Lo scandalo dei rimborsi elettorali: costi e truffa aggravata a danno del cittadino!

Scritto il alle 09:00 da Danilo DT

 

Si parla tanto della modifica alla legge. Ma cosa comporta e, soprattutto, a quanto ammonta questa truffa immane che subiamo passivamente in modo indegno dalla casta politica?

Avrete sicuramente letto il post sulle imprese in crisi per colpa dello Stato. E avrete anche visto la mia proposta di utilizzare i soldi dei rimborsi elettorali ai partiti proprio per poter finanziare la crescita, lo sviluppo e quelle partite contabili che impediscono allo Stato di rimborsare l’IVA a chi di dovere.
Già, ma…a quanto ammontano questi rimborsi?

Ho scartabellato un po’ di dati e vi garantisco, mi è venuta voglia di vomitare. I numeri che ho ottenuto sono da manicomio criminale, da truffa aggravata, da pura delinquenza mafiosa a scapito del cittadino e dell’Italia intera!

Partiamo dall’inizio. Come sapete questa benedetta legge sui rimborsi elettorali è stata modificata. Ecco punto per punto le novità oppure…le NON novità…

L’accordo raggiunto nella maggioranza prevede la riduzione dei fondi elettorali per i partiti?

No. Il lavoro dei tecnici di Pdl, Pd, Udc e Fli in questa fase si è limitato a individuare il modo per rafforzare la fase del controllo sull’utilizzo delle risorse. Obiettivo: rendere più trasparenti i bilanci dei partiti dopo gli scandali che hanno coinvolto i tesorieri di Margherita (Luigi Lusi) e Lega (Francesco Belsito). Nessuno, ad eccezione di Radicali e Italia dei valori, si è detto disposto a rinunciare alla propria quota di finanziamento pubblico.

In che modo sarebbe assicurata la trasparenza?

I partiti saranno obbligati far certificare il proprio bilancio da un organismo “terzo”: la neonata “commissione per la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti politici”. La commissione sarà formata dai magistrati di Corte dei Conti, Corte di Cassazione e Consiglio di Stato. A lei spetterà verificare i rendiconti entro il 15 luglio di ogni anno. Dopo la palla passerà ai presidenti delle Camere, che su proposta della commissione potranno applicare «sanzioni amministrative pecuniarie pari a tre volte la misura delle irregolarità».

Le altre misure annunciate quali sono?

Il bilancio dovrà essere pubblicato su Internet, anche sul sito della Camera. La soglia al di sotto della quale per i donatori privati sarà possibile mantenere l’anonimato, inoltre, scende a 5mila euro (oggi è a 50mila). Le contribuzioni dei partiti a fondazioni, enti e istituzioni o società sopra i 50 mila euro annui faranno scattere un controllo automatico della Commissione. I partiti, infine, potranno investire la propria liquidità solo in titoli di Stato.

Quindi per i partiti cosa cambia?

Nulla, dal punto di vista dei contributi che le formazioni politiche ricevono dallo Stato in base alla normativa vigente. L’unica novità riguarda i tempi di erogazione dell’ultima tranche dei finanziamenti per le elezioni del 2008, pari a poco più di 100 milioni di euro, che invece di avvenire il prossimo 31 luglio sarà rinviata. Per il quinquennio 2008-2012 i partiti avranno comunque ricevuto, solo per le Politiche, oltre 500 milioni di euro (per l’esattezza 503.094.380,90).

Quanto hanno incassato finora i partiti?

La normativa attuale consente di accedere ai rimborsi non in base alla spesa sostenuta in campagna elettorale, ma in proporzione ai seggi, e quindi ai voti, ottenuti. Basta aver superato la soglia dell’1% dei voti validi. In questa legislatura il Pdl otterrà 206 milioni di euro, il Pd 180, la Lega 41 e l’Udc 26. Soldi ai quali bisogna aggiungere i fondi per le ultime elezioni regionali ed europee (68 milioni di euro per il Pdl, 58 per il Pd, 18 per la Lega e 11 per Udc e Idv.

Sarà attuato l’articolo 49 della Costituzione sulla democrazia interna dei partiti?

