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ALERT mercati finanziari: crollo dell’EURO, decolla lo spread BTP Bund

Scritto il alle 08:40 da Danilo DT

A seguito dell’esito delle elezioni 2013, con la conseguente ingovernabilità dell’Italia, siamo tutti in attesa delle aperture dei mercati finanziari. I segnali da Wall Street di ieri sera, come detto, non sono incoraggianti. L’Asia segue a ruota. Ora tocca all’Europa. Ma i primi dati non sono cpositivi.
Mentre aspettiamo l’apertura di Piazza Affari, guardate questo grafico che ho creato.
E’ lo spread BTP Bund e il cross EUR USD.

A parte il fatto che è evidente una correlazione inversa nettissima, è altrettanto interessante vedere la forte reazione dello spread Bund BTP che va a 345bp e la conseguente debolezza dell’EURO che torna in area 1.30, con ovvio ritorno di forza del Dollaro USA.
Insomma prepariamoci.

L’apertura del FTSEMIB non sarà molto positiva.

STAY TUNED!

DT

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14 commenti Commenta
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 09:13

Ricordo inoltre che siamo nel cosiddetto “semestre bianco” dove Napolitano NON può sciogliere le Camere.
Quindi auguri…

kry
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 09:16

Dream Theater,

Quindi per l’europa strada aperta per Monti al Colle.

gremlin
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 09:44

kry@finanza,

Monti verrà eletto alla quarta seduta ma il governo deve essere in carica

john_ludd
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 09:52

“siamo tutti in attesa delle aperture dei mercati finanziari”

ecco hai già detto tutto; il resto è tutto un chissenefrega, ma i mercati finanziari ah, il totem al quale si è immolata una civiltà, ah. Chiudiamola con la farsa della democrazia allora, facciamo votare i mercati finanziari. Ci sono evidenza statistiche che mostrano chiaramente che non esiste alcuna correlazione tra salute delle borse e salute dell’economia. ma nche in questo caso chissefrega, ehi questo è un sito di trading ! Se poi ogni tanto si sparla di crescita è solo perchè ormai la dissociazione e la schizofrenia sono oltre il punto di non ritorno. E poi l’ Euro che crolla, beh per ora no per nostra sfortuna, con tutti gli altri che fanno il possibile per svalutare la LORO moneta… Solo con l’euro sotto 1,20 l’industria italiana può dare modesti segni di vita. Quando un auto non funziona o l’aggiusti o la cambi.

7voice
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 09:58

TEMPO 3 MESI è IL DOLLARO CON TUTTO IL SISTEMA MORTO ATTUALE SI TOGLIE X SEMPRE DAI PIEDI !LA PROSSIMA MOSSA LA FED SARA OBBLIGAATA AD AUMENTARE I TASSI ! SARA’ UN MASSACRO PER TUTTO IL SISTEMA BANCARIO OCCIDENTALE I NODI SONO GIUNTI AL PETTINE è LA FINE DI UN IMPERO FASULLO !

zanella51
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 10:04

“Gli osservatori esterni sono terrorizzati dalle elezioni italiane, e giustamente: anche se l’incubo di Berlusconi che torna al potere non si materializzasse, un risultato che mostrasse un forte appoggio a Berlusconi o a Grillo, o a entrambi, destabilizzerebbe non solo l’Italia, ma anche l’Europa nel suo complesso. Ma ricordate, l’Italia non è la sola. Politici dalla reputazione dubbia sono sempre più presenti in tutto il Sud Europa. E la ragione per cui ciò sta accadendo è che gli europei rispettabili non ammetteranno che le politiche che hanno imposto sui paesi debitori sono un fallimento disastroso. Se tale situazione non cambierà, le elezion italiane saranno solo un assaggio di un imminente processo di radicalizzazione.
parole dette da krugman.
basta con c’è lo chiedono i mercati.
spero sia l’inizio di questa finanza basata sul NULLA

john_ludd
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 10:28

zanella51@finanza,

chissenefrega delle parole di quel trombone di krugman. Uno che individua i problemi degli altri (peraltro correttamente) e non si sofferma un secondo su quelli del suo paese che non riesce a tagliare la spesa militare di 1 dollaro non merita altro che una sonora pernacchia.

