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Unione Europea: nasce il Fondo Salva Stati

Scritto il alle 07:45 da Danilo DT

Link Finanziari: BCE e UE in fermento. Aumento di capitale e modifiche al trattato di Lisbona rivoluzionarie

Qualcosa si muove. Finalmente i 27 dedicono qualcosa di concreto, e vanno nella direzione che noi, anzi il sottoscritto, credeva più plausibile. Parziale modifica sul trattato di Lisbona, e creazione di un fondo salva-Stati permanente.

Berlino quindi accetta i compromessi anche se mette dei paletti. Questa per la Germania è l’”ultima spiaggia” per il salvataggio dei paesi colabrodo, e non per forza deve essere un’occasione per fare della beneficienza.

Infatti qualsiasi decisione venga presa, dovrà essere votata dai 27 ed accettata da tutti all’unanimità. Inoltre chi otterrà degli aiuti, verrà sottoposto a controlli e condizioni particolari.

Le modifiche al trattato sono necessarie perchè il testo attuale non autorizza che un paese della zona dell’euro sull’orlo della bancarotta possa essere salvato dai partner. I leader le hanno però limitate allo stretto necessario (due frasi in tutto) per usare la procedura di modifica semplificata prevista dall’articolo 136 dello stesso trattato. Ciò allo scopo di consentire la nuova ratifica da parte degli stati membri attraverso la via parlamentare ed evitare così la strada troppo rischiosa del referendum popolare.

Secondo una tabella di marcia concordata tra i 27, le modifiche saranno formalizzate nel vertice Ue di marzo, dopo una consultazione – che comincerà già nei prossimi giorni – con la Commissione Ue, il Parlamento Ue e la Banca centrale europea. Dopo il vertice di primavera, potrà cominciare il processo di ratifica del nuovo trattato che dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre 2012, in tempo utile per la trasformazione da temporaneo a permanente del fondo anti-crisi che, nel suo formato attuale, scade nel giugno del 2013.  (Source)

Una serata di grande importanza, che segue la delibera dell’aumento di capitale della BCE di cui ha ho parlato ieri. Cinque miliardi di Euro (l’Italia se non erro contribuirà con 625 milioni di Euro, e meno male che noi siamo già un paese ricco…ehm…)

La notizia del fondo Salva Stati è positiva: vedremo se i mercati saranno d’accordo. Ma oggi è anche la giornata di streghe e di scadenze tecniche.

Buon trading a tutti! Ora carrellata di link finanziari!

a)      USA, Cina e Giappone: anno di orsi (FS)

b)      Paesi emergenti e BRIC: mercati solidi? (Barrons)

c)      L’ennesima inevitabile bolla speculativa (FT)

d)     Commodity NON sono un investimento (WSJ)

e)      PIMCO: i mercati emergenti sovraperformeranno (CWD)

f)       Ottimismo diffuso: segno che i tempi stanno per cambiare (PragCap)

g)      Ma è giusto temere il rischio finanziario ? (Economist)

h)      Turchia taglia i tassi per indebolire moneta e stimolare economia (Sole)

i)        Obbligazioni: commento al mercato (ScottGranis)

j)        Vola il trentennale (Kedrosky)

k)      Disoccupazione alta: perché dovremmo preoccuparci? (MarketWatch)

l)        Continua la guerra valutaria di Mr Bernanke (Nation)

m)    David Rosenberg e la crisi Euro (CWD)

n)      OK all’aumento di capitale della BCE (Sole)

o)      Etica bancaria e banchieri immorali (Reuters)

p)      Goldman Sachs: payout e bonus da follia (Bloomberg)

Colgo l’occasione di ricordare a tutti il libro dell’amico Andrea Mazzalai, buttate un occhio cliccando QUI, ne vale la pena.

E voi, invece, cosa avete letto di interessante? Scrivetelo nei commenti!

Problemi con gli articoli in inglese? Inserite il link in questo traduttore!

Ovviamente siete tutti invitati non solo a commentare le notizie ma anche a inserire voi stessi link finanziari che possano essere utili alla comunità.


