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Wall Street e COT Report: Chart e analisi

Scritto il alle 14:00 da Lukas

GUEST POST: analisi dei dati del CFTC e del COT Report secondo Lukas. Configurazione non mutata.

Cari amici, anche in quest’ultima settimana, i mercati azionari hanno proseguito nel loro trend ribassista in corso ormai da oltre 2 mesi.

Tuttavia esaminando l’evoluzione del complessivo scenario intermarket, la suddetta correzione sembra ascrivibile piu’ ai timori legati alle sorti ed alle vicende dei debiti sovrani, sia dell’Europa che degli Usa, che non ad un vistoso peggioramento dell’andamento delle loro economie reali. Infatti, al netto della concomitante rivalutazione del dollaro Usa, le commodities registrano un calo piuttosto contenuto, pari a circa il 3 % , ed anzi nelle ultime settimane mostrano finanche dei segnali di ripresa. Ciò che invece preoccupa il mercato sono le sorti circa le misure da adottare in relazione agli enormi debiti pubblici sia degli Usa che dei Paesi mediterranei dell’ eurozona. Ciò trova palese conferma nell’andamento del mercato obbligazionario, le cui quotazioni nell’ ultimo mese sono tornate nuovamente a crescere, ritornando ai siderali livelli degli ultimi anni. E data l’ormai sempre piu’ dominante correlazione inversa esistente tra bond ed equity, assistiamo del tutto coerentemente allo storno dei mercati azionari. In particolare, il nostro benchmark di riferimento, l’$&P 500, segna, dall’inizio della fase correttiva, un ribasso del 7,2 %, di cui il 3,85 % concentrato nelle ultime due settimane post elezioni presidenziali Usa.

Dopo tale premessa, passo, ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti :

Commercial Traders : – 68.438

Large Traders : + 29.770

Small Traders : + 38.668

Com’era prevedibile, anche questa settimana, non è dunque mutata la complessiva configurazione del Cot Report sull’azionario Usa, in auge ormai da oltre 4 mesi. Anzi, le movimentazioni settimanali delle Net position, pari a 12.054 contratti, rafforzano ulteriormente lo scenario preesistente. Infatti i Commercial Traders, forse adirati dalla conferma di Obama, non fanno sconti, e incrementano la loro posizione Net short mediante la cessione di 12.054 contratti long, acquistati dai Large traders per 3.905  unità, e dagli Small traders per i restanti 8.149 contratti. Configurazione che sembra pertanto destinata a durare ancora per diverse settimane, e che dal punto di vista statistico non è comunque una configurazione ribassista, bensì di tipo laterale.

Per quanto concerne infine il mio portafoglio, nell’ultima settimana, avrei fatto bene ad uscire dal mercato, poiché le risultanze del mio stock picking sul listino nazionale, che data dal 30 luglio scorso, si sono ridotte dal + 8,6 % al + 3,2 %, non solo per effetto del trend ribassista in corso, ma anche a causa di vicende legate ai singoli titoli in  portafoglio, quale ad esempio De Longhi che nell’ultima seduta ha perso ben il 12,4 % per la vendita lampo da parte dell’omonima famiglia dell’ 8 % del capitale della società. Non avendolo fatto sette giorni orsono, e non credendo, per i motivi sopra esposti, in un’ulteriore accentuazione della correzione dei listini azionari, riconfermo, quindi, anche per la prossima settimana, la mia personale opzione, e la mia scelta per i titoli dei settori servizi finanziari e moda/lusso.

Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici del blog una serena e proficua settimana.

LUKAS

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