Solo nelle intenzioni, visto che la relativa proposta di legge continuerà a marciare su un binario separato essendo incardinata in commissione Affari costituzionali di Montecitorio. La calendarizzazione per l’Aula è prevista a maggio. A meno che i partiti non decidano di accelerare l’iter per incassare la tranche dei rimborsi che ancora gli spetta. I soldi, infatti, dovrebbero arrivare solo una volta che sarà data attuazione alla parte della Carta che impone regole democratiche ai partiti. (Source

Già solo per quanto letto qui sopra, il lettore quantomeno equilibrato viene colpito da convulsioni e stordimento. Ovviamente non cambia in sostanza un TUBO, un fico secco… E quest è l’Italia. Ricordatevelo ogni qual volta avrete a che fare con la politica…
Come scritto qui sopra, i partiti incasseranno fior di quattrini. Ma quanto hanno incassato in passato? Ecco una slide che ci può aiutare…

Vorrei farvi notare una cosa. Ricordate il 1993? C’è stato un referendum per abolire i finanziamenti pubblici ai partiti. Bene, ora guardate la slide e noterete che da allora, quasi per prenderci proprio in giro, i rimborsi elettorali sono lievitati a dismisura. Ma attenzione… guardate il “gap” tra spese realmente sostenute e rimborsi presi. Non vi sembra che ci siano delle differenze semplicemente pazzesche? E in testa in questo c’è proprio il PD, e poi Pdl e Lega… E anche Di Pietro dovrebbe farsi un esame di coscienza. Ma non è tutto…

Questa slide mette a nudo i gap tra spese realmente sostenute e i veri rimborsi ottenuti. Guardate!!! Tutti soldi REGALATI alla politica, ai vari Lusi e Belsito di turno!!! E poi…

E poi… parliamo di 2012. Da giorni non si parla che dei soldi che i partiti devono ricevere nella tranche di luglio. 100 milioni, giusto? In verità, secondo il tg di Mentana, la quota dei famigerati rimborsi elettorali sarebbe praticamente il doppio: 192.518.000 euro. Forse per amnesia, forse perché anche con il congelamento (poi saltato) dei rimborsi sulle politiche del 2008 in questo modo i partiti si sarebbero assicurati comunque una bella quota di milioncini, fatto sta che si sono dimenticati di dircelo.
Oltre ai 100 milioni, citati proprio nella prima parte del post, ai partiti spettano: 4 milioni per le regionali in Sicilia del 2008, due milioni e mezzo per le regionali in Abruzzo e Sardegna sempre del 2008, a cui si aggiunge un milione e mezzo da versare per le elezioni in Friuli, Trento e Bolzano. Fin qui, poca roba. Ma mancano ancora i 46 milioni delle Europee del 2009 e i 38 milioni delle altre regioni in cui si è votato nel 2010. Totale, quasi duecento milioni.
Un’omissione, se confermata, gravissima, visto che nel frattempo tutti si riempiono la bocca parlando di trasparenza. E ancora più fastidiosa visto che nel frattempo è tutto saltato,rinviato a data da destinarsi per problemi tecnici. La Camera ha infatti deciso che l’emendamento con le norme sulla trasparenza – che comunque non riducevano i rimborsi – non c’entra niente con il decreto fiscale in discussione. Se tutti i partiti avessere dato il loro assenso, non ci sarebbe stato nulla da ridire, ma Lega e Idv si sono opposti, mandando in fumo i sofferti accordi e le belle parole del trio Bersani, Alfano e Casini.

Niente commissione di controllo, niente obbligo di investire in titoli italiani, niente bilanci su internet e soprattutto niente congelamento della tranche. E quindi? Il tutto è rimandato a un disegno di legge, a cui lavorerà il solito trio ABC, con la promessa che la proposta sia assegnata alla commissione Affari costituzionali della Camera, cioè senza il passaggio in aula, per velocizzare l’approvazione. Ma tant’è: i tempi sicuramente si allungheranno, altre priorità salteranno fuori, l’opinione pubblica distoglierà l’attenzione e magari le promesse rimarranno solo promesse. (Source)

Amici, fatene quello che volete di questo post.
Secondo me è da stampare a caratteri cubitali e da pubblicizzare a manetta.
TUTTI DEVONO SAPERE.
ORMAI SIAMO ALLA FRUTTA E DOBBIAMO DIRE B-A-S-T-A!!!!

I sei punti per cambiare i finanziamenti (o rimborsi) alla politica

Per esempio, perchè non cominciare a prendere in considerazione delle proposte serie, concrete ed alternative? Eccovene una che ritengo assolutamente difendibile. E’ stata redatta dalla coppia Boeri/Bordignon.

Come prima cosa, si tratta di capire qual è il livello adeguato delle risorse necessarie. Le cifre che circolano sulla stampa, e di cui vorremmo capire di più, suggeriscono che i partiti abbiano effettivamente speso nell’ultimo quindicennio per la loro attività circa un quarto dei finanziamenti ricevuti. Se questa cifra fosse confermata, allora il finanziamento pubblico dovrebbe essere ridotto di tre quarti, un tetto di un euro per elettore per elezione piuttosto che quattro euro come adesso. 