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DT

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28 commenti Commenta
fabio1
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 09:44

Anch’io credo che, visto come si sono messe le cose, al momento non ci siano altre soluzioni migliori.
Continuare con l’immobilismo europeo avrebbe certificato ed accelerato il disastro.
Questo è un ammortizzatore necessario, ma sarà sufficiente solo a spostare in là i problemi, purtroppo…

Scritto il 17 Dicembre 2010 at 09:48

fabio1@finanza,

Certo, si compra tempo. Intanto il sondaggio nell’area dedicata risulta coerente con la realtà. complimenti ai lettori!

http://intermarketandmore.finanza.com/polls

paolo41
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 09:51

Dream,
non sono così convinto che la lettura delle decisioni prese dall’EU sia positiva.
Al di là degli annunci “politici” risulta che l’attuale fondo non verrà aumentato, che di qui al 2013 si studierà come modificare lo statuto dell’unione, che comunque eventuali aiuti saranno esaminati caso per caso e condizionati da un adeguato piano di risanamento del deficit e… da una unanime (!!!!!!!) decisione di tutti e 27 gli stati.
Gli eurobonds sono stati bocciati.
L’UK ha già detto che non finanzierà alcun fondo salva euro (perchè ha una sua moneta propria) ed è presumibile che altri stati (vedi Austria, Slovenia, Ceca, etc) che hanno espresso il loro parere negativo a prestare soldi in un recente passato, lo confermeranno anche quando dopo il 2013 ci sarà bisogno di tirare fuori altri soldi.
Al di là dei commenti di circostanza dei vari burocrati europei, mi sembra che il più onesto sia stato Krauss-Kahn ad ammettere che L’EU ha bisogno ancora di tempo per raggiungere una decisione condivisa.
Ma i mercati non aspettano: l’Irlanda è già stata downgraded a spazzatura, ora sono sotto osservazione nuovamente Grecia e Spagna (ieri abbiamo visto a quali tassi sono stati rinnovati i debiti in scadenza dei lusitani), l’aumento dei tassi del bund è ascrivibile a questo cappa di nebbia che copre le distonie degli stati europei.
Rimane l’impressione che rimarrà un’impostazione rigida e dirigistica da parte della Germania che potrebbe avere ulteriori effetti negativi sul recupero economico dei paesi in difficoltà.

mattacchiuz
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 09:57

la soluzione è dotare i Tesori degli stati di un trading desk, e con i soldi che le banche centrali gli regalano, essi devono semplicemente andare pesantemente contro al mercato.

se da ormai due anni le grosse banche postano solo 5 o 6 giorni di perdita da treding all’anno, lo sapranno fare certamente anche i nostri tesori, così potrebbero presto ripagarsi i debiti a suon di 50 miliardi di euro l’anno minimo.

cavolo, lo fanno le banche, potranno farlo anche gli stati no? :mrgreen: :mrgreen:

Scritto il 17 Dicembre 2010 at 09:57

paolo41,

Secondo me è stato messo un tappo per tamponare la falla. Non dico che la decisione sia positiva, ma almeno qualcosa si sta muovendo, cercando di dare dei segnali di sostegno al mercato, al fien di limitare speculazione e volatilità.
Sono d’accordo che le soluzioni prese non sono certo ottimali, ma in questo particolare momento storico, era difficile pretendere di meglio. Anche se, secondo me, tutto è ancora MOOOOOLTO “work in progress”…

Scritto il 17 Dicembre 2010 at 09:58

mattacchiuz,

I numeri sono numeri, possono inventarsi alchimie contabili ma alla fine….

jesselivermore
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:01

EUROBOND- FONDI SALVASTATO E TUTTE QUESTE COSE QUI sarebbero positive? E DOVE LO METTIAMO IL MORAL HAZARD ? VE LI IMMAGINATE GLI STATI GIA POCO VIRTUOSI….? “Facciamo debiti e poi altri debiti..tanto se non riusciamo a pagarli ci sono gli eurobond e i fondi salvastati…NON si riescono a pagare i debiti FACCIAMO ALTRI DEBITI e poi altri debiti e poi debiti su debiti e ancora debiti debiti DEBITI SEMPRE PIU GRANDI DEBITI SEMPRE PIU GRANDI DEBITI SEMPRE PIU GRANDI, E POI ALTRI DEBITI SU DEBITI DEBITI DEBITI DEBITI DEBITI. Ma puo essere che nessuno ai piani alti si rende conto che questa politica dei debiti porterà al collasso? L’ECONOMIA è SOLO UN DEBITO VI STANNO PRENDENDO IN GIRO A TUTTI ,VOGLIONO FARE DEBITI SU DEBITI E POI CON UN INFLAZIONE AL 20% FAR PAGARE TUTTO ALLA GENTE COMUNE ALLA SOCIETà.

ANDREBBE LASCIATO FALLIRE CHE STA FALLENDO, CREARE UNA FORTE CRISI ANCHE COLLASSO MA SUBITO IN MANIERA NETTA E VELOCE E RIPARTIRE DA TABULA RASA, sopportando magari un pil a -6% per tre anni ma per poi ripartire da zero con solide basi. Cosa stanno facendo invece? AGONIA LENTA LUNGA E DOLOROSA CHE SI PROTRARRà PER ANNI E CHE PORTERà INVECE UN PIL A -3% PER 15 ANNI.

Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:10

jesselivermore@finanza,

Mi può anche andare bene il tuo ragionamento, però, cercando di essere realisti, secondo te lascerebbero che uno scenario come quello da te preventivato, venisse attuato nei prossimi mesi?

lucianom
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:12

Se in Europa continuiamo a consumare ciò che è prodotto fuori, da questa crisi non ne usciremo più, o forse fra decenni quando probabilmente diventeremo Paesi Emergenti rispetto alla Cina, India, Brasile, ecc……..

hironibiki
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:12

Una mia riflessione personale, ma che senso ha fare un fondo permanente anti crisi in questa situazione? Si cerca di mettere una pezza a “valle” lasciando a monte il rubinetto aperto.. Voglio dire se un’azienda è in rosso, pesantemente in rosso, e la si vuole salvare; si può coprire il debito prestando del capitale ma poi per farlo rientrare l’azienda deve iniziare a guadagnare. Con il tempo si riuscirà a pareggiare le spese. Ma l’Europa è in recessione, salvare gli stati porteranno un aumento del debito che sarà sanato solo con altro debito, mentre le aziende continueranno a chiudere grazie alla globalizzazione. Credo che così si farà solo una cosa: rinviare il default un pochino più avanti e basta. Dovrebbero, invece di tirare fuori solo miliardi di euro, coalizzarsi tutti e dire “sino ad oggi c’era la globalizzazione. Da adesso basta, chi produce all’estero avrà un dazio”. L’America ecc non sono concordi? Chisseneimporta, 27 stati Europei sono autonomi per contrastare a livello economico il resto del mondo. Ma dovrebbero essere tutti uniti, cosa che non sarà mai possibile in quanto ogni stato membro porterà acqua al suo mulino. Basta vedere i tempi lunghissimi per riunirsi e decidere sul da farsi tipo il 31 dicembre 2012.. Ma dico siamo pazzi?? E’ come se un capitano da lontano scorge un grosso iceberg e decide di virare lentamente verso fine corsa. Pazzi, le cose subito devono entrare in vigore.. Ma tant’è non saranno questi gioverni a salvarci :mrgreen:

hironibiki
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:14

jesselivermore@finanza,

Wow siamo sulla stessa linea d’onda.. concordo con te, dopo aver scritto il post ho visto il tuo :mrgreen:

hironibiki
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:18

Dt oggi da noi c’è Montezemolo.. Devo dirgli qualcosa? eheheh :mrgreen:

Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:25

Boh! Prima di tutto sono perplesso dal fondo extra di 5 miliardi, forse volevi dire 5 trilioni.. se consideri che solo una nazione come gli UK ha gia’ stampato quasi un trilione da sola… Poi nutro perplessita sull’unanimita delle decisioni, infatti agiranno come sempre solo quando avranno l’acqua alla gola e quando si accorgeranno che le propprie banche sono sovraesposte ai debiti del paese in fallimento.
Un altro punto, come ho gia postato l’altro ieri, e’ che sembra (almeno per gli UK) che tutti i soldi prestati alle banche non costeranno un penny allo stsato, cio significherebbe che il debito/pil tornerebbe al 45%, e i tagli del 25% sule spese dello stato lo ridurebbe praticamente a zero in una decina d’anni.
In pratica un paradiso, sfortunatamente se continuiamo a produrre solo terziario avanzato il sistema implodera’. Tutto il benessere goduti negli ultimi 30 anni e’ stato creato dal debito e li tornera….

paolo41
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:29

hironibiki@finanza,

vedrei un bel confronto fra te e la Merkel, la cui nazione è, in proporzione al Pil, il “più grande esportatore del mondo”…. probabilmente conviene farla uscire dai 27….

hironibiki
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:38

paolo41,
Si ma per quanto? Contro la Cina nessuno scampa. O ci si coalizza o si affonda. Vedrai quando inizieranno a vendere in Europa vetture con tecnologia Volvo magari a prezzo più basso di una panda usata. Non si può gareggiare così, è come voler correre una corsa partendo “noi” dallla partenza e loro poco prima dell’arrivo. Impossibile vincere.

vichingo
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:40

Che ne pensate del BPEM? Saranno veramente tutelati dal fondo interbancario i risparmiatori, ai quali sono stati “congelati” c/c, depositi, ecc.? 🙄

hironibiki
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:42

E lo faranno perchè grazie alle leggi del libero mercato che hanno sottoscritto gli stati sarà così!. Esempio.. Gli OGM. L’America ha fatto causa all’Europa perchè (attraverso l’Italia) si opponeva alla sua importazione. Morale, gli OGM verranno coltivati anche qui: hanno vinto loro aditando il libero commercio.

