Unione Europea: torna la tensione

Scritto il alle 10:35 da Danilo DT

In un momento dove volatilità ed i credit default swap apparentemente viaggiavano a braccetto in uno mare calmo e rilassato, arrivano degli elementi sul debito governativo dei periferici che non possono passare inosservati.

Partiamo dal Portogallo. L’asta dei titoli portoghesi si è rivelata buona in quanto tutto è stato collocato, Il problema è il pricing ovvero il rendimento a cui si è dovuto collocare.

Il Portogallo ha collocato 500 milioni di titoli di Stato a sei mesi. Nel dettaglio l’agenzia governativa, Igcp, ha indetto un’asta per piazzare 500 milioni di euro di titoli di stato che scadranno a luglio (circa 665 milioni di dollari). La domanda degli investitori è stata pari a 2,6 volte l’offerta. Il rendimento è balzato al 3,686% dal 2,045% dell’asta di settembre. Solamente un anno fa, tuttavia, il Portogallo pagava tassi pari allo 0,592 per cento. (…) Tuttavia l’Unione europea spegne le preoccupazioni sulla tenuta del debito del Portogallo. «Abbiamo gli strumenti per agire contro la crisi finanziaria e le difficoltà dei paesi eurozona e se necessario ne definiremo di nuovi, in ogni caso sono fiducioso nelle decisioni prese sia a livello Ue che in Spagna e Portogallo». Lo ha detto il presidente della Commissione europea José Barroso nella prima conferenza stampa dell’anno. (Source)

Chiaramente questo scenario è destinato a ripercuotersi anche sugli altri paesi periferici. Ma quanto costerà questa situazione a paesi come Grecia (che ha un CDS pari a circa 1000 bp) o Spagna e anche Italia, paesi che già faticano a finanziarsi e a pagare gli interessi sul debito in vita a queste condizioni? Sicuramente non poco se raffrontato ai cosiddetti investimenti “free risk” aventi come benchmark i governativi tedeschi.

A questa situazione va ad aggiungersi un importante elemento in arrivo dall’Unione Europea ed ha come argomento l’eventuale rinegoziazione del debito governativo.

The European Commission will on Thursday press ahead with plans to spread the burden of EU bank failures to senior bondholders, marking the start of harsher times for Europe’s creditors. Michel Barnier, the single market commissioner, will publish a “consultation paper” outlining ways to shield taxpayers from banking crises. It is the first stage of what will almost certainly become a binding law.

“We are pursuing the idea of a debt write-down or conversion to help stabilise a failing bank and reduce the need for public funds,” said an EU source. (Source)

In realtà proprio ora che tuto sembra calmo, sta per arrivare il caos, in quanto gli stati dovranno decidere come comportarsi su tante tematiche. E soprattutto chi più chi meno dovrà mettere a disposizione delle cifre proprio per il salvataggio del progetto Euro e dell’Unione Europea cosi come la conosciamo. Visto e considerato che continuo ad essere convinto della socializzazione delle perdite  e quindi ad un accollamento al contribuente di tutti i costi della crisi, potrebbero arrivare i primi importanti e pericolosi segnali di austerity. Ma non quelli che finora ci hanno solo sfiorati. Quelli che ci vanno a colpire dritti al portafoglio.

Ora la solita carrellata dei link finanziari. Buona lettura!




Unemployment: A Jobs Deficit or a Skills Deficit? | Dollars & Sense
Disoccupazione: un problema del sistema o dei lavoratori?

FT.com / Comment / Op-Ed Columnists – In the grip of a great convergence In preda ad una grande convergenza: distribuzione dei redditi con Martin Wolf

Happy 2011? | vox – Research-based policy analysis and commentary from leading economists Il peggio per l’Europa è passato oppure per l’area Euro il 2011 rischia di diventare un anno difficilissimo?

Is Fannie bailing out the banks? – Street Sweep: Fortune’s Wall Street Blog Fannie Mae sta addirittura salvando le banche?

Property prices at 2002 levels – The Irish Times – Tue, Jan 04, 2011 Irlanda: mercato immobiliare ai livelli del 2002

China Economic Outlook 2011, The Red Dragon Takes Its Next Step Forward :: The Market Oracle :: Financial Markets Analysis & Forecasting Free Website La Cina e le prospettive economiche del 2011, guardando al futuro con fiducia

QE2 e Stock Market Larghezza Still domanda ‘Smart Money’ | Chris Ciovacco | Safehaven.com Smart money e mercati azionari

How Long Can the S&P 500, Precious Metals, & Bonds Rally? :: The Market Oracle :: Financial Markets Analysis & Forecasting Free Website Analisi tecnica con i livelli chiave dei mercati finanziari

EconomPic: ISM Services Strong in December ISM non manifatturiero forte a dicembre

Strong global recovery, but watch China | gavyn davies | Insight into macroeconomics and the financial markets from the Financial Times – FT.com E’ possibile avere una ripresa economica con una Cina in indebolimento?

