I costi della casta politica. Ma si sta facendo un grave errore.

Scritto il alle 07:39 da Danilo DT

Ormai la notizia è apparsa su tutti i giornali e su tutti i siti. E’ stata resa pubblica la situazione dei redditi della casta politica italiana attualmente in carica o se preferite dell’esecutivo Monti dal sito www.governo.it (o sulle pagine web dei singoli dicasteri). L’operazione trasparenza del governo tecnico di Mario Monti prende forma e a macchia di leopardo sui siti istituzionali compaiono dichiarazioni dei redditi, modello unico, elenco di titoli e possedimenti: una giungla di voci con numeri a sei cifre che mettono nero su bianco in maniera inequivocabile un dato chiaro come il sole: ministri, sottosegretari e alti funzionari guadagnano un sacco di soldi. O meglio, hanno guadagnato un sacco di soldi.

Partiamo dal Presidente del Consiglio Mario Monti ha rinunciato all’indennità da politico che gli spetterebbe di diritto, sul sito del governo la sua dichiarazione dei redditi ci riporta la cifra di 1.5 milioni di Euro, così come quella del Ministro del Lavoro Elsa Fornero 402.000 euro.

La più ricca è il ministro delle giustizia Paola Severino che da avvocato ha dichiarato 7 milioni di euro (di cui quatto andati via in tasse), il più “povero” è il ministro dell’ambiente Corrado Clini che ha dichiarato “solo” 173.000 euro

Il ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera lo scorso anno ha denunciato 3.529.602 euro lordi a cui vanno aggiunte proprietà, titoli, obbligazioni per un patrimonio stimato intorno ai 20 milioni di euro.

Il ministro dell’interno Annamaria Cancellieri ha dichiarato un reddito lordi di 183.084,35 euro più una sfilza di beni immobili che vanno dalle case ai terreni, dai box ai magazzini alle comproprietà più un pacchetto da 6.267 euro di azioni.

Il ministro degli Esteri Giulio Terzi nel 2010 ha dichiarato 338.000 euro. In realtà l’indennità base sarebbe di 123.643 euro cui però vanno aggiunte le indennità di lavoro all’estero e il riconoscimento del ruolo di ambasciatore a Washington. Attualmente da ministro guadagna 203.653 euro l’anno

Il ministro della difesa Gianpaolo Di Paola nel 2011 ha percepito 314.000 euro di pensione provvisoria a cui vanno aggiunti 29.000 euro di indennità per servizio all’estero; va poi sommato lo stipendio da ministro percepito dal 16 novembre in poi per un totale lordo di 369.000 euro (più azioni e obbligazioni varie)

Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha un trattamento economico complessivo di 199.778,00 euro e un reddito imponibile lordo dichiarato per il 2010 di 143.750,00 euro cui vanno aggiunti 52.055,83 euro come saldo complessivo di depositi più decine di titoli e obbligazioni

Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo è stato il primo lo scorso martedì a mettere on line il suo reddito proveniente dall’incarico di governo: 199.778 euro lordi

Il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi ha reso noto il suo compenso di 205.915 euro (oltre al solito pacchetto di beni mobili e immobili) per una dichiarazione irpef complessiva di 504.367 euro

Il ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca ha dichiarato199.778 euro

Il ministro per la cooperazione e integrazione Andrea Riccardi ha guadagnato 199.000 euro; Riccardi, però, mette a disposizione sulla sua scheda patrimoniale anche i dati relativi alla pensione da docente (81.154,58 euro), deposito titoli e obbligazioni (130.000 euro) case e terreni di proprietà

Il ministro per i rapporti col Parlamento Dino Piero Giarda ha dichiarato “solo” 262.288 euro a cui però vanno aggiunti 501.000 euro di valore azionario

Il ministro del Turismo e dello sport Piero Gnudi ha una dichiarazione dei redditi per l’anno 2010 di 1.717.187 euro che però, spiega, sono per lo più frutto del suo studio bolognese di consulenza tributaria. Alla cifra va aggiunto un ingente pacchetto azionario di circa 2.000.000 di euro

Poi ci sono i sottosegretari: Gianfranco Polillo (sottosegretario all’Economia) 250.000 euro; Antonio Catricalà (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio): 740.000 euro ; GianpaoloD’Andrea(sottosegretario alla Presidenza del Consiglio): 188.000 euro; Paolo Peluffo (sottosegretario di Stato) 300.000 euro circa (Source)

Voglio essere sincero. Io sono decisamente convinto che si devono tagliare i costi dell’amministrazione. Ma in questo caso che senso ha contestare gli introiti dei ministri quando si riferiscono ad attività precedentemente effettuate e per le quali hanno pagato REGOLARMENTE le tasse?
Quanti sono i contribuenti italiani che dichiarano la centesima se non millesima parte di questi redditi, per poi guadagnare nella realtà cifre poi molto simili?

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DT

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15 commenti Commenta
ottofranz
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 08:16

Infatti. Operazione fumo negli occhi, come al solito.

I problemi veri sono altri

oggi leggo questo

http://www.lettera43.it/economia/finanza/40557/soldi-tu-muori-io-guadagno.htm

siamo all’aberrazione della finanza. La finanza come azzardo come scommessa.

Io , ricordandomela da viva , come si dice dalle nostre parti, la immaginavo come sostegno ad un’idea, il premio ad una gestione , che investendo in un’impresa mirava alla condivisione degli utili sotto forma di dividendo.

Se poi l’azione si apprezzava tanto meglio.

Poi sono intervenute idee , che pur a fine migliorativo, hanno cominciato a fornire interpretazioni diverse, ed hanno trasformato quello che doveva essere pura e semplice difesa di un’operazione finanziaria, in opportunità di speculazione

Molti, anche qui dentro, capaci magistralmente di utilizzare queste opportunità, non si accorgono però di nutrire il mostro che alla fine divorerà tutti.

Oggi stiamo vivendo una fase storica, anzi La Storia.

Ma credo che ci si soffermi ad episodi che per quanto eclatanti.- Grecia, Cina . Rivoluzioni varie ecc,- non siano rappresentativi ,o meglio non permettano di capire che sono solo l’effetto e non la causa del cambiamento reale.

Il sistema capitalistico sta cambiando e si sta trasformando rapidamente in un’ameba che divorerà se stessa.

L’etica è un’invenzione dell’uomo identificante una situazione condivisa da più parti, che tende ad essere “buona e giusta” per la maggioranza della comunità.

Con riferimento all’etica vengono stilate delle regole comportamentali che a volte sfociano in vere e proprie leggi.

Questo da sempre e dappertutto, anche nella Finanza.

O almeno fino a qualche decennio fa . Nella Finanza se non altro l’apparenza cercava di sforzarsi di fornire questo volto.Oggi neanche più quello.

Oggi sfacciatamente si manipolano i mercati, si calpesta il diritto,si fanno affari col capitale sporco di sangue ormai a tutti i livelli, senza più neanche un minimo di pudore

Questo aspetto, lo sappiamo , è sempre stato presente, la differenza oggi è che lo vediamo diffuso. Anzi , costituisce la regola, mentre prima era l’eccezione.

E non vedo all’orizzonte nessuno che lanci l’allarme

Scritto il 22 Febbraio 2012 at 08:35

Beh…qui ci stiamo provando… 🙁 Ma siamo una goccia in mezzo al mare. Però, nel nostro piccolo, continueremo a cercare la verità, a scoprirla pian piano ed a cercare le contromisure, per quanto possibile…
Ahimè il mondo sta cambiando… E più tardi capirete (con un nuovo post) perchè vi dico questo…ripartendo proprio dagli USA.
A dopo!

atomictonto
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 09:23

(osservando la blogosphere Italiana); Il fatto drammatico è che, per una volta, chi è al Governo abbia reso trasparenti le proprie dichiarazioni dei redditi, e che 3/4 del Paese:
1) non ha capito che si tratta di dati riferiti all’anno precedente ovvero Fiscal 2011
2) non ha capito che si tratta dei redditi percepiti al di fuori della politica con le proprie professioni
3) non abbia capito che su quesi soldi, lordi, i dichiaranti hanno pagagto fino all’ultimo cent di tasse
4) non ha capito che non si tratta di “stipendi pubblici”
5) non abbia capito che i totali riportati includono le proprietà mobiliari e immobiliari e non si tratta quindi di “retribuzione”
6) non ha considerato che, pur corpose, le cifre sono un frazione decimale di quelle di Silvio, spesso mecenate, eroico baluardo e somma speranza degli scriventi indignati

Tali osservazioni della blogosfera Italiana mi fanno pensare che:
A) il problema principale dell’Italia e il livello di ignoranza sesquipedale di buona parte della popolazione
B) qualunque demagogo con sufficiente pelo sullo stomaco e mezzi adeguati può manovrare questa massa aizzandola o blandendola a piacere, è un corpaccione sociale incosciente e docile.
C) Colmare questo gap culturale rspetto ai migliori partner Europei (il rapporto, senza scendere nei numeri che sono massivi, è sconcertante: anche i Tedeschi hanno sacche di ignoranza popolare ma sono un terzo delle nostre per dimensione e la metà per gravità) dovrebbe essere la prima preoccupazione a lungo termine, seguita da un piano energetico nazionale serio e sostenibile.
Saluti 🙂

    Scritto il 22 Febbraio 2012 at 10:05

    La morale secondo me è questa: la blogophera è un potente strumento di informazione alternativa. MA è NECESARIO fare delle selezioni. Purtroppo la qualità spesso è relativa. Ma non solo sulla blogosphera!!! Leggete un po di giornali e ve ne renderete conto!
    Se mi permettete però un piccolo paluso per la trasparenza al governo Monti bisognerebbe farlo….visti che Mario Monti alla fine ha rinunciato al suo compenso. Ora ditemi voi chi in passato ha fatto altrettanto? E non lo dico perchè voglio difendere Monti a spada tratta e considerarlo come il miglior politico della storia. Ma proprio per “trasparenza dell’informazione”

    intanto però sbattere i guadagni in prima pagina fa audience. Ecco spiegato l’arcano….

vichingo
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 11:31

Per ora governo Monti tutto OK:
– maggiore credibilità paese Italia sul piano internazionale;
– calo vistoso dello spread bund btp;
– trasparenza e senso di austerità di questo governo……………………., ma la “fase 2 ” deve contenere provvedimenti concreti per la crescita e l’attuazione di una delle tre parole famose: EQUITà. Per equità intendo andare a cercare le risorse dove sono e non vessare sempre i soliti noti.

andrea75
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 12:21

Io ritengo che la pubblicazione dei redditi dei membri del governo sia un primo passo, necessario, verso la trasparenza. Ma da solo non basta.
Ciò che sarebbe necessario e che tutti i membri del parlamento dovrebbero fare altrettanto e dovrebbero rendere pubblici anche tutti i dati (nel senso più estensivo possibile) che possano generare un conflitto di interesse. E l’omissione dovrebbe causare la decadenza dalla carica.
Un discorso simile dovrebbe essere effettuato per tutti i dirigenti di ministeri e società a partecipazione pubblica.
Un discorso simile dovrebbe essere fatto per le Regioni, le Provincie i Comuni.

Il vero ostacolo a tutto questo è che le regole per i parlamentari le fanno i parlamentari, e l’esperienza ci insegna che i nostri rappresentati difettano di virtù.

Francamente non ho una soluzione da proporre e non ne vedo di praticabili. L’unica potrebbe essere una legge di iniziativa popolare che, però, dovrebbe essere comunque discussa (sicuramente modificata) e promulgata dal parlamento.

E’ parecchio sconfortante!

Gigi
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 13:42

Ok, DT. Ok. Ok. Ok!
L’abbiamo capito che stravedi per MARIO MONTI.
“…..L’operazione trasparenza del governo tecnico di MARIO MONTI….”
“…..MARIO MONTI ha rinunciato all’indennità da politico che gli spetterebbe di diritto…..”
“…..MARIO MONTI alla fine ha rinunciato al suo compenso. Ora ditemi voi chi in passato ha fatto altrettanto?……”
E basta !!!! Non perdi occasione per fare pubblicità/propaganda a MARIO MONTI. L’abbiamo capito?!?! Chiaro???? L’ABBIAMO CAPITO!!!
Intanto, per onestà, dovresti dire che l’idea di rendere trasparenti stipendi e compensi di tutti i dipendenti pubblici (e non solo dei membri del governo) non é certo stata di MARIO MONTI, ma del governo precedente. Poi, che molti non abbiano ancora provveduto a pubblicare i propri compensi su internet (per ovvi motivi) é un’altra storia.
Poi, sempre per onestà, dovresti dire che anche Berlusconi aveva rinunciato al proprio stipendio, nel senso che lo devolveva regolarmente in beneficienza (basta fare un giro su internet per saperlo). Dirai: bella forza! Con tutti i soldi che ha! Ti rispondo: perché il tuo MARIO MONTI non ne ha forse?
Inoltre, sempre per onestà, ricordiamo che MARIO MONTI percepisce uno stipendio da senatore a vita (al quale non risulta che abbia mai rinunciato) che é ben superiore a quello da premier e che non si capisce che necessità ci fosse di attribuirgli vista la crisi che c’é.
Infine, caro DT, visto che ti piace così tanto fare pubblicità/propaganda a
MARIO MONTI, perché non ci parli anche del Bildelberg? Fai finalmente un pò di trasparenza anche tu, oltre che parlarci solo di MARIO MONTI !!!

ottofranz
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 14:00

Gigi,

lungi da me dal fare il Difensore d’ufficio del padrone di casa.

Ma solo per una questione di senso della misura e di fastido personale …

PER ONESTA’??????

Io non aggiungo altro.

Tu , amico, rifletti …

Gigi
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 14:11

ottofranz,

Onestà intellettuale. Ovviamente!

andrea75
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 14:28

2 premesse:
se Ottofranz non è il difensore d’ufficio di DT nemmeno io sono il difensore d’ufficio di Mario Monti
io preferisco i governi eletti (bene o male) ed ho poca simpatia per chi governa per cooptazione

Arrivo al punto
I denari che un membro del governo percepisce sono tanti? Si, lo sono.
Ma sono anche meritati?
La mia opinione è che Monti e la sua squadra abbiano realizzato qualcosa di concreto: ci hanno tirato via dal baratro. Per farlo hanno usato un mix di ingredienti: tasse, propria credibilità da spendere, riforme in divenire.
Ciascuno può giudicare il singolo provvedimento secondo la propria sensibilità e lo può ritenere giusto, sbagliato o anche una via di mezzo. Però ritengo abbastanza indubbio che, complessivamente, Monti abbia raggiunto un primo obiettivo e stia lavorando per consolidarlo (è stato chiamato in una situazione di emergenza con un preciso compito).
Detto questo posso dire che Monti se li stà guadagnando i suoi tanti (forse anche troppi) soldi.

I governi precedenti (Berlusconi, Prodi, Amato, D’Alema, ecc.) hanno percepito anche loro molti soldi? Si, lì hanno percepiti.
Se li sono meritati? ………………………. ognuno può rispondere secondo il proprio vissuto!

Scritto il 22 Febbraio 2012 at 14:32

Ragazzi non ci siamo

Volevo farvi capire che questi denari sono relativi ad utili ANTECEDENTI al lavoro politico. E quindi il mio obiettivo era solo mettere in chiaro questa cosa, senza fare lo sponsor di nessuno, anche se Gigi continua imperterrito ad avere le sue teorie…
Poi l’operato del governo, buono o meno buono, non c’entra un emerito fico secco con qeusto post. Ho parlato oppure ho lodato l’operato del Governo Monti? NOn mi pare proprio. HO solo detto che il mettersi in vetrina è stato un atto di trasparenza. Punto.
Tutto il resto secondo me sono solo strampalate ipotesi e valutazioni personali di chi legge.

Gigi
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 14:51

Dream Theater,

Certo, ed in uno di quei post hai anche scritto che “…Un mondo in mano ad un pugno di persone che stanno mettendo in crisi tutto il sistema, che si arricchiscono CON LA CRISI. e quindi coi fallimenti, coi salvataggi, con…tutto. E sono sempre quelli che si farebbero palate di miliardi se la Grecia a sua volta dovesse fallire. Chiamateli speculatori, chiamatele banche, chiamatelo Bilderberg… “.
Ora facciamo pure i nomi di alcuni ‘soci’ di Bilderberg: MARIO MONTI, Romano Prodi, Mario Draghi ….. ecc.
Bene! E che cosa decidono per noi questi signori in gran segreto? Forse come spartirsi le poltrone al prossimo giro? Forse chi far fallire per primo? O forse quante tasse farci pagare per poter garantire i loro stipendi da senatore a vita? Trasparenza? Ma per favore……..!!!

ottofranz
Scritto il 22 Febbraio 2012 at 22:33

Gigi,

ovviamente ! Bontà tua 😯

perplessa
Scritto il 23 Febbraio 2012 at 23:04

a proposito del Bilderberg e di trasparenza, visto che il contenuto di questi convegni non viene diffuso, chi partecipa non dovrebbe assumere cariche pubbliche di nessun tipo, o se le assume, dovrebbe rendere conto in parlamento di quanto viene discusso e del suo livello di partecipazione.

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