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THE BIG CRISIS #17: il rovescio della medaglia di DEBITO e DEFICIT pubblico
Unione Europea si decide e sospende il patto di stabilità. Ma non temete, tutte le medaglie hanno due facce.
Gioite gioite! Possiamo spendere e spandere!
La notizia è arrivata qualche giorno fa. Era un atto dovuto, siamo onesti, vista la straordinarietà del momento. Ovvio, l’UE dapprima sembrava quasi distaccata. Poi però si è capito che il problema era pandemico e allora ecco che cambia l’atteggiamento. E ci dà quasi la parvenza di voler essere per una volta veramente “Unione”.
«Quello che tutti abbiamo capito è che nessuno Stato membro può fronteggiare questa minaccia da solo, dobbiamo lavorare insieme e aiutarci reciprocamente. Il virus non ha confini e l’Unione europea è più forte quando mostriamo piena solidarietà: questo è quello che voglio trasmettere agli italiani, non solo a parole, lo dimostreremo anche con i fatti».
Ecco cosa ha detto la Von der Leyen, colei che ha buttato acqua sul fuoco creato dalla Lagarde ad inizio settimana scorsa.
(…) Il premier Giuseppe Conte ha detto al Financial Times che «la strada da seguire è aprire le linee di credito del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) a tutti i Paesi membri per aiutarli a combattere le conseguenze dell’epidemia». La Commissione è favorevole? State prendendo in considerazione la proposta italiana di coronavirus bond o di un fondo di garanzia europeo per coprire la spesa sanitaria degli Stati? (…) [Source]
Eccoli che tornano. Li conoscevamo come Eurobond e adesso li rispolverano come Coronavirus Bond. Ma la cosa non cambia. La proposta è sempre per gli Eurobond. E come mai ci farebbero TANTO TANTO comodo? Perché sarebbe debito NON accollabile direttamente a noi.
Premessa: non so se lo avete capito ma il mondo, che già era iperindebitato, dopo la crisi per il Coronavirus, lo sarà ancora di più. Molto di più. Per anni il sistema si è approfittato di tassi bassi per aumentare l’indebitamento a costi irrisori. Ma sempre di debito si tratta, carta che poi bisognerà restituire. E state pur certi che poi, quando la crisi Coronavirus sarà catalogata come “passata” o “sotto controllo”, qualcuno suonerà alla nostra porta e ci dirà: “cari amici italiani, c’è un problema, il debito PIL ha toccato quota 140% (circa). Come pensate di rimettere le cose a posto? Lo sappiamo che non sarà facile, e allora cosa fate? Ma se ritenete di non essere in grado a prendere decisioni politicamente scomode, abbiamo i signori della Troika che tanto bene hanno già fatto in Grecia (…) e che sicuramente in Italia saprebbero fare un egregio lavoro.
La soluzione alternativa? Una presa di posizione netta della BCE, che andrebbe a monetizzare il debito in scadenza (da lei stessa posseduta) o magari sostituito dai fatidici Eurobond.”
E qui parlavo di debito pubblico, ma poi il debito privato?
Insomma, se già prima il debito era un problema, immaginate DOPO la crisi del Coronavirus. Quindi, state pur certi che in questi momenti di difficoltà, i discorsi saranno solidali e comprensivi. Ma poi dopo tutto tornerà come prima. Magicamente saremo nuovamente “meno Unione” e torneranno ad emergere le criticità nazionali, quindi più “disgregazione di stati”.
"Italian debt is sustainable. But the ECB and the eurozone have to put their money where my mouth is." –@ojblanchard1. https://t.co/xMVsCipGrx
— Peterson Institute (@PIIE) March 21, 2020
STAY TUNED!
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