Facebook Deal Spurs Inquiry – WSJ.com Siamo sicuri che Facebook voglia diventare una public company?

Economist’s View: “The Income Distribution” ATTENZIONE: dopo l’eccellente lavoro di Mattacchiuz sulla distribuzione del reddito e sulla sperequazione economica, un autorevole commento oltre oceano sull’argomento

So How Low Was Volatility In December? | Don Fishback’s Market Update Volatilità dell’equity ai minimi in dicembre. VIX.

How High Will Gold Go in 2011? | Jeff Clark | Safehaven.com Le prospettive dell’oro per l’anno in corso

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9 commenti Commenta
pecunia
Scritto il 6 Gennaio 2011 at 11:22

Buondì a tutti !

dalle mie parti si festeggia S. Lucia ma….. visto che non mi sono collegata i gg scorsi per fare gli auguri, approfitto di questa festa per augurare a DT ed al suo coeso e colto gruppo un MERAVIGLIOSO 2011.

maria isa 😆 😉 😉

Scritto il 6 Gennaio 2011 at 11:48

pecunia@finanza,

Ciao Pecunia, auguri anche a te (per il 2011, intendiamoci bene! Hehehehe… :mrgreen: ).

A presto!

idleproc
Scritto il 6 Gennaio 2011 at 12:31

“In realtà proprio ora che tuto sembra calmo, sta per arrivare il caos, in quanto gli stati dovranno decidere come comportarsi su tante tematiche. E soprattutto chi più chi meno dovrà mettere a disposizione delle cifre proprio per il salvataggio del progetto Euro e dell’Unione Europea cosi come la conosciamo. Visto e considerato che continuo ad essere convinto della socializzazione delle perdite e quindi ad un accollamento al contribuente di tutti i costi della crisi, potrebbero arrivare i primi importanti e pericolosi segnali di austerity . Ma non quelli che finora ci hanno solo sfiorati. Quelli che ci vanno a colpire dritti al portafoglio”

Dream, concordo in toto, mi sembra una sintesi perfetta.

e si ripercuoteranno pesantemente sulle fascie della popolazione più deboli… penso che ci saranno reazioni sociali molto forti. Se questo accadrà ho dubbi sulla “tenuta” di euro ed EU.
E’ la “soluzione” che stanno “macinando” da un pezzo…
Buona Epifania

sakura
Scritto il 6 Gennaio 2011 at 13:39

Ciao a tutti, sono nuovo qui, anche se vi leggo da tempo. Primo commento per testimoniarvi la mia stima per la serietà e la dedizione di cui date prova. Non mancano le perplessità sull’andamento dei mercati ed il sentiment per un ritracciamento dello S&P500…..Eppure tutto galoppa al rialzo, smentendo ogni analisi tecnica a partire da quelle accuratissime di Nicola. Da bravo inesperto non vi nascondo il mio disorientamento: continuare ad attendere un ritracciamento dei mercati o cavalcare l’onda ascendente? Buon Anno!

luciano60
Scritto il 6 Gennaio 2011 at 17:28

che bella notizia…….

Usa, Geithner chiede aumento tetto debito, agire presto
Reuters – 06/01/2011 17:17:30
WASHINGTON, 6 gennaio (Reuters) – Il limite legale all’indebitamento degli Stati Uniti potrebbe essere superato entro marzo di quest’anno ed è indispensabile per quella data un intervento del Parlamento per evitare serie conseguenze.

Lo ha detto il segretario al Tesoro Timothy Geithner, pur aggiungendo che determinare esattamente quando il tetto legale dei 14.300 miliardi di dollari sarà forato è difficile.

“Un default, anche per breve tempo o limitato, avrebbe conseguenze economiche catastrofiche che peserebbero per decenni” si legge in una lettera inviata dal segretario del Tesoro al leader della maggioranza al Senato, Harry Reid.

“Il Tesoro stima attualmente che il limite del debito potrebbe essere raggiunto entro il 31 marzo 2011, più probabilmente tra questa data e il 16 maggio 2011” si legge.

Il Tesoro potrebbe mettere in atto misure straordinarie come la sospensione della vendita di titoli dello stato e dei governi locali, ma preferirebbe evitare misure così distruttive.

Se il Congresso mancasse di alzare il limite di indebitamento, mettendo di fatto in default gli Usa – fatto mai accaduto prima – le conseguenze sarebbero “potenzialmente più dannose di quelle della crisi finanziaria 2008/2009” dice la lettera.

Separatamente, un funzionario del Tesoro Usa che ha chiesto di non essere citato ha espresso fiducia che il Congresso alzi il limite di indebitamento. “Pensiamo che lo si debba fare e sarà fatto” le sue parole.