Secondo, il finanziamento deve essere commisurato ai voti ricevuti, non agli elettori potenziali, per evitare la spinta alla moltiplicazione dei partiti inutili. 

Terzo, un rimborso spese, è un rimborso spese. Si esige in cambio della presentazione di ricevute attestanti le spese sostenute nelle fattispecie consentite dalla legge per svolgere determinate attività, non ex ante.

Quarto, il rapporto fra i voti effettivamente raccolti e il rimborso massimo consentito deve essere stabilito prendendo come riferimento il partito che ha ricevuto più voti in rapporto alle spese elettorali. È lo stesso principio di efficienza che si vuole applicare nelle spending review e che ispira la definizione dei costi standard nelle prestazioni sanitarie. I partito devono dare il buon esempio. Vediamo come questo principio può essere applicato alle elezioni del 2008. (…)

Quinto, i partiti sono associazioni volontarie di cittadini e tutti possono liberamente donare a delle associazioni volontarie, purché queste donazioni siano scrupolosamente documentate e rese trasparenti.

Sesto, però, per evitare che qualche signore ricco o qualche ricco gruppo di pressione abbia un’influenza eccessiva sulla politica, è necessario che esista un tetto massimo e fatto scrupolosamente rispettare, delle donazioni che individui, imprese o associazioni possono fare ad un partito. (Source)

Come vedete la “Mission Impossible” è decisamente “Possible”. Ma la politica deve fare un responsabile passo indietro. DEVE.

Condividete questo post a tutti coloro che vogliono un’Italia diversa, mandatela ai vostri amici politici. Tutti devono sapere che cambiare si può, si deve. Ma è giunta l’ora di dire BASTA ai privilegi della casta politica.

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STAY TUNED!

DT

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15 commenti Commenta
bombadillo
Scritto il 14 Aprile 2012 at 09:26

Avete provate a seguire un qualsiasi telegiornale in questi ultimi giorni?

Non c’è più una sola notizia positiva o almeno decente (se si escludono le divagazioni su tempo, veline e moda, chiaramente per chi è interessato…).

Fra poco è il 25 Aprile, gran occasione per festeggiare questo [marcio? penoso? lurido? … ] di paese. Che sarebbe anche uno splendido posto per viverci ma è troppo pieno di Italiani, anzi di Itagliani.

Buon sabato a tutti.

giandino
Scritto il 14 Aprile 2012 at 10:37

C’è stato nel 1993 un referendum che aboliva il finanziamento pubblico ai partiti… questi per un po hanno abbozzato, ma poi hanno “prodotto” una legge che gli decuplicava i quattrini… chiamandoli rimborsi elettorali invece di finanziamento pubblico.
Avremmo dovuto imbracciare i Kalashnikov e rispondere con la violenza ad un sopruso barbaro… invece abbiamo “capito, accettato e perdonato”. Come prima, come sempre…
E’ ovvio che pensino che siamo cretini e possano derubarci come gli pare; se non lo fossimo, molti di loro sarebbero già finiti male…

vale77
Scritto il 14 Aprile 2012 at 12:12

la mia idea per cambiare l’itaglia c’è…
dobbiamo solo far arrivare queste news, NON distorte, ai piani alti..
alle commissioni europee (magari quelle nn formate da italiani..),
dobbiam prender la palla al balzo.
io credo nella forza della rete, ma va veicolata.

è ovvio che i tempi saranno lunghi, ma onestamente arrivar fin qui, sarebbe brutto x tutti, ceto medio compreso.

grafo argentina dopo il crack del 1999

http://finance.yahoo.com/echarts?s=%5Emerv+Interactive#symbol=%5Emerv;range=my;compare=;indicator=volume;charttype=area;crosshair=on;ohlcvalues=0;logscale=off;source=undefined;

ora la borsa greca..
http://finance.yahoo.com/echarts?s=FTASE.AT+Interactive#symbol=ftase.at;range=my;compare=;indicator=volume;charttype=area;crosshair=on;ohlcvalues=0;logscale=off;source=undefined;

le crisi servono a far soldi..null’altro

lampo
Scritto il 14 Aprile 2012 at 13:04

DT Sai che non amo la politica… per cui non entro nel merito del post. 😕
Però mi permetto di segnalare questo link (ne hai trattato tempo fa se ti ricordi).
http://www.wallstreetitalia.com/article/1360031/europa/esm-monti-arrenditi-e-voi-parlamentari-rappresentate-il-popolo-o-andate-a-casa.aspx

daviosq
Scritto il 14 Aprile 2012 at 13:05

Bravo D.T. adesso ho capito ed a ragione………………il tuo nervoso di ieri, mannaggia altro che nervoso per ogni tasto della tastiera vorrei avere un missiletto da mandare a chi dico io.
Rinnovo come ieri la mia partecipazione, se c’è da inviar qualcosa anche quì in veneto a qualche politico per veder di fargli tirar fuori un pò di amor proprio ci provo (anche se non credo ce ne abbiano molto). Come dice Vale77 io credo nella forza della rete e come in Islanda tanto si può fare ma tutti insieme. Buona Domenica

Gigi
Scritto il 14 Aprile 2012 at 15:10

Scusate, provo a dare un contributo serio alla discussione.
Tanto per cominciare usciamo dalla polemica fine a se stessa in cui stanno cercando di portarci.
Non é vero che il finanziamento pubblico ai partiti si può abolire. Esso é necessario per garantire la sopravvivenza dei partiti e dei politici, anche di quelli meno potenti, e quindi della democrazia. Se non ci fosse il finanziamento pubblico, solo i miliardari avrebbero le risorse per fare un partito e così comanderebbero tutto ed eleggerebbero i propri politici (peggio di quello che già succede oggi). E così avremmo solo il partito di Berlusconi, quello di De Benedetti, quello di Della Valle e quello di Tronchetti Provera (esattamente come oggi) cui si aggiungerebbero quelli di Ferrero, Montezemolo, Del Vecchio e qualche altro miliardario.
Quindi non discutiamo per favore sul SE ci debba essere il finanziamento pubblico, semmai sul QUANTO debba essere. E qui si valuta ogni proposta.
In quanto ai 6 punti proposti direi:
(premesso che le proposte di un fazioso come Boeri vanno valutate con estrema attenzione)
1) il primo può essere un buon punto di partenza, nel senso che si può attribuire un Euro per ogni elettore che vota (con ciò contribuendo a portare al voto tutti ed a ridurre l’astensionismo);
2) il secondo é un pò pericoloso, perché il partito che vince la prima volta (magari alla grande) disporrà di molte più risorse per mantenersi al potere rispetto a chi non ne ha avute;
3) il terzo é indiscutibile;
4) il quarto andrebbe spiegato un pò meglio;
5) il quinto é persino ovvio;
6) per il sesto basterebbe fare una cosa migliore: bisognerebbe dichiarare a chi appartiene il partito (ovvero da chi é finanziato) per sapere esattamente chi c’é dietro e a chi si va a dare il voto. Se succedesse già oggi, scopriremmo che molti di noi stanno già votando per dei mafiosi o per dei delinquenti.
Se poi obbligassimo per legge tutti i giornali a scrivere nella testata da chi sono finanziati o a chi appartengono, capiremmo perché si leggono certe notizie e non se ne leggono altre.
E così capiremmo perché le indagini sulla Lega occupano pagine intere dei giornali mentre quelle su Vendola occupano un trafiletto in ottava pagina, perché sappiamo tutto dei processi di Berlusconi ma non sappiamo nulla di quelli di Penati e via dicendo……
E a proposito di giornali: vogliamo parlare (e magari pubblicare qualche grafico) sui finanziamenti all’editoria (e cioé ancora ai partiti politici)? Vi assicuro che restereste ancor più sbalorditi!
Ma chissà perché, di questi finanziamenti i giornali non parlano…..
DT, pensaci tu.

pinco14
Scritto il 14 Aprile 2012 at 15:23

Gigi,

Bravo Gigi
non ci dimentichiamo i finanziamenti all’editoria, altro scandalo negli scandali, milioni di euro per testate strafallite e faziose

Ma è il sistema Itaglia che è marcio, un posto dove il Direttore dei Monopoli di Stato (ma cosa fa nel 2012 un personaggio del genere?) guadagna più di Barack Obama

Siamo finiti, finiti

saluti a tutti in particolare all’ottimo DT

dinopan
Scritto il 14 Aprile 2012 at 16:37

il mio senso di frustrato ed impotente di fronte a questo andazzo è enorme.
Mi chiedo quanta pazienza possano avere ancora i cittadini.
insultare qualsiasi politico mi capita di incontrare è il mio contributo alla causa.

vichingo
Scritto il 14 Aprile 2012 at 17:19

Leggendo questo articolo mi viene da pensare che chi ha degli ideali di cambiamento vero è un don chisciotte senza speranza. Fino a che non metteranno un freno alla speculazione finanziaria e non rinchiuderanno in galera i corrotti della politica collusi anche con la mafia, questo paese, e non solo questo, è destinato o al fallimento o alla rivoluzione di piazza con milioni di persone incazzate nere. Dei due scenari preferirei il primo, cioè un bel default controllato e ai nostri creditori esteri direi: signori vi rimborsiamo il 30% del capitale che avete investito o anche meno ( Argentina docet). Poi la seconda mossa: uscita dall’euro e ritorno alla lira. Terza mossa: dotarsi di una classe dirigente capace che ama davvero il nostro paese abolendo opere inutili come la tav, il ponte sullo stretto e diminuire notevolmente il carico fiscale sulle buste paga. Mi fermo qui perché tanto è tutta utopia. 😯

vichingo
Scritto il 14 Aprile 2012 at 17:39

Gigi,

Il finanziamento ai partiti si può eliminare tranquillamente senza la paura che i grandi ricchi facciano il bello e cattivo tempo. Non trascurare la potenza di fuoco della rete, un esempio è Beppe Grillo che con il suo movimento 5 stelle ha superato, nei sondaggi, sia la Lega che tanti altri partiti. Un altro esempio è Ciarrocca con il suo partito indipendente del quale non so quanti consensi abbia. Il finanziamento ai partiti potrebbe avere un senso se è su base volontaria. Anch’io darei un piccolo contributo se fossi sicuro che chi mi rappresenterà in parlamento è una persona onesta che si è prestato, per un tempo limitato, alla politica per mettere davvero in pratica la parola equità. Ho detto volutamente “prestato alla politica”, perché senza un ricambio periodico della classe politica si rischia di tornare nel pantano ( avrei usato più volentieri un’altra parola). Basta con le solite facce, credo che, giovani o anziani, ci siano in giro persone degne di questo mandato.

jt_livingstone
Scritto il 14 Aprile 2012 at 19:21

grande DT!

@Vichingo
vorrei aggiungere che il Movimento 5stelle ha anche reso indietro al Tesoro un milione e seicentomila euro di rimborsi elettorali come riportato sul blog di Beppe Grillo

calciatore
Scritto il 15 Aprile 2012 at 10:09

Bisogna tenere conto che ” il potere” , cioe’ quelli che sono pensionati da > 10 mila eur mese e tutto il sottobosco che ruota intorno ai politici, non molleranno la presa, non pensate che i politici rinuncino ai rimborsi , come gia’ hanno detto. Piuttosto fanno fallire il paese , nel vero senso del termine in quanto loro non hanno nulla da perdere. I veri detentori del potere hanno gia’ portato via tutti i loro risparmi, hanno societa’ estere che gli consentono di vivere di rendita per almeno 3 generazioni. D’altronde ci potranno sempre rinfacciare che il popolo non ha voluto fare i sacrifici necessari, e tutti i benefit ricevuti( pensioni di invalidita’, – esenzioni , stipendi non guadagnati negli enti locali ecc. ecc.) . Il senso ultimo e’ questo : voi dovete fallire per consentirci di stare al potere, in caso contrario fallirete lo stesso…..

ottofranz
Scritto il 15 Aprile 2012 at 20:47

calciatore@finanza,

voi dovete fallire per consentirci di stare al potere, in caso contrario fallirete lo stesso…..

beh, sai…se le cose stessero davvero in questi termini ,fallire per fallire …se non altro li mando a casa . 😈

perplessa
Scritto il 15 Aprile 2012 at 22:19

Gigi,

una volta quando non c’era il finanziamento pubblico ai partiti come facevano?..una volta c’erano anche le preferenze..non che uno mette il culo sulla sedia autovotato e poi si autofinanzia con soldi a palate

hironibiki
Scritto il 16 Aprile 2012 at 10:27

Eppure io sono convinto gli italiani andranno ancora a votare alle prossime elezioni. Forse non il 100%, forse ci sarà un calo leggermente più accentuato rispetto agli anni precedenti; ma sicuramente ci sarà la quota di maggioranza. E allora via altro teatrino di tira e molla sino a quando la bolla non sarà esplosa definitivamente.

Sto vedendo con soddisfazione (nel senso che mi piace tantissimo e ogni volta mi emoziono) un vecchio cartone animato, Lady Oscar. Parla di un popolo, la Francia, che stufo dello strapotere della nobiltà dopo anni e anni di sperpero decide di ribellarsi dando vita alla famosa rivoluzione francese.
Guardando il cartone a distanza di anni scorgo aspetti che non si discostano dalla realtà quotidiana. Ci sono anche oggi questi focolai. Certo forse non ancora a quei livelli, ma è tutta l’Europa a stare male.
Poi chissà magari sarà ancora peggio se crollerà tutto 😐

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