paolo41
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 10:35

calma e sangue freddo, è nei momenti difficili che siamo sempre stati capaci di uscirne fuori….
Credo che in questa situazione non possa altro che prevalere il buon senso: ci sono tanti punti da affrontare dove c’è una comune visione. E’ il momento di dimostrare che, al di là del colore, si può accettare un governo di transizione che affronti collegialmentei i problemi essenziali e di visione comune, inclusa la revisione della legge elettorale.
Napolitano può fare il “sacrificio” di restare in carica ancora per un anno; riandare all’elezioni in questa situazione sarebbe un disastro di dimensioni ancora maggiori…

john_ludd
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 10:59

Il 25% degli italiani ha votato x Giuseppe Grillo in arte Beppe. Il problema non sta nel 25% anzi, ma che la maggior parte lo ha votato per la parte di messaggio più generica, populista e persino fascistoide. Il debito pubblico che è bruuutttoooo, tutti ladroni da mandare via etc… Eppure il Beppe è il primo e unico leader (perchè uno che dal niente arriva al 25% è un leader) a parlare apertamente di cambiare modello di sviluppo. E’ il primo che ti racconta che l’unico futuro possibile è una economia efficiente, che consuma meno e QUINDI meno attività economica, meno PIL ma spesa meglio qualificata. Ti dice che non c’è relazione tra il benessere finanziario (ohhhh) e quello reale. E’ il primo che è andato a vedere nei laboratori di università prestigiose che cosa stanno creando le menti migliori (gente giovane con voglia di fare e non vecchi rincoglioniti) e ti dice che ci sono cose meravigliose che si possono fare. Un messaggio ancora generico, da esplorare ma una reale novità. La transizione all’unico mondo civile possibile richiederà almeno un paio di generazioni e non c’è spazio per lo S&P a 30.000. Forse Grillo è in anticipo nei tempi, una parte di chi lo ha votato si cacherà nelle braghe nei prossimi mesi sotto la minaccia dello spread e tornerà a votare per i vari mister nulla. Ma forse no, lo status quo resta tale sinchè resta solo il quo e non c’è più lo status.

Scritto il 26 Febbraio 2013 at 11:31

john_ludd@finanza,

Come ho scritto ieri, il “fenomeno Grillo” sicuramente NON deve essere sottovalutato. Ma rappresenta un importante punto di partenza di quello che potrebbe significare “cambiamento”.
Di strada da fare ce n’è tantissima, ovvio, ma giunti a questo punto qualcosa occorre fare. Restare ancora sulle attuali coordinate può portarci solo allo sfacelo.
Ridiscudere i dogmi UE.
Tagliare i costi della politica (certo, non determinanti ma danno un’immagine positiva, necessaria per riavvicinare la gente alla politica stessa).
Ripartire con progetti credibili.

E’ una scommessa difficile ma necessaria

john_ludd
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 11:52

Dream Theater,

Sul futuro si possono solo immaginari scenari probabilistici e in ogni caso si tratta di un mero esercizio perchè molti scenari sono a noi sconosciuti. Ci sono state tante opportunità x ridiscutere i dogmi UE, lo si poteva fare negli anni delle vacche grasse, molto difficile ora. Per alcuni è impossibile, con la stessa Germania in preda a tensioni nord / sud dove i ricchi terroni bavaresi sono sempre più insofferenti ai trasferimenti nelle aree che lo richiedono. Secondo Jacques Sapir servirebbero almeno 200 miliardi di euro l’anno per molti anni di trasferimenti dal nord al sud europa. Impossibile è un termine che non amo, ma altamente improbabile sì. Vediamo cosa succederà la prossima crisi dell’euro, in formazione questi giorni e non solo per via delle elezioni italiane, uno solo tra i tanti catalizzatori. Penso che questa volta la fuga dei capitali non sarà intra euro (verso la Germania cioè, visto che l’Olanda è alle prese con una crisi immobiliare seconda a nessuno) ma fuori dall’area euro. Allora l’euro di deprezzerà veramente dando una possibilità alle economie più deboli, i tedeschi dovrebbero permetterlo, lasciare che l’inflazione salga di qualche punto e la BCE comprare titoli governativi non sterilizzati. Chissà che farà l’uomo con a barba che da anni cerca in ogni modo di deprezzare il dollaro per rendere non conveniente le importazioni e quei poveri giapponesi che non sanno più a che santo rivolgersi, compreranno titoli che si possono svalutare del 20% ? Quanti se…. ma tutto ciò che è fuori equilibrio presto o tardi torna in equilibrio e secondo la legge di Swenson ogni sistema termodinamico torna in equilibrio “scegliendo” la via che produce la massima entropia e tutti i sistemi socio-economici sono sistemi termodinamici. L’economia è in parte una opinione, la fisica mai.

lucianom
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 12:14

Ma vi siete accorti che l’ euro si sta rafforzando? Cosa vuol dire in questo frangente?

john_ludd
Scritto il 26 Febbraio 2013 at 12:30

lucianom,

che qualcuno sta lavorando x tenere in piedi la baracca. L’uomo con la barba ha in piedi swap infiniti con la BCE. Questo sistema monetario è dollaro centrico e l’euro non è una alternativa al dollaro ma solo una sua estensione, come la sterlina, lo yen e il resto. Se una delle monete principali crolla, viene meno il pilastro unico del sistema monetario cioè la credibilità, denaro fiat o ci credi o non ci credi.

idleproc
Scritto il 27 Febbraio 2013 at 13:22

Grandissimo John…

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