 Agosto 2014 at 11:49

Per concludere faccio una considerazione.
Non possiamo dare tutto per scontato perchè esiste la diga delle banche centrali.
Questa crisi talmente epocale non ha precedenti nella storia recente dell’umanità. Solo gli avvenimenti ci diranno come andrà a finire, ma l’idea di comprare azioni solo perchè il resto non rende niente è furviante. Stiamo parlando di capitale di rischio. Se l’azienda fallisce io come azionista, perdo tutto. Non dimentichiamo questo dettaglio come se il Cape Shiller potesse andare a 50 in presenza di un economia americana che mostra molte più luci che ombre. Dati positivi sempre molto pompati e dati negativi che non vengono minimante evidenziati. Vedasi i dati degli immoobili usciti non più tardi di ieri.

pasolo
Scritto il 26 Agosto 2014 at 12:07

la correzione ci sarà ( in europa per me gia è iniziata ), negli USA ( mi avvalgo di Hussman ) un fisiologico calo del 20-30 % nel 2015-2017 sarà solo occasione di acquisto. Il “giocattolo” non lo fanno rompere…

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