Le “Magnifiche Sette” travolta dalla volatilità: analisi e prospettive
Le “magnificent 7” della tecnologia, simboli incontrastati dell’innovazione e della crescita economica, si trovano ora a fronteggiare una tempesta perfetta. La recente correzione dei mercati ha messo in discussione la loro invincibilità e ha sollevato interrogativi sul futuro del settore. Ma cosa si cela dietro questa brusca frenata? Si tratta di una perdita di capitalizzazione per le BIG TECH USA pari a 2 trillioni di USD in 10 giorni e potrebbe non essere finita qui.
Le cause di questa volatilità sono molteplici e interconnesse. Chi segue il blog sa BENISSIMO di cosa sto parlando e quindi vi invito a riprendere i precedenti post.
Possiamo comunque dire che un po’ di sano realismo sta tornando. Dopo anni di rendimenti eccezionali, le aspettative degli investitori si erano fatte esagerate, creando una bolla speculativa. La correzione attuale è in parte dovuta a una presa di profitto e a un ribilanciamento dei portafogli. E ad un logico ridimensionamento coi fondamentali.
Quanto veniva scontato nei multipli? E quanto era attendibile? Quanto era troppo sfidante se non totalmente irrealizzabile?
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – New York, 24 lug – Non si fermano le vendite sul Nasdaq Composite, che in questo momento cede il 2,8% e si avvia verso la peggior seduta dallo scorso ottobre. A pesare e’ l’andamento dei titoli di Tesla e Alphabet, che cedono rispettivamente il 10% e il 5% dopo trimestrali deludenti e che stanno trascinando in calo tutto il settore tech e dei servizi di comunicazione: Nvidia cede il 5%, Meta piu’ del 4%, Apple il 3,3%, Microsoft il 3,1%, Amazon il 2,5%. E ancora: Arm il 7%, Qualcomm il 5,8%, Intel il 2,4%, Salesforce il 2%. Il Dow Jones perde lo 0,8%, lo S&P 500 l’1,7%. Tra le 30 blue chip, in evidenza Johnson & Johnson e Verizon, in rialzo entrambi di circa il 2%.
L’analisi intermarket conferma questa interpretazione. La correlazione negativa tra azioni tecnologiche e rendimenti obbligazionari si è indebolita, suggerendo una rotazione dei capitali verso asset più sicuri. Allo stesso tempo, l’apprezzamento del dollaro ha pesato sulle multinazionali tecnologiche, la cui quota di fatturato è generata all’estero.
Ma quali sono le prospettive future? È difficile fare previsioni precise, ma alcuni scenari sono plausibili. In primo luogo, potrebbe verificarsi una fase di consolidamento, con le valutazioni delle Big Tech che si adeguano a una crescita economica meno dinamica. In secondo luogo, potrebbe emergere una nuova generazione di leader tecnologici, in grado di sfruttare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale e dalle altre tecnologie emergenti. Possiamo definirla una “rotazione non totalmente settoriale”?
Intanto come ampiamente previsto il VIX decolla. Ora fate attenzione, stiamo raggiungendo picchi importanti e come si parlava di comprarlo a 12 oggi sarebbe interessante venderlo a 18. Super operazione che ha coperto ampiamente i portafogli in attesa del rimbalzo tecnico. Intanto è chiaro. Il clima sta cambiando.