mattacchiuz
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:43

o ragazzi, una cosa che non centra nulla…

se qualcuno di voi trattasse tessuti per camicie, me lo faccia sapere… grazie

mi voglio dedicare alla sartoria 🙂

mattacchiuz
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:44

jesselivermore@finanza,

debito debito debito! 🙂

paolo41
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:48

Dream Theater,

sono molto d’accordo sul post i) di ScottGranis. Avevo postato qualcosa di simile nel week-end scorso.

vichingo
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 10:57

jesselivermore@finanza,

Sono d’accordo con te, ma tieni presente che la natura umana è disonesta se non è supportata da sani principi etici e molti “avventurieri” si sono e si stanno arricchendo in quel modo. In linea teorica il tuo ragionamento è giusto, ma quel tipo di comportamento è riscontrabile nella gestione di una famiglia, quando le categorie si espandono, parlando di gestione di un comune, di una provincia, di una regione o di uno stato certi principi sono stravolti appunto dalla disonestà di coloro i quali pensano esclusivamente al loro sporco interesse, fregandosene della collettività.

Scritto il 17 Dicembre 2010 at 11:17

hironibiki@finanza,

Digli che io e lui ci vediamo martedi prox! 😉

paolo41
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 13:05

Dream Theater,

credo che siamo tutti d’accordo che la situazione oggi è critica e su questo non ci piove (anzi… nevica… per restare nel clima odierno della Versilia dove nevica…. ogni 15 anni).
Il mio scetticismo, al di là del fatto che sono convinto che prevarranno sempre gli egoismi di ogni singolo stato (come ha ribadito anche Mariothegreat), deriva dal fatto che per invertire il trend del debito è necessario che gli stati in difficoltà realizzino degli avanzi primari positivi.
Ora non mi sembra che i Piigs, a cui occorre aggiungere Spagna, Belgio e diversi paesi dell’est-europa siano in grado di raggiungere tale obiettivo nei prossimi due-tre anni, per cui al 2013 il debito totale sarà ancora aumentato; non solo, se in questi paesi non aumenta la crescita o PIL che dir si voglia, l’alternativa è di andare incontro ad altre rigorose manovre finanziarie e al taglio delle spese, innescando altri scossoni sociali, di cui, in questo momento, ne vorremmo fare volentieri a meno.
Non solo, gli imprenditori che hanno ancora l’orgoglio di salvare le loro aziende, se non intervengono immediate e drastiche misure per rilanciare la competitività, preferiranno continuare a delocalizzare le loro attività, riducendo le potenzialità di crescita.
E non dimentichiamo che rilanciare la crescita significa avere una perfetta sintonia fra governo, confindustria e parti sociali (che non mi sembra di vedere in questo momento) e che, comunque i risultati non saranno mai a breve termine (andrebbe già bene se si realizzasse qualche risultato prima del 2013).
Naturalmente spero proprio di sbagliarmi……

hironibiki
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 13:57

paolo41,
Mi sa che ivece andrà proprio come dici tu 🙁
Prepariamoci perchè poi non sarà facile andare avanti, cambieranno molte cose..

mattacchiuz
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 14:55

paolo41,

si si, ma se qualcuno va in positivo, altri vanno in negativo… 🙂

hironibiki
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 15:31

Dream Theater,

CDA concluso..
Risultato..”Cinque le linee guida del nuovo piano industriale targato Rcs: titolo sale in Borsa”
Sono cinque le direttrici strategiche lungo cui si snoda piano: punto primo verrà rafforzata la proposta di contenuto editoriale di qualità; secondo verrà promossa la centralità della relazione con il lettore attraverso lo sviluppo di rapporti duraturi e la fidelizzazione con programmi integrati sia di gruppo, sia per brand; terzo verrà potenziata l’offerta multimediale e digitale attraverso l’evoluzione dei contenuti e dei servizi digitali a pagamento dei power brand quotidiani in Italia e Spagna, dei periodici verticali e con un ulteriore sviluppo dell´offerta di eBook e di video on-line; quarto verrà riprogettata il modello di business, con particolare focus sui ricavi digitali, sulla flessibilità della struttura dei costi e sulla revisione dell´assetto organizzativo; quinto e ultimo focalizzare gli investimenti in Italia e all´estero per supportare l´editoria tradizionale e lo sviluppo del business multimediale, disinvestendo dai soli asset non core. ”
——
Bah nel mio piccolo farei attenzione ad investire oggi come oggi. In fase di recessione è un buttar via soldi. Però contenti loro…

    Scritto il 17 Dicembre 2010 at 15:33

    …più che altro l’editoria è un settore drammaticamente ciclico… Quindi occorre vedere innanzitutto come e se c’è ripresa. No ripresa, no pubblicità, no party…

hironibiki
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 15:37

Mi sa no party.. O se c’è saranno due salatini :mrgreen:

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