Sul sito http://www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano
Le top news su http://www.twitter.com/reuters_italia

ma si sa…siamo fuori dal tunnel….. 🙁

luciano60
Scritto il 6 Gennaio 2011 at 18:25

e se lo dice lui..

Finanza, crisi non è finita,siamo a punto di partenza – Tremonti
Reuters – 06/01/2011 18:20:01
ROMA/PARIGI, 6 gennaio (Reuters) – Secondo il ministro dell’Economia italiano Giulio Tremonti la crisi non è finita e, con il salvataggio delle banche, sono stati salvati gli speculatori e siamo praticamente al punto di partenza.

Tremonti ha parlato oggi nel corso di una tavola rotonda alla conferenza ‘Nuovo mondo, nuovo capitalismo’ in corso a Parigi.

“La crisi non è finita. E’ come vivere in un videogame: compare un mostro, lo combatti, lo vinci, ti rilassi e subito spunta un altro mostro più forte del primo”, ha detto Tremonti secondo quanto riferito da uno dei presenti.

Il ministro ha poi detto che si è utilizzato il denaro pubblico “per salvare con le banche anche la speculazione” e si è così tornati “quasi al punto di partenza”.

In Italia “per fortuna il denaro pubblico non è stato usato se non in minima parte e in via di restituzione per le banche”, ha aggiunto dicendo poi che “la guardia dei governi e delle istituzioni internazionali deve restare alta. C’è una situazione per cui viene attaccato dai mercati finanziari un Paese dopo l’altro”.

Tremonti ha poi rilanciato la sua proposta di emettere eurobond: “Non si tratta di una questione tecnica, ma politica” anche perché “nessun Paese in Europa sta facendo ‘deficit spending’, anzi tutti stanno facendo l’opposto”.

Il ministro dell’Economica ha poi spiegato che non si può “continuare ad agire caso per caso, paese per paese, ciascuno per sé. Questa è la ragione perchè io e il presidente [dell’eurogruppo Jean-Claude] Juncker abbiamo proposto l’emissione di bond europei: l’emissione di debito comunitario sarebbe un ottimo esempio” di lavoro in comune.

Con una delle sue solite frasi imaginifiche Tremonti ha citato il discorso che il premier britannico Winston Churchill pronunciò nel 1946 dopo la seconda guerra Mondiale: “Che l’Europa risorga, perché se si guarda al futuro geopolitico è evidente che la competizione è tra continenti”.

Scritto il 6 Gennaio 2011 at 19:54

sakura@finanza,

Ciao Sakura, benvenuto!
Al momento il trend è sempre long ma….riprenditi gli ultimi 2 post scritti da me e gremlin sullo SP 500.

http://intermarketandmore.finanza.com/sp500-ritracciamento-a-breve-22237.html

http://intermarketandmore.finanza.com/eccessi-sullo-sp-500-divergenze-e-sentiment-22280.html

lampo
Scritto il 6 Gennaio 2011 at 19:56

Il discorso di Tremonti… e i relativi problemi dell’UE che ritornano all’attenzione dei mass-media, specie l’aumento dei rendimenti… mi fa pensare che sia giunto il momento per far ingerire la pillolina alla massa, cioè noi.
In parole povere lo interpreto così: anche qui in europa, a partire da quest’anno, succederà quello che è già iniziato negli Usa qualche anno fa… , cioè si inizierà a selezionare chi salvare: la spunteranno come sempre i big player (quindi le grandi banche… troppo grandi per fallire) mentre lasceranno fallire quelle piccole e medie, così potranno usare i soldi accantonati nei vari fondi di garanzia, invece di soldi pubblici… con ovvie conseguenze economiche sul settore immobiliare, industriale e dei servizi.

Non so però quale sarà la reazione dei cittadini europei, visto che noi non abbiamo una mentalità finanziaria così aperta come negli USA, e specialmente in italia, l’abbiamo in pochi….purtroppo.
Quindi il calo di fiducia (quella poca rimasta) potrebbe essere molto più grave rispetto agli Usa.
Forse questo è ancora il dilemma di cui i governi, ovvero le lobbies economiche che muovono i fili della politica, sono preoccupati: non riescono a prevedere con certezza coi loro modelli superdinamici elaborati grazie ai megaipercalcolatori, con l’aiuto dei miliardi di dati statistici, misuratori, indicatori economici e di fiducia superaffidabilissimi…, quale sarà la vera reazione dei cittadini europei…e, soprattutto, quanto tale reazione possa danneggiare i loro interessi.
Ovviamente è solo un’opinione personale… ma oramai è evidente che siamo alla frutta…. e anche la Cina sembra averlo capito, visto che compra, per ovvi interessi, il nostro debito rallentando la nostra agonia, sperando che vadano in sala di rianimazione prima gli USA…?

Scritto il 6 Gennaio 2011 at 23:07

Beh… diciamo piuttosto che la ns view era corretta, o forse sbaglio? Sta capitando quanto previsto. e’ una questione di tempo…

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