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EUROPA: CEPR frena entusiasmi su uscita dalla recessione
E se sull’Italia è corretto avere riserve, in ambito Europeo il CEPR lancia l’alert e frena gli entusiasmi sulla ripresa economica.
La settimana scorsa, in questo post, vi ho parlato della nostra view sull’Europa e in particolar modo sull’ Eurozona. Lo scenario è in via di miglioramento evidente, anche se ahimè per l’Italia la situazione è decisamente più complessa.
Intanto però come sempre, qualcuno la vede in modo diverso (e meno male, altrimenti, pensateci, non ci sarebbe mercato). E quel qualcuno è il CEPR.
C’è forse un po’ troppa fanfara riguardo la ripresa europea: secondo Centre of Economic Policy Research, una rete che comprende centinaia di economisti delle università europee, l’uscita dalla recessione dell’area euro potrebbe essere soltanto un’altra pausa all’interno di un declino più ampio. (…) Proprio per evitare fallacie statistiche, il CEPR utilizza un metodo diverso per calcolare le recessioni, metodo simile a quello in uso anche presso il National Bureau of Economic Research degli Stati Uniti, che prende in esame un range di indicatori più ampio piuttosto che soltanto il prodotto interno lordo. E questi indicatori indicano appunto che, almeno per ora, si tratta semplicemente di una pausa nella recessione iniziata nel terzo trimestre del 2011, non di una uscita vera e propria.
In particolare l’indicatore utilizzato dal CEPR pone molta attenzione agli sviluppi del mercato del lavoro che risulta essere ancora prossimo ai record storici. Al dipinto va aggiunto anche un tocco di produzione industriale, che non sta mandando ancora segnali promettenti. L’unica nota positiva (o almeno non è negativa) proviene dai sondaggi che misurano l’attività economica come il PMI. (Source)
Il PMI come scritto giorni fa, era uno degli indicatori da noi monitorati per valutare lo stato di salute dell’economia dell’Europa. Il metodo di valutazione del CEPR come avrete letto è “diverso” e per questo lascia quindi segnali diversi. E ben venga, anche perché è difficile poter certificare come sicura, ad oggi, l’uscita dalla recessione per il Vecchio Continente. Come però è anche tardivo dichiarare l’inversione quando ormai si è perso il treno della ripartenza. Ecco un altro grafico che tende a confermare la mia tesi.
The ZEW euro zone macroeconomic expectation index rose to a 4-year high of 59.1 in October, indicating a majority of financial analysts and institutional investors are now optimistic about the euro zone economy over the next 6 months. This survey has historically been a leading indicator for euro zone corporate earnings and given the strong economic outlook in the region, we expect a sustained recovery in corporate earnings, creating a tailwind for European equities. (Source)
Stay Tuned!
Danilo DT
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