Debito aggregato e deleveraging: la verità sulla salute degli Stati

Scritto il alle 10:30 da Danilo DT

Il debito diminuisce? Siamo solo all’Inizio, anzi… Intanto però ci sono stati che collassano nel debito che vengono considerati più sani dell’Italia.

Recentemente è uscito un report di McKinsey che mette a nudo in modo evidente la situazione sia del debito aggregato delle varie nazioni e sia lo stato del deleveraging.
Tanto per cominciare, ricordiamo che il debito aggregato è dato dalla somma del debito pubblico più il debito privato. Insomma, si illustra a quanto ammonta il debito complessivo presente in una nazione.

Debito aggregato: la verità sullo stato di salute degli stati

Bene, il grafico qui sopra credo non necessiti nemmeno di grossi commenti. Il Giappone ha un debito aggregato spaventoso, in tutte le sue partite: debito pubblico, debito delle banche, debito corporate non bancario, debito privato.
E che dire della Gran Bretagna? Medaglia d’argento ma per poco. Ma con un debito bancario stellare. Ecco chi comanda in Gran Bretagna, ora ne avete le prove… E il debito privato inglese non ha pari, se non nella lontana Australia, un ottimo paese sotto mille aspetti ma con un debito privato che preoccupa non poco.

E mentre che ci siamo, vi pubblico anche alcuni dati di paesi non così importanti dal punto di vista economico ma che sono sotto l’occhio del ciclone.

Parliamo di debito aggregato dei PIIGS.

Debito aggregato PIIGS

Ora vi è sufficientemente CHIARO di chi avere paura in Eurozona?

E l’Italia? Mi viene da sorridere…
Quinta posizione tra le nazioni che contano, con davanti la Francia (ops, Monsieur Sarkozy, je suis desolé!) e molto più avanti la Spagna di cui ho già parlato nel week end. Curioso vedere che Madrid ha un’esposizione del debito finanziario (banche) identica alla nostra ma… guardate il corporate e i privati… Con la recessione che c’è, la disoccupazione, la crisi immobiliare è una vera FOLLIA che il mercato consideri la Spagna più solida dell’Italia!!!
Ci sono poi altri aspetti da analizzare, che potrete voi stessi approfondire nei commenti.

Che dite, amici inglesi, tutto bene?

E sempre in ambito di debito, lo stesso report ci illustra con questo grafico una cosa di cui abbiamo già parlato ma che necessitava di conferme. Che ora abbiamo.

Se si pensava che il mondo fosse in fase di deleveraging (ovvero abbattimento del debito) beh, possiamo dire che non solo siamo degli illusi, ma che siamo a malapena all’inizio.

Deleveraging: affogati dal debito ancora per molto, molto tempo

Anzi, come vedete in stati come Francia, Spagna e Giappone la situazione è addirittura peggiorata! Meglio invece negli USA e in Australia, come anche in Corea del Sud.

Morale: questi grafici devono servire per capire realmente come è la situazione. Il debito è sempre debito, e qualcuno a Francoforte spesso se ne dimentica. E qualche ragionamento di favore per l’Italia sarebbe non solo logico ma necessario. A meno che il mondo continui a prenderci come un paese che possa diventare “terra di conquista” a seguito dello spolpamento di tutte le sue risorse (economiche e mentali).

E se invece, a livello globale, qualcuno osa ancora dire che l’Italia affoga nel debito, magari mandategli questo post. Se poi questa persona è un inglese, allora mandatelo a scuola.

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DT

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16 commenti Commenta
icebergfinanza
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 11:13

Miiiiiiiitico Dream Fantastic! Mi hai anticipato alla grande lo stavo studiando! La migliore risposta a tutte le idiozie che in questi mesi e settimane si sono ascoltate sulla situazione del nostro Paese e su quella degli altri cadaveri ambulanti!
Andrea

first em
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 11:25

Ottimissimo post che mostra bene “il buio oltre la siepe” ( “the dark over the hedge”: brutto gioco di parole!).
Anche se i dati per gli USA sono peggiori, come rivelano altri studi, sia in termini relativi che assoluti.

Scritto il 23 Gennaio 2012 at 11:26

icebergfinanza,

Denghiù Andrew! 😀

Vincent Vega
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 11:26

chiaro ed efficcace, ottimo Dream!

ps1: hai perso una “a”, sia del debito aggregato.

ps2: GRAZIE

Scritto il 23 Gennaio 2012 at 11:38

Vincent Vega,

ps1:corretto!
ps2:prego!

gremlin
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 11:58

TOPICAL POST
il commento di ICEBERG conferma
non ci resta che dirti GRAZIE

elmariachi
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 12:02

Noi avremo due anni di recessione secondo il Fmi….E il pil del mondo crescerà del 3%

se rallentano le esportazioni ed i consumi, come facciamo a sostenere il debito?
In pratica come facciamo a sostenere un debito enorme se il nostro pil cresce dello -2% per questo anno?
secondo me le previsioni del fmi sono addirittura troppo ottimistiche

gremlin
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 12:15

RISK ON acceso questa mattina dalla dichiarazione di Barnier nel summit europeo in corso oggi:

NESSUNA TASSA SULLE TRANSAZIONI per nessuno Stato

previsti pure listini in rialzo sulle aspettative di QE3 che dovrebbe essere comunicato nel fomc di questa settimana
poco credibile ma è comunque ottima scusa per salire ancora qualche giorno

_andy_
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 12:16

Ciao DT, se ne hai l’opportunità ti suggerisco di leggere “Terroni” di Pino Aprile.
Vengono spiegati diversi aspetti molto interessanti riguardo il Risorgimento e l’unità d’Italia.
Uno su tutti il Regno delle due Sicilie, altamente industrializzato e ricco e il regno dei Savoia, in stato di prefallimento. Eppure, con l’ausilio dei britannici, i secondi, dei poveracci, hanno avuto la meglio sui primi.

Questo link fornisce sommariamente uno specchio esaustivo: http://partitodelsud.blogspot.com/2010/01/i-primati-del-regno-delle-due-sicilie.html

Oggi si stà profilando una situazione per tanti versi simile. Mi sembra che quanto riassumi nelle ultime righe sia da tenere in considerazione. L’Italia come terra di conquista, servita su un piatto d’argento da una classe politica disonesta e inefficente.

E tra gli aspiranti beneficiari. oltre ai tedeschi, metterei in cima alla lista proprio i britannici, che come hai bene evidenziato non hanno gli occhi per piangere. D’altronde parliamo di una nazione che storicamente ha accumulato ricchezze grazie a espropri e ladrocinii, nazione in cui pirati e bucanieri diventavano lord e sir…
l’arrembaggio alle risorse dei vicini di casa stà andando avanti…

elmariachi
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 12:37

dipende tutto su quello che si farà, non dove siamo adesso….perchè i numeri potrebbero anche peggiorare

paolo41
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 13:53

….d’accordo, ma occorre lavorare sul denominatore…perchè se non aumenta il Pil, tutte e quattro le voci che compongono il debito percentuale, saranno costrette ad aumentare.
Se dovessi trarre una prima conclusione su quanto decretato finora dal Governo Monti, non mi sembra di poter annotare significative iniziative per muovere il Pil, salvo quelle che hanno sbloccato finanziamenti a cantieri già in essere (resi possibili perchè aumentate le tasse).
Ma finora non si sono visti significativi interventi nè per diminuire il costo del lavoro nè i costi delle aziende; anzi con l’aumento dei carburanti per autotrazione (trasporto merci) e delle tariffe autostradali si è operato in senso contrario.
La realtà ci dice che nel 2011 sono fallite 12.000 imprese (+7,4% rispetto all’anno prima ) con una perdita di circa 200.000 posti di lavoro; a queste vanno aggiunte le aziende che hanno trasferito le attività in altri paesi…si parla di quasi altrettanti posti di lavoro.
Resta implicito che se non affrontiamo questa emorragia e continuiamo a intervenire solo dal lato delle entrate, non risolviamo il problema di fondo!!!!

elmariachi
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 14:00

con le liberalizzazioni sui taxi facciamo ripartire di sicuro l’economia!!

Scritto il 23 Gennaio 2012 at 15:52

paolo41,
OVVIO CHE BISOGNA LAVORARE SUL DENOMINATORE! ANZI, SI DA’ TROPPA POCA IMPORTANZA A QUESTO FATTO. IL DENOMINATORE E’ LA PRIORITA’ ASSOLUTA!!!! (Leggasi crescita economica)

elmariachi@finanza,
Beh, al momento non partono nemmeno i taxi….

gainhunter
Scritto il 23 Gennaio 2012 at 20:33

Ottimo Dream! Ricordo un vecchio confronto tra i debiti aggregati, di svariati mesi fa. Da allora mi sembra che sia cambiato ben poco: stando a questi dati l’Italia è sempre stata meno a rischio di molti altri stati. 